Ma i ciechi sono tutelati a Napoli? Lo studio legale Vizzino al sindaco: Sia garantito il diritto alla mobilità

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Dallo Studio Legale Associato Vizzino riceviamo e volentieri pubblichiamo

Egregio
Sig. Sindaco della città di Napoli
sindaco@comune.napoli.it

All’assessore alle Infrastrutture,
Lavori Pubblici e Mobilità
Del Comune di Napoli
assessorato.infrastrutture@comune.napoli.it

All’assessore alla qualità della vita e alle pari opportunità
del Comune di Napoli
assessorato.qualitavita@comune.napoli.it

 

Egregio Sig. Sindaco,

con la presente per sensibilizzare il Suo interesse in ordine alla problematica relativa alla mancato rispetto delle principali norme in materia di viabilità urbana, sub specie mobilità autonoma per le persone cieche ed ipovedenti.
Questo esposto nasce dall’ esperienza personale dell’Avv. Vizzino e dell’Avv. Augusto, attuali scriventi che in una mattina di lunedi di ottobre sono stati svegliati da una situazione davvero incresciosa e disagevole. Si immagini la scena: il treno che deraglia, le rotaie che stridono forte sui binari e una folla di viaggiatori che esplode appena le porte si aprono. Era un lunedi. E tutti corrono di lunedi, tutti hanno fretta di arrivare presso i propri posti di lavoro. Noi ci recavamo allo studio quando tra tuta quel brulichio di gente, un uomo di piccola statura sballottato a destra ed a sinistra. Senza controllo di dimenava e con le mani cercava di farsi spazio. Poi, è bastato guardarlo in viso e tra le mani. Occhiali neri e bastone stretto forte, puntato a terra ma….ahimè dove sono i percorsi per il passaggio pedonale? Dove sono i punti di riferimento per ciechi ed ipovedenti???? E fu cosi, che in quella mattina ci apprestammo a mettere il signore sotto le nostre braccia e accompagnarlo alla circumvesuviana, dove era solito andare ogni giorno. In quella occasione, aprimmo gli occhi, e ci accorgemmo l’enorme difficoltà che questa categoria di cittadini vive ogni giorno a Napoli. ScriverLe, caro Sindaco, non poteva che essere una strada obbligata!!!!
La nostra attenzione ricade particolarmente sulla zona di Piazza Garibaldi .
Una zona che si accende di mille colori, infestata da mille culture, animata da numerose categorie di persone, ognuna bisognosa di diverse esigenze da soddisfare.
Piazza Garibaldi, un riferimento per tutti coloro che transitano per le zone residenziali della stupenda città Napoletana e per chi è in visita e, passeggiando se ne innamora.
Piazza Garibaldi, un’area che di recente ha acquistato ancora piu’ rilevanza soprattutto con la realizzazione dei lavori effettuati alla Stazione Centrale.
Chi non è rimasto sbalordito dalle enormi lumache di plastica istallate presso tutto il centro ferroviario. Si tratta della realizzazione della creazione artistica di un ArtGroup internazionale. La Cracking ArtGroup, la squadra che ha ideato l’istallazione è composta da 6 artisti, i quali, dalla nascita nel 1993 del Movimento a Milano, sottolineano l’intenzione del Gruppo di cambiare la storia dell’Arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale, unito ad un rivoluzionario, innovativo uso di materiali plastici che evocano una stretta relazione tra naturale e artificiale.
Dunque, un’area in cui si fonde il moderno con la cultura storica napoletana tutta; una zona in cui i piu’ bei colori si scontrano creando un arcobaleno di riflessioni e pensieri.
Passeggiando per le strade della Stazione di Piazza Garibaldi, il passante innamorato si sofferma a guardare le numerose bancarelle ambulanti, le borse false, imitazioni delle marche piu’ importanti, affiancato da persone dalle piu’ diverse nazionalità e religioni, le camionette di militari ferme e poco reattive in caso di scippi, il tavolino con il gioco delle “tre carte” , vietato ma palesemente agli occhi di tutti, le luci scintillanti delle slot machines nelle sale giochi che rende prigionieri sempre più persone tra cui giovani e minori.
Ebbene, un colore scuro fuso alla solarità e alla vivace passione napoletana.
Se per un attimo provassimo a chiudere gli occhi, ci sentiremmo in estrema difficoltà, in estremo bisogno di colorare gli spazi e sentirci sicuri, di sentire il passaggio di questi luoghi tanto articolati, di strade dissestate, di percorsi non lineari e da transiti inaccessibili.
Il riferimento palese è alla categoria dei ciechi ed agli ipovedenti, impossibilitati a spostarsi il piu’ liberamente possibile, senza accompagnatore nella nostra città e nei luoghi pubblici, tra cui la stazione centrale.
Nonostante la progettazione di percorsi speciali pensati con l’uso dei piu’ disparati sistemi di transito, anche elettronico, ad oggi la tutela dei ciechi e degli ipovedenti non è per nulla rispettata.
La persona con minorazione visiva, parziale o totale, deve orientarsi e muoversi autonomamente.
Le persone non vedente o cieca non percepisce la luce (cecità totale) oppure colpita da un grande deficit visivo conserva residui utilizzabili nella azioni quotidiane (ipovedente).
