Bruce Lee, vita e morte di un'icona: come si diventa leggenda

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Bruce Lee, vita e morte di un’icona: come si diventa leggenda

Bruce Lee è un nome che risuona ancora oggi come un tuono nel mondo delle arti marziali e del cinema. Nato a San Francisco nel 1940, Lee ha dedicato la sua vita a perfezionare le sue abilità nel combattimento e a diffondere la filosofia delle arti marziali in tutto il mondo. Infine la sua morte improvvisa e inaspettata nel 1973, all’età di appena 32 anni, lo ha trasformato in un’icona leggendaria, lasciando un’eredità che continua a ispirare generazioni di persone.

Nato da madre cinese e padre cinese-americano, Bruce Lee trascorre la sua infanzia ad Hong Kong, dove si immerge nella cultura locale e sviluppa una passione per le arti marziali fin dalla giovane età. All’età di 13 anni inizia a studiare Wing Chun sotto la guida del maestro Ip Man, diventando rapidamente uno dei suoi studenti più abili.
Oltre al Wing Chun, Bruce Lee si interessa ad altre discipline di combattimento, tra cui la boxe, alla quale si affaccia grazie al mondo dei dilettanti dei campionati scolastici, taekwondo e jiu-jitsu. La sua fame di conoscenza lo spinge a studiare con diversi maestri e a sviluppare il proprio stile unico, che battezza Jeet Kune Do, letteralmente “la via del pugno intercettante”.

Nel 1966, Bruce Lee si trasferisce negli Stati Uniti per intraprendere la carriera di attore (secondo la leggenda suo padre lo spedì negli Usa per sfuggire alla malavita organizzata). La sua carriera di attore inizia con piccoli ruoli in serie televisive come “Il Calabrone Verde” e “I segreti di Kung Fu”, ma il suo vero successo arriva con il film “Il furore della Cina colpisce ancora” del 1971. Il film lo consacra come star internazionale e lo porta all’attenzione di Hollywood. Nel 1972, Bruce Lee gira il suo film più famoso, “Dalla Cina con furore “, che ottiene un enorme successo sia in Asia che in Occidente. Il film consolida la sua immagine di maestro di arti marziali e icona culturale, ispirando un’intera generazione di appassionati di arti marziali e cinema d’azione. Il successo è bissato con: “L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente” mentre Bruce Lee viene definitivamente incorniciato icona con l’ultimo: “I 3 dell’operazione Drago” del 1973 il cui lancio coincide con la scomparsa dell’attore.

La Morte improvvisa e le teorie del complotto

Il 20 luglio 1973, Bruce Lee muore improvvisamente all’età di 32 anni. La causa ufficiale del decesso viene attribuita a un edema cerebrale, ma le circostanze che circondano la sua morte hanno dato vita a numerose teorie del complotto. Alcune ipotesi includono una reazione allergica a un farmaco, un avvelenamento e persino una maledizione.

Il 20 luglio 1973, a Hong Kong, all’età di 32 anni, Bruce Lee avrebbe chiesto una pastiglia per un forte mal di testa. Poi si è coricato e non si è più svegliato. La causa ufficiale della sua morte è stata registrata come un edema cerebrale (gonfiore del cervello) causato da una reazione avversa ad un analgesico che conteneva aspirina e meprobamato. Quel giorno, Lee si era recato a casa dell’attrice Betty Ting Pei per discutere di un film. Aveva accusato il mal di testa e le era stato dato l’analgesico. Successivamente, si era ritirato per riposare e non si era più svegliato.

La morte improvvisa di Bruce Lee ha generato numerose speculazioni e teorie del complotto, inclusa la possibilità di avvelenamento, un coinvolgimento della mafia o una reazione allergica a qualche sostanza. Tuttavia, l’autopsia ha confermato che la causa era l’edema cerebrale indotto dall’Equagesic.

La moglie stessa, l’anno scorso, e cioè a 50 anni della scomparsa, ha fatto intendere che c’era dell’altro legato al decesso, ma all’inevitabile risveglio della curiosità della stampa ha dichiarato: “Lasciatelo riposare in pace” mettendo una pietra sopra alle cause del decesso.

Nonostante la sua breve vita, Bruce Lee ha avuto un impatto duraturo sulla cultura popolare. La sua filosofia delle arti marziali, che enfatizza l’autoconoscenza, l’adattamento e l’azione fluida, ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo. I suoi film d’azione innovativi hanno rivoluzionato il genere e hanno aperto la strada a una nuova generazione di film di arti marziali. Bruce Lee è considerato un’icona culturale e un pioniere delle arti marziali. La sua influenza si può ancora vedere oggi nel cinema, nella televisione, nelle arti marziali e persino nella filosofia. La sua eredità continua a ispirare generazioni di persone a perseguire i propri sogni e a superare i propri limiti.

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