Google nell’era dell’intelligenza artificiale
Tech

Google nell’era dell’intelligenza artificiale

Le nostre ricerche online stanno per cambiare per sempre: ecco cosa è stato annunciato allo Shoreline Theatre di Mountain View
©Jeff Chiu
Stefano Olivari
15.05.2024 21:00

Le nostre ricerche su Google stanno per cambiare per sempre. E quindi stanno per cambiare anche le nostre vite, appese a Google anche per la ricerca dell’orario di apertura del panettiere sotto casa. Senza mettersi a gridare al miracolo, come nel mondo tech è triste consuetudine, bisogna dire che le novità annunciate martedì, durante l’ultimo Google I/O, sono state davvero notevoli e quasi tutte riguardano l’intelligenza artificiale nelle sue applicazioni più pratiche e popolari. Parlare di nuova era è quindi esagerato, a meno di non essere su un palco con un maglione nero attillato e pose da guru (Sundar Pichai, l’amministratore delegato di Google-Alphabet, ha però uno stile leggermente diverso), in ogni caso la facilità con cui troveremo informazioni sarà impressionante non soltanto per i vituperati boomer ma anche per i nativi digitali. Cosa è stato annunciato allo Shoreline Theatre di Mountain View? Just ask, verrebbe da dire copiando il claim di I/0 2024.

La conferenza I/O

La conferenza annuale che Google organizza dal 2008, dove I e O stanno per Input e Output ma anche per Innovation e Open, non ha deluso le attese. Anche perché era chiaro che l’azienda, con ormai 26 anni di vita e dal 2015 diventata formalmente Alphabet, fosse obbligata ad annunciare qualcosa di grosso per non essere percepita come vecchia in un mondo spietato che peraltro essa stessa ha contribuito a costruire. Quindi, in estrema sintesi, l’intelligenza artificiale applicata ai prodotti di punta. Google nell’immaginario collettivo significa Google Search (91% di quota del mercato Search) e proprio da qui sono arrivate le novità più importanti, cioè le funzionalità che sfruttano l’AI per fornire risposte complete ai quesiti degli utenti, aiutandoli anche nella pianificazione delle varie attività.

AI Overview

La novità principale è Panoramica (AI Overview): in pratica ogni volta che faremo una ricerca le risposte generate dalla AI saranno in testa ai risultati, con la significativa differenza rispetto alla situazione attuale di essere risposte complete. Non sarà quindi più necessario cliccare sui link ai singoli siti, nel caso non si sia soddisfatti degli incipit o degli abstract, ma Google fornirà una spiegazione completa. Varrà per domande generiche ma anche per quesiti più specifici come ad esempio un film: i link alle recensioni dei giornali e siti saranno più in basso rispetto alla recensione per così dire originale dell’AI di Google, cioè di Gemini. In ottica SEO, cioè di ottimizzazione dei contenuti per essere trovati più facilmente dai motori di ricerca, questo potrebbe portare ad un cortocircuito: si scrivono post per essere indicizzati meglio da Google e intanto Google-Gemini li usa per costruire i suoi, di post.

Ask Photos

Oltre a Panoramica, Google ha annunciato una funzionalità di Google Photos che usa Gemini per aiutare gli utenti a trovare le proprie foto in maniera intuitiva. Essendo la realtà digitale costituita da decine di migliaia di foto di cui ci siamo dimenticati l’esistenza, potrebbe essere una funzione di ancora maggior successo rispetto a Overview, che essendo testuale sconterà ancora per un po’ l’effetto ‘ridicolo’ di tanti testi costruiti con l’AI. Ask Photos apre una questione immensa a livello di privacy, perché cercare proprie immagini private non è come chiedere informazioni su un ristorante o una concessionaria di auto. L’azienda ha precisato che l’elaborazione avverrà nel cloud, senza interventi umani, con le nostre richieste che in ogni caso non saranno usate per altro, come ad esempio proporre prodotti targettizzati. Ce ne ricorderemo, quando dopo aver cercato una nostra foto al mare ci compariranno immediatamente pubblicità di case in vendita al mare.

Gmail

Cambierà anche il nostro modo di rispondere alle mail, o forse no visto che già rispondiamo a molte mail con frasi fatte, come se fossimo noi le macchine. Nella app per la gestione della posta, cioè Gmail, la funzione ‘Riassumi email’ ci darà una sintesi delle conversazioni e non dovremo più leggere a ritroso trenta mail per fare un punto della situazione. Ci saranno poi le risposte contestuali, veri e propri suggerimenti di risposte basate sulle nostre attività precedenti con il destinatario e su altre elaborazioni di Gemini, che poi attraverso Gmail Q&A ci consentirà di fare domande per trovare mail specifiche senza bisogno di scrivere giusti quel nome o quella parola chiave. Problemi di privacy anche qui, perché la ricerca non sarà più meccanica e nemmeno meccanica ‘aiutata’ dall’algoritmo, ma l’intelligenza artificiale entrerà in qualche modo nel merito. 

Android

L’intelligenza artificiale targata Google andrà a toccare anche Workspace e ovviamente gli smartphone appartenenti al mondo Android, con tante nuove funzionalità. Quella che potrebbe davvero ‘spaccare’ è Gemini Live, che permetterà conversazioni molto realistiche, più di quanto avvenga con gli assistenti vocali più avanzati. Più che un mezzo per cercare informazioni potrebbe essere per qualcuno un antidoto alla solitudine. Da ricordare, fra le mille novità, anche l’assistente Project Astra ed i nuovi effetti possibili con Veo e Imagen: si potranno creare video e immagini accuratissimi a partire da semplici istruzioni testuali. Comunque la si veda, modifiche di impatto globale visto che Pichai ha annunciato che Gemini 1.5 Pro sarà da subito, quindi lo è già mentre leggete queste righe, disponibile in 35 lingue, italiano compreso. In definitiva quindi niente di rivoluzionario, che cambi un paradigma, ma molto che migliora comportamenti ormai familiari e ormai naturali. Con il rassicurante cavallo di Troia del già visto e già sentito Google sarà quindi sempre più padrona delle nostre vite.