bissoli scrittore: DENTRO LA VITA aforismi

sabato 18 maggio 2024

DENTRO LA VITA aforismi

 

 

 

 

 

Sergio Bissoli

DENTRO LA VITA

Raccolta di aforismi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Io sono uno che non ha capito la Vita.

 

 

 

 

Dopo la mia morte, voglio essere calunniato o apprezzato, condannato, disprezzato, maledetto, ma non dimenticato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INDICE

 

 

 

Sesso e amore                            pag. 05

 

Religione                                               pag. 25

 

Scrittori                                      pag. 47

 

Vita                                            pag. 69

 

Società                                       pag. 83

 

Un harem di pensieri                  pag. 89

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SESSO E AMORE

 

La donna è come una festa: è bella se tu vai a cercare lei. Ma se arriva una festa dentro casa tua, quando tu non hai voglia di divertirti, allora diventa un supplizio.

***

A 20 anni c’è l’innamoramento. Un bel sorriso, bei capelli, o bei seni o belle gambe.... Per una di queste cose scatta l’innamoramento; l’uomo dedica la vita a una donna, fa sacrifici e rinunce.

***

Se accarezzo un albero, sento la corteccia rugosa. Se accarezzo le cosce a una donna sento la pelle liscia. Dovrebbe essere solo questa la sensazione. Invece no; a questa sensazione si aggiungono moltissime altre emozioni. Le emozioni sono una risposta sproporzionata a uno stimolo.

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Il sesso non guarisce tutti i nostri mali, ma li fa dimenticare.

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L’amore è il più bel dono della vita, dicono i poeti. Sì, ma quanto dura? Un anno. Poi sopravviene il sesso; dura un altro anno. E dopo? La noia. La coppia credeva di aver fatto un percorso originale, libero, fantasioso, anticonformista e invece si accorge che ha fatto un percorso vecchio, convenzionale, obbligatorio, senza varianti.

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I giovani cercano i piaceri fisici. I vecchi cercano i piaceri intellettuali, che sono surrogati dei piaceri fisici.

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Quante belle signorine ci sono nel mondo. La loro presenza rende piacevole la vita. La loro prolungata vicinanza rende odiosa la vita.

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Le donne danno molta importanza alle parole. Le donne sono più sensibili al linguaggio. Con le donne l’uomo deve stare attento come parla.

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L’amore arriva con una violenza inaudita, inarrestabile. Dopo passerà, lo sappiamo per esperienza; ma quando arriva, l’amore travolge come un uragano.

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Quando un uomo è a letto con una donna, è il re del mondo, diceva un amico. In quei momenti tutte le brutture e le miserie della vita vengono cancellate. Nel piacere il tempo corre; nel dolore rallenta. Ma nella voluttà il tempo si ferma. Dura pochi attimi, ma il tempo si ferma. È un attimo di eternità.

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La donna è una parte di romanticismo dove l’uomo sogna. Una parte di sesso dove l’uomo gode. E il resto è frivolezza e stupidità.

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Se vuoi una donna devi rassegnarti ad ascoltare i suoi discorsi stupidini: la spesa al supermercato, la parrucchiera, il sarto, i piccoli doloretti, le cure del dottore...

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Esiste una scuola anche per il piacere. I primi rapporti sono incerti, titubanti, incompleti. Poi quando aumenta l’esperienza, i piaceri si approfondiscono, ne scopriamo di nuovi, si aprono nuove strade da percorrere, nuovi territori da esplorare.

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Per apprezzare l’amore e il sesso è necessaria l’incoscienza della giovinezza.

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Il tempo del piacere è breve. il tempo del dolore è lungo.

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Il sesso sarebbe bello e divertente. Peccato che sia proprietà delle donne.

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Quando l’uomo ha capito la donna impara che: l’uno ha bisogno dell’altra per scopi differenti. L’uomo vuole il piacere sessuale dalla donna. La donna vuole servizi, regali,  protezione, cibo, vestiti, protezione dall’uomo.

La donna dà sempre meno di quello che riceve.

Gli errori femminili sono sempre da perdonare, gli errori maschili no.

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Come è difficile trovare la donna giusta, quella che va bene per un uomo. Però, nella ricerca, l’uomo è accecato dal sesso femminile e allora egli prende la prima donna che incontra. Si accorgerà dopo che non era la donna giusta per lui.

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La donna è come l’acqua e l’uomo è come il fuoco; dice un vecchio proverbio. Giusta analogia.

La donna si fa bella per piacere a sè stessa; ma nel contempo infiamma l’uomo ed egli si innamora. Allora l’uomo deve corteggiare la donna, infiammarla, farle perdere la sua freddezza. Dopo molto tempo la donna si riscalda e acconsente al rapporto.

Il fuoco si spegne subito dopo; l’uomo si disinamora. Adesso l’uomo vorrebbe liberarsi della donna. Ma la donna-acqua mantiene il calore e rimane ancora innamorata per lungo tempo.

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La bellezza di una donna col passare del tempo finisce. Ma quando c’è essa è irresistibile.

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L’istinto di riproduzione è più forte dell’istinto di conservazione. Perciò l’uomo affronta pericoli, malattie, morte per arrivare ad accoppiarsi.

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Per diventare amico delle donne bisogna saperle ascoltare e non parlare mai di sesso. Si può parlare di qualsiasi argomento, anche di matrimonio, ma non di sesso.

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L’importanza di avere i buchi.

Non sempre i buchi sono un difetto; come un ombrello bucato che lascia cadere la pioggia. A volte i buchi sono un pregio. Cosa sarebbe una casa senza buchi? Senza porte né finestre?

Il corpo di una donna è più pregiato di quello dell’uomo, perché ha un buco in più.

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Posso affermare che nel corso della mia vita non ho mai incontrato una donna che si è veramente innamorata di me, che ha perso la testa per me; come io la ho persa per molte donne.

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L’uomo si innamora della donna in proporzione della sua bellezza. La donna ama l’uomo in proporzione dei servizi che egli le fa.

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La grande differenza psicologica fra l’uomo e la donna. Per l’uomo il sesso è fine a sé stesso. Per la donna non è così.

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Nel sesso fra l’uomo e la donna avviene una tacita intesa. La donna concede il sesso e l’uomo ricambia con servizi e favori. Insomma il sesso femminile è il premio che la donna concede all’uomo che la serve.

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Le donne sono le ragioniere del sesso. Esse hanno un tesoro in mezzo alle gambe e lo sanno. E vogliono sfruttarlo con il massimo vantaggio.

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Un principe si può innamorare di una zingara e sposarla. Ma è raro che avvenga il contrario (una principessa che sposa uno zingaro). Questo perché le donne sono creature pratiche che seguono la ragione e poco le passioni.

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Per arrivare al sesso, l’uomo deve servire una donna (fare regali, servizi, favori). Ma prima l’uomo deve supplicarla di diventare il suo servo.

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La vita era bella quando corteggiavo le ragazze; anzi, il miraggio delle ragazze. Perché poi ho scoperto che sono vuote e banali.

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Chi ama giudica pregi le caratteristiche del partner. Chi odia giudica difetti le stesse caratteristiche.

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La Natura ha affidato alla donna un grosso compito: fare i figli. Questo è per le donne l’unico e più grave svantaggio. Tutti gli altri compiti gravosi e svantaggiosi sono stati assegnati all’uomo.

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Da vecchi, non dobbiamo vergognarci dei nostri amori di gioventù. È come se una pera marcia si vergognasse di essere stata, un giorno, un fiore profumato.

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Molte cose che all’inizio ti fanno godere, poi, in futuro, ti faranno soffrire.

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Le donne sono grandi simulatrici. Quando una donna parla con un uomo, non rivela mai la sua natura, la sua interiorità.

Per valutare le donne, bisogna ascoltarle in segreto, mentre parlano fra loro. Solo in questi momenti si rivela tutta la loro natura frivola e pratica.

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Una donna alza le braccia e vedo i peli sotto alle ascelle. Mi piace vedere il pelo delle ascelle, quando le donne portano i vestiti estivi con maniche corte. Non amo le donne depilate. Una donna depilata, truccata, assomiglia a una bambola gonfiabile e non a una donna vera.

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La donna è un raggio di luce nel buio dell’esistenza.

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Durante il fidanzamento l’uomo ascolta la sua donna col suo estraneo mondo femminile. L’uomo fa questo sacrificio per arrivare al sesso. Durante il matrimonio, l’uomo non ha più la pazienza di ascoltare la donna e allora lei si confida con le amiche.

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Un uomo sopporta una donna in proporzione della sua (di lui) fame sessuale

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Con le donne che non mi piacevano ero audace, facevo avances, carezze, petting. Con le donne che mi piacevano ero timido; la loro bellezza mi inibiva; non le ho mai baciate, né toccate e neppure le ho stretto la mano.

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Nella battaglia d’amore contro la donna, l’uomo perde sempre. Quando conquista la femmina diventa suo succube. Quando la sposa diventa suo schiavo. Quando l’ama diventa suo servo.

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Il maschio ha il bisogno periodico di usare il sesso femminile. La femmina ha il bisogno periodico di usare il cervello maschile, per parlare, per sfogarsi con un ascoltatore.

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La donna regala i piaceri più grandi a un uomo e gli infligge i dolori maggiori.

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Devi entrare nel mondo psichico della donna prima di entrare dentro il suo sesso.

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Supponiamo che esista una vita spirituale dopo la morte. Questa sarebbe priva dei piaceri sessuali, poiché il sesso è legato alla riproduzione della carne. La vita dopo la morte sarebbe dunque molto povera. Nella vita terrena tutti i maggiori piaceri sono associati alla sessualità, fisica o sublimata. Tutto fa perno attorno al sesso: arte, filosofia, religione, letteratura, poesia.

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Questa vita è piena di dolore e di brutture. Solo il sesso è importante (anche se col passare del tempo delude pure lui). Cultura, arte, musica, poesia sono importanti; ma queste cose sono sesso sublimato. E le bellezze della Natura sono l’alcova per una storia d’amore. Filosofia, religione, spiritualità sono diramazioni del sesso, controparti, propaggini, circonvoluzioni del sesso, sempre del Sesso, perché la sessualità è il perno della vita.

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Il sesso della donna è ben nascosto e difficile da raggiungere. Forse è meglio così. Perché esso delude presto e dopo il coito l’uomo prova nausea per l’esistenza e disgusto per la vita.

