Arena di Verona, un israeliano ed un palestinese si abbracciano con Papa Francesco - IlFaroOnline
IL FATTO |
Interni
/

Arena di Verona, un israeliano ed un palestinese si abbracciano con Papa Francesco

18 maggio 2024 | 14:12
Share0
Arena di Verona, un israeliano ed un palestinese si abbracciano con Papa Francesco

Entrambi hanno perso alcuni familiari. “Grazie, fratelli” ha detto il Pontefice visibilmente commosso. Poi il monito: “La pace non sarà mai il frutto di muri ed armi”

Verona, 18 maggio 2024 – “La cultura fortemente marcata dall’individualismo rischia sempre di far sparire la dimensione della comunità – dove c’è individualismo forte sparisce la comunità, e questo forse è la radice delle dittature –. Spariscono la dimensione della comunità e dei legami vitali che ci sostengono e ci fanno avanzare. E inevitabilmente produce delle conseguenze anche sul modo in cui si intende l’autorità”. Così Papa Francesco, partecipando all’incontro “Arena di Pace – Giustizia e Pace si baceranno”, ha risposto alle domande di alcuni rappresentanti dei diversi Tavoli di lavoro, nell’Arena di Verona.

Il Pontefice si è rivolto a Mahbouba Seraj, venuta ad Arena 2024, da Kabul in Afghanistan, assieme a Giulia Venia del gruppo di lavoro sulla democrazia. “Chi ricopre un ruolo di responsabilità in un’istituzione politica, oppure in un’impresa o in una realtà di impegno sociale, rischia di sentirsi investito del compito di salvare gli altri come se fosse un eroe. E questa avvelena l’autorità. E questa è una delle cause della solitudine che tante persone in posizione di responsabilità confessano di sperimentare, come pure una delle ragioni per cui siamo testimoni di un crescente disimpegno”. “Se l’idea che abbiamo del leader è quella di un solitario, al di sopra di tutti gli altri, chiamato a decidere e agire per conto loro e in loro favore, allora stiamo facendo nostra una visione impoverita e impoverente, che finisce per prosciugare le energie creative di chi è leader e per rendere sterile l’insieme della comunità e della società”.

“Nessuno esiste senza gli altri – ha osservato il Papa –, nessuno può fare tutto da solo. Allora l’autorità di cui abbiamo bisogno è quella che innanzi tutto è in grado di riconoscere i propri punti di forza e i propri limiti, e quindi di capire a chi rivolgersi per avere aiuto e collaborazione”. Infine, il Papa si è concentrato sulla partecipazione da “risvegliare nei giovani, grande sfida oggi. L’autorità per costruire processi solidi di pace sa infatti valorizzare quanto c’è di buono in ognuno, sa fidarsi, e così permette alle persone di sentirsi a loro volta capaci di dare un contributo significativo”.

L’abbraccio tra un israeliano ed un palestinese

All’Arena di Verona l’abbraccio di un imprenditore palestinese e di uno israeliano che poi insieme abbracciano il Papa. “Grazie fratelli”, dice loro Bergoglio.

“Papa Francesco, sono Maoz Inon, vengo da Israele e i miei genitori sono stati uccisi il 7 ottobre“.

“Papa Francesco, – dicono – mi chiamo Aziz Sarah, sono palestinese e questa guerra mi ha strappato mio fratello. Siamo imprenditori e crediamo che la pace sia la più grande impresa da realizzare. Ci rivolgiamo a lei con Roberto Romano del gruppo di lavoro sull’economia. Non ci può essere pace senza un’economia di pace. Un’economia che non uccide. Un’economia di giustizia. Come aiutare i giovani ad essere imprenditori di pace quando i luoghi di formazione sono spesso influenzati dal paradigma tecnocratico e dalla cultura del profitto ad ogni costo?”.

“Il mondo ha bisogno delle donne per trovare la pace”

Il mondo ha bisogno di guardare alle donne per trovare la pace. Le testimonianze di queste coraggiose costruttrici di ponti fra israeliani e palestinesi ce lo confermano”. Lo ha detto il Papa nel discorso finale al termine dell’incontro all’Arena di Verona con il popolo della pace. “Sono sempre più convinto che ‘il futuro dell’umanità non è solo nelle mani dei grandi leader, delle grandi potenze e delle élite. È soprattutto nelle mani dei popoli; nella loro capacità di organizzarsi e anche nelle loro mani che irrigano, con umiltà e convinzione, questo processo di cambiamento’ – ha detto Bergoglio- Voi, però, tessitrici e tessitori di dialogo in Terra Santa, chiedete ai leader mondiali di ascoltare la vostra voce, di coinvolgervi nei processi negoziali, perché gli accordi nascano dalla realtà e non da ideologie: le ideologie non hanno piedi per camminare, non hanno mani per curare le ferite, non hanno occhi per vedere le sofferenze dell’altro. La pace si fa con i piedi, le mani e gli occhi dei popoli coinvolti”.

“La pace – ha detto – non sarà mai frutto della diffidenza, dei muri, delle armi puntate gli uni contro gli altri. Dice San Paolo: ‘Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato’. Non seminiamo morte, distruzione, paura. Seminiamo speranza! È quello che state facendo anche voi, in questa Arena di Pace. Non smettete. Non scoraggiatevi. Non diventate spettatori della guerra cosiddetta “inevitabile”. No. Come diceva il vescovo Tonino Bello: “In piedi costruttori di pace!”. (fonte: Adnkronos)

ilfaroonline.it è su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo link e seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte.


La tua pubblicità sul giornaleRichiedi informazioni


Il Faro Online - Copyright © 2007 - 2024
Testata Associata Anso Editore: ilfaroonline srl
Mail: redazione@ilfaroonline.it
Pec: ilfaroonline@pec.it
Registrato presso Tribunale di Civitavecchia N° 10 del 16/07/07
Iscritto al Roc n. 35472 Registro operatori della comunicazione
Direttore responsabile: Angelo Perfetti
Partita IVA - Codice Fiscale 15852121001