"Asunta", su Netflix la storia vera dell'omicidio di una bambina adottiva | TV Sorrisi e Canzoni

“Asunta”, su Netflix la storia vera dell’omicidio di una bambina adottiva

In meno di due settimane è diventato un successo clamoroso anche in Italia. Ecco perché

8 Maggio 2024 alle 16:28

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È un successo clamoroso anche nel nostro Paese "Asunta", titolo italiano de "El caso Asunta", miniserie spagnola disponibile su Netflix in sei episodi che racconta un grave fatto di cronaca avvenuto il 21 settembre nel 2013. Qui ne parleremo per ora senza spoiler, tranne le vicende relative all'antefatto.

Una bambina di 12 anni, Asunta Yong Fang Basterra Porto, figlia adottiva di due genitori spagnoli, è stata trovata morta asfissiata agli angoli di una strada di Santiago De Compostela. Le vicende narrate nella serie, aderente agli eventi originali ma con elementi romanzati, prova a dipanare una vicenda torbida e dolorosa come solo l'omicidio di una bambina può essere, alla scoperta di una verità che non è mai quella definitiva ma che è spesso solo la porta di accesso a qualcosa di ancora più tetro.

La serie è doppiata anche in italiano

Anche se in apparenza si presenta come un giallo, le vicende raccontate sono un'espediente per comprendere (spesso in modo vano) la psicologia dei genitori Alfonso Basterra Camporro and Rosario Porto Ortega, che hanno visto perdere la loro bimba in un momento davvero complicato della loro relazione. Potentissimo è anche il racconto mediatico che li circonda: lo spettatore sentirà tutta la pressione e il senso di frustrazione che arriva quando l'opinione pubblica decide prima dei tribunali le tue responsabilità, in una spirale di oppressione dove entrambi perdono la loro già fragile lucidità.

Nella serie, oltre a candela Candela Peña nei panni Rosario Porto e Tristán Ulloa come Alfonso Basterra, si fanno notare alcuni attori straordinari, prima fra tutti María León, l'agente Cristina Cruces, che con tutta l'umanità di un'indagine dai confini disumani, assiste alla tragedia cercando risposte senza pregiudizi, buttando il cuore sempre oltre l'ostacolo. È una serie dolorosa, sconvolgente e che vi terrà incollati allo schermo ma nella quale non si perde mai di vista l'umanità dei suoi personaggi.

La storia del caso Asunta (contiene spoiler)

Rosario Porto è un avvocato e Alfonso Basterra un giornalista. Nel 2001 adottano una bambina dalla Cina che entra nella loro famiglia a nove mesi. I due vivono a Santiago, in Spagna. La bambina è davvero in buone mani: vive in una buona zona della città, con una famiglia con buone risorse economiche.

Asunta è una bambina davvero talentuosa, nel senso che suonava il violino e il pianoforte, ballava e studiava varie lingue oltre allo spagnolo come l'inglese, il cinese, il francese. Nel 2013, il giorno prima del suo 13esimo compleanno, Rosario e Alfonso denunciano la scomparsa della bambina. Dopo qualche tempo, emerge che la bambina aveva già subito un tentativo di strangolamento qualche mese prima da un uomo entrato in casa, tentativo fermato dalla mamma e mai denunciato. In quello stesso anno, prima di quella aggressione, i due genitori divorziano ma provano comunque a collaborare e stare uniti per il bene della bambina.

Qualche ora dopo la denuncia, Asunta viene trovata morta a Teo, in Spagna, poco fuori dalla città dove vivevano. Viene poi scoperto che la bambina è stata strangolata e aveva addosso un alto tasso di un medicinale per curare l'ansia, lo stesso che assumeva la mamma nel momento dell'omicidio. Non essendoci prove, i due rimangono innocenti fino al 2015, momento nel quale vengono poiaccusati di omicidio e condannati a 18 anni di carcere. Rosario si è suicidata in carcere nel 2020.