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Le donne sono terribili. A volte scappano via, a volte si appiccicano come la colla. L’uomo dovrebbe evitarle. Però per brevi periodi, gli sono necessarie.

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Le donne sono belle, attraenti, irresistibili, affascinanti, in proporzione alla nostra fame di sesso.

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Cosa c’è di bello al mondo? Solo il sesso. Certo l’uomo ha inventato la letteratura, l’arte, la musica, la religione, il gioco per rendere il mondo più accettabile. Ma sono tutti surrogati del sesso.

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La conquista di una donna assomiglia alla scalata di una montagna. C’è l’ebbrezza della scalata, la felicità di essere arrivati sulla vetta. Ma arrivati lassù bisogna scendere, bisogna allontanarsi dalla vetta, ritornare a terra, ritornare a sé stessi, lontano dalla cima.

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Donne e uomini hanno molti difetti, come tutte le opere della Natura. La donna vede i difetti dell’uomo; invece l’uomo non vede i difetti della compagna. Perché la Natura ha dato all’uomo la capacità di sopravvalutare la donna, di idealizzarla e di illudersi verso di lei.

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La Natura ha messo l’uomo al servizio delle donne. E loro lo sanno.

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A 60 anni il piacere più grande è rivedere le ragazze che conoscevo e ammiravo quando ero giovane e che nel corso degli anni sono scomparse: sposate o trasferite. Ritrovarle adesso (anche se sono un po’ invecchiate) ascoltare le loro storie, mi dà una grandissima gioia.

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Le donne sono bravissime a chiedere e ottenere favori dagli uomini. Se un uomo chiede un favore da una donna, sicuramente non lo otterrà.

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La donna è come un liquore. Va presa a bicchierini. Chi ne beve una bottiglia, sta male.

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Un uomo con gli occhi bene aperti sulla fauna femminile, non si sposerà mai. Ma il bisogno sessuale fa chiudere un occhio, e allora l’uomo sceglie una donna con meno difetti possibili. Il bisogno sessuale troppo forte fa chiudere tutti e due gli occhi e allora l’uomo diventa preda di tutte le femmine.

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Il marito ha un vantaggio in confronto allo scapolo. Il marito sa agganciare un reggiseno.

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Le donne sono terribili e appunto per questo mi attirano.

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Nell’amore l’uomo è vicino alla morte perché la porta di entrata nella vita e la porta di uscita sono vicine.

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Sono favorevole a un comunismo della Bellezza. La bellezza non dovrebbe essere privilegio di pochi, non dovrebbe nascondersi. La bellezza dovrebbe esporsi agli occhi di tutti. Una ragazza con un bel seno, dovrebbe andare in giro a seno nudo.

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Poveri maschi! Vengono criticati, bastonati, condannati, a volte perfino uccisi, solo perché fanno il loro dovere: cioè fecondano le femmine.

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Molti mariti affermano che la parte più bella del matrimonio è: il fidanzamento.

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C’è una grande differenza fra la fidanzata e la moglie. La fidanzata dice NO al sesso e SI’ a tutte le altre richieste. La moglie dice SI’ al sesso e NO a tutte le richieste.

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La donna dice no, ma non è definitivo. La donna dice sì ma non è sì.

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La donna ha bisogno di parlare come l’uomo ha bisogno di eiaculare.

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Il giovane idealizza la donna e la giudica divina. Ma sbaglia: la donna non è divina è semplicemente diversa dall’uomo.

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Il primo amore non si dimentica mai. Ma (per mancanza di denaro in giovane età) non si sposa mai. Tutti gli altri amori che verranno dopo, sono solamente dei surrogati.

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Il sesso femminile serve alle donne per orinare, mestruare e fare figli. Agli uomini, il sesso femminile serve per divertirsi.

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Per apprezzare il sesso ci vuole la giovinezza che equivale all’ignoranza sulle brutture della vita e del mondo.

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A 65 anni posso capire le donne con il loro scarso bisogno sessuale.

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Considero fortunata una giornata nella quale ho parlato con una ragazza, o una vecchia. Perché io rispetto, amo, apprezzo l’eterna femminilità presente in ogni donna.

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Quando sto insieme con una amica, se non faccio le avance lei pensa: “Questo uomo è normale? Oppure gli piacciono forse i maschi?”

Se faccio le avance la donna pensa: “Che porco! Allunga le mani. Mi scambia per una donnaccia?”

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Quando le donne danno il loro sesso, noi uomini, scopriamo che esso non è niente. Dove sta l’inganno?

È il modo che le donne hanno di gestire il loro sesso; la capacità di valorizzarlo; l’arte di nasconderlo, di renderlo, seducente, raro affinché aumenti di valore.

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A 20 anni il sesso è uno sfogo. A 30 anni l’uomo diventa romantico, apprezza i preliminari, che sono la parte più bella e importante. A 40 anni il sesso diventa sperimentazione, opera d’arte, studio, ricerca, estetismo. Io queste tappe però le ho percorse con 10 anni di ritardo, avendo incominciato a far sesso a 30 anni.

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La compagnia di una donna è sempre stressante. Se c’è l’attrazione sessuale, l’uomo è disposto a sopportare questo stress. Se manca, l’uomo preferisce la compagnia di un altro uomo.

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Nella battaglia fra i sessi vince la donna perché è più furba, è più sleale dell’uomo. Inoltre l’uomo spesso la lascia vincere.

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Si ricorderanno di me le donne che ho deificato? Sì. In un angolo della loro mente, nei momenti di nostalgia per la giovinezza e per il tempo passato, penseranno anche a quel ragazzo che le corteggiava.

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Anche nelle effusioni erotiche l’uomo e la donna si comportano e reagiscono in maniera differente, profondamente differente. La donna accarezzata da un uomo ride; l’uomo impegnato in questa attività, invece, è serio, terribilmente serio.

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Un grande, meraviglioso, eterno, tormentato amore finisce appena... ne incomincia un altro.

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Sono un esteta. Credo nella Bellezza e sono convinto che la cosa più bella che esiste nell’universo siano: le Donne. Non servono solo per fare i figli, né per il piacere del maschio. Ispirano, consolano, addolciscono, pacificano e danno il piacere estetico.

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Per leccare il sesso a una donna in piedi, l’uomo deve inginocchiarsi, ed è come se pregasse.

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La donna dapprima ci ispira e ci fa volare. Dopo il matrimonio ci atterra legandoci a pesanti doveri.

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Nei momenti tristi cerco le mie donne, ma non le trovo più. Esse sono rimaste là, nei pomeriggi degli anni ’60.

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Un esteta è un ricercatore, un estimatore e innamorato delle cose belle. E le donne sono delle cose belle.

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Il corpo femminile è la cosa più bella che esiste nell’universo. Dio ha creato il corpo maschile solamente funzionale. Ma nel corpo femminile ha creato, oltre alla funzionalità, un’opera d’arte.

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I ragazzi devono imparare che se non fanno le avance alle femmine, vengono giudicati anormali. Se insistono con le avance, sono giudicati dei porci.

La tecnica da seguire, la tecnica naturale è una sola: bisogna fare le avance, accettare il rifiuto e fermarsi. Riprendere dopo giorni o settimane e fermarsi ancora. Riprovare con delicatezza, e dopo qualche tempo (quasi ma non sempre) si arriva allo scopo.

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Una donna bella quando compie una azione semplice come lavarsi le mani, pettinarsi o fare pipì, se lo fa con grazia, crea un’opera d’arte.

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Sì, d’accordo, il sesso ha molti difetti e inconvenienti: è una stupidaggine, annoia presto, delude, dà un piacere fugace. Però è l’unica cosa bella in questo mondo!

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In amore l’uomo ha la capacità di illudersi. Egli vede nella donna che ama qualità che non esistono, oppure esistono all’incontrario. Egli ingigantisce i pregi, non vede i difetti, carica la donna amata di doti immaginarie.

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L’amore giustifica tutto.

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Dopo tanto femminismo, commiseriamo un poco anche i poveri uomini. Noi uomini, sempre affamati di sesso, bisognosi di una donna; costretti a fare guerre per istinto, per rivalità, per senso del possesso. Conquistiamo imperi per regalarli a una donna. Fatichiamo, sopportiamo, lottiamo, soffriamo sempre per una donna.

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Nell’amore e nel sesso la persona cancella il proprio naturale egoismo, azzera la propria ricerca del benessere, annulla i propri interessi e bisogni. La persona innamorata dedica tutte le proprie energie, il proprio tempo, cioè dedica tutta sé stessa per servire e soddisfare il partner.

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La natura irrazionale dell’uomo si evidenzia anche nella sessualità. Egli ricava piacere non solo dall’atto sessuale, ma anche da azioni corollarie quali baci, carezze, toccamenti, cioè azioni che non servono a procreare.

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Le donne bisogna scoprirle e riscoprirle.

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Per rendere la donna attraente la Natura aveva due soluzioni: fare la donna angelica; oppure fare l’uomo capace di vederla angelica. La Natura ha scelto la seconda soluzione.

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Che cosa penso mentre faccio l’amore: “E? tutto qui? Quelli che si sposano per arrivare al sesso prendono una grande fregatura.”

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Le donne sono maestre del senso pratico, adatte a vivere in questo mondo. Le donne fanno i figli. Gli uomini invece, stupidi idealisti, fanno religioni e filosofie.

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La donna esile, filiforme, eterea, spirituale, va bene per gli amori platonici, a 20 anni.

Quando abbiamo 40 anni vogliamo la donna piccola, cicciottella, con belle cosce, seno e sederino sporgenti, da palpare e accarezzare.

A 20 anni vogliamo annusare il fiore. A 40 anni vogliamo mangiare il frutto.

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Un grande amore irrealizzato è un evento doloroso. Ma se si realizza col matrimonio diventa un evento ancor più doloroso.

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Mentre l’uomo fa l’amore non pensa che sta facendo un figlio. Egli compie il lavoro di procreare basandosi solo sulle sue fantasie. La donna invece non ha fantasie. Ella è prosaica, realista e consapevole di quello che fa.

La donna è come uno specchio posato sul fango. L’uomo vi vede il cielo riflesso, accorre e si ritrova impantanato.

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Ogni uomo ha una attrazione verso il sesso e alcune resistenze verso esso (timidezza, paura). Per arrivare all’attrazione l’uomo deve prima superare queste resistenze.

