La nuova Duchessa di Edimburgo Sophie, la borghese amata a corte

La nuova Duchessa di Edimburgo Sophie, la borghese amata a corte

Con le lacrime agli occhi, davanti al feretro della regina Elisabetta II a settembre 2022. Emozionata, con la voce rotta, quando morì il principe Filippo e lei ricordò alla Bbc radio i momenti passati assieme al Duca di Edimburgo, proprio in Scozia.

Adesso la Duchessa di Edimburgo è lei, la borghese Sophie. Per lei Re Carlo ha riservato un titolo molto amato dalla famiglia reale Windsor e altrettanto meritato da Sophie che dall’ingresso nella Firm, con il sì al principe Edoardo nel 1999 nella cappella di San Giorgio a Windsor (esattamente dove ora riposano Elisabetta e Filippo) non ha risparmiato le forze per servire la Royal household.

E non era per caso se quando Camilla ha aperto le porte di Buckingham Palace per il suo primo ricevimento da Regina, c’era Sophie con lei. Con lei ad accogliere a corte, nel novembre scorso, la regina Rania di Giordania, Mathilde dei belgi e Mary di Danimarca con un gruppo di donne passate per esperienze di violenza. Un tema che sta molto a cuore a Camilla.

Anche Sophie da anni lavora con le Nazioni Unite per contrastare la violenza contro le donne, specie come arma di guerra. «Ho conosciuto il dottor Denis Mukwege, Nobel per la Pace 2018 che ha curato centinaia di donne vittime di stupro e violenze. E quando gli ho chiesto quale fosse la sfida più grande per combattere questa piaga, la sua risposta è stata “rompere il silenzio”», ha raccontato anni fa la nuova Duchessa – nata Sophie Helen Rhys-Jones vicino a Oxford da una famiglia della buona borghesia, padre nell’import di gomme e mamma attiva nel sociale, cresciuta in una bella tenuta del Kent — spiegando la decisione di impegnarsi con la Women Peace and Security e la Preventing Sexual Violence in Conflict Initiative. E’ l’iniziativa lanciata dalla diva Angelina Jolie in qualità di inviato speciale dell’UNHCR, assieme a Lord Hague, ex ministro degli Esteri a Londra. E q

Sophie nuova Duchessa di Edimburgo è stata in missione alla Corte internazionale di giustizia de L’Aja. Per colei che fino a ieri era la contessa di Wessex, sempre molto defilata dai riflettori (dopo che per il matrimonio con Edward lasciò la sua professione nel mondo delle pr) una vera e propria discesa in campo.

E ieri Sophie è stata come sempre semplice e affettuosa con i bambini della comunità ucraina a Edimburgo, dove con il principe Edoardo nuovo Duca di Edimburgo, ha ricordato un anno di conflitto.

Una battaglia umanitaria la sua che porta avanti da anni, senza trascurare il servizio alla Royal family. Anzi. E’ dentro le mura del palazzo che ha saputo farsi apprezzare: sempre la prima a lavorare in smart working con mille impegni con le charities durante la pandemia. La prima a uscire dal palazzo per incontrare la gente dopo la pandemia. E a partire per le destinazioni più complesse, nel nome di Sua Maestà. Infaticabile, senza smania di catturare i riflettori. Affidabile, come in fondo il suo segno del Capricorno: nata il 20 gennaio 1965. Come la principessa di Galles, Kate. Due «magnolie forgiate con la saldatrice», per riprendere la definizione che Cecil Beaton riservò alla regina Madre.

Sguardo dolce, carattere d’acciaio e determinazione. Mai un passo falso. O meglio, una distrazione ai primi anni a corte quando dimentica che non era più al lavoro come pr (nel 1996 fondò una sua società di pubbliche relazioni), incontrò un finto sceicco al Dorchester di Londra, in realtà un reporter del News of the world che le strappò commenti acidi sui Windsor, il principe Carlo e Cherie Blair (poi comunque smentiti). Una leggerezza costata cara in termini di immagine, come pure l’aver accettato due doni dal famiglia reale del Bahrain durante un viaggio ufficiale. Credibilità recuperata presto però con il suo senso del dovere e dell’abnegazione. Sempre con la valigia pronta per le destinazioni più difficili del Commonwealth: a febbraio alle isole Caiman, prima in Ruanda, Sud Sudan e Sierra Leone. E quando si muove da un Royal engagement all’altro a Londra spesso guida lei stessa l’auto, senza troppo protocollo.

Tanto decisa nelle sue battaglie umanitarie, quanto dolce e affettuosa nell’ultima stagione di vita della regina, e di Filippo. Vicini di casa a Windsor – la regina e Filippo confinati nella bolla sanitaria a Windsor e i conti di Wessex oggi duchi di Edimburgo che da anni abitano nella vicina residenza di Bagshot Park, pur mantenendo un appartamento a Buckingham Palace. Tanto che negli ultimi anni si era creato un legame speciale. Filippo ha lasciato in eredità alla nipote lady Louise figlia di Edoardo e Sophie i suoi amatissimi pony.

Già, Lady Louise, che alla nascita aveva dato pensieri per la salute ai genitori (la bimba nacque molto prematura). E James, il Visconte Severn, il secondogenito divenuto ora il nuovo conte di Wessex. i titoli passino al primogenito maschio. Regola per la verità già aggiornata dal Succession to the crown Act del 2013. Che non vale però per i figli di Edward e Sophie, nati prima.

Quanto al titolo di Duca di Edimburgo, tornerà in capo al Re alla morte di Edoardo – James non erediterà insomma il Ducato di Edimburgo.

Una famiglia, e una mamma, Sophie, molto presenti. Dal matrimonio con Edoardo – dopo il fidanzamento con un anello di Asprey & Garrard. Il principe l’aveva incontrato quando lei lavorava per le pubbliche relazioni di Capital radio e il figlio della regina stava promuovendo la Prince Edward summer challenge per sostenere la sua charity.Il titolo di conte di Wessex e quello sussidiario di Visconte Severn, erano stati concessi al figlio Edward proprio al momento del sì. Adesso per Sophie, il nuovo titolo di duchessa di Edimburgo che indosserà con la stessa sobrietà di una vita. Fedele (e affidabile) oggi a Re Carlo e alla Regina Camilla come ieri a Elisabetta e Filippo.

La nuova Duchessa di Edimburgo con una rifugiata ucraina