L’epidemiologo Rezza e la supercazzola sugli effetti del vaccino Astrazeneca: “…solo con una vaccinazione di massa si potevano scoprire le reazioni avverse del vaccino”
Intervistato dal Corriere della Sera, Giovanni Rezza ammette che i popoli sono stati usati come cavie, ma per il bene della scienza, sia chiaro
Di Aldo Luigi Mancusi per Il Giornale d’Italia
Leggere l’ultima intervista al Corsera diĀ Giovanni Rezza sulle polemiche Astrazeneca, il 74enne che fu tra i vertici dell’Istituto Superiore della SanitĆ negli anni in cui uno starnuto era mortale, ti fa voltare lo sguardo verso casa di Red Ronnie, il piĆ¹ noto tra i No Vax, per chiedere scusa.
Chi piĆ¹, chi meno,Ā a partire dalle pagine del nostro quotidiano, per non dimenticare le svariate decine di scienziati messi a tacere, un po’ tutti i “non allineati” all’informazione mass marketĀ abbiamo sollevato dei dubbi sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini anti covid, miscuglioni cellulari che nascevano dalla lotta genetica contro il cancro.
I risultati non hanno tardato a farsi vivi, ed ecco che dopo pochi mesiĀ sono iniziate ad aumentare le morti per ictus e trombosi, fino all’incontro con il turbo cancro, novitĆ tumorale di cui nessuno sentiva il bisogno.
E seĀ Astrazeneca alla fine ha dovuto gettare la mascheraĀ ammettendo i pericoli del suo farmaco, sulla stessa casa farmaceutica anche Rezza si ĆØ lasciato sfuggire qualche affermazione che ci ha fatti rabbrividire, come ad esempio quando, alla domanda del cronista sulĀ perchĆ© sia stata consigliata la somministrazione a chi aveva un etĆ tra i 18 e i 55 anniĀ di un farmaco che era destinato esclusivamente agli over 60, ha replicato: “Purtroppo solo con una vaccinazione di massa si potevano scoprire reazioni avverse che durante la sperimentazione su alcune decine di migliaia di volontari non vennero segnalate“.
In pratica, il caro epidemiologo, senza vergognaĀ ci dice che siamo stati usati come cavie da esperimento.
Simpatico poi come il nostro Giovannino commentiĀ la revoca della vendita del farmacoĀ Astrazeneca affermando: “Le dosi non avevano piĆ¹ mercato, non erano state aggiornate, ed erano disponibili alternative piĆ¹ efficaci“.
Da notare quel “non avevano piĆ¹ mercato“. SƬ, perchĆ© quando si parla di farmaci, da oggi sappiamo cheĀ il primo obbiettivo non ĆØ curare i malatiĀ o prevenire patologie, ma vendere.
Morale: migliaia di medici sono stati a suo tempo sospesi perchĆ© contro questi vaccini, mentreĀ Rezza stava nella stanza dei bottoni a sperimentare. Il Dott. Mengele ĆØ stato un precursore.
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