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Emma Stone dopo ‘Povere creature!’ a Cannes con Lanthimos: ‘Kinds of kindness’ è una favola nera

Un intreccio di tre storie crudeli e sarcastiche nel nuovo film del regista di origine greca che torna a lavorare con i protagonisti (c’è anche Willem Dafoe) del film vincitore di quattro Oscar

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Cannes — Quello con Emma Stone e Yorgos Lanthimos è sempre un appuntamento al buio, sullo schermo e fuori (è capitato, a chi scrive, di intervistarli su Zoom a schermo spento, percependo i loro bisbigli complici). Per la coppia artistica di Povere creature! — lui cinquantenne ateniese trapiantato a Londra; lei, 35 anni, figlia dell’Arizona — la provocazione è prassi. Eccoli sulla Montée des marches, lui rinvigorito dal successo, in giacca azzurra e cravatta ascot, lei un folletto in bordeaux e paillettes.

(afp)

Di sicuro il grande pubblico che ha scoperto Lanthimos con quel film (quattro Oscar, tra cui quello alla protagonista) e il precedente La favorita, sarà spiazzato da Kinds of kindness, in concorso al Festival, che segna un ritorno a tematiche e stile più vicini alla “Greek weird wave” (“bizzarra onda greca”), nata sulla scia della crisi socio-politica ellenica del 2008.

Un cinema respingente, anomalo, intrigante che ha trovato in Lanthimos e nel suo sceneggiatore Efthymis Filippou gli esponenti di punta: Doogtooth, che parla di incesto e fratelli segregati, e Alps. La produzione in inglese è iniziata con The lobster, seguito da Il sacrificio del cervo sacro, entrambi a Cannes: rispetto alla fase greca, l’attenzione si sposta dalle istituzioni sociali ai rapporti personali e s’aggiunge il mistero.

Kinds of kindness è una “favola” a episodi, realizzata durante la postproduzione di Povere creature!. Tre storie intrecciate, il filo rosso lo canta Annie Lennox nei titoli di testa, costruiti giocando con i loghi, come nei kolossal: Sweet dreams (are made of this): “Some of them want to abuse you/Some of them want to be abused”. Nel primo c’è un uomo che vive sotto dettagliato controllo del suo datore di lavoro: orari, vestiti, peso, sesso, matrimonio. Una richiesta inaccettabile lo spinge a uscire dal gioco, scoprirà la difficoltà di gestire il libero arbitrio. Nel secondo un poliziotto soffre per la scomparsa in mare della moglie, ma la felicità si tramuta nel sospetto che quella tornata sia un’altra donna: una spirale tragica lo trasforma in carnefice. Nell’ultimo la seguace di una setta in cui due guru santificano l’acqua con le lacrime, ha la missione di trovare colei che fa risorgere dalla morte.

Sono, per Lanthimos, “sfumature di gentilezza dei rapporti umani”, si oscilla tra crudeltà, sarcasmo, angoscia e umorismo nero. Ci sono dita mozzate, famiglie abbandonate, un mondo in cui, come nei sogni di un personaggio, i cani prendono il posto degli uomini, il poliziotto angosciato che per ripensare alla moglie mostra alla coppia amica i video in cui i quattro fanno sesso di gruppo. Una manciata di attori in più ruoli: Emma Stone, Jesse Plemons, Willem Dafoe, Margaret Qualley. Torna, quindi, parte della famiglia di Povere creature!: Yorgos, regista di matrice teatrale, ha costruito la sua compagnia cinematografica.

Spiega nelle note il regista: «Doveva essere un racconto, abbiamo capito che cercavamo una struttura diversa, tre storie con un filo tematico». Si parla di rapporto padre-figlio, famiglia, fede; il tema è il libero arbitrio, la vita secondo le regole, le traiettorie inaspettate.

«Le persone — spiga Lanthimos — pensano di avere il controllo della propria vita, ma quando viene consegnata loro la libertà assoluta si fatica a gestirla. Come nella vita reale, un individuo apparentemente privo di potere riesce a controllare persone che sembrano più forti». Per Stone: «Si cerca l’equilibrio tra il desiderio di essere amati, accettati e controllati, la voglia di libertà che porta alla perdita dell’amore».

Disegnato per divertire, provocare, pensare, far imbestialire qualche critico (c’è chi lascia la sala a metà film, chi parla di “boiata pazzesca”), Kinds of kindness è il terzo sberleffo della coppia di avventurieri Lanthimos e Stone. Di sicuro non sarà l’ultimo «Emma è speciale, per talento e sintonia. Quando trovi qualcuno così non lo lasci andare». Stone: «Per natura inseguo quel che mi interessa davvero, al riparo dalla scrivania. Negli anni ho imparato che il beneficio arriva se sei in grado di scegliere. Mi interessa ciò che all’inizio mi spaventa, è troppo impegnativo, per cui non mi sento all’altezza. Di Yorgos mi fido, sono libera di esplorare cose che con altri non farei».

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