Un libro al mese: Autonomia dalla A alla Z – 3° - UnserTirol24
von mas 18.05.2024 18:00 Uhr

Un libro al mese: Autonomia dalla A alla Z – 3°

“Glossario dell’Autonomia  / Das Autonomie Wörterbuch  / Dizionèr dla Autonomia” è questo il sottotitolo del libro di Flavio Marchetti, di cui oggi, per la terza settimana, pubblichiamo alcuni stralci: “La rivolta scoppiata in val di Fiemme per l’opposizione della popolazione locale alla coscrizione obbligatoria, si estese a tutto il Tirolo e fu guidata da Andreas Hofer comandante generale delle compagnie di Schützen-Sizzeri.”

Per otto secoli il territorio atesino gravitò ininterrottamente nell’area politica ed istituzionale dell’impero con forme di autogoverno che mitigavano e consentivano le pur difficili condizioni di vita per le popolazioni di montagna e godendo anche di lunghi periodi di pace. Gli eventi maturatisi a livello europeo sul finire del XVIII sec. avrebbero poi scompaginato profondamente questo equilibrio, fragile, ma condiviso profondamente dalle popolazioni locali e introdotto problematiche nuove sia di tipo socio-culturale che economico amministrativo che avrebbero portato a grandi inquietudini e rivolgimenti nel corso dell’800.

Le turbolenze dell’800

Le cose cambiarono dopo secoli di assestato equilibrio o di apparente immobilismo, secondo il giudizio di taluni, a partire dalla comparsa sulla scena europea della Rivoluzione francese (1789) e dell’imperialismo francese (1792-1814) che ne rappresentò la travolgente filiazione e della reazione che essi suscitarono in varie parti d’Europa.

Un altro punto fermo è il 1848, l’anno delle rivoluzioni liberali. In questo anno di rivoluzioni in tutta Europa una prima richiesta formale di «autonomia» fu espressa dai rappresentanti politici di lingua italiana del Tirolo all’Assemblea della Confederazione germanica di Francoforte/Frankfurt am Main (vd di seguito); in realtà non era una richiesta di autonomia ma invero la richiesta di separazione del Tirolo italiano – Welschtirol per essere annesso al Lombardo-Veneto o costituito come Regione separata in forma di Kronland (territorio della Corona).

La richiesta non ebbe esito naufragando insieme ai progetti di riforma della monarchia asburgica in senso costituzionale e federalista e alle velleità espansionistiche del regno di Sardegna (futuro regno d’Italia) che, in tre diversi episodi (anno 1848, 1859, 1866),  tentò di conquistare militarmente il Tirolo meridionale ed alle quali parteciparono in armi fuoriusciti trentini militanti nei Corpi franchi  e successivamente nelle file garibaldine che auspicavano il congiungimento del Tirolo meridionale alla monarchia sabauda. In seguito, cessati i tentativi di conquista militare da parte dell’Italia, la classe liberal-nazionale tridentina modificò la propria azione politica avanzando la richiesta di costituire un ordinamento autonomo dalla Contea tirolese.

Voci collegate

MILLEOTTOCENTONOVE (1809)
L’anno 1809 è caratterizzato da una serie di conflitti sullo scacchiere europeo conseguenze dell’espansionismo francese. In Tirolo scoppiano rivolte che saranno in seguito guidate da Andreas Hofer e che condurranno, per breve tempo, alla cacciata dei bavaresi, alleati dei francesi.
La rivolta si accende in valle di Fiemme per protesta contro la coscrizione obbligatoria introdotta dal regno di Baviera violando in tal modo la secolare consuetudine dell’ordinamento militare tirolese su base volontaria  e cessa sul finire del 1809. Segue la cattura di Hofer e la sua fucilazione a Mantova il 20 febbraio 1810.