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Preferisco le donne piccole perché il maschio si illude di poterle dominare.

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In amore c’è un percorso da seguire per arrivare alla mèta. Chi lo impara a 15 anni, a 20, 30 40 e chi non lo impara mai.

Il ragazzo inesperto pensa: “Io voglio la vagina, la ragazza vuole il membro, è facile.”

Invece scopre che non è così. C’è tutto il corteggiamento da imparare e poi da fare!

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La donna sconosciuta è eccitante. Non sappiamo niente di lei, è tutta da scoprire. È come uno schermo dove noi proiettiamo i nostri fantasmi erotici.

Poi conoscendola, impariamo la sua vita, i suoi difetti, dolori e mancanze. Il nostro desiderio cala. Conoscendola completamente, la donna diventa come una sorella e smettiamo di desiderarla.

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L’illusione è voluta dalla Natura. Soprattutto nell’amore che in pratica è solamente un meccanismo per fare figli.

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Nella donna, sotto la superficie dei lavori quotidiani, brilla la grandezza dell’anima femminile.

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Dopo aver scritto DONNE SESSO E AMORE avevo da scegliere due strade: rifiutare le donne oppure adorarle. Ho scelto la seconda strada.

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L’unico legame valido verso la vita, sono: le donne. Tutte le altre passioni sono solamente dei surrogati.

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C’è qualcosa nell’amore che talvolta va oltre l’umanità. L’amore è sovrumano.

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Leccare il culo a una donna è più istruttivo che leggere mille libri di filosofia.

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Il sesso è una falsa arte.

L’arte è una attività bella, piacevole e inutile. Il sesso è una attività bella, piacevole e falsamente inutile. (serve per fare figli).

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Il sesso da solo è una cosa stupida che annoia dopo poco tempo. Ma è l’alone che sta intorno al sesso che possiede arte e poesia eterna.

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Le femmine hanno la fica in mezzo alle gambe. I maschi hanno la fica nel cervello.

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Durante l’infanzia, la bambina viene maltrattata dai compagni maschietti che la giudicano inferiore: viene derisa, sottovalutata perché debole, subisce dispetti e prese in giro.

Nella giovinezza le cose cambiano: i maschi vedono la ragazza come un essere superiore, come una Dea. Adesso le parti si sono invertite. Adesso tocca alla femmina vendicarsi e far soffrire i maschi.

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Nessun padre insegna ai figli la psicologia amorosa. Mentre tutte le madri la insegnano alle loro figlie.

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Il pelo pubico delle donne serve per eccitare la fantasia del maschio che immagina paradisi nascosti là sotto. Il sesso nudo invece non consente il lavorio della fantasia; la fessura è fatta così, e basta.

Ecco perché i buoni padri dell’Inquisizione depilavano le donne, con il pretesto che nel pelo si nascondono i diavoli.

La donna depilata eccita meno della donna col triangolino di pelo sul pube.

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L’attrazione verso una donna è seguita dalla nausea e dalla repulsione. Poi ancora attrazione, repulsione, in periodi sempre più lunghi. Finché l’uomo sceglie di aggrapparsi all’attrazione e ne consegue il matrimonio. Questo perché in ogni sentimento o emozione si forma la controparte, che presto o tardi emerge.

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Alla donna interessa questo mondo reale con la sua vita pratica. L’uomo invece è attratto anche da filosofie, speculazioni, ricerche astratte.

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La donna è attratta e si concede all’uomo che le crea attorno un ambiente confortevole: rispetto, precedenza, aiuti, sostegno.

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Una donna nuda è un oltraggio al pudore, come un handicappato è un oltraggio alla bellezza.

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Il sesso è una grande stupidaggine. Però ogni tanto dobbiamo avere la conferma.

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Il maschio se vuole mettere sotto la femmina, deve prima sottomettersi.

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Quando il cacciatore diventa selvaggina e viene messo in gabbia? Con il matrimonio.

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Perché il colore rosa è così attraente? Le bambine vestono di rosa e le donne lo scelgono per mutandine e reggiseni.

Perché il rosa è un rosso attenuato, un rosso in bocciolo. Il rosso indica la passione, l’ardore della giovinezza. Il rosa invece rappresenta l’adolescenza, la pubertà, il primo amore.

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L’amore finisce quando non si ama più; oppure quando cadono le illusioni che tenevano unita la coppia. Allora ci ritroviamo accanto una persona differente da quella che credevamo.

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L’uomo ha bisogno di eiaculare. La donna ha bisogno di parlare.

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L’amore fisico è un intenso piacere istantaneo che non lascia ricordi. L’amore sentimentale e romantico è un piacere-dolore che non si dimentica mai.

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La femmina è avvantaggiata poiché conosce la psicologia sessuale di istinto. Il maschio invece deve apprenderla durante la vita.

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La donna apprezza molto la fantasia che l’uomo impiega per il primo approccio.

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Nell’atto sessuale si incontrano il massimo dell’animalità e della spiritualità

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Nel gioco della coppia la donna è la più forte.

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Un anziano per godere bene l’amore deve riuscire a dimenticare i ricordi delle brutture della vita e vivere solamente il presente.

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Quando le donne ci appaiono Dee? Quando abbiamo 20 anni.

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Noi uomini dobbiamo faticare per montare le donne e faticare per convincerle a farsi montare.

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Bisogna stare attenti quando parliamo con le donne. Basta una parola sbagliata, la donna si offende e la perdiamo. Le parole degli uomini rivolti alle donne sono come le pietre. Le parole delle donne rivolte agli uomini sono come delle piume.

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Un finale triste di una storia d’amore è quando gli amanti non si rivedono mai più.

Ma poteva esserci un finale ancora più triste: si videro tutti i giorni durante tutta la vita.

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Le donne della mente erano migliori delle donne del corpo. Le donne immaginate a 20 anni erano migliori delle donne possedute a 40 anni.

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In amore c’è un percorso obbligato da seguire. Il giovane deve impararlo. La ragazza lo conosce già di istinto.

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L’uomo che desidera una donna incomincia a corteggiarla. Ma la donna decide se lasciarsi corteggiare da quell’uomo, oppure no,

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Il sesso è vissuto e riconosciuto a vari livelli. Uomini volgari ed evoluti fanno sesso, eppure non sono possibili scambi fra loro. Il sesso è identico per tutti, eppure esistono limiti, barriere che dividono le classi sociali. Le barriere sono rappresentate dalle fantasie, dalle aspettative, dal modo di giudicare.

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Bisognerebbe inserire una nuova materia nei programmi scolastici. La Femminologia, cioè lo studio della psicologia femminile.

E la maschilogia per le ragazze? No, assolutamente. Loro la conoscono già per istinto ed inoltre la loro mamma fa da maestra.

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Noi uomini fatichiamo molto per diventare schiavi delle donne.

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Tardi ho scoperto le donne fisiche. Da giovane avevo le donne della mente, da sognare e per scrivere poesie.

Adesso ho le donne fisiche, da spogliare e accarezzare.

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Per leccare il sesso a una donna in piedi, l’uomo deve inginocchiarsi, ed è come se pregasse.

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La capacità di innamorarsi perdutamente consiste nel frequentare poco una donna (o nulla, nel caso di una diva) cosicché nella mente dell’uomo si crea il fantasma di quella donna che possiede tutti i pregi e nessun difetto. I pregi sono le caratteristiche gradite all’uomo. I difetti sono le caratteristiche sgradite.

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Alla mia donna io chiedo: “Aiutami a capire la vita.  Anche se dopo avrò più interrogativi di prima.”

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Che differenza c’è fra coire e morire? Il coito è preceduto da grande piacere prima di arrivare all’incoscienza temporanea. La morte è preceduta da grande dolore prima di arrivare all’incoscienza eterna.

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Se la natura avesse fatto un semplice buco per defecare, questo non sarebbe stato attraente. Allora ha messo due collinette con il solco in mezzo. Lo stesso modello è adoperato per la vagina. E anche per il seno; due collinette con il solco verticale. Contemporaneamente la natura ha impresso questo disegno nella mente del maschio, associandolo all’attrazione e al piacere.

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Il paradiso del sesso è un sistema riproduttivo e l’amore è ingannevole.

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Sono i differenti stati di coscienza che influenzano l’oggetto e di conseguenza il nostro comportamento. Oggi il sesso mi attira, domani no, dopodomani attira alla follia, poi mi disgusta. E io agisco di conseguenza.

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Che cosa straordinaria è la fica. Ti attira all’infinito prima del coito e ti disgusta dopo. Questa è la fica. Per gli altri oggetti è diverso. Ti piacciono o ti dispiacciono. Quelli che ti piacciono continuano a piacerti e ti annoiano solo dopo molto tempo. La fica no. Adorabile prima, odiosa dopo. Sì. No.

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Ci vuole una donna per conversare, una donna da adorare, una donna da amare e una per i giochi erotici.

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È possibile innamorarsi di una donna sognata e amarla nelle donne vere che le assomigliano.

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Da ragazzo vedevo il cane che leccava il culo alla cagnetta. Io allora pensavo: “Sono proprio degli animali.” Poi da adulto ho imparato che è meraviglioso leccare il culetto a una bella ragazza.  Dopo di allora ho approvato il comportamento dei cani.

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Ho conosciuto una ragazza del segno dei Gemelli, brava nel raccontare le bugie. Le bugie dette dalla bocca di una bella ragazza è una dote che apprezzo molto.

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Una mamma dice al figlio: Trovati una fidanzata grassottella e bella morbida. Così se cadi non ti fai male.

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Una donna dice a una amica: “E durante la conversazione lui non mi ha mai guardato negli occhi.”

Le donne notano particolari fisici che rivelano psicologie anomale: timidezza, paura falsità.

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La fidanzata, con la quale si sta insieme solo poche ore, può essere idealizzata, amata, apprezzata. Restando sempre insieme alla moglie o alla sorella, vediamo tutti i difetti (che sono maggiori dei pregi) perciò non è possibile amarla, apprezzarla o idealizzarla.

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Le ragazze quando si sentivano al sicuro usavano sguardi e mosse con gli adulti. In presenza di uomini adulti facevano dei movimenti che lasciavano intravvedere seno, gambe, cosce. Succedeva per sbaglio, in apparenza. Invece lo facevano apposta per sedurre gli adulti, per godere della loro cupidigia. Oppure per avere la conferma di essere belle, attraenti e seducenti.

