Fuori pericolo di vita l'operaio sopravvissuto a Casteldaccia: trasferito alla stroke care del Policlinico
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Cronaca

Fuori pericolo di vita l'operaio sopravvissuto a Casteldaccia: trasferito alla stroke care del Policlinico

Le cure del paziente da domani proseguiranno in un reparto di area medica a elevata competenza, con il supporto di tutti gli specialisti necessari a garantire un progressivo recupero, anche psicologico. Il primario della Terapia intensiva Antonello Giarratano: "Rimane riservata la prognosi sulla funzionalità neurologica"

I medici del Policlinico hanno sciolto la prognosi sulla vita dell’operaio coinvolto nell’incidente sul lavoro di Casteldaccia. Grande soddisfazione del professore Antonello Giarratano, direttore della unità operativa complessa di Terapia Intensiva e del dipartimento di Emergenza del Policlinico, che afferma: "Il quadro clinico, laboratoristico e strumentale permette di sciogliere la prognosi quoad vitam. Rimane riservata la prognosi quoad functionem, in particolare per il recupero della piena funzionalità neurologica".

Giarratano spiega: “Il paziente durante la degenza in Terapia intensiva è stato sottoposto a una serie di specifiche e complesse indagini radiologiche, al fine di accertare e di conseguenza trattare per puntare a un recupero, lesioni compatibili con la causa scatenante occorsa e i deficit clinici rilevati e accertati dalle specifiche consulenze specialistiche, in particolare neurologica, fisiatrico-riabilitativa e logopedistica. La funzione respiratoria, sia sotto il profilo clinico che laboratoristico, è soddisfacente e stabile. Non si repertano altre insufficienze d’organo di pertinenza intensivistica". 

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Le cure del paziente da domani proseguiranno in un reparto di area medica a elevata competenza, l’unità operativa di Medicina interna e stroke care, con il supporto continuato di tutti gli specialisti necessari a garantire un recupero funzionale organico e psicologico che possa restituire in breve il paziente a una vita di relazione piena con i suoi familiari.

"I ringraziamenti da parte mia - conclude il professore Giarratano- e sono sicuro da parte di tutti vanno a chi ha soccorso il paziente dal primo istante e qui voglio ricordare, per mia competenza, la dottoressa Maria Chiara Ippolito, nostra anestesista rianimatore intervenuta con l’equipaggio del 118, il dottor Antonello Federico e il professore Andrea Cortegiani, i medici e gli inffermieri della Terapia Intensiva che si sono dedicati 24 ore al giorno al recupero delle funzioni vitali del paziente, e tutti gli specialisti, i tecnici delle diverse aree mediche e delle professioni sanitarie che si sono alternati in un percorso di cure che richiede modelli organizzativi di alta efficienza. Resta il dispiacere, come medici di area intensiva, di non poter aver potuto fare nulla per gli altri 5 operai e il nostro pensiero va a loro che hanno perso la vita e a tutti i familiari che hanno sofferto e stanno soffrendo".

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Il commissario straordinario del Policlinico, Maria Grazia Furnari, aggiunge: “Ringrazio il professore Giarratano e tutto il gruppo degli operatori che si sono prodigati in questo tortuoso e difficile percorso di cure. Esprimo la vicinanza mia e dell’azienda ospedaliera universitaria al paziente e alla sua famiglia a cui inviamo i nostri migliori auguri per una pronta guarigione. Confermo che il nostro team medico continua a lavorare instancabilmente per fornire al paziente le cure migliori possibili e aiutarlo nel percorso verso la guarigione". 

Il sindaco Lagalla: "Grazie ai medici e a chi ha prestato i primi soccorsi" 

“È con gioia che ho avuto modo di apprendere del miglioramento delle condizioni del lavoratore rimasto coinvolto nell’incidente sul lavoro di Casteldaccia. Il paziente è fuori pericolo e tengo a ringraziare l’equipe di Anestesia, Rianimazione e Terapia intensiva del Policlinico di Palermo, diretta dal professore Giarratano che lo ha preso in cura e chi ha prestato i primi soccorsi. Al lavoratore e alla sua famiglia va tutta la mia vicinanza”. Così il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

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