GUERRE sul territorio TIROLESE-TRIDENTINO – Guerre napoleoniche (1796-1813)
Prima occupazione francese di Trento – La battaglia di Rovereto ebbe luogo il 18 fruttidoro dell’anno IV della rivoluzione francese (4 settembre 1796 secondo il calendario giuliano) e si svolse fra le truppe francesi dell’Armata d’Italia, condotte da Napoleone Bonaparte, e le forze austriache del generale Davidovitch. Il giorno successivo il generale francese Napoleone Bonaparte entrava trionfalmente nella città di Trento. La battaglia di Cembra indica una serie di scontri combattuti il 2 novembre 1796 in val di Cembra, nell’ambito della campagna d’Italia. Gli scontri si conclusero con la sconfitta dei francesi, che furono costretti ad una momentanea ritirata, e furono uno dei pochi successi ottenuti dalle truppe imperiali contro quelle napoleoniche. La battaglia di Calliano fu combattuta il 6 e il 7 novembre 1796, nel contesto della campagna d’Italia di Napoleone Bonaparte. La battaglia si concluse con la sconfitta dei francesi, che furono costretti ad una momentanea ritirata.

Seconda occupazione francese di Trento, 30 gennaio 1797. – Numerosi scontri in tutto il circondario e le valli tra l’esercito francese da una parte e l’esercito austriaco appoggiato dalle compagnie di Schützen del Tirolo portarono all’abbandono di Trento da parte dei francesi il 10 aprile 1797.

Terza occupazione francese di Trento –  avvenne il 7 gennaio 1801  (gen. McDonald) e si protrasse fino al 17 aprile.

La rivolta tirolese del 1809 – Tra la primavera e l’autunno del 1809 si sviluppò in tutto il Tirolo storico (nord, sud e welsch-Tirol) un fenomeno di rivolta anti bavarese (regno satellite della Repubblica francese creato da Napoleone) in concomitanza con l’ennesimo scontro tra Austria e Francia. La rivolta scoppiata in val di Fiemme per l’opposizione della popolazione locale alla coscrizione obbligatoria, si estese a tutto il Tirolo e fu guidata da Andreas Hofer comandante generale delle compagnie di Schützen-Sizzeri. Le milizie tirolesi furono infine sconfitte ed Andreas Hofer, catturato, fu fucilato a Mantova il 20 febbraio 1810.

SACRO CUORE
Il 1 giugno 1796, nell’imminenza dell’invasione dell’esercito francese, la Dieta tirolese aveva fatto voto di celebrare ogni anno la Festa del Sacro Cuore per impetrare l’aiuto del Signore. Questa specie di «alleanza» tra Dio e l’heiliges Land (il santo Paese), che prevede la spettacolare accensione dei «fuochi del Sacro Cuore» (Herz-Jesu Feuer) sulle cime delle montagne, fu da allora riproposta in ogni situazione di minaccia (reale o immaginaria) per la Patria.

MITO HOFERIANO
La mitizzazione di Andreas Hofer (morto fucilato nel 1810) avvenne con grande rapidità fuori dai confini dell’Austria, mentre si sviluppò più lentamente all’interno del Tirolo e della monarchia asburgica. La costruzione di una venerazione eroicizzante attorno all’oste Andreas Hofer appartiene a quel fenomeno tipico dei processi di costruzione di un’identità nazionale tipico dell’Ottocento attraverso l’immagine dell’immolazione di sé, ovvero del martirio, che assume toni che richiamano la figura di Cristo.