Quelle stesse ragazze, in quei tempi, con noi maschietti erano glaciali, fredde e integerrime perché… noi rappresentavamo i futuri mariti e con noi dovevano mostrarsi delle sante.

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La donna vuole parlare. L’uomo vuole palpare.

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In amore noi uomini ci innamoriamo di un fantasma dentro alla nostra mente. La donna ha il potere di farlo apparire.

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Le donne della mente erano migliori delle donne del corpo. Le donne immaginate a 20 anni erano migliori delle donne possedute a 40 anni.

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La Natura ci ha dato il sesso per rendere sopportabile la vita.

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[SESSO E AMORE]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

RELIGIONE

 

Dopo tanti secoli i preti dovrebbero chiedere conferma delle loro attività. I riti sono graditi a Dio? La dottrina è quella giusta? La clausura è gradita a Dio?

Molti secoli sono passati e i vecchi scritti hanno bisogno di conferma, smentita o aggiornamento. I preti dovrebbero chiedere a Dio di manifestare il suo consenso facendo sollevare gli altari di pietra di tutte le chiese per 100 giorni. Questo segno significherà consenso e approvazione divina. In attesa i preti sospendono tutte le loro attività.

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Quante sciocchezze ci raccontano i preti: la chiesa è la casa di Dio. Ma come? Dio ha costruito l’universo e aspetta che gli uomini gli costruiscano la casa!

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Durante il Medioevo il Papa combatteva con il suo esercito per imporre la propria dottrina; le donne si difendevano con la loro magia. Nello scontro ha vinto il Papa, perché la magia non funziona ed è tutta illusione.

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In oriente dove è più forte la sofferenza, la miseria e le malattie, sono nate le religioni più grandi: induismo, buddhismo. Questi castelli di illusioni servono per consolare dalle brutture della vita.

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Ogni religione promette cose impossibili. Poi non mantiene mai le promesse; ma non importa. Molti uomini ci crederanno per tutta la vita.

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Io non credo agli uomini paludati che dispensano rituali ( a pagamento) dentro edifici sontuosi: le università.

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La cultura è nata da straccioni che lavoravano dentro soffitte malsane, fra incomprensioni, ostacoli e miseria.

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Preti, professori, direttori spirituali...  sono le Guide che ti tengono schiavo e non ti danno l’autonomia. Una persona autonoma infatti, non ha bisogno di Guide e allora esse diventano inutili, senza prestigio, autorità e potere.

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Se esistesse una religione o magia che esaudisce i desideri, quella diventerebbe la religione universale.

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Leggendo la storia scopro che gli uomini sono più cattivi dei diavoli e hanno creato più sofferenza nel mondo che nell’inferno.

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Altruismo è un egoismo mascherato, che soddisfa desideri strani e segreti.

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I costruttori di religioni, gli inventori del Dio buono, hanno dovuto per forza inventare anche il diavolo per attribuirgli la colpa di tutte le brutture che ci sono nel mondo.

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Il Potere (la chiesa) è avido di carburante per alimentare la macchina della propaganda.

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Se gli insegnamenti delle religioni fossero giusti: angeli che proteggono i bambini; Dio che ha compassione e aiuta i bisognosi; Dio che esaudisce le preghiere (chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto...)  se le cose fossero così, allora sentiremmo quotidianamente intorno a noi, notizie come questa: “Un bambino travolto da una macchina ma l’angelo è intervenuto e lo ha salvato. Un operaio è caduto dall’alto ma l’angelo lo ha deposto a terra, illeso. Un ferito salvato, un malato guarito, un anziano protetto...” Gli ospedali non sarebbero necessari. Poliziotti, vigili squadre di soccorso sarebbero inutili. Provvede tutto Dio che vede tutto e aiuta tutti.

Se le religioni predicasse il vero, questo sarebbe il mondo.

Basta chiacchiere, religioni, santi, dottrine. Venga da me un tizio che guarisce un paralitico, resuscita un morto, e allora io gli crederò.

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La pietra filosofale che trasforma i metalli in oro. L’elisir di lunga vita per vivere secoli. La panacea per guarire da tutti i mali... Gli uomini hanno smesso di cercare queste cose perché inesistenti. In futuro smetteremo di cercare Dio perché questo essere non esiste.

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Mistici e filosofi descrivono un universo che esiste solo nella loro mente. Gli scienziati invece descrivono un universo che esiste nella realtà.

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In Natura ci sono le imperfezioni: pederasti, spastici, down, focomelici, paralitici, ciechi... Questi sono voluti dalla Natura, cioè da Dio? Oppure sono il prodotto di una Natura, cioè un Dio, imperfetto?

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I teologi, quelli che scrivono libri di religione, non sono arrivati alle loro conclusioni osservando la realtà (come gli scienziati). I teologi hanno solamente letto e interpretato la bibbia.

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Il bambino che viene travolto dall’automobile; il vecchio che inciampa e si rompe la testa; la ragazza che viene violentata da un bruto. Perché il loro angelo custode non è intervenuto per salvarli? Perché non esiste l’angelo custode, semitrasparente, con le ali di pennuto, che ci ha insegnato la religione e stava raffigurato nei libri di dottrina. No, siamo completamente soli e dobbiamo arrangiarci con le nostre forze.

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Perché tutte le religioni sono contro il sesso? I costruttori di religioni hanno osservato che il sesso distoglie, quindi per monopolizzare l’interesse conviene abolirlo. Il sesso è una delle forze che può distogliere l’interesse verso la religione.

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Ho incominciato a 14 anni ad andare a caccia di morti viventi, spettri, fantasmi, vampiri, angeli o diavoli. Li ho cercati per 40 anni senza mai incontrarne uno. Se li avessi trovati non mi sarei spaventato; anzi, sarei stato felice di sapere che esiste una forma di vita dopo la morte. L’inferno è meno terribile del Nulla. Almeno nell’inferno, fra pianto e stridore di denti, si sopravvive, mentre il Nulla è la morte assoluta.

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Tutte le religioni adoperano gli apparati scenici dell’Arte: colori, musiche, profumi, vestiti, gesti, suoni, architetture. Niente miracoli, nessun evento soprannaturale, niente fatti concreti a sostegno della dottrina. Solamente apparati scenici.

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Spazziamo via tutte le religioni, tarlate, ammuffite, stantie, oscurantiste, sadiche e masochiste. Viviamo la vita liberi da questi macigni della filosofia, fatti con pensieri malsani e imputriditi.

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Molti parlano del mistero della morte e cosa c’è dopo la morte. Io non credo a nessuno. Credo solo a mio nonno Francesco Bissoli, che è morto. Se mio nonno venisse qui a raccontarmi quello che c’è dopo la morte gli crederei. Non credo a quello che raccontano i vivi.

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Cerchiamo, speriamo, desideriamo: la vita dopo la morte; il Dio buono che protegge, premia i giusti e castiga i malvagi; la donna ideale, la dolce compagna che consola; l’amico fidato che ci aiuta disinteressatamente. Tutte cose delle quali abbiamo bisogno, ma che non esistono.

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L’idea di Dio nasce perché gli uomini hanno, per istinto, bisogno di un capobranco, come ad esempio succede nei cani. Dio è perciò un capobranco idealizzato, da seguire e sottomettersi.

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Può un bambino parlarci della vita matrimoniale? Impossibile, poiché non ha ancora fatto questa esperienza. Può un vivo parlarci del dopo morte? No, perché parla di cose che non ha ancora provato. Dunque le sue sono solo chiacchiere senza fondamento.

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L’intelligenza umana innestata sulla parte animale dei popoli primitivi, si dimostra molto svantaggiosa. Infatti gli animali sono esenti da superstizioni, rituali, circoncisione, escissione, tabù e altri comportamenti irrazionali presenti nei popoli primitivi.

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Dopo aver esaminato tutte le teorie spiritualiste, magiche, religiose, teosofiche, della metapsichica o dell’occultismo, preferisco adottare la teoria materialista riguardo il dopo morte. Così evito le illusioni. Se poi c’è qualcosa dopo la morte, questo qualcosa arriverà come un regalo inaspettato.

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La grande differenza fra una tecnica e un rito è questa: con una tecnica si ottiene qualcosa. Con un rito non si ottiene nulla.

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Ho studiato tutte le religioni, magia, teosofia, spiritismo, sufismo, occultismo, zen, rosacroce, eccetera. Senza ottenere nessun risultato. Non sono riuscito a ottenere poteri, né guarire malattie, né prevedere il futuro, né uscire dal corpo, né parlare con i parenti morti, né realizzare desideri. No. Tutte queste dottrine sono false e non servono a niente. Ho solo perso anni di tempo. Però studiandole ho evitato di cadere dentro queste prigioni del pensiero che fanno sprecare la vita.

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Se dio esistesse, non avrebbe permesso gli orrori dell’inquisizione nel medioevo.

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Ogni filosofia è un castello di parole. Ogni religione è una macchina fatta di parole per costringere gli uomini a compiere lavori.

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Quando può, la religione censura le storie che descrivono la crudezza, la brutalità, il dolore della vita reale. Queste storie autentiche, se venissero diffuse, renderebbero ridicole le belle illusioni che costantemente la religione ci propina.

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Uno psicopatico (con allucinazioni visive e auditive) fonda una religione. Persone con disturbi ossessivi compulsivi diffondono la religione. Gli utopisti sono i suoi fedeli.

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Ho trascorso la vita sotto la salamoia del cristianesimo. I messaggi religiosi arrivano da tutte le parti, incessantemente: prediche, giornali, radio, tv, film sulla vita di Gesù, libri, feste, ricorrenze, processioni, missioni, omelie, sermoni, foto di papi e santi, musiche religiose, canti, rappresentazioni teatrali... Bastaaaa!!!!

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Molte persone obbediscono ancora alla signora chiesa. Dopo 500 anni di santa e famigerata inquisizione, la signora chiesa non ha ancora perso credibilità e potere.

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Sono stato un artigiano, cioè un uomo sempre a contatto con le leggi fisiche e perciò non posso credere al miracolo. Non ho mai visto e non è possibile che una vite di ferro cada e rimanga sospesa in aria. Che una molla si spacchi senza scattare. Che un dado arrugginito si sviti con le mani. Che una catena da bici rotta si aggiusti da sola. Che una camera d’aria bucata trattenga l’aria. No! il miracolo non è possibile.

