Stefano Massini aggredito al Salone del Libro di Torino: “Voi comunisti state riscrivendo la storia” - la Repubblica

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Stefano Massini aggredito al Salone del Libro di Torino: “Voi comunisti state riscrivendo la storia”

Stefano Massini aggredito al Salone del Libro di Torino: “Voi comunisti state riscrivendo la storia”

L’autore presentava il suo “Mein Kampf” sull’ascesa del nazismo. Contestazione verbale poi spintoni: “Hitler aveva ragione. Ora lo possiamo dire”

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TORINO — «Hitler aveva ragione: voi comunisti riscrivete la storia». Prima bofonchia, costruisce un controcanto negazionista a bassa voce, che non interrompe la presentazione, ma il tono è sufficientemente alto da impedire a chi gli siede accanto di poter ascoltare le parole dell’autore Stefano Massini che ha dialogato con Danco Singer. Poi, finita la presentazione di Mein Kampf. Da Adolf Hitler, l’ultimo libro di Massini (edito da Einaudi), nella sala azzurra del Salone del Libro di Torino esplode la follia di un anziano revisionista, che insegue l’autore mentre si dirige al firma copie, lo spintona, lo strattona per la manica della giacca e gli grida: «Hitler aveva ragione, voi comunisti senza contraddittorio camuffate la storia e la state riscrivendo. Ma ora finalmente possiamo dire la verità».

Il fuori programma dai toni sfacciatamente filo-nazisti dura 40 secondi appena. Il tempo che hanno impiegato gli addetti alla sicurezza del Salone per allontanarlo, non prima che un gruppo di studenti riuscisse ad applaudire la replica secca ma serena di Massini: «Guardi, siamo a Torino — ha risposto l’autore — è la città di Gobetti».

La frase archivia la questione. Sono le 19. La vigilanza accompagna fuori l’aggressore, che non aveva alcuna intenzione di intavolare un contraddittorio con l’autore. E Massini può tornare a firmare le copie del libro in serenità, dedicandosi alle 300 persone che ieri hanno gremito la sala per la presentazione programmata nell’ultima serata del Salone 2024.

Un’edizione con numeri da record, macchiata però dalla folle aggressione di matrice filonazista allo scrittore. Prima di Massini, era toccato a Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, assassinata l’11 novembre 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Domenica Elena, ospite dell’Arena Robinson al Salone del Libro stava leggendo il suo monologo sulla violenza di genere quando è stata interrotta da una contestatrice con un rosario in mano che ha iniziato a gridare: «Vade retro Satana. Il patriarcato è un insulto in confronto a voi. Le bestie hanno mantenuto l’istinto materno, voi invece uccidete i vostri figli». La donna è stata allontanata una prima volta. Poco dopo è tornata ripetendo «Giù le mani dai bambini. Non si uccidono». Dopodiché il monologo è ripreso.

Sull’aggressione a Massini, la Digos di Torino sta approfondendo l’accaduto, per identificare l’anziano, «sui 75 anni — lo descrive la giornalista Paola Natalicchio, che era seduta in prima fila, accanto a lui -. Indossava dei pantaloni rossi, un berretto: ha iniziato a bofonchiare frasi folli. Così durante la presentazione ho avvisato subito con un messaggio l’assistente di Massini».

L’autore è ancora incredulo. «Voglio sperare che quell’uomo non fosse lucido — ragiona — ma usava espressioni che non contemplavano il contraddittorio». L’uomo ha avvicinato lo scrittore già prima che iniziasse la presentazione: alle 17.30 «eravamo ancora in piedi all’ingresso della sala, stavamo aspettando che il pubblico prendesse posto — ricorda Massini — mi si è avvicinato, e siccome la sera prima ero andato in trasmissione da Fabio Fazio mi ha detto: “È facile andare da Fazio, così ci si raccontano le cose tra di voi”».

Dopodiché l’anziano prende posto in prima fila. «Fin dalle prime battute scuoteva la testa — racconta Singer — cercava il mio sguardo, sembrava subito chiaro che non era lì per ascoltare, ma chiaramente per provocare».

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