DIPARTIMENTO dell’ALTO ADIGE
Il dipartimento dell’Alto Adige (denominazione ufficiale in italiano – in francese Département du Haut-Adige – tradotto in tedesco Departement Oberetsch) è stato un dipartimento del Regno d’Italia napoleonico dal 1810 al 1814 con capoluogo Trento (la prima spartizione del Tirolo). Il suo nome, coniato alla maniera dei dipartimenti francesi, si riferiva all’alto corso del fiume Adige. Comprendeva larga parte dell’odierno Trentino, i comuni di Valvestino e Magasa in provincia di Brescia, Casotto e Pedemonte in provincia di Vicenza, Bolzano, l’Oltradige-Bassa Atesina, una parte rilevante del Salten-Sciliar e una piccola parte del Burgraviato (in particolare l’alta val di Non tedesca).
Il nome del dipartimento (Alto Adige) fu riutilizzato, allargandone il significato geografico originario verso settentrione (fino al Brenner,  al Reschenpass e alla sella di Toblach), da Ettore Tolomei nella sua campagna di italianizzazione della provincia di Bolzano (vd Appendice 2 a pag. 217) annessa all’Italia nel 1920 al posto di altri nomi proposti quali Tirolo Italiano, Tirolo trentino o Alto Trentino; venne ufficializzato dal regime fascista nel 1923, vietando nel contempo l’uso del nome Tirol o Sűdtirol.

CONTEA PRINCIPESCA del TIROLO
Nel 1810 il Tirolo venne diviso tra tre regni: il Trentino, Bolzano e la Bassa Atesina passarono al Regno Italico con la denominazione di Dipartimento dell’Alto Adige (risale a questo periodo l’attuale denominazione italiana, anche se gravitò allora su Trento), l’alta Pusteria passò alle Province Illiriche e il resto del Tirolo (incluse Merano, Bressanone, Sterzing, la valle settentrionale dell’Isarco e la val Pusteria occidentale) al regno di Baviera, per rimanervi sino al 1815, quando il territorio dell’ex Principato vescovile di Trento, con la Restaurazione (vd) austriaca venne inglobato nella nuova Contea del Tirolo, con Innsbruck capoluogo. Il territorio di Rovereto, Riva del Garda e circondario era già inserito nella Contea tirolese dal 1509.
Tale contea raggiunse la sua massima espansione nel 1816, con l’annessione dei Giudizi di Fügen, Zell am Ziller, Kropfsberg (Reith im Alpbachtal) e Itter e si estendeva nel cuore delle Alpi da Kufstein (Nord Tirol) a Borghetto all’Adige (Sud Tirol).

MILLEOTTOCENTOQUARANTOTTO (1848)
La primavera dei popoli, conosciuta anche come rivoluzione del 1848 o moti del 1848, fu un’ondata di moti rivoluzionari avvenuti nella metà del XIX secolo contro i regimi assolutisti di tutta Europa, raccogliendo l’eredità dei moti del 1820- 21 e del 1830- 31. Scopo dei moti fu abbattere i governi della Restaurazione per sostituirli con governi liberal (vd LIBERALISMO).
Il loro impatto storico fu così profondo e violento che nel linguaggio corrente è entrata in uso l’espressione «fare un quarantotto» per sottintendere una improvvisa confusione, o scompiglio. Il 22 febbraio 1848 scoppiò una rivolta a Parigi ed i rivoltosi presero il controllo della città: il monarca, Luigi Filippo, rinunciò a soffocare con le armi la rivolta e abdicò il 24 del mese. Fu l’inizio di una serie di rivolte scoppiate in molti paesi europei. A Londra il 21 febbraio 1848 fu pubblicato il Manifesto del Partito Comunista, scritto da Karl Marx e Friedrich Engels fra il 1847 e il 1848. La prima traduzione completa in italiano fu pubblicata a puntate nel 1892 sul periodico Lotta di classe ad opera di Pompeo Bettini.

GUERRE RISORGIMENTALI
◦ 1848 – le fonti italiane la definiscono I guerra d’indipendenza – L’invasione del Trentino del 1848 fu un’operazione militare della prima guerra di indipendenza italiana condotta dai Corpi Volontari Lombardi del generale Michele Allemandi in appoggio alle truppe del Regno di Sardegna contro l’esercito austriaco. Essa consistette nel fallito tentativo di aprirsi la strada verso Trento per bloccare i rifornimenti austriaci alle fortezze del Quadrilatero (Verona, Legnago, Mantova, Peschiera) che giungevano lungo la valle dell’Adige. Iniziata il 5 aprile, l’operazione si concluse il giorno 27 con il ritiro sulle posizioni di partenza (a questo raggruppamento militare, agli ordini del gen. Durando, fu assegnato, in seguito, il nome di «Corpo di Osservazione del Tirolo».