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I preti, in attesa di abitare in paradiso, hanno costruito qui in terra un mondo separato, un paradiso fittizio: chiese, basiliche, duomi. Dentro questi edifici abitano santi e divinità.  Peccato che anche in questi paradisi terrestri valgono le stesse leggi fisiche che governano il mondo profano; cioè dolore e morte.

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Il mondo visto con occhiali biblici, è tutto sbagliato. La bibbia non parla dei dinosauri, dei batteri, dei virus, dei buchi neri. Eppure la bibbia l’ha scritta Dio, cioè il creatore di queste cose. Almeno così raccontano i preti.

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Se i morti possono aiutare i vivi, allora sicuramente sono i nostri amici e parenti che ci aiutano. Cioè persone che ci hanno conosciuto e amato. Non certo santi sconosciuti, sado-masochisti, innamorati del dolore, che disprezzavano questo mondo e credevano in filosofie contorte e sbagliate.

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Adesso siamo in questo mondo e lavoriamo per questo mondo. Dopo morti, quando saremo nell’oltremondo (se esiste) lavoreremo per quel mondo. Non possiamo lavorare qui, adesso, per un mondo futuro, ignoto e improbabile!!!

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L’ateo non impone il suo credo. L’uomo religioso invece impone la sua dottrina ed è pronto a metterti al rogo se non la accetti.

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I fondatori di religioni non amavano questo mondo e allora iniziarono un progetto enorme, da portare avanti dalle future generazioni. Essi progettarono un mondo artificiale, che piaceva a loro, fatto su misura per loro. Incominciarono a costruire chiese, conventi, monasteri, cioè piccole isole del loro mondo artificiale isolato dal mondo naturale. Anche la vita venne modellata secondo i loro gusti. I fondatori di religioni odiavano il sesso e quindi il sesso era bandito nel loro mondo. Essi amavano canti, preghiere, e imposero queste azioni ossessive come regola da seguire. Essi amavano solitudine, sobrietà; i più masochisti amavano la sofferenza e dentro i loro mondi la imposero. Col passare del tempo i successori hanno deragliato dal progetto originale, però questo si è esteso e perpetuato per secoli.

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Questo bisogno di Dio, in tutte le religioni e le culture, dimostra solamente una cosa. Gli uomini sono animali sociali che hanno bisogno di un capobranco, come i cani e i lupi. Dio simboleggia il capobranco, che dà coesione al gruppo, lo guida, lo protegge.

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Dopo la morte andiamo sotto terra. Non andiamo in cielo, andiamo sotto terra. Solamente gli psicopatici hanno affermato il contrario dell’evidenza.

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Le chiese sono come le tabaccherie: vendono fumo.

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Leggendo gli orrori della storia (tortura, inquisizione, campi di sterminio) arriviamo a farci un’idea di Dio non buono e giusto, ma crudele e malvagio.

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Una religione che compisse il miracolo di guarire i raffreddori, diventerebbe l’unica grande religione del mondo.

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La scienza descrive la realtà. La religione descrive la fantasia del suo fondatore: come egli desiderava che fosse la realtà.

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La religione è una organizzazione di psicopatici ben organizzati, per imporre le loro idee deliranti.

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Il mito di Gesù è paragonabile a quello di Ercole. Gesù, un essere (non un uomo) che resuscita un morto; che sopravvive senza cibo né acqua nel deserto per 40 giorni; che produce dal nulla pane e pesci. Un essere dotato di questi poteri che poi si lascia crocifiggere. È inaccettabile per il raziocinio. Credere a questo significa mettere in pericolo la propria sanità mentale.

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La mentalità religiosa inventa i fatti a sostegno della teoria religiosa. Modifica l’interpretazione della realtà per adattarla alla fittizia realtà religiosa.

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Crederei che la bibbia è stata scritta da Dio se descrivesse la terra rotonda che ruota intorno al sole; e magari qualche altra caratteristica del nostro universo: la spiegazione dell’infinito, del tempo, del microcosmo... l’universo lo ha fatto Dio, dicono i preti, e allora queste cose lui dovrebbe saperle. Invece la bibbia riflette la mentalità e le credenze degli uomini di due millenni fa.

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Sono un artista, sono un creatore di opere d’arte e sento Dio come un collega. Così posso giudicare obiettivamente la sua opera. Ha moltissimi difetti: malattie, parassiti, pidocchi, cimici, pulci, per citarne qualcuno.

E gli stupidi preti danno a noi uomini la colpa di queste brutture e pretendono che noi lodiamo questo dio imperfetto!

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Il grande sforzo che hanno fatto i teologi è quello di presentare un dio buono, saggio e giusto. Quando osserviamo il mondo reale vediamo dovunque cattiverie, lotte, brutture, malattie. Come conseguenza: l’autore di questo mondo è un dio cattivo e malvagio.

I teologi con mille sofismi hanno ribaltato la situazione: affermano che il mondo era buono, ma l’uomo ha peccato mangiando la mela di un albero magico, così tutte le colpe ricadono sull’uomo. Che idiozia!!!

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L’esistenza di esseri abbastanza perfezionati pone il problema della loro origine. Io accetto questo mistero. Se ipotizziamo l’esistenza di un dio creatore, spostiamo e amplifichiamo il problema: chi creò questo essere ancora più perfetto?

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Esiste un rapporto strettissimo tra sesso e religione. La religione è sesso mascherato, sesso stravolto, sesso invertito, sesso idealizzato. Vedi le fidanzate di Cristo, le spose di Cristo.

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Se accetto che esista dio, lo immagino cattivo e sadico. Lui è quello che ha inventato vaiolo, colera, lebbra, peste, sifilide, influenza, morbillo, tetano, difterite, parassiti, vipere, scorpioni...

Leggete un trattato di medicina per scoprire le malvagità di dio.

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Anche le religioni rigidamente monoteistiche sono formate da due Dei. Il primo Dio viene adorato; il secondo viene vilipeso. Il secondo dio (il diavolo nel cristianesimo) serve per attribuirgli tutte le imperfezioni della creazione, tutte le sozzure, le brutture, le nefandezze e come spauracchio per i fedeli.

In alcune religioni quando il primo Dio non soddisfa più, i fedeli adorano il secondo Dio e bestemmiano il primo. I ruoli si invertono molte volte nel corso del tempo.

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Le contraddizioni delle religioni: no al sesso, il sesso è peccaminoso, è diabolico. Sì alla vita; la vita è sacra; l’infanticidio, l’eutanasia, il suicidio sono peccato.

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Una religione può essere giudicata leggendo il testo sacro, oppure osservando il mondo reale. Io preferisco la seconda soluzione.

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Tutti i popoli primitivi hanno una religione: animismo, stregoneria, culto dei morti. I teologi affermano che questo fatto prova l’esistenza di Dio. Non è vero. Tutti i popoli primitivi hanno parassiti, malattie, sporcizia, superstizioni, religione. La religione è dunque un pensiero parassita della mente, come i batteri sono parassiti del corpo.

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Una signora racconta: Quando ero bambina mi divertivo a guardare il sole, anche se mia nonna mi sgridava. Fissando il disco solare c’è l’illusione che il sole giri al suo interno.  Da adulta sono andata a Medjogurie; 18 ore di corriera, ho scalato due montagnole di sassi. Lassù i fedeli guardavano il sole e lo vedevano girare. Io osservai che anche in Italia si vede lo stesso fenomeno. Infatti, rientrati in Italia i fedeli osservarono di nuovo il sole e affermarono che è effettivamente così, il sole sembrava ruotare anche qui.

Le persone che vanno in cerca di eventi prodigiosi sono persone suggestionabilissime e se non trovano il miracolo, lo inventano.

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Malattie, miseria, sofferenza. Gli occidentali lavorano per risolvere questi problemi. Gli orientali invece hanno coperto questi problemi inventando rifugi meravigliosi e illusori: paradisi, nirvana, reincarnazione.

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Anche la mente ha le sue epidemie. Il corpo ha il colera, la peste, il vaiolo. La mente ha le religioni.

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L’amica Elisa insieme ad altri va in pellegrinaggio da santa Rita e durante il percorso hanno un incidente d’auto nel quale rischiano di morire. Conclusione: la santa non protegge nessuno.

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I sistemi di pensiero chiusi forniscono tutte le risposte ai problemi. I sistemi di pensiero aperti riconoscono la nostra ignoranza, studiano e qualche volta trovano la soluzione.

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Il legno galleggia sull’acqua e il ferro va a fondo.

Gli uomini non ci sono arrivati col ragionamento, ma con l’osservazione.

Tutti i ragionamenti sull’aldilà sono fasulli perché è impossibile ottenerli con l’osservazione.

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I preti hanno inventato un Dio, un essere invisibile da servire e adorare. Il dio doveva essere buono, altrimenti nessuno lo avrebbe adorato. Ma sorgeva un problema: se dio è buono perché esiste il Male nel mondo? I preti, con un formidabile gioco di prestigio, hanno inventato la risposta: tutto il male nel mondo deriva dall’uomo, colpevole di aver rovinato la creazione disobbedendo a dio (Adamo ed Eva nel paradiso terrestre). Dio merita adorazioni e scuse. E i preti, unici rappresentati di quel dio, ricavano beneficio. Possiamo chiamare questo: strategia di marketing.

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Un uomo di natura passionale ha la vita dominata da una grande passione, che si manifesta nell’adolescenza. Nel corso degli anni questa passione primaria viene intramezzata da altre passioni secondarie che fungono da intervalli, da pause, da controcanti.

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Intelligenza è la capacità di risolvere problemi astratti: letterari, estetici, scientifici. Furbizia è la capacità di risolvere problemi pratici della vita.

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Quando vedrò un sasso galleggiare sull’acqua, allora crederò ai miracoli.

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Dentro il vaticano si costruisce la religione che viene distribuita nelle chiese, venduta alle persone esportata su tutto il pianeta.

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I diffusori di religioni hanno capito il mondo reale e hanno avvolto l’umanità in una rete di illusioni per poterla sfruttare.

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Nel 1960 circa ho ascoltato due vecchine che litigavano per questioni di religione. Una sosteneva che in paradiso si rompe il pan degli angeli col martellino d’oro. L’altra vecchina sosteneva che era un martellino d’argento!

