Gallardo in corsa per il Milan dopo l’esonero dall’Al-Ittihad di Benzema - la Repubblica

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Gallardo in corsa per il Milan dopo l’esonero dall’Al-Ittihad di Benzema

Marcelo Gallardo
Marcelo Gallardo (reuters)

La dirigenza rossonera aveva già pensato lo scorso autunno all’allenatore più vincente della storia del River Plate, ora licenziato dopo lo 0-5 con l’Al-Ettiqaf. Non è riuscito a convincere nonostante avesse in rosa l’ex Pallone d’oro, Fabinho, Kanté, Luiz Felipe, Jota e Hamdallah

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MILANO — Tra le candidature per la panchina del Milan nella prossima stagione – Conceiçao, Fonseca, Van Bommel, De Zerbi, Pochettino e Conte, che resta il più gradito ai tifosi - si fa strada quella dell’argentino Marcelo Gallardo, 48 anni, già l’autunno scorso accreditato di una buona posizione di partenza nella corsa all’allora eventuale successione di Stefano Pioli. Adesso che l’attuale tecnico rossonero appare effettivamente in uscita a fine stagione, l’ipotesi Gallardo ha ripreso quota come classico outsider, anche se la ragione non è tra le più affascinanti: è stato appena esonerato dall’Al-Ittihad di Gedda, una tra le più ambiziose squadre del campionato ultraricco dell’Arabia Saudita (ingaggiando Benzema per 100 milioni di euro l’anno, è la squadra che ha di fatto dato il via alla gara al campione straniero più pagato della Saudi Pro League, stravinta da Cristiano Ronaldo). Gallardo, che in patria è diventato comunque l’allenatore più vincente della storia del River Plate e conserva l’aura dello stratega di successo, si ritrova ora sul mercato. E se è impensabile che possa guadagnare in Europa quanto in Medio Oriente (il suo stipendio era di 22 milioni di dollari a stagione, 20.4 milioni di euro), proprio il fatto che possa accontentarsi di un ingaggio decisamente inferiore, dopo avere guadagnato così tanto, lo rende più avvicinabile dal punto di vista economico.

Gallardo, in Arabia il primo vero inciampo

I titoli vinti di sicuro non gli mancano, tra campionati e coppe: 14 col River Plate (Copa Libertadores inclusa) e 1 col Nacional di Montevideo, in Uruguay. Lo scivolone saudita si può perciò considerare il classico inciampo e in effetti chi lo conosce giura che Gallardo sarebbe pronto a cercare subito il riscatto, a maggior ragione in Europa. In Argentina è il quotidiano La Nación a ripercorrere le tappe più recenti di una carriera che, fino a Gedda, era stata in crescendo. In Arabia Saudita, dove approdò a novembre, le cose non si erano messe bene fin dall’inizio, anche se la situazione è precipitata per i mediocri risultati degli ultimi mesi, fino alla batosta casalinga (0-5) con l’Al-Ettiqaf. Hanno certamente inciso gli infortuni, ma le incomprensioni interne alla squadra fioccavano. Il bilancio non è stato all’altezza delle aspettative: su 30 partite, 14 vittorie, 3 pareggi e 13 sconfitte. Ma Milan, Bayern e Siviglia sono pronti a insistere su di lui. La fatale disfatta con l’Al-Ettiqaf gli è costata il posto: si tratta della terza sconfitta consecutiva in un campionato arrivato a tre giornate dalla conclusione.

Gallardo e Benzema, rapporto burrascoso

Il rapporto con Benzema non è mai decollato, né è migliorata la classifica della Saudi Pro League, dove in cima c'è l’Al-Hilal, allenato dal portoghese Jorge Jesus, con la quale l’Al-Ittihad ha perso la Supercoppa d’Arabia. Al secondo posto c’è Al-Nassr di Cristiano Ronaldo, al terzo l’Al-Ahly di Kessié e Firmino, al quarto l’Al-Taawoun e al quinto appunto l’Al-Ittihad, che ha in rosa giocatori di alto livello (Benzema, Fabinho, Luiz Felipe, Jota, Hamdallah), tutti infortunati. Resiste Kanté, ma non basta. Gallardo – riferisce La Nación – si è scusato con i tifosi: “La responsabilità è mia, anche se alcune partita sono state giocate con la squadra in assemblaggio, come un puzzle”. Uscito ai quarti di finale del Mondiale per club con gli egiziani dell’El-Ahly , ha perso ripetutamente contro l'Al- Hilal dell’ex laziale Milinkovic, in campionato, in King’s Cup. in Supercoppa araba e pure nella Champions d’Asia. Inoltre il rapporto col francese Benzema non è mai davvero sbocciato: il centravanti francese, ex Pallone d’oro, ha ricevuto addirittura il soprannome di Ben-Hazima. Traduzione dall’arabo: figlio della sconfitta. È anche per questo che Gallardo potrebbe cercare la rivincita sulla panchina del Milan.

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