Elio, il ricordo dell’amico Feiez, morto davanti ai suoi occhi: “Andò via un pezzo di me”

Stefano Belisari ricorda Feiez, il musicista di Elio e le storie tese morto tragicamente sul palco trent’anni fa

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

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Dopo quasi trent’anni dalla tragica morte di Paolo Panigada, talentuoso musicista della scanzonata band di Elio e le storie tese, Stefano Belisari – in arte Elio – ricorda il momento più duro della sua carriera e omaggia l’amico scomparso in una sincera intervista. Spazio anche ai ricordi felici e alla battaglia per la sindrome del figlio Dante.

Elio ricorda Feiez, morto sul palco

Elio, all’anagrafe Stefano Belisari, non ha dubbi su quale sia stato il giorno più triste per la band degli Elio e le storie tese. “Quando è morto Feiez. – ricorda intervistato dal Corriere della Sera – Era davanti ai nostri occhi. Non so a quanti sia capitato di vedere morire così un amico, qualcuno con cui hai condiviso giorni, sogni, speranze, rabbie. Lui aveva 36 anni”.

Gli Elio e le storie tese
Fonte: IPA
Gli Elio e le storie tese con Feiez

Paolo Panigada, polimusicista degli Elio noto ai fan con lo pseudonimo di Feiez, fu improvvisamente colpito da un aneurisma che lo portò alla morte proprio mentre si trovava sul palco assieme ai compagni del gruppo. Era il 1998, due anni dopo l’esordio della band al Festival di Sanremo. “Quando crollò, suonando, – ricorda Belisari – ebbi la sensazione che se ne fosse andato un pezzo di me, che nulla sarebbe stato più come prima”.

Una tragedia resa ancora più amara dal momento in cui accade, pochi giorni prima delle festività natalizie, giorni di celebrazioni e sorrisi: “Accadde il 23 dicembre e ricordo l’atmosfera surreale di quei giorni, tra lutto e festa, con i doni e le cene mischiate alla morte di un tuo amico. Tutto surreale. Ma purtroppo tutto vero”. All’amico scomparso gli Elio e le storie tese hanno dedicato il brano Tapparella, che spesso chiude i concerti della band.

Dante, il figlio con autismo di Elio

Nel corso della lunga intervista, Stefano Belisari ha parlato anche del figlio Dante, oggi 14 anni, affetto da autismo. “È stato difficile trovare qualcuno che sapesse farci una diagnosi chiara e che ci indirizzasse. – racconta l’artista – Non esiste un numero di telefono a cui rivolgerti, un indirizzo dove andare. Ti rendi subito conto che l’autismo di un figlio si coniuga con la assoluta solitudine dei genitori. E questo vale per ogni tipo di disabilità”.

Difficoltà esacerbata dalla mancanza di un supporto adeguato alle famiglie con bambini disabili: “È tutto incerto, la prima reazione è lo sconforto. Sono sincero: è la paura, la disperazione. Manca tutto. Manco un protocollo che una mamma e un papà possono seguire, che funzioni da bussola in quel maremoto”.

E Belisari coglie l’occasione per denunciare il mancato supporto del sistema sanitario nazionale: “Noi ci siamo potuti permettere che fosse seguito. Ma chi non ha i soldi? Anche qui, proprio quando la mano pubblica dovrebbe riequilibrare le differenze, invece si accentuano le diseguaglianze sociali. Esistono associazioni, ma sono private. Non c’è nulla di pubblico che affronti il problema dell’autismo e sia vicino alle famiglie”.

Per sensibilizzare sul tema, Elio e le storie tese incontreranno le associazioni dell’autismo prima del Concertozzo di Monza, il 25 maggio 2024: “Ci ritroveremo, noi genitori, per parlare con persone competenti, che hanno studiato questo problema che sta crescendo enormemente. E per condividere esperienze fantastiche come quella di PizzAut – fondata da Nico Acampora, padre di un ragazzo autistico – che sta diventando un vero fenomeno. Invece di far stare i ragazzi in istituto, lui ha pensato di occuparli in ristorante e ora sta progettando 107 mezzi mobili con a bordo di ciascuno cinque ragazzi autistici. Non è bellissimo? Così producono persino reddito, diventano contribuenti. Il presidente Mattarella, con la sensibilità che conosciamo, ha voluto segnalare questa esperienza eccezionale. Ma è un padre ad averla inventata. La politica, i governi, non pervenuti”.