In tal senso due sono i concetti piu’ rilevanti: la mobilità e l’orientamento.
Per mobilità si intende la possibilità per i ciechi ed ipovedenti di spostarsi liberamente senza accompagnatore, usufruendo, con garanzie di sicurezza, anche di tutti i mezzi pubblici di sicurezza al fine di svolgere le attività della vita quotidiana, di mantenere rapporti intersociali e fruire dei beni della natura e dell’arte.
L’orientamento, invece, è la capacità soggettiva di conoscere la propria collocazione nell’ambiente in senso assoluto e rispetto al punto di partenza e a quella di arrivo, rappresenta un complesso processo cognitivo- percettivo di raccolta ed elaborazione di informazioni sensoriali provenienti dall’ambiente e dal proprio corpo.
I presupposti per rendere effettiva la mobilità autonoma sono: l’acquisizione di precise competenze da parte del soggetto; l’adeguamento dell’ambiente fisico; la sensibilizzazione della società e la promozione di una cultura della mobilità. L’ausilio primario è quello che indica con sicurezza i dislivelli e gli ostacoli. Esistono due ausili primari: il bastone lungo e il cane guida. In Italia, il bastone viene utilizzato dal 55% dei minorati della vista autonomi, il cane guida dal 5%, mentre il restante 40% possiede un residuo visivo sufficiente per spostarsi senza ausili primari. Mediante la tecnica pendolare con contatto con il suolo, il bastone segnala non solo gli ostacoli e i dislivelli, ma informa anche sulla tessitura e sul materiale del piano di calpestio e produce, attraverso l’impatto della punta sulle superfici intercettate, rumori che possono essere utilizzati per la localizzazione dell’eco. Purtroppo il bastone non consente di rilevare ostacoli posti ad altezza di petto e di viso. Questi ostacoli rappresentano una fonte di grave pericolo e sono da considerare barriere architettoniche di tipo fisico.
Per spostarsi in sicurezza, il minorato della vista necessita di un ambiente fisico compatibile con le proprie potenzialità. La qualità dello spazio pedonale poggia su quattro pilastri: l’accessibilità, la sicurezza d’uso, il comfort e la comunicatività ambientale. Gli spazi pubblici come strade, piazze, marciapiedi, parchi, sono spesso sottoposti ad interventi, per essere adeguati a nuove prescrizioni normative, per migliorarne gli aspetti gestionali e di sicurezza, o per rispondere ad una diversa organizzazione della circolazione. Alcuni di questi interventi si concretizzano mediante veri e propri progetti di riqualificazione ambientale, sovvenzionati con specifiche forme di finanziamento, mentre altri non sono normalmente accompagnati da particolari studi ed elaborazioni, perché rientrano negli annuali programmi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle pubbliche amministrazioni, come il rifacimento delle pavimentazioni, l’adeguamento dei sottoservizi, ecc. Le attività di manutenzione sono caratterizzate da una continuità temporale e da cospicui investimenti economici su consistenti superfici, in maniera diffusa su tutto il territorio urbanizzato. E’ evidente come questi interventi offrano importanti occasioni non solo per recuperare la funzionalità di luoghi e spazi perduta nel corso del tempo, ma anche per elevarne l’immagine di qualità e vivibilità, attraverso la previsione di attrezzature ed accorgimenti rivolti in particolare alla mobilità pedonale e ciclabile. Per raggiungere tali obiettivi in maniera tempestiva ed efficace, è necessario che, all’interno di ogni pubblica amministrazione, si costituisca un sistema di informazione e coordinamento delle attività tra i vari uffici interessati (trasporto pubblico, gestione della circolazione, progettazione delle strade, regolamentazione delle attività commerciali, promozione turistica, raccolta dei rifiuti, ecc.), per pianificare anzitempo gli interventi più significativi, semplificare le procedure d’intervento e razionalizzare le risorse disponibili. Il non vedente necessita in primis di punti di riferimento che sono informazioni ambientali discrete di ogni tipo (visivo, tattile, acustico, vestibolare, cinestesico, olfattivo), facili da percepire e sempre presenti, di cui il minorato della vista conosce la posizione ed il significato. Esempi di punti di riferimento sono: una cabina telefonica (input tattile e acustico mediante la riflessione del suono); il ciglio del marciapiede o il bordo della piattaforma della ferrovia o della metropolitana (input tattile e cinestesico mediante il bastone); la differenza di pavimentazione (input tattile mediante il contatto con il bastone e con i piedi); il rumore prodotto dal funzionamento di una attrezzatura (input acustico); lo scivolo di un marciapiede (input cinestesico e vestibolare), un varco in una quinta muraria (input acustico, percepibile dalla mancanza del’eco e termoigrometrico, percepibile dalla cute).Rilevanti sono le linee di riferimento con cui si intendono particolari situazioni ambientali continue che consentono al minorato della vista di orientarsi e di mantenere una determinata direzione, senza bisogno di informazioni intenzionali.