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Religione, ha lo stesso significato di rilegare. Rilegare un libro, tenere unite molto pagine; rilegare un popolo, tenere uniti molti cervelli.

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Una mega psicosi ha investito il pianeta ed essa si chiama cristianesimo.

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C’è molta sessualità nella religione e nelle chiese. Prendiamo ad esempio il tabernacolo: un luogo piccolo, oscuro, nascosto, simbolo del sesso femminile. Davanti c’è una tendina (il pelo). Poi la porticina da disserrare (l’imene) per entrare nel suo interno.

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Ogni religione è un castello di parole: all’interno del castello le parole si rapportano fra loro e (apparentemente) forniscono risposte e spiegazioni per ogni problema. Ma il castello è un mondo chiuso, fittizio, una costruzione fantasiosa senza rapporto con la realtà.

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Che cosa era la Santa inquisizione? Una palestra di sadismo.

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La religione ama il dolore, cerca il dolore, vuole la penitenza e il dolore. Questo perché la religione ha escluso il sesso, che è la fonte del piacere.

Ma il corpo è affamato di sensazioni perciò i preti (dopo aver escluso il piacere) offrono al corpo il dolore, che è una sensazione, anche se opposta al piacere.

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Non esiste inferno e paradiso dopo la morte. Inferni e paradisi li creiamo qui, noi, con le nostre azioni.

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Ecco i miracoli che compiono le religioni: riuscire a far credere delle cose incredibili!!!

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I preti diffondono la religione e la necessità di diffondere la religione.

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La religione è un potente freno che in teoria dovrebbe frenare gli istinti dell’umanità. In realtà non li frena ma li dirotta verso il sadismo, il masochismo e le psicosi.

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La religione è contro il mondo e contro la vita! Proibito fare l’amore (peccato della carne). Proibito godere (tentazioni diaboliche). Proibito mangiare (digiuni, astinenza, quaresima). Proibito socializzare (ritiri, clausura, conventi, monasteri). Proibito conoscere (leggi solamente la bibbia).

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Le religioni sono i parassiti della mente.

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La morte fa paura. Alcuni accettano questa paura; altri la coprono con una illusione religiosa.

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La religione è un sistema di pensiero chiuso. La scienza è un sistema di pensiero aperto: essa si mette davanti ai misteri della Realtà e cerca le risposte.

La religione ha già tutte le risposte, ricavate dalla bibbia. Nel corso della storia, tutte le risposte sostenute dalla religione, si sono dimostrate errate.

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Il cristianesimo è stato costretto a inventare il diavolo. Un dio che permette mali, parassiti, atrocità, non sarebbe adorato da nessuno. E allora i furbi preti hanno addossato al diavolo tutti i mali del mondo.

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I preti hanno smesso da tempo di fare pubbliche richieste a Dio per combattere la siccità, i parassiti, le malattie. Poiché queste richieste non ottenevano nulla, la religione perdeva credibilità. Allora i preti preferiscono fare solo ringraziamenti.

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Il fedele, prima di adorare il dio o la dea dovrebbe chiedersi:

esiste veramente questo essere?

Gradisce la mia adorazione?

Concede favori a chi lo adora?

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Studiare la filosofia non serve a far soldi né attirare le ragazze. Serve solamente per evitare di cadere dentro le numerose trappole religiose disseminate lungo il cammino della vita.

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Ogni religione è un sistema di pensiero formato da asserzioni. Ogni asserzione dimostra la verità di un’altra e così via.

Tutte le asserzioni sono errate, basta confutarne una e tutto l’edificio crolla. Ma non si può confutarne nessuna perché non appartengono al mondo reale, appartengono alla metafisica, cioè al mondo ipotetico.

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Le religioni vendono i pensieri.

Noi occidentali produciamo cose e le vendiamo. Gli orientali vendono religioni e filosofie.

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I grandi maestri, i grandi parolai danno istruzioni valide (forse) nell’oltre mondo, cioè dopo la morte. Ma qui, in questo mondo, le loro parole non servono a niente!!!

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Preti ed educatori sminuiscono con argomenti razionali l’importanza del sesso. Così a livello conscio combattiamo questo istinto, col risultato di accrescerlo nell’inconscio.

La sua forza si manifesta allora in maniera occulta e distorta, sotto forma di perversione, misticismo, sadismo, eccetera.

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Quale religione mi piace? Quella in cui i suoi Dei esaudiscono i desideri.

Ma studiando la storia dei capi di varie religioni, scopro che sono morti di malattia: Osho, Alex Sanders, Nisargadatta sono morti di cancro. I loro Dei non hanno concesso la guarigione delle malattie ai loro seguaci. Allora io rimango agnostico.

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Era più onesto Hitler che diceva: “Io voglio.” Il Papa dice: “Dio vuole.”

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Paganesimo oggi, non significa adorare Dei greci o romani. Paganesimo significa vivere la vita con i suoi piaceri, qui e adesso.

Il cristianesimo invece rifiuta la vita, esalta la sofferenza, il dolore, la penitenza, il ritiro, in attesa del paradiso, cioè dei piaceri dopo la morte.

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Benvenuta la scienza che ci ha liberato dai parassiti della mente: le religioni!!!

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Le religioni vendono illusioni, come le creme antirughe che danno l’illusione di ringiovanire.

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Il cristianesimo ha il culto del dolore; vuole la mortificazione della carne, i digiuni, le penitenze, le astinenze, le quaresime. Perciò il piacere e il sesso diventano peccato. Il corpo è obbrobrioso, nasciamo addirittura con il peccato!!!

Questa filosofia è il prodotto di una mente psicotica.

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La politica governa la nazione con le armi. La religione governa con le parole.

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Le religioni sono imperi fondati sulle parole. (e sulla credulità).

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L’inquisizione voleva estirpare la femminilità e l’ha messa al rogo. Per femminilità intendeva, non solo le donne, ma anche la creatività: artisti, ricercatori, poeti, erboristi, veggenti, ispirati, scienziati.

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La religione rifiutala donna, il sesso, tutti i piaceri legati alla sessualità, rifiuta la Vita. Che cosa resta allora? La mente ha bisogno di input; che cosa darle? Che cosa adorare? La sofferenza, il dolore, la morte.

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I preti ci obbligano ad adorare un dio che definiscono buono perché ha creato la natura. Ma i preti ignorano i lati brutti della natura: malattie, pestilenze, batteri, virus, mostri, eccetera. Se esiste un dio lo si può definire cattivo e malvagio.

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I moralisti sono contro la vita, contro il sesso e contro i piaceri della vita. I moralisti vogliono il cilicio, la mortificazione, la penitenza, il ritiro, la castità, l’atrofia dei sentimenti.

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I preti attraversano la vita in un ambiente chiuso e protetto, compiendo una serie di gesti ripetitivi e monotoni.

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La vita contiene già molte sofferenze: malattie, incidenti, disgrazie. Ci conviene cercare il piacere. Non aggiungiamo altre sofferenze imposte dalle religioni: penitenze, mortificazioni, digiuni, astinenze sessuali!!!

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Se leggiamo la bibbia troviamo tutte le risposte.  Ma se guardiamo il mondo reale fuori dalla finestra, troviamo le contraddizioni alle risposte.

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Chi ha inventato il dio buono e giusto, doveva spiegare l’esistenza del male: malattie, morte, disgrazie.  Così ha inventato il diavolo.

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Quando vedrò che un pentolino di acqua messo sul fuoco diventa ghiaccio, allora crederò ai miracoli.

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Ogni religione è fondata sul concetto di nemico da combattere e sconfiggere: l’infedele, il diavolo, l’eretico.  Perciò guerre sante e inquisizione esisteranno finché vive la religione.

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Ogni religione, quando va a colonizzare altre terre, porta con sé il proprio ambiente, oppure lo ricrea. Il cristianesimo in Europa ha portato il deserto: ha abbattuto boschi, ha lastricato di pietre, ha eretto cattedrali e festeggia in inverno, in conformità al posto dove è nata. Il buddismo viene dalle montagne e costruisce monasteri qui in Europa sopra alle montagne.

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Vorrei che i predicatori di immortalità facessero le loro prediche in cimitero, davanti a una bara aperta, appena esumata.

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Non mangiare carne di venerdì. Fare astinenza e digiuno in alcuni periodi dell’anno. Venire circoncisi, battezzati, confessati, cresimati, partecipare ai riti… 

Sono tutte azioni stupide e insensate con le quali il Potere ti insegna a diventare un robot. Dopo saremo ciechi schiavi del Potere obbedienti a tutti i suoi ordini. Lo Stato ha bisogno di robot. La Chiesa ha bisogno di robot. L’Industria ha bisogno di robot.

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La chiesa adesso vuole aiutare i deboli, i deficienti, i miserabili. Così le energie vengono indirizzate in questa direzione, a detrimento del progresso.

Geni, inventori, artisti, ricercatori non vengono aiutati e questo rallenta il progresso. Ma la chiesa è contro il progresso perché spegne la religione.

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Supponiamo che esista una intelligenza che ha progettato la natura e gli esseri viventi. Come sarà questa intelligenza invisibile? La scopriremo leggendo i libri di religione? No, sicuramente no! Per tentare di capire come è dobbiamo guardare la sua opera. Un’opera imperfetta, piena di errori e imperfezioni: parassiti, malattie, bambini spastici, down, focomelici. Anche il suo creatore è imperfetto. Un’opera malvagia in fondo: per sopravvivere dobbiamo uccidere animali ed erbe. Anche il suo creatore è limitato e non ha saputo fare di meglio.

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I preti castrano mentalmente tutti i ragazzi e mettono una cintura di castità mentale a tutte le ragazze.

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La chiesa ha interesse a rendere brutto questo mondo affinché le persone pensino a guadagnarsi il paradiso dopo la morte. Ecco perché la chiesa condanna il piacere, il sesso e vuole la miseria, la sovra popolazione. Inoltre ha inventato peccati, penitenze, fioretti, umiliazioni, quaresime, digiuni, privazioni, eccetera.

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Se osservo tutte le cose bella del mondo (fiori, cielo stellato, tramonti, giovinezza, belle ragazze) posso affermare che il creatore è un essere buono.

Se osservo tutte le cose brutte (malattie, vecchiaia, spastici, handicappati) posso affermare che il creatore è un essere malvagio.

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La bestemmia è priva di valore, per la sproporzione fra la creatura e il creatore. Se alcune formiche in Australia, mi insultassero nella loro lingua non mi arrabbierei con loro.

