L’epigramma, convegno Unimore in Sant’Eufemia

L’epigramma, convegno Unimore in Sant’Eufemia

Il convegno "Fortuna dell’epigramma in Italia dall’Umanesimo al Novecento" a Modena approfondirà la storia e le forme del genere epigrammatico, con interventi di esperti italianisti su varie declinazioni storico-letterarie.

Alla ’Fortuna dell’epigramma in Italia dall’Umanesimo al Novecento’ è dedicato un convegno promosso dal Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Unimore che in due giorni di sessioni ne affronterà le varie declinazioni storico-letterarie. L’incontro intende approfondire non solo la storia e le forme del genere epigrammatico in Italia dal momento della sua rinascita nei circoli umanistici del Quattrocento all’ultimo secolo, ma anche il suo carattere interdisciplinare, comunicativo e relazionale, la sua capacità di generare narrazioni, i suoi rapporti con le arti figurative e performative, i suoi modelli antichi e moderni.

L’appuntamento, giovedì 16 e venerdì 17 maggio al Complesso Sant’Eufemia (largo Sant’Eufemia, 19) a Modena, vedrà esperti italianisti confrontarsi sulla storia e la fortuna dell’epigramma. Ad aprire la due giorni saranno Elisabetta Menetti e Marco Capriotti di Unimore, ai quali seguiranno nella prima giornata gli interventi di Gino Ruozzi dell’Università di Bologna, di Claudia Tarallo dell’Università per Stranieri di Siena, di Francesco Valese dell’Università di Genova e di Miriam Kay dell’Università di Pisa. La prima giornata sarà presieduta dalla prof.ssa Lucinda Spera dell’Università per Stranieri di Siena.

La prima parte della seconda giornata, che sarà presieduta da Duccio Tongiorgi dell’Università di Genova, vedrà gli interventi di Ludovica Saverna dell’Università di Roma La Sapienza, di Davide Pettinicchio dell’Università di Roma La Sapienza e di Matilde Esposito dell’Università degli studi di Milano-Bicocca. La seconda parte della giornata, presieduta d Gino Ruozzi dell’Università di Bologna, sarà contrassegnata dalle comunicazioni di Antonio D’Ambrosio dell’Università degli studi di Padova, di Eugenia Maria Rossi dell’Università degli studi di Padova e da Angela Siciliano dell’Université Sorbonne Nouvelle.