The Substance è il film grazie al quale Cannes 2024 verrà ricordata
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Martedì, 28 Maggio 2024

La recensione

Giulio Zoppello

Giornalista

"The Substance" è il film grazie al quale Cannes 2024 verrà ricordata

The Substance è l'esaudimento di una preghiera: quella di avere un film a Cannes 2024 in grado di lasciare un segno non momentaneo, di dare qualcosa di significativo, memorabile, di farlo con audacia e soprattutto con grandissima creatività. Demi Moore, Margaret Qualley e Dennis Quaid sono i protagonisti di una comedy body horror scatenata, irrefrenabile, magnifica, che conferma quanto la Croisette sìa legata al genere e sappia soprattutto proporne variazioni incredibilmente innovative.

The Substance -  la trama

The Substance ci guida in un mondo che è il nostro, ma non è proprio il nostro, diciamo che ci assomiglia, fate conto di trovarvi in un'ucronia che è un mix tra gli anni '80 più plasticosi che si possano immaginare e la deriva tecnocratica del XXI secolo individualista. Protagonista è Elisabeth Sparkle (Demi Moore) che la sua stella nella Hollywood Walk of Fame l'ha ottenuta, ma il tempo è passato, sono arrivati i 50, non è più la donna più desiderata. Tutto ciò che le rimane del suo mito, è un programma televisivo di fitness. Ma quel programma, così le viene comunicato dal suo manager, il viscido e amorale Harvey (Dennis Quaid), non sarà più il suo programma, è troppo vecchia, la sua bellezza se n'è andata, vogliono un volto nuovo. Disperata, rimane coinvolta sulla via del ritorno in un incidente stradale. Ricoverata, viene avvicinata da un infermiere, che dice di poterla aiutare. In breve tempo, tramite una misteriosa organizzazione, le viene offerto una sorta di incredibile patto col diavolo: iniettarsi una misteriosa sostanza, che la porterà a partorire, per così dire, un'altra lei, però molto più giovane, più bella, dotata di libero arbitrio ed indipendenza.

Le due donne avranno una settimana a testa nel mondo reale, con una bloccata in una sorta di stasi, ma non sono due persone, semplicemente una persona con due vite. Elisabeth in particolare funge sostanzialmente da riserva biologica per Sue (Margaret Qualley), che però naturalmente comincerà a prendersi diverse libertà. Nulla infatti andrà come previsto, perché la giovanissima e bellissima clone diventerà la nuova star del programma televisivo, infine una celebrità, e allora quel precario coesistere tra le due, verrà completamente spezzato, con effetti a dir poco mostruosi. The Substance porta la firma di Coralie Fargeat, che si conferma regista interessante e atipica, femminista in modo aggressivo ma mai fine a sé stesso. Ed infatti ci dona un film folle, ma soprattutto capace di proporre diversi temi con piani di lettura interconnessi e particolarmente interessanti. The Substance è una body horror comedy straordinaria, come non se ne vedevano da tantissimo tempo, e che porta indietro le lancette dell'orologio a quei favolosi anni '80 della controcultura cinematografica. Ci sono omaggi e collegamenti evidenti con la cinematografia di Yuzna, di Carpetner, di Cronenberg. Si ride, si è inorriditi, soprattutto non si è mai indifferenti di fronte ad una storia che poi è di base una sorta di fiaba pop oscura, apparentemente di serie B, ma nella realtà un prodotto autoriale raffinatissimo.

Una folle commedia di genere capace di colpire sempre nel sengo

The Substance è dominato da questi due pilastri femminili, da Demi Moore e Margaret Qualley. La prima è stata il sex symbol degli anni '90, poi ha avuto una sorta non dissimile dal suo personaggio. La Qualley spesso le fa il verso, la cita, si aggira armata di un corpo modificato da un reparto trucco straordinario, che la rende ancora più una Barbie, molto più di quella che abbiamo avuto da Margot Robbie e Greta Gerwig. Tutto in The Substance, dalla regia, alla fotografia patinatissima ma fredda, dalle scenografie essenziali, mira ad imprigionarci in un mondo che è quasi esclusivamente per interni, altro elemento che strizza l'occhio al cinema di genere. Palese l'offensiva a tutto ciò che di peggio ancora oggi produce l'industria americana mainstream, quella che cerca sempre e comunque di produrre nuovi corpi da adorare, nuove curve da vendere. Altro tema dominante in The Substance è l'invecchiamento, la centralità dell'essere giovani eternamente e senza condizioni nella società moderna, il pensare di poter sconfiggere il tempo con chirurgia e simili, con l'illusione che sia la sola cosa che conti veramente. 

Si parla benissimo del problema legato all'immagine femminile nei media, la necessità di essere sempre e volutamente connessi a certi canoni estetici, che non ne vogliono sapere di andarsene o venire seriamente annichiliti. La Fargeat poi aggiunge anche un tocco di parodia all'oggettotificazione maschio-centrica, con un crescendo che porta ad un'epifania finale in cui cita La Cosa, Blob, insomma i tanti capisaldi del body horror che fu. Se la Moore è straordinaria nella sua capacità di essere tutto e il contrario di tutto, di muoversi tra ironia e dramma in modo irresistibile, la Qualley si conferma l'interprete più conturbante della sua generazione. The Substance è vibrante, originale, non ha paura di niente e nessuno, è anche capace però di sensibilità, di un velo di malinconia che si aggira e che ci tocca intimamente, mentre vediamo questa ancora bellissima donna non riconoscersi allo specchio. Ferocissimo nei confronti dello Showbiz e della cultura dell'immagine, The Substance è un film che non potete assolutamente perdervi, verrà ricordato come l'opera simbolo di questo Cannes 2024, per altri versi abbastanza deludente. Ora resta da capire quanto tanta audacia piacerà Oltreoceano, anche per il ricorso al nudo, l'esplicitare le contraddizioni della società 2.0 senza indorare la pillola, pratica che in America piace pochissimo. 

Voto: 9

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