A NY ALESUND, LA “BAIA DEL RE”, LE ULTIME CASE PRIMA DEL POLO  



Si chiamava “Baia del re”, oggi è Ny Alesund. Era, ed è, la porta del Polo Nord. Lì, esattamente 96 anni fa come oggi (il 6 maggio ore 12,45) arrivò ai comandi di Umberto Nobile quel leggendario “Dirigibile Italia” che avrebbe per la prima volta sorvolato il Polo artico e che poi sarebbe stato protagonista di una terrificante tragedia tra i ghiacci polari. Quel luogo nell’estremo nord dell’arcipelago delle Svalbard – noto ai tempi ancor più del Cape Canaveral degli anni della conquista della Luna - partirono tutte le temerarie e leggendarie spedizioni polari dei dirigibili Norge e Italia di Admunsen e di Nobile. Erano quelli i lontani anni Venti del secolo scorso allorché la “corsa” alla conquista geografica coinvolgeva il mondo intero. Da Ny Alesund il Polo Nord è distante solo mille chilometri.

Oggi l’ex Baia del Re è ancora un “isolatissimo” (nel pieno senso della parola) agglomerato di una dozzina di coloratissime casupole in legno che ospitano altrettante stazioni scientifiche di ricerca che fanno capo a Paesi di tutto il mondo: Italia e Cina comprese.

Lì, durante la buona stagione, lavorano circa 200 studiosi che d’inverno si riducono a solo una trentina di ricercatori che sfidano il buio costante della lunga notte artica.

Sia d’inverno che d’estate non è propriamente una località… dietro all’angolo.

Per arrivarci bisogna prendersi tempo. In primis occorre arrivare alle di per sé già lontane Svalbard (più di tre ore di aereo da Oslo) e poi imbarcarsi su un battello che sfidando un mare sempre in burrasca in oltre 4 ore raggiunge – tempo permettendo - quell’estremo insediamento umano dopo una navigazione lungo lo spettacolare Forlandsundset.

Uno scenario a dir poco fantastico luogo il quale è possibile, con un po' di fortuna, scorgere anche enormi trichechi dalle zanne d’avorio. D’inverno a Ny Alesund ci si arriva solo se in possesso di permessi esclusivi e dopo aver cavalcato per almeno 6 ore una motoslitta da Longyaerbyn.

Io ci sono stato in battello partendo sempre e solo da Longyarbyn la piccola capitale dell’arcipelago. E’ stata, manco a dirlo, un’esperienza indimenticabile.

Non solo per la giovane, ma espertissima comandante che lo pilotava, ma essenzialmente per le condizioni estreme del mare e la magnificenza e spettacolarità del paesaggio polare. I sobbalzi dell’imbarcazione e le “botte” che lo scafo subiva rimbalzando di onda in onda sono infatti solo per… stomaci forti e nervi saldi! Le isole Svalbard sono l’incontrastato regno degli orsi polari. Sono i padroni assoluti di quel mondo di ghiaccio e di silenzio e oggi protetti in maniera assoluta.

Una volta messo piede a Ny Alesund non pensate però di poter andare dove volete per “godervi” la natura. E’, infatti, tassativamente obbligatorio restare solo sulle due stradine sterrate che percorrono il villaggio. Impossibile uscire da quei due percorsi. Fioccano rimproveri e multe. E questo non solo per gli oggettivi pericoli di un eventuale “incontro ravvicinato” con il poco socievole orso polare, ma essenzialmente per non profanare e/o alterare il delicato manto erboso di quel delicato ecosistema classificato come “scientific area” o “bird sanctuary”.

A Ny Alesund (dove per i visitatori è impossibile pernottare) i motivi di interesse, comunque, non mancano. Imperdibile è la foto ricordo all’arrugginito traliccio cui era ancorato il mitico dirigibile “Italia”. Lì Umberto Nobile partì per il tragico volo il polo e che sfociò nel dramma della leggendaria “tenda rossa”. In una delle belle e colorate casette imperdibile è il curatissimo museo che racconta delle vicende di quel luogo al 79° parallelo sin dai tempi in cui le baleniere facevano strage di cetacei e disperati minatori cercavano di estrarre, in condizioni di vita drammatiche, le misere riserve di carbone celate sotto i ghiacci. Testimoni di un tempo passato anche la casa e il busto del grande esploratore polare Roald Amundsen, l’albergo North Pole, l’ufficio postale più settentrionale del mondo, il Mellageret Kafè (l’unico locale pubblico che apre però solo il sabato sera) e lo shop in cui è possibile acquistare i più esclusivi souvenir del mondo in quanto li potete comperare solo lì.

Lasciando quel sito resterà comunque impressa nella mente l’elegante bellezza del profilo delle maestose “Tre Kroner”(le tre spettacolari piramidi di ghiaccio che caratterizzano l’inconfondibile skyline che fa …corona alla mitica “Baia del re”)

oltre alla consapevolezza di aver vissuto un privilegio: chissà se quel grandioso panorama potrà essere goduto, fra cent’anni, da chi arriverà fin lassù?

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