Claudio Baglioni: "Il battibecco con Battisti e De Gregori. Antonio Ricci? Mi detesta, non so perché" - HuffPost Italia

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Claudio Baglioni: "Il battibecco con Battisti e De Gregori. Antonio Ricci? Mi detesta, non so perché"

"L'artista nasce solo e muore solo. È un solista. Un po’ narciso, un po’ esibizionista. Di rado ha spirito di servizio". Claudio Baglioni racconta le sue origini e la sua vita in una lunga intervista al Corriere della Sera.

"Berlusconi non l’ho mai votato. Ma quando scrissi a tutti i leader per porre la questione Lampedusa, dove poi ho organizzato per dieci anni il festival O’ Scià, il primo che dopo tre ore mi telefonò fu lui: “Baglioni, lei e io facciamo lo stesso mestiere”. Risposi, credendomi disinvolto e spiritoso, che io non avevo mai fatto il presidente del Consiglio".

Sulla nascita di Questo Piccolo Grande Amore:

"La scrissi come si scrive un testamento. Non pensavo di fare questo mestiere, non avevo la pelle per farlo. Ero un sentimentale come mio padre, mentre avrei voluto essere determinato come mia madre. Ed ero timido: un ragazzo di periferia che non batteva chiodo con le ragazzine. Aspettavamo l’occasione, e la nostra sala d’attesa era il bar della Rca".

In America discusse con Battisti

"Il dirigente della Rca propose un brindisi: “Al nostro cantante che in Italia è primo in hit parade!”. Lucio pensò si riferisse a lui; invece, quella volta, ero io. Ci rimase malissimo".

Il battibecco con De Gregori:

"Lui disse in un’intervista, a Re Nudo o al Mucchio Selvaggio, di voler “inquinare il mare tranquillo e tranquillizzante di Mino Reitano e Baglioni”. Io gli risposi, non da una rivista alternativa ma da Sorrisi&Canzoni, che neanche “Buonanotte fiorellino” era un inno rivoluzionario. Ci fece incontrare un impresario di Cesena, Libero Venturi".

E' diventato cantante, Baglioni, ma voleva farsi prete:

"A 12 anni facevo il catechista ai bambini di sei. A 14 sentii la vocazione, insomma la chiamata, e pensai seriamente di farmi prete. Però la mamma, che pure era molto devota, non era convinta. D’altronde, più tardi, mi raccomandò di cantare perché a studiare si rovinano gli occhi".

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