Il Diavolo Veste Prada, una star di John Wick ha rifiutato il ruolo assegnato a Stanley Tucci: "Me ne sono pentito"
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Il Diavolo Veste Prada, una star di John Wick ha rifiutato il ruolo assegnato a Stanley Tucci: "Me ne sono pentito"

Un noto attore ha ammesso di essersi pentito di aver rifiutato d'interpretare Nigel ne Il Diavolo Veste Prada. Ecco chi avremmo potuto vedere accanto a Meryl Streep, nei panni dell'iconico caporedattore di Runway, al posto di Stanley Tucci.

Il Diavolo Veste Prada, una star di John Wick ha rifiutato il ruolo assegnato a Stanley Tucci: "Me ne sono pentito"

Il cinico e sarcastico Nigel Kipling è uno dei personaggi più amati de Il Diavolo Veste Prada (2006) e il merito va prevalentemente alla strepitosa interpretazione di uno Stanley Tucci in forma smagliante. Il caporedattore di Runway è un uomo dalla battuta pronta e dal pungente sarcasmo che, tuttavia, si rivela pronto a motivare Andy (Anne Hathaway) a farsi valere agli occhi dell'esigente Miranda Priestly (Meryl Streep).

È proprio Nigel, inoltre, a pronunciare alcune delle citazioni iconiche del film, tra cui: "Hai un disperato bisogno di Chanel" o il commento sulla taglia quarantadue... "che è la nuova cinquantasei". Immaginate se, al suo posto, ci fosse stato un attore completamente diverso dal due volte vincitore del Golden Globe! Ebbene, prima che a Tucci, il ruolo di Nigel era stato proposto ad un altro noto artista, che tuttavia declinò l'offerta. Scelta di cui, del resto, si pente ancora oggi.



Si tratta di John Leguizamo. Il comico e doppiatore colombiano ha rilasciato una lunga intervista a Business Insider, ripercorrendo i momenti salienti della propria carriera. Tra queste, le esperienze con Brian de Palma (che l'ha voluto in Vittime di guerra e Carlito's Way) e l'adattamento live action del videogioco Super Mario Bros. (1993), in cui ha prestato il volto a Luigi. Non dimentichiamo, inoltre, che Leguizamo è la voce di Sid il bradipo nel franchise de L'Era Glaciale. Anche lui, però ha dei rimpianti.

Il giornalista gli ha domandato se ci fosse qualche ruolo che si è pentito di non aver accettato e la star di John Wick non ha avuto dubbi: "Oh, sì. Il Diavolo veste Prada, la parte di Stanley Tucci. Anche Happy Feet, la parte di Robin Williams. E Mr. & Mrs. Smith, la parte di Vince Vaughn. Avevo le mie ragioni. Voglio dire, sono stupide, ma avevo le mie ragioni."

Non si offenda Leguizamo: difficilmente qualcuno avrà qualcosa da ridire quanto al fatto che nessuno meglio di Stanley Tucci avrebbe potuto incarnare la classe e la caustica e tagliente ironia di Nigel. Il 63enne, ad ogni modo, non si è soffermato sul perché abbia risposto picche alla commedia cult. Al contrario, ha motivato gli altri rifiuti.

Beh, per Mr. & Mrs. Smith è stato perché stavano pagando [Brad Pitt e Angelina Jolie, ndr] 20 milioni di dollari e avrebbero pagato me molto meno. Mi sentivo disprezzato, e probabilmente non stavano disprezzando me, ma mi sentivo disprezzato. A volte, quando sei una persona di colore, sei così abituato ad essere disprezzato che pensi di essere disprezzato, anche quando magari non lo sei. Ecco cosa succede e devi fare tanta terapia per risolvere questo problema.

Quanto a Happy Feet (2006), ha respinto il ruolo del pinguino Ramòn perché, all'epoca, aveva già doppiato i primi due capitoli de L'Era Glaciale: "Gli ho detto: 'Non voglio fare tutti questi film sul ghiaccio'. Una ragione così stupida. Ma in quel momento mi sembrava logico e poi ho perso milioni".

John Leguizamo e il qui pro quo con la Marvel: "Dovrebbero farsi perdonare"

L'interprete di Moulin Rouge! (2001), che sta attualmente promuovendo la nuova serie The Green Veil, ha raccontato di esser stato ad un passo dall'entrare nel MCU. Più che ad un passo, in effetti. Stando alla versione di John Leguizamo, i giochi erano fatti e gli studios non sono stati molto corretti nei suoi confronti.

Il cinecomic in questione è Spider-Man: Homecoming (2017) e il ruolo per cui il colombiano era stato scritturato è Avvoltoio, poi interpretato da Michael Keaton.

Non l'ho capito. Penso che un altro attore avrebbe fatto causa, perché avevamo concordato i termini. Abbiamo attraversato un lungo periodo di trattative e avevamo concordato i termini. Non avevo firmato un contratto, ma eravamo d'accordo. Penso che siano termini ammissibili.

E ancora: "Il capo dello studio mi ha chiamato e mi ha detto: 'È terribile. Mi sento malissimo e tu rinunceresti?' E io l'ho fatto. Avevo la sensazione che, se non mi volevano, nemmeno io volevo esserci, capisci cosa intendo? [...] Mi sono sentito disprezzato e sminuito, quindi non volevo davvero farne parte".

E se, in futuro, gli venisse offerta un'altra chance per far parte dell'Universo Marvel, come reagirebbe? Entrare in un franchise talmente prestigioso non è un'occasione da scartare a prescindere, ma l'attore passerebbe sopra al proprio orgoglio ferito? La risposta è NI.

Lo farei se mi offrissero L'Enigmista o una parte del genere. Ritornerei in altri franchising. Voglio dire, se si facessero perdonare. Ma poi mi hanno proposto di interpretare qualche piccolo scienziato nel film. Ho pensato: 'No, grazie. Grazie, ma no'.
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