Sono linee di riferimento: una quinta muraria o un porticato (percepibile con il bastone, la mano, la riflessione sonora.
Infine di notevole importanza è la Segnaletica sul piano di calpestio con cui si intende una attrezzatura dedicata rivolta alle persone con problemi di vista che, opportunamente impiegata, può fornire informazioni utili per la comprensione e per l’uso consapevole degli ambienti, confinati e a cielo aperto. In tali casi, la comunicazione avviene mediante l’alterazione delle condizioni standard del piano di calpestio. La Segnaletica sul piano di calpestio destinata ai non vedenti (in particolare, a coloro che usano il bastone bianco all’interno delle tecniche d’uso specifiche) è basata principalmente su manufatti con indicatori tattili (+/-) o con scabrosità superficiale e viene normalmente definita. Per segnaletica tattile si intendono, invece, gli indicatori tattili forniscono input percepibili da diversi sensi: il movimento del bastone permette alla persona di percepire, attraverso il contatto tra la punta e la superficie, sia acusticamente, sia tattilmente, che cinestesicamente (trasmissione di vibrazioni e di inerzia), le caratteristiche della segnalazione. Tali informazioni vengono fornite con un breve anticipo, in quanto il bastone è situato davanti alla persona. La qualità dell’informazione tattile – che dipende dalle caratteristiche della superficie, dal tipo del bastone e della sua punta – è generalmente efficace, in quanto viene trasmessa alle parti più sensibili della mano. La Segnaletica sul piano di calpestio, come ogni attrezzatura dedicata, deve migliorare, o almeno non peggiorare, le condizioni di accessibilità, sicurezza d’uso, comfort, e comunicatività ambientale, anche per i pedoni diversi da quelli per cui è stata pensata. Sicuramente non deve essere di ostacolo per la deambulazione delle persone suddette e deve essere conforme alle normative vigenti in materia di barriere architettoniche e al Codice della Strada. I segnali tattili impiegati devono essere intuitivi e di significato.
A ben vedere, uno sguardo veloce a quanto sopra, mette in luce la difficoltà dei ciechi ed ipovedenti a transitare nei pressi della zona di Piazza Garibaldi, in particolare nei pressi della Stazione Centrale.
Basta fare un giro alla banchina dove si attendono i treni dove si evince la mancanza di linee di calpestio o percorsi pedonali con cui il soggetto invalido puo’ orientarsi e raggiungere la via di uscita.
Numerosi sono gli ostacoli che lo stesso trova nel raggiungere la stazione, dimenarsi tra la vasta zona del centro fatta di numerosi binari, percorsi e rampe di scale mobili. Mancano i riferimenti per il calpestio, mancano i sensori acustici, mancano gli ascensori, mancano i percorsi rettilinei fatti di materiali plastici con cui poter indicare la strada. Il cieco, dunque, è costretto a farsi aiutare, a trovare qualcuno che l’aiuti e che gli indichi la strada, a non essere libero nel percorso perché necessita di un accompagnatore. Senza discorrere, poi, degli eventuali danni che potrebbero sorgere al viso, agli arti o in caso di cadute o inciampi, atteso il dissesto cui si trovano le strade della zona di Piazza Garibaldi. Dunque, il cieco subisce stress e disagio che colpisce la propria persona ed incide nei rapporti quotidiani intersociali.
Con la presente si chiede all’Egregio Sindaco, che esercita la rappresentanza del Nostro Paese ed alle Istituzioni tutte, attesa l’impossibilità del libero transito e autonomo passaggio nella zona di Piazza Garibaldi, sub specie Stazione Centrale, relative alla normativa per i ciechi, ipovedenti ed invalidi in generale al fine
-di verificare le mancanze e/o le omissioni dei riferimenti pedonali e di viabilità in ordine alla categoria dei ciechi ed ipovedenti;
– ripristinare la libera mobilità dei soggetti indicati e
– di assolvere ai piu’ elementari doveri nei confronti di tali categorie di persone.
Il diritto alla mobilità, espresso nell’ autonomo e libero transito delle zone sopraindicate, è un diritto fondamentale che inerisce la persona e la completa espressione della stessa ex art. 2 Cost.
In mancanza di Sue risposte concrete in merito, profilandosi chiare inadempienze e violazioni normative (sotto il profilo della responsabilità penale e civile aquiliana) da parte del’Ente, non si esiterà d agire in danno del Comune di Napoli, compulsando le competenti Autorità Giudiziarie, per la tutela anche risarcitoria dei diritti e degli interessi dei cittadini come singoli e come categoria.
Tanto ritenuto doveroso esporre e confidando in sollecito riscontro alla presente, l’occasione è gradita per porgerLe cordiali saluti.

Avv. Riccardo Vizzino – Avv. Antonella D’Alto
Avv. Emma Vizzino – Avv. Lucia Marino –
e-mail: info@studiolegalevizzino.it-
pec-avv.riccardovizzino@pec.giuffre.it
e
Adriano J. Spagnuolo Vigorita
(giurista, saggista, abilitato all’avvocatura)