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La religione cristiana esalta il dolore: un dio in croce, penitenze, mortificazioni, digiuni, astinenze. La religione greco romana invece esaltava il piacere: feste falliche, carnevali.

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La Vita distrugge tutte le filosofie. Voglio dire che capitano avvenimenti che fanno crollare le teorie che spiegano la vita. Esempio il cristianesimo insegna: “La vita serve per servire e amare dio.” Muore un bambino di pochi mesi e la spiegazione religiosa crolla.

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Magia e religione sono i sistemi primitivi per modificare gli eventi e la realtà. La tecnologia e la scienza sono sistemi evoluti per modificare eventi e realtà. Questi funzionano, i precedenti no.

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Un evento miracoloso è credibile solo se viene declamato da un uomo paludato dentro una cattedrale. Se viene raccontato da un tizio all’osteria, fa ridere gli ascoltatori.

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Il cristianesimo è una religione urbana; essa vive dentro templi, chiese, cattedrali.

Il Paganesimo è una religione naturale; essa vive nelle campagne, fra alberi, pietre, laghi monti.

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La scienza consente di cambiare la realtà. Religione e filosofia cambiano solamente il modo di percepire la realtà.

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Il cristianesimo è la religione del deserto. I pagani amavano gli alberi, la natura. I cristiani hanno abbattuto foreste e portato il deserto fisico e intellettuale in Europa.

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L’erboristeria nel medioevo era considerata diabolica. La chiesa affermava che la malattia la manda Dio come castigo e diabolico curarla.

Nel libretto GUARIRE CON LE ERBE Luciano Mantelli Editore 1971 in copertina c’è un diavolo che consegna un’erba.

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I cristiani dovranno ammettere che il loro dio ama tutti i suoi figli (cioè le sue creature) con uguale amore: i microbi, i germi delle malattie, le mosche, le vipere, gli scorpioni, le pulci, le zecche, i pidocchi, i parassiti…

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Chiese, dipinti, statue, paramenti, canti, inni, riti… per un dio invisibile e muto.

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I preti ci hanno incappucciato il cervello fin dall’infanzia con leggende, falsità, paranoie, fantasie malate. Mi ricordo tutto: le dottrine, le prediche, i ritiri spirituali obbligati, i fioretti, le penitenze. Potrei scrivere cento pagine…

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Un dio invisibile e muto, come possiamo immaginarlo? Osservando la sua opera, fatta di bellezze e brutture.

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Vorrei che un prete mi spiegasse la resurrezione dentro un cimitero, davanti a una bara aperta, con un cadavere putrefatto.

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Poeti e artisti abbelliscono il mondo con le loro opere. I preti imbruttiscono il mondo per far apprezzare e vendere il loro paradiso.

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Le religioni sono contro la sessualità. La sessualità è il più forte impulso della vita. La sessualità non è solo procreazione ma anche gioia, gioco, divertimento, attaccamento alla vita fisica. Con la sessualità vita merita di essere vissuta.  Togliendo la sessualità la vita perde valore, non merita di essere vissuta. E allora le religioni offrono il loro paradiso dopo la morte. Nessuno lo prenderebbe in considerazione se avesse il proprio paradiso qui su questa terra.

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Un miracolo è una violazione delle leggi naturali. Provate a chiedere al Santo un miracolo semplicissimo: far galleggiare una pietra sull’acqua.

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Gli uomini attuali scrivono fantascienza. Gli uomini dell’antichità scrivevano le religioni.

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Ogni religione è una filosofia per bambini.

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I preti parlano e dio tace.

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Le religioni sono delle salamoie psichiche per i cervelli.

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I preti hanno inventato un inferno nell’altro mondo e un inferno in questo mondo: la Santa Inquisizione.

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Tutte le religioni promettono miracoli, nessuna li realizza. Se esistesse una religione che consente piccolissimi miracoli (esempio guarire un raffreddore, un mal di denti, oppure isolarsi dal caldo o dal freddo) questa religione diventerebbe subito universale.

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Che differenza c’è fra un discorso, una predica, un sermone, una omelia?

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Le religioni per vendere il loro paradiso dopo morti, devono creare l’inferno qui sulla terra.

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Un ciabattino che lavora vale più di mille monaci che pregano

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[RELIGIONE]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SCRITTORI

 

Io faccio gli errori di giorno, vivendo. Le riparazioni le faccio di notte, dormendo.

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Non mi importa di essere criticato dopo morto. Le critiche, anche le più ingiuste, sono preferibili all’oblio. Se fossi un Dio, preferirei essere bestemmiato che dimenticato.

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Leibniz scriveva che questo è il migliore dei mondi possibili. Io a volte penso che questo è il peggiore dei mondi possibili. In ogni caso siamo capitati in un mondo abbastanza brutto. Lode a chi tenta di migliorarlo ed esecrazione a chi tenta di peggiorarlo.

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C’è un solo maggio nella vita di ogni uomo, scriveva Maturin. Maggio è la giovinezza dell’uomo, ma aprile è l’adolescenza.

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L’illusione è una forza della Natura. L’amore è una grande illusione.

Ogni scrittore con la sua arte imita questa forza della natura.

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Molte persone sono passate attraverso la vita senza vedere niente. La realtà dà pugni in faccia ai poeti, ma le persone comuni non recepiscono niente.

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L’artista imita la Natura con i suoi trucchi, per abbellire la vita.

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Un buon scrittore può dimostrare o negare qualunque cosa; esempio: i marziani hanno 2 teste e 3 gambe e mezzo. Altro esempio: gli esseri umani non esistono. Eccetera.

Ci sarà sempre qualcuno disposto a credergli e magari fondare una religione.

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Sono uno scrittore e ho un compito da concludere. Ho una gravidanza da portare a termine.

La donna incinta non pensa che suo figlio un giorno morirà, forse si drogherà. No. lei vuole solamente partorire.

Io non penso che i posteri bruceranno i miei libri, che la terra finirà, che il sole si spegnerà. No. Io devo partorire la mia opera. L’opera che ho incominciato…

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La cultura scolastica è una belva incatenata e addomesticata. La cultura autentica sbrana, dilania, ferisce.

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L’arte è la capacità di ricavare il bello da alcune parti brutte della vita.

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Un grande costruttore è un ex grande distruttore. Perché prima di costruire il nuovo bisogna distruggere il vecchio.

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Qualcosa non ha funzionato durante il mio periodo obbligatorio di robotizzazione. E così non sono diventato un robot come gli altri. Io (e quelli come me) penso con la mia testa e vedo tutti gli orrori che ci propinano.

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Paragonerei l’ispirazione all’istinto sessuale. È un bisogno in più, con la stessa urgenza e intensità. L’ispirazione, quando arriva, spinge ad agire. È un dono e una maledizione, a seconda dei punti di vista.

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Nella vita, la lettura di un unico libro è una azione pericolosa. Un libro ingabbia la mente dentro una mono filosofia.

Con la lettura di tanti libri, invece, ci armiamo di poli filosofie che ci consentono di valutare, interpretare, teorizzare su fatti ed esperienze reali.

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A un Genio si può dare qualunque attributo. Si può dire che è bravo, matto, imbecille, grande, generoso, egoista, buono, cattivo... Questo perché la genialità ha moltissime facce.

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Mi arrabbio nel vedere i preti e i politici che lavorano con le parole e ci guadagnano. Anche scrittori e poeti lavorano con le parole, ma non guadagnano niente!

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L’uomo normale è quello che mangia e fa sesso. Ma la natura ha dato a ognuno il sogno, un pizzico di follia da usare per creare opere d’arte, scoperte scientifiche, poesie, musiche, romanzi, sculture. Quando la natura sbaglia dose, dà troppa follia, e l’uomo finisce in manicomio.

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Per fortuna ho creato qualcosa di mio da contrapporre alle schifezze del mondo.

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Sono contento quando leggo o riesco a scrivere qualche storia vera. Queste storie sarebbero da far scrivere e far leggere ai ragazzi, affinché imparino la Vita Reale. Invece a scuola impariamo solo la storia dei politici, di eserciti e guerre. Mai la storia di tutti i giorni delle persone comuni: una ragazza da conquistare, un’avventura, un gioco, un ricordo di paese, un lavoro di bottega, la psicologia delle donne, dei commercianti, degli scrittori...

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La letteratura, come la religione, regala falsi paradisi. La letteratura li regala in questo mondo; la religione li promette dopo la morte.

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Innalzerei chiese e altari per gli scrittori, poiché sono loro che portano doni all’umanità.

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Arrivato a 60 anni, conservo tre tipi di libri: i libri dei quali mi piace il contenuto. I libri che hanno una bella copertina. I libri di un periodo bello della mia vita; le loro date mi aiutano a ricostruire il passato e sollevano molti ricordi della giovinezza.

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Ci sono i libri belli e ci sono i libri di successo. Sono due cose completamente differenti.

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Quello che mi ha dato di più nella vita, sono i libri di serie B, gli autori minori. Io li trovo grandiosi, meravigliosi, eccellenti. Opere e autori di serie A non mi piacciono e li lascio ai critici, cioè agli artisti falliti.

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Ci sono due tipi di realizzazioni umane: le opere fatte per passione, ispirazione, che sono le migliori. Le opere fatte per dovere, routine, imposizione, necessità, che sono le peggiori.

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Diffondendo la Letteratura e presentando grandi Autori poco conosciuti, io offro ai giovani una via di uscita dalla politica e dalla religione.

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Per fortuna ho scritto i miei libri. Serviranno, fra l’altro, a mettere in guardia gli abitanti di questo pianeta.

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Un bambino poeta si sente obbligato a imparare bene il linguaggio, per poter esprimere la ricchezza della sua anima.

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Leggere un romanzo è una azione bellissima perché significa penetrare nella vita delle persone.

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La cultura non si trova nelle scuole. Nelle scuole c’è una cultura imbalsamata, standardizzata, mummificata. La Cultura è viva: brucia, corrode, dà i brividi. Per questo essa viene devitalizzata prima di essere insegnata nelle scuole, così da renderla inoffensiva.

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Sono un bibliopatico, un bibliodipendente.  Amo più di tutti i romanzi. Essi mi hanno insegnato e aiutato a vivere. Sono stati la mia strada verso l’evoluzione. (Non è così per tutte le persone; ogni persona deve trovare la propria strada che è differente da quella degli altri.)

