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LA COSTELLAZIONE DEL SAGITTARIO

Il cielo d’agosto ci trascina nel vivo dell’estate e da amanti nel cielo non possiamo perderci neanche una  notte di stelle: volgendo lo sguardo a sud-est è la Via Lattea la regina indiscussa, e con essa le costellazioni che rappresentano l’estate boreale.

Sarà una vera emozione ammirare lo Scorpione, l’Aquila, la Costellazione del Sagittario, il Cigno e i tanti altri asterismi che con il loro scintillìo di stelle illuminano le calde notti d’agosto.

Una tipica costellazione dell’estate boreale è la Costellazione del Sagittario, che transita al meridiano intorno al 20 agosto eppur rimanendo bassa sull’orizzonte meridionale, può essere facilmente osservata per tutto il periodo estivo e individuata grazie al particolare asterismo della Teiera composta dalle sue stelle più luminose.

Si tratta di una delle costellazione dello zodiaco più importanti poiché contiene al suo interno il Centro Galattico, il punto più ricco e luminoso della nostra galassia, osservabile senza difficoltà ad occhio nudo da luoghi privi di qualsiasi impedimento luminoso.

Stelle principali della Costellazione del Sagittario

La stella principale del Sagittario è ε Sagittarii, una gigante bianca-azzurra con magnitudine 1,79, nota come Kaus Australis, poiché rappresenta la parte bassa dell’arco che tiene in mano il Sagittario; la seconda stella più brillante è Sigma Sagittarii, o Nunki, una gigante azzurra di magnitudine 2,05 e poi c’è Zeta Sagittarii, la terza stella più luminosa.

OGGETTI NON STELLARI NELLA COSTELLAZIONE DEL SAGITTARIO

Il Sagittario è ricco di oggetti non stellari: esso ospita un numero considerevole  di oggetti del catalogo Messier, in particolar modo ammassi globulari come M22, uno dei più consistenti, che contiene più di mezzo milione di stelle.

Nella costellazione non mancano nemmeno le nebulose, come M8 (Nebulosa Laguna), M20 (Nebulosa Trifida), M17 (Nebulosa Omega) al confine con la costellazione dello Scudo, e diversi ammassi aperti.

Interessante l’oggetto M24, ovvero la Piccola Nube Stellare del Sagittario: si tratta di  una estesa nube di polveri, gas e stelle, al cui interno è collocato anche l’ammasso aperto NGC 6603.

Nebulosa Laguna nella costellazione del sagittario
Nebulosa Laguna e Trifida Fabio di Stefano
Nebulosa Omega nella costellazione del Sagittario
M17 Nebulosa Omega Mirko Tondinelli Gianni Lacroce

 

SAGITTARIUS A* NEL CUORE DELLA COSTELLAZIONE E DELLA NOSTRA GALASSIA

Quando si fa riferimento alla costellazione del Sagittario è inevitabile menzionare Sagittarius A*, la  luminosa sorgente di onde radio posta al centro della Via Lattea,  in cui si trova il buco nero supermassiccio. Il centor della via Lattea al contrario di quanto si possa immaginare ad occhio nudo non appare come una sorgente luminosa ma al contrario si tratta di una zona del cielo che se ripresa appare totalmente scura. Ciò a causa della posizione del nostro Sistema Solare rispetto al piano galattico che interpone nella linea di vista una densa nube di polvere in grado di coprire il bagliore centrale.

E’ molto affascinante osservare la costellazione nel cielo, pensando che al suo interno vi sia un oggetto di tale portata.

LA COSTELLAZIONE DEL SAGITTARIO NELLA MITOLOGIA

Metà uomo e metà cavallo, la figura del Sagittario rappresenta un arciere con indosso un mantello, intento a tendere l’arco in direzione dello Scorpione: il Sagittario è colui che lancia le frecce, dal latino sagittae, e come ogni oggetto celeste è rivestito da un significato mitologico.

Nel mito greco il Sagittario viene associato a Croto, figlio del dio dei pastori, Pan, e della nutrice delle Muse, Eufeme.

Croto visse la sua infanzia crescendo sul Monte Elicone circondato dalle Muse e dalle loro arti e proprio in loro onore inventò l’applauso come segno di omaggio alle loro manifestazioni artistiche.

Le Muse, grate a Croto, si rivolsero a Zeus affinché gli concedesse un posto d’onore sulla volta celeste; il padre degli dei decise dunque di trasformarlo in una costellazione e premiandolo per la sue doti di arciere e di cavallerizzo, lo pose tra le stelle a brillare per l’eternità.