Wilkie Collins e la donna in bianco

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Collins

Un intrigante mistero sullo scenario di Londra. Un romanzo senza tempo

 

Una storia misteriosa. Un testo interessante e ricco di particolari che lo rendono unico nel suo genere. Lo scorso gennaio, in occasione del bicentenario della nascita di Wilkie Collins, Fazi Editore ha portato nuovamente in libreria, in una nuova e raffinata veste grafica, i tre titoli più famosi dell’opera dell’autore, padre indiscusso del poliziesco moderno. La donna in bianco, Senza nome e La pietra di luna rappresentano delle letture differenti da tutto ciò che possiamo trovare in circolazione. Questi romanzi hanno il potere narrativo di restare titoli senza tempo. Per la modernità di scrittura, raffinata e incisiva, e per la capacità dell’autore di alimentare una curiosità avvincente e sempre più accattivante di pagina in pagina.

La scrittura di Collins è tanto semplice quando unica ma allo stesso tempo complessa e non nell’accezione del termine che può far riscontrare una certa difficoltà nella comprensione del testo. La complessità di Wilkie Collins sta nell’utilizzare scene, descrizioni, fatti in una maniera talmente tanto articolata da attirare il lettore in un mondo da osservare attraverso i suoi occhi, indubbiamente curiosi, indagatori e altamente descrittivi, lasciando con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.

Vi racconteremo uno dei tre romanzi, La donna in bianco ma vi consigliamo di dedicare del tempo anche agli altri due titoli che risveglieranno in voi la voglia di inoltrarvi in storie misteriose dove porsi tanti interrogativi.

Intrighi, apparizioni, sparizioni, delitti, scambi di identità compongono una trama densa e coinvolgente. Il romanzo La donna in bianco fu pubblicato nel 1860 a puntate da Charles Dickens sulla sua rivista “All The Year Round”, ottenendo un gran successo; il pubblico si appassionò per un anno alle vicende legate ad Anne Catherick e a tutti gli altri personaggi.

La storia

Quale terribile segreto nasconde la misteriosa figura femminile che si aggira di notte per le buie strade di Londra? Anche il lettore moderno più smaliziato non potrà che rimanere piacevolmente intrappolato negli ingranaggi di questa macchina narrativa davvero straordinaria che ha segnato per sempre la tradizione del mistery.

Tra mistero e fascino

La donna in bianco è un giallo avvincente e affascinante, strutturato in maniera molto particolare. La vicenda è raccontata da più personaggi. Il libro è diviso in tre parti dove vengono riportate testimonianze e lettere.

Nella prima parte leggiamo il racconto di Walter Hartright, insegnante di disegno di Clement’s Inn. Il racconto nella seconda parte del romanzo prosegue con le parole di Miss Marian Halcombe, con il racconto di Frederick Fairlie, Eliza Michelson e altri testimoni. La terza parte, infine, è dedicata alla testimonianza del racconto di Walter Hartright.

Il lettore indagherà tra le pagine e si porrà interrogativi per cercare delle risposte, anche perché i misteri che si celano dietro la storia sono tanti. La maestria del talento di un autore come Collins sta nell’innescare sospetti verso chiunque e dubbi sui personaggi.

Davanti agli occhi abbiamo una figura femminile misteriosa che si aggira nelle strade buie di Londra e resta nei nostri occhi, in un immaginario che diventa sempre più persistente da una pagina all’altra.

Tra le pagine

Il mistero che sostiene la bellezza di una donna non giunge alla portata dell’espressione finché non si lega intimamente ai misteri più profondi della nostra anima.

Verso mezzanotte il silenzio dell’estate è stato spezzato dal brivido del vento in mezzo agli alberi, cupo e melanconico.

La mente, dicono, governa il mondo. Ma cosa guida la mente? Il corpo giace alla mercé del più potente dei sovrani: il chimico.

L’autore

Wilkie Collins (1824-1889). Nato a Londra e figlio del pittore di paesaggi William, è considerato il padre del genere poliziesco. Studiò Legge e divenne avvocato, senza praticare mai la professione legale, ma utilizzando la conoscenza del crimine nelle sue opere. Amico di Charles Dickens, fu uno dei più prolifici tra gli scrittori vittoriani. Scrisse venticinque romanzi, più di cinquanta racconti e numerose opere teatrali.

 

Alessandra Caputo

Foto © Fazi Editore

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Alessandra Caputo
Classe 78, giornalista pubblicista, laureata in Lettere Moderne, scrittrice, mamma orgogliosa. Ha scritto di cronaca, spettacolo e cultura in quotidiani, riviste settimanali, mensili e sul web. Per diversi anni si è dedicata al settore viaggi e turismo dove la sua creatività si è integrata alla descrizione della realtà. Oltre al turismo oggi si dedica anche al settore cinematografico e agli amati libri. Appassionata della vita, della lettura, dell’arte e della cucina, senza seguire un ordine preciso delle cose ama ritagliare un piccolo spazio per tutto.

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