CORPI FRANCHI
Il termine Freikorps (tedesco per «corpi franchi» ovvero liberi) fu originariamente applicato alle milizie volontarie irregolari reclutate in Germania, in Italia conosciute come «Corpi Franchi».
I corpi volontari, o corpi franchi, sono unità militari composte da volontari che, durante la Prima Guerra di Indipendenza del 1848- 1849, parteciparono attivamente alle operazioni belliche.
L’invasione del Trentino del 1848 (vd GUERRE sul territorio TIROLESE-TRIDENTINO) fu un’operazione militare della prima guerra di indipendenza italiana condotta dai Corpi Volontari Lombardi del generale Michele Allemandi cui si eran o aggregati anche «volontari Giudicariesi».L’invasione consistette nel fallito tentativo di aprirsi la strada verso Trento per bloccare i rifornimenti austriaci che tramite la valle dell’Adige giungevano alle fortezze del cosiddetto Quadrilatero (Verona, Peschiera del Garda, Legnago, Mantova). Iniziata il 5 aprile, l’operazione si concluse il giorno 27 con il ritiro sulle posizioni di partenza dopo che le colonne dei Corpi franchi erano giunte fino in val del Sarca e a Cles in val di Non.

ASSEMBLEA di FRANCOFORTE (1848)
La rivoluzione del 1848  portò alla convocazione del parlamento di Francoforte della Confederazione Germanica (31 marzo- 3 aprile), il quale indisse le elezioni per un’assemblea composta non già di rappresentanti degli stati, ma di rappresentanti della nazione. Quest’assemblea, che tenne la sua prima riunione il 18 maggio 1848, dopo aver formulato i diritti fondamentali del popolo tedesco, preparò un progetto di costituzione che doveva sostituirsi a quello del Bund (trad. Confederazione), propose l’esclusione dell’Austria dalla confederazione (18 dicembre 1848) in quanto la politica di Vienna avversava ogni tentativo di riforma. Ai suoi lavori parteciparono i deputati dei circoli di Trento e Rovereto: l’abate barone Giovanni Battista a Prato, il conte Giuseppe Festi, Giovanni de Pretis, Francesco Antonio Marsilli e Gedeone Vettorazzi

Flavio Marchetti, classe 1957 è nato a Rovereto e risiede in provincia di Trento. Ha frequentato il Liceo Classico e successivamente si è laureato in Scienze forestali a Padova. Ha svolto la vita lavorativa prevalentemente nella pubblica amministrazione con attività divulgativa su pubblicazioni scientifiche di articoli aventi ad oggetto ricerche e studi finalizzati alla protezione dell’ambiente alpino e partecipato a progetti di sviluppo locale. Ha sempre coltivato l’amore per la Storia, per la Geografia e l’attaccamento alla sua Terra. Attualmente è in pensione.

Il libro “Autonomia dalla A alla Z“, edito da Eta Beta, presenta una raccolta di circa cinquecento schede attraverso le quali l’Autore mette in relazione il lettore con il percorso storico, geografico e culturale che ha portato all’istituzione delle attuali Autonomie di Bolzano-Bozen e Trento, un sistema tripolare che rappresenta un unicum nel panorama delle autonomie.

Per acquistare il libro, è possibile rivolgersi all’editore  EBS Print indicando il codice ISBN 979-12-5585-181-3  (https://www.etabeta-ps.com/scheda-libro/flavio-marchetti/autonomia-dalla-a-alla-z-979-12-5585-181-3-3265.html).   Oppure si può contattare direttamente l’utore all’indirizzo: flamar08@live.it

 

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