Ritratto di un amore

Il postimpressionista Bonnard incontra Marthe. Amore è pittura

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Ritratto di un amore
di Martin Provost
con Cécile De France, Stacy Martin, Vincent Macaigne, Anouk Grinberg, Grégoire Leprince-Ringuet

Il pittore Bonnard (Macaigne) scopre per strada Marthe (De France), ne fa la sua modella, la sua amante, la sua musa, il suo amore di una vita. Lui borghese bohemien, tutto quadri, mostre, case di mecenati e colleghi pittori (i Nabis, i profeti che vogliono cambiare la pittura postimpressionista, siamo negli anni Novanta dell’Ottocento), lei commessa di un negozio di fiori finti, di famiglia povera, a disagio nella società degli artisti e dei finanziatori, attratta dalla natura e minata dai malanni, lui infedele, lei seccata, lui che sta per sposare un’altra e lei che scarica la sua rabbia nella pittura e, voilà, si rivela pittrice persino più moderna di lui. Non è la prima volta che Provost cerca il genio e la sregolatezza nella vita di un artista: l’altra volta era stato con Seraphine, lavandaia e pittrice naif. Qui il percorso artistico di Bonnard viene mostrato con naturalezza, si vede come schiaccia la prospettiva e si avvicina all’arte orientale, ma non si spiega niente: dipinge e basta, la pittura sembra scaturire dalla storia d’amore con Marthe e anche la pittura di Marthe non si spiega ma esplode da una rabbia d’amore. Giustamente il ritratto di un amore anche nelle trasgressioni sessuali. Il titolo francese, più da catalogo, è Bonnard, Pierre et Marthe.

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