Incoronazione Carlo d'Inghilterra: i fiori erano un omaggio a sua madre, in particolare al suo bouquet. Ecco i dettagli e tutta la storia dell'abito da sposa indossato dalla Regina Elisabetta II, realizzato da Norman Hartnell.
La cerimonia di incoronazione di Re Carlo, oltre a celebrare formalmente l'ascesa al trono del monarca, ha reso omaggio all'eredità dei suoi defunti genitori, la Regina Elisabetta II e il Principe Filippo, morti nel 2022 e nel 2021. In particolare, Carlo ha scelto di mettere al centro il mughetto. Questo fiore, semplice, dal profumo intenso, era parte del bouquet delle Regina Elisabetta II. Carlo lo ha voluto persino nell'invito del grande evento, ed era protagonista assoluto tra i ricami del mantello indossato dalla Regina consorte, Camilla. Questo romantico richiamo ci riporta indietro nel tempo, fino al 1947, giorno del Matrimonio Reale della Regina Elisabetta II e del Principe Filippo. Ecco la storia completa del suo abito da sposa, con i dettagli sul suo bouquet.
Migliaia le persone in attesa sul luogo, milioni di persone ad ascoltare la trasmissione radiofonica in diretta, e più di 10.000 telegrammi di congratulazioni ricevuti da Buckingham Palace, provenienti da tutto il mondo. Il matrimonio della Regina Elisabetta II e del Principe Filippo di Edimburgo è stato un evento epocale. Le nozze reali si tennero il 20 novembre del 1947. La mattina delle nozze, la Regina Elisabetta I e la Principessa Margaret - madre e sorella della sposa - lasciarono Buckingham Palace per recarsi all'Abbazia di Westminster nella celebre Glass Coach, mentre la Regina Mary partì da Marlborough House. Lo sposo, il Duca di Edimburgo, al quale il Re, intanto, aveva conferito anche il titolo di Altezza Reale e l'Ordine della Giarrettiera, lasciò Kensington Palace con l'amico, il Marchese di Milford Haven. Alle 11:16 precise, il Re e la Principessa Elisabetta partirono dal Palazzo con l'Irish State Coach. La scorta di Life Guards indossava l'uniforme completa per la prima volta dal 1939. Al suo arrivo all'Abbazia, damigelle e paggetti si radunarono intorno alle sposa e il corteo entrò nell'Abbazia. Da lì cominciò il sogno che diede vita quello che poi è diventato un record: il matrimonio più longevo di un monarca.
Si potrebbe pensare che un abito da sposa così maestoso abbia alle spalle mesi e mesi di lavoro. Invece, dietro la sua nascita, c'è semplicemente la grande abilità di Norman Hartnell - che divenne poi il punto di riferimento della Regina Elisabetta II in fatto di moda. Il bozzetto proposto dal couturier britannico, infatti, fu approvato soltanto meno di tre mesi prima del matrimonio. Il poco tempo a disposizione non limitò Hartnell, che per il ricamo di perle floreale si ispirò alla Primavera di Botticelli. L'abito fu realizzato in raso duchesse, ordinato alla ditta Wintherthur, vicino a Dunfermline.
Il magnifico strascico che lo completava misurava quasi 4 metri ed era realizzato in tulle di seta ricamato. La seta fu realizzata nel Kent, e tessuta da Warner & Sons. Hartnell ha elaborato il disegno del ricamo con la ricamatrice Miss Flora Ballard_ i motivi dovevano avere le proporzioni di un vero bouquet.
In pochi sanno che non fu facile proteggere la creazione da occhi indiscreti: l'interesse per l'abito da sposa della Regina Elisabetta II era enorme. Tanto che Hartnell fu costretto a oscurare e sigillare le finestre del laboratorio nella sua sede di Bruton Street, per garantirne la segretezza.
Per gli otto abiti delle damigelle, Hartnell ripropose lo stile etereo e delicato dell'abito da sposa. Il couturier disegnò anche gli abiti della Regina Elisabetta I e della Regina Mary.
«Non mi piace la semplicità; è la negazione di tutto ciò che è bello». È una delle massime più celebri di Norman Hartnell. Una frase forte che spiega a fondo, in pochissime parole, ciò che la moda rappresentava per lui. Specializzato in ricamo, infatti, amava i dettagli preziosi, e le creazioni sontuose per lui erano all'ordine del giorno. Sarà anche per questo che lo stilista era vicinissimo alla famiglia reale.
Dopo aver vestito le più grandi star hollywoodiane, tra cui Vivien Leigh e Marlene Dietrich. A metà degli anni '30, i suoi modelli sono diventati così popolari che lo stilista abbandonò il suo studio per trasferirsi in una casa su più piani in Bruton Street, Mayfair. È in quel momento che cominciò ad avere rapporti con la famiglia reale. Lady Alice Montagu Douglas Scott gli chiese di realizzare il suo abito da sposa – per le nozze con il duca di Gloucester – e quelli delle damigelle. Fortuna volle che alla cerimonia fossero presenti anche le principesse Elisabetta e Margaret con la Regina Madre. Quest'ultima restò molto colpita dalle creazioni di Hartnell, tanto che gli propose di realizzare tutto il guardaroba per il tour reale in Canada e negli Stati Uniti del 1939.
Le scarpe erano in duchesse ed erano caratterizzate da fibbie incrociate d'argento e perle. La tiara - del 1919 - apparteneva alla Regina Mary e fu prestata a Elisabetta II per il giorno del suo matrimonio. Il gioiello fu realizzato a partire da una collana di diamanti regalata alla Regina Mary dalla Regina Vittoria per il suo matrimonio nel 1893.
La collana di perle era, invece, un regalo di nozze del Re e della Regina, mentre gli orecchini di perle e diamanti erano un dono della Regina Mary, e appartenevano originariamente alla Duchessa di Gloucester (1776-1857).
Il bouquet della sposa, offerto alla Principessa dalla Worshipful Company of Gardeners, fu realizzato con orchidee Cattleya, Odontoglossum, Cypripedium bianche, mughetto e mirto.
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