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Children of the Sun - La Recensione (PC)

Children of the Sun - La Recensione (PC)

 

Nel corso della storia dell'umanità, la vendetta ha permeato le trame dei racconti più antichi e delle epopee moderne, intrecciandosi con la complessa rete delle relazioni umane e delle dinamiche sociali. Da leggende epiche a tragedie shakespeariane, da conflitti feudali a vendette personali, il desiderio di riparazione per un torto subito, comportamento esclusivamente umano, ha trovato espressione in svariati contesti culturali e temporali. La vendetta, carica di emozioni e impulsi primordiali, ha plasmato le società, influenzando leggi, costumi e valori morali.

La "vindicta", la pretesa di liberazione dal peso di un sopruso, è il cardine principale anche dell'ultimo gioco dell'editore Devolver Digital e dello sviluppatore René Rother. Children of the Sun è un'opera dai toni estremamente crudi, un ibrido tra shooter e puzzle game il cui cuore è una meccanica di cecchinaggio malignamente soddisfacente. 

 

 

They lied

 

Il Culto ha sedotto la tua famiglia con promesse di una vita migliore, un'esistenza libera dal caos del mondo moderno.

Ma quelle promesse si sono rivelate menzogne.

La narrazione di Children of the Sun si svela attraverso scene d'intermezzo epilettiche, illustrate con maestria: il Leader del Culto ha tolto la vita a nostro padre, trasformando la nostra vita in un inferno terreno. Ora spetta a noi, armati del nostro fucile, ristabilire l'equilibrio. La furia non è l'unico motore che alimenta la nostra vendetta: dietro la sua maschera, la Ragazza possiede un dono straordinario, la capacità di manipolare telecineticamente i proiettili sparati.

 

 

Così, l'eliminazione dell'intero Culto non richiederà più montagne di munizioni, ma solo una manciata, un singolo proiettile per ciascun livello del gioco. In sole 5-10 ore di traiettorie, sangue e follia, si dipanano i 26 livelli di una storia breve ma intensa.

 

One shot, ten kills

 

Children of the Sun è un'esperienza ben distante dal tradizionale sparatutto, questo è bene precisarlo nuovamente. Ad ogni inizio di livello, ci si ritrova ai margini di un raduno di cultisti. Talvolta li troveremo riuniti in preghiera attorno a un falò. Altre volte, li osserveremo stando appostati fuori da un avamposto, mentre una dozzina di essi monta la guardia, senza sapere di star esalando i loro ultimi inconsapevoli respiri. Prima di aprire il fuoco, possiamo muoverci attorno alla scena per ottenere più informazioni possibili. Possiamo soffermarci ad osservare attraverso il mirino, marcare un bersaglio e seguire i movimenti con precisione. Il tutto sembra una partita di scacchi, mentre una traettoria unica si delinea tra i vari cultisti ben nascosti tra le ombre.

 

 

La pianificazione è fondamentale, c'è solo un proiettile a disposizione. Regolo il respiro. Premo il grilletto (il pulsante 1 del mouse, ci teniamo a precisarlo ndr.).

L'ogiva schizza fuori dalla canna come l'adrenalina dai miei surreni: non si torna più indietro.

Il tempo rallenta quando si sposta il proiettile. Si ferma completamente anche quando si colpisce un bersaglio. In questo modo si ha un po' di respiro e la possibilità di mirare nuovamente da una prospettiva diversa. È possibile sparare agli uccelli per guadagnare quota o ai serbatoi di gas per trovare un angolo che permetta di continuare a colpire i bersagli, ad esempio. Interrompere la catena di uccisioni o esplosioni porta al fallimento del livello e alla necessità di ricominciare da capo.

 

 

I cultisti appaiono in forme diverse man mano che avanziamo attraverso i livelli: i nemici corazzati possono essere eliminati solo facendo prendere velocità al proiettile grazie a un'abilità che acquisiremo più tardi, mentre i nemici psichici possono deviare il colpo. La creatività e la determinazione saranno obbligatorie per spuntarla nei livelli più complessi. Non fatevi impaurire dal trial and error, il gioco lo ha ampiamente previsto.

Al termine di ogni livello vedremo una mappa che mostra la traiettoria seguita dal proiettile, insieme a un tabellone con i punteggi ottenuti dagli altri giocatori. Questo conferisce a Children of the Sun un'atmosfera più arcade, ma costituisce anche un incentivo molto maggiore a rigiocare il gioco.

 

 

Tecnicamente parlando

 

Abbiamo testato Children of the Sun sulla seguente configurazione grazie a una key ricevuta dal publisher:

 

AMD Ryzen 7 3700x @ 3.60 GHz

Gigabyte RTX AORUS Master 3080 Ti 12Gb

Corsair Vengeance RGB RT 32GB DDR4 3600MHz

Monitor LG 34GN850 a risoluzione 3440x1440 (21:9)

 

Children of the Sun si distingue per uno stile artistico cupo e frammentato, che evoca l'idea di guardare il mondo attraverso un ottica. Questo riduce le persone reali a semplici bersagli. I livelli sono immersi in una tavolozza di colori grigi e violacei, mentre i nemici brillano di una luce dorata. Non sembrano più umani, ma piuttosto trofei, una ricompensa da reclamare al momento dell'uccisione.

 

 

Colpire un braccio concede 25 punti, mentre mirare all'inguine raddoppia il punteggio. La violenza eccessiva diventa quasi gratuita quando compare la scritta "Ho appena ucciso un uomo, ora sono arrapato" prima di entrare in un minigioco in stile Pac-Man durante un livello speciale. Nonostante un tono abrasivo, la crudeltà non viene mai percepita come una mera esibizione per il gusto del sensazionalismo, ma piuttosto prospera nella sua repulsività.

 

In conclusione

 

Children of the Sun, l'ultimo titolo di René Rother e  Devolver Digital, ci trascina in un viaggio di vendetta senza compromessi, dove la "vindicta" è la forza trainante di una narrazione cruda e coinvolgente. Questo shooter/puzzle game ibrido ci immerge in un mondo oscuro e sconcertante, dove la precisione e la pianificazione diventano essenziali per sopravvivere. Attraverso 26 livelli intensi e coinvolgenti, il gioco ci spinge a esplorare le profondità della nostra sete di giustizia, mentre l'art style cupo e frammentato ci trasporta in una dimensione distorta della realtà. Nonostante la sua natura abrasiva e provocatoria, Children of the Sun riesce a mantenere la sua rilevanza e impatto emotivo, offrendo un'esperienza videoludica unica e innovativa.

 

8.2Voto KotaWorld.it7Grafica8.5Gameplay9Ottimizzazione

 

 

 

 

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