Che cosa è un romanzo? È una storia inventata, apparentemente.

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Basta supposizioni, basta filosofie sul dopo morte, sull’invisibile e sull’inconoscibile. Con i sensi di cui dispongo ora percepisco questa realtà, e ciò mi basta. Se in futuro disporrò di nuovi sensi per percepire differenti realtà, allora crederò anche in quelle.

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Non ho scelto io di diventare scrittore. Durante alcuni anni della mia vita ho combattuto tenacemente contro questa passione. Ma ho perduto, e adesso sono contento.

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A 15 anni ho incominciato a studiare Occultismo, Magia, Spiritismo, Stregoneria, Chiromanzia poiché speravo di ottenere poteri: guarire le malattie, predire il futuro, ottenere denaro, potere, successo, donne. Nella maturità mi accorgo che l’Occultismo non funzione e così l’ho abbandonato.

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Come sono importanti gli scrittori. A differenza dei preti che non hanno capito nulla e hanno perso tempo a studiare la bibbia, gli scrittori hanno studiato la vita e ce la raccontano.

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Ho buttato via Proust, Queneau, James Joyce. Questi autori hanno prodotto degli equilibrismi linguistici, ma non letteratura. La letteratura viene dall’anima (dall’inconscio) e parla all’anima.

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Non bisogna dare troppo peso alle parole. Io che sono scrittore per vocazione so che le parole sono soffi d’aria o segni grafici. I pensieri che stanno dietro di loro cambiano continuamente.

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Mi dà molta consolazione ricordare il passato. Il futuro invece mi fa paura.

La vita è fatta di molti momenti grigi, di momenti dolorosi e di pochi momenti piacevoli. Per me questi sono rappresentati dalle donne, dai libri e dalla campagna.

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L’arte quando raggiunge un livello superiore, confina con la santità.

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Le opere degli artisti sono miracolose. Ma il miracolo raddoppia poiché sono state create in condizioni avverse, fra ostacoli, miseria, malattie.

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I piaceri dei libri sono paragonabili ai piaceri del sesso. E una biblioteca è paragonabile a un harem di donne.

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Chi osserva la vita, chi studia la natura, distrugge ogni religione.

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Gli artisti abbelliscono il mondo e dovrebbero essere aiutati nei momenti difficili della loro vita. Invece, se leggiamo le biografie, vediamo che artisti, scrittori, inventori sono sempre stati ostacolati e incompresi dai loro contemporanei. Il gene della genialità fa paura ai mediocri!!

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Quanta fantasia c’è nelle menti degli uomini. Una volta scrivevano la bibbia; adesso scrivono romanzi di fantascienza.

Io preferisco un buon romanzo realista. Almeno imparo qualcosa del mondo, della psicologia delle donne (che è molto importante) e le esperienze della vita reale.

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L’Arte è la sublimazione di un evento doloroso. Esempio: una bella poesia è il risultato di un amore irrealizzato o finito male. Se il poeta avesse portato a letto la sua donna, non avrebbe scritto alcuna poesia.

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Nei miei video, intendo associare la bellezza all’ansia. L’ansia che mi fa provare la vista di una bella ragazza, l’ansia che provo durante l’innamoramento e il corteggiamento.

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Ma sì, diciamo la verità. Io ho realizzato nei libri quello che non sono riuscito a realizzare nella vita!

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Ogni situazione, ogni evento ha un lato bello e un lato brutto. Preti e politici scelgono quale lato descrivere e quale tacere con lo scopo di rafforzare la loro dottrina. Anche il poeta sceglie, ma esclusivamente per scopi estetici.

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La mia vita... È come un grande e misterioso arazzo. Fin da bambino sapevo che c’era un disegno da seguire, un destino da compiere, un lavoro da svolgere, ma non sapevo quale. Circa a 11 anni incominciai a vedere la prima traccia del disegno: sarei diventato scrittore; ma c’era tanto da scoprire ancora, c’erano convinzioni sbagliate, punti oscuri. Vedevo solamente l’inizio del disegno che si perdeva nel buio dell’incertezza.

Durante la vita, man mano che seguivo il disegno, le cose diventavano un pochino più chiare. A 30 anni ho deragliato, ho combattuto contro il disegno, contro il mio destino, contro la mia missione. Dopo i 40 anni ho ripreso a seguire il disegno e adesso nel 2013 lo vedo più estesamente, anche se non completamente.

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La letteratura è un passatempo per la vita.

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Il mondo intellettuale è aristocratico. Non tutti provano grandi emozioni e non tutti provano il desiderio di imparare a descriverle, dipingerle o musicarle.

Fin da bambini provavo grandi emozioni per i tramonti, la luna, le stagioni... Credevo che fosse così per tutti. Dicevo a mio papà: “Guarda che luna meravigliosa.”

Lui alzava gli occhi e rispondeva: “È sempre la stessa.”

Non era vero!!! Ho visto una sola volta nella vita, d’estate, una luna rossa gigantesca, a sud, in via Calcara, di fianco alla chiesetta della beata Vergine.

Ho visto una luna di cristallo di ottobre; una luna velata da sposa in maggio alla strada rossa; una luna marcia a fine agosto...

Spinto da queste emozioni ho imparato la grammatica per poterle descrivere... e sono diventato scrittore.

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Da giovane ero molto timido e avevo paura delle donne. Forse per questo mi sono avvicinato alla letteratura del terrore: per allenarmi a sopportare la paura.

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Ho il diritto di usare le persone, poiché anche io vengo usato per uno scopo superiore. Tutti i geni hanno il diritto di usare le persone per adempiere alla missione che è stato a loro destinata.

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Il passato senza conseguenze può considerarsi morto. Se nel passato ho costruito una casa, ho scritto un libro, ho vissuto una storia d’amore che mi ha lasciato un ricordo, ho fatto un figlio, allora questo passato ha valore.

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Non rimpiango il tempo speso in compagnia dei libri. Forse avrei dovuto leggere meno libri e accarezzare più donne. Ma posso scrivere questo solamente adesso, perché ho letto molti libri.

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L’amore è la grande illusione. La presenza dell’amore nel mondo, giustifica la presenza dell’Arte, che è anche essa una grande illusione.

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L’arte si è prostituita per secoli alla religione. Essa ha scolpito e dipinto solo cristi, madonne, santi e pontefici. Pittori, scultori, e scrittori hanno prodotto solo opere religiose e apologie della religione.

Odio l’arte prostituita alla religione o ai prodotti commerciali. L’arte puttana, l’arte come mezzo di propaganda, l’arte non fine a sè stessa.

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La scuola dà la sensazione di aver insegnato tutto. Lo studente non sa che ci sono centinaia di autori migliori da scoprire e conoscere. Scuole e biblioteche pubbliche affossano la cultura. La cultura è in mano a collezionisti e bibliofili.

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Non esiste giustizia in nessun campo. Ecco perché un autore mediocre può diventare famoso e un autore geniale restare sconosciuto.

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Un artista (poeta, pittore, musicista, scultore) viene considerato matto perché fa delle cose non necessarie alla vita; che sono queste: mangiare, bere, riposare, riprodursi.

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Perché ho avuto zero esperienze sessuali fino a 30 anni? La mia famiglia bigotta; la democrazia cristiana al potere con il clima sessuofobico degli anni ’50; la mia timidezza; la mancanza di una sorella o un fratello maggiore; la mancanza di un amico più vecchio che mi insegnasse le cose del sesso. Tutte queste circostanze hanno creato il mio destino!

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Io posso amarti, ma nel momento che tu accetti il mio amore, mi perdi.

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Le filosofie sono gabbie mentali come le religioni. Preferisco la letteratura, che descrive eventi esteriori ed interiori e dà delle ipotesi per spiegali.

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Sono un libro di storia con le gambe.

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Per capire le situazioni bisogna viverle da dentro. È inutile studiare gli scrittori a scuola e pretendere di capirli. Bisogna diventare scrittori per poterli capire.

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Ogni libro scritto è una rivincita sul tempo.

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Purtroppo il tempo dei grandi amori, quelli che mi spiazzavano, che mi davano l’estasi, che mi inondavano l’anima, è finito.

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Ci sono libri che mi accompagnano nel corso della vita e che rileggo col passare degli anni.

Ci sono libri che hanno rappresentato un periodo della mia vita e che ho letto una volta sola.

Ci sono i libri che mi sono stati imposti dalla scuola o da una professione obbligatoria, e che ho buttato via.

Ci sono libri piacevoli da leggere. Altri libri piacevoli da tenere in mano perché appartengono a un periodo piacevole della mia vita. Toccandoli, leggendo la data di stampa, vado a ritroso negli anni, provo i brividi di un viaggio nel tempo, rivedo amori perduti, paesi cambiati, anni finiti.

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Ogni vero artista è un Pagano: ama la bellezza, descrive la bellezza, adora la bellezza, insegue la bellezza in tutte le sue forme naturali.

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Noi scrittori e registi, siamo imbalsamatori della Vita.

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Un genio è un uomo che ha avuto dei problemi, ha impiegato delle energie per superarli e nello slancio ha superato i problemi e anche la linea della mediocrità.

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Un’opera d’arte dà emozioni di piacere. Anche un nudo femminile dà emozioni di piacere, quindi è un’opera d’arte.

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Ho imparato ad accettare il Mistero. Tutte le conoscenze portano sempre a questa meta.

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L’arte puttana è quella finalizzata a vendere prodotti; convertire a una religione; perorare una causa.

Tutta l’arte nelle chiese è prostituita alla religione.

L’Arte vera, autentica è piacevole, inutile e senza scopi. Eppure contribuisce a evolvere l’umanità.

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Anche noi poeti assomigliamo ai missionari. I missionari della religione lavorano per fare un paradiso migliore, per inviare più persone in paradiso. Noi poeti invece lavoriamo per fare questo mondo migliore.

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La cultura pura è come l’alta tensione: ti fulmina. Perciò i professori la riducono, la attenuano, la filtrano prima di esporla agli scolari.

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L’ignoranza crea superstizione, religioni, teogonie, metafisiche. Solo la conoscenza riesce a dire: Non so.

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Ogni persona ha i propri draghi contro cui combattere quotidianamente. Anche io non faccio eccezione.

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Non vedo il lato comico della vita; vedo il lato drammatico, bizzarro, ma