L'Abbaglio: Roberto Andò, Toni Servillo, Ficarra e Picone presentano a Cannes il film sulla Colonna Orsini
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L'Abbaglio: Roberto Andò, Toni Servillo, Ficarra e Picone presentano a Cannes il film sulla Colonna Orsini

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Sono arrivati a Cannes Roberto Andò, Toni Servillo, Ficarra e Picone, che stanno girando in Sicilia L'Abbaglio, cronaca di un episodio del Risorgimento Italiano legato Vincenzo Giordano Orsini e all'impresa dei Mille.

L'Abbaglio: Roberto Andò, Toni Servillo, Ficarra e Picone presentano a Cannes il film sulla Colonna Orsini

A Cannes è domenica e c'è il sole. La Croisette è un colorato tappeto umano e una fabbrica di gelati, Rue d'Antibes pullula di signore con cagnolino che fanno shopping, e per entrare nel Palais des Festivals bisogna fare una coda di 15 minuti. La cosa non ci sorprende affatto, perché sappiamo benissimo che il primo weekend del Festival di Cannes sono in tanti a riversarsi tra le palme, le spiagge e i ristoranti della cittadina francese a poco più di 30 chilometri da Nizza. Ma oggi siamo particolarmente contenti di sottrarci al caos, perché all’Italian Pavilion c'è Roberto Andò insieme agli attori del suo nuovo film, che si intitola L'Abbaglio ed è attualmente in lavorazione in Sicilia.

Prodotto da Angelo Barbagallo e Attilio De Razza, L'Abbaglio ha qualcosa in comune con La Stranezza, perché vede duettare ancora una volta Ficarra e Picone con Toni Servillo. Non siamo più nei primissimi anni '20 del secolo scorso ma nel 1860, dove Vincenzo Giordano Orsini, su suggerimento di Giuseppe Garibaldi, "mette insieme una colonna di persone raccogliticce" e si dirige verso l'interno della Sicilia, distraendo l'esercito borbonico e facendogli credere che Garibaldi sia in ritirata. Il colpo riesce e Orsini diventa un eroe, che Andò ha affidato a Servillo. C'è anche lui all'incontro con i giornalisti, durante il quale il regista spiega innanzitutto la genesi del progetto: "Questa storia nasce dal desiderio che ho avvertito, già durante la promozione de La Stranezza, di fare una trilogia. Lavorare con attori così speciali e stimolanti ha fatto sì che, poco tempo dopo, si presentasse questa storia, che già conoscevo e che ho studiato di nuovo insieme agli sceneggiatori Massimo Gaudioso e Ugo Chiti. La vicenda che il film racconta ci ha offerto la possibilità di un innesto fantastico. Ci siamo insinuati nella realtà con la fantasia per creare un'emozione che ha il suo fulcro nel rapporto fra i tre personaggi principali, che sono interpretati da Toni, Salvo e Valentino. Il film ci riporta a una pagina importante della nostra storia così fondante e così abusata che forse può essere un bene riguardarla con altri occhi e narrare con un tono a me congeniale in cui si mescolano il dramma e la comicità. Ne L'Abbaglio la risata è liberatoria, e la nostra reinterpretazione dei fatti non è meno lucida di quella che conosciamo. E tuttavia questo approccio regala al film una grande leggerezza, rendendolo in un certo senso inedito".

Seduto accanto a Roberto Andò nell'Italian Pavilion c'è Toni Servillo. Ha una giacca scura, dei pantaloni di lino e tiene in bocca, come sempre, un mozzicone di sigaro spento. L'attore racconta qualcosa di Orsini e si dice contento di essere tornato a lavorare insieme alla coppia comica siciliana: "Ci tengo a dire che è una gioia recitare con Salvo e Valentino perché, come spesso accade nella storia del cinema e del teatro italiano, gli attori che nascono con una natura inevitabilmente comica si comportano altrettanto bene se non meglio in una dimensione drammatica. Per loro è stato così, e mischiarci è ancora molto bello. Confesso che, quando ci è arrivata la sceneggiatura de L'Abbaglio, ci siamo detti: 'Che facciamo, ripetiamo?', e invece la qualità della scrittura e della storia ci ha profondamente sorpresi. Questo film si inserisce in un cinema di Roberto che amo molto e che ha la forma del racconto morale. Roberto è un allievo di Sciascia e quindi guarda la storia come l'avrebbe guardata Stendhal, e cioè con un occhio in cui la fantasia si innesta su un episodio storico. Orsini è una specie di Guevara perché è malvisto dai ranghi militari. Viene giudicato uno stravagante perché si muove sotto varie casacche ovunque sia necessario rendersi utile alla difesa della libertà, e quindi combatte con i Savoia, i garibaldini e l’esercito borbonico. Ciò che lo rende affascinante sulla carta è che, nonostante sia un militare determinato e feroce, ritiene che la soluzione dei conflitti che sfocia nella semina della violenza e del sangue sia sterile, e che ad esserne vittime siano sempre gli ultimi della storia".

Salvo Ficarra e Valentino Picone, anche loro presenti a Cannes, hanno avuto la proibizione, da parte di Andò, di rivelare il meno possibile sui ruoli che interpretano, ma hanno comunque qualcosa da dire, e a cominciare è Valentino: "I nostri personaggi sono due garibaldini un po’ indisciplinati. Ci stiamo divertendo tanto perché con Roberto stiamo scoprendo il gusto di recitare in dialetto siciliano. Il dialetto dà naturalezza alla nostra performance ed è un divertimento per noi, perché nei nostri film parliamo italiano ma pensiamo in siciliano. Credo sia sempre bello, all'interno di storie così auliche e così solenni, aggiungere quel tono popolano che io e Salvo speriamo di restituire alla storia. Mi piace parlare dei nostri personaggi come di due stonati all'interno di una storia molto armonica che  poi è quella che conosciamo tutti".

"Il mio personaggio invece" - aggiunge Ficarra - "è un contadino che si unisce alle truppe di Garibaldi. Ha vissuto nel continente, rientra insieme alle truppe in Sicilia. Queste truppe erano molto variegate: c'erano veneziani, romani, toscani, piemontesi, genovesi, e la loro avventura parte dalla Sicilia. È stato emozionante scoprire la storia di questa colonna Orsini".

Come Mario Martone in Noi credevamo o come nella miniserie Mameli - Il ragazzo che sognò l'Italia, L'Abbaglio è un'incursione nel nostro Risorgimento, periodo che gli studenti di liceo trovano molto noioso. Per Roberto Andò si tratta invece di un'epoca affascinante, di un punto di svolta per la storia dell'Italia: "Il Risorgimento è un periodo cruciale e molto denso in cui si muovono delle idealità pure, tra le più pure che si siano mai viste. Se uno rilegge Giuseppe Cesare Abba, che è stato il cronista dell'impresa dei Mille, scopre l'entusiasmo disinteressato di giovani che venivano da Bergamo, dal Veneto, dalla Liguria, dalla Toscana ed erano ragazzi bohemien, quasi sempre musicisti  e artisti. Studiando quel periodo, ci si rende conto di come Garibaldi sia stato costretto suo malgrado a far passare dei compromessi, e sono i compromessi che l'Italia sconta ancora oggi, quindi è un'epoca interessantissima da rivedere, soprattutto per i giovani, perché in questa pagina di storia ci sono personaggi che sono diventati noiosi, e allora forse il cinema può riuscire a riportare un'emozione su questi personaggi, soprattutto quando sono stati dimenticati".

Nel cast de L'Abbaglio ci sono anche Tommaso Ragno, Giulia Andò, Pascal Greggory, Leonardo Maltese, Andrea Gherpelli, Daniele Gonciaruk, Giulia Lazzarini, Vincenzo Pirrotta e Filippo Luna. Il primo fa la parte di Giuseppe Garibaldi. Il film sarà distribuito da 01 Distribution ed è una produzione Tramp Limited e Bibi Film con Rai Cinema e Medusa Film. In collaborazione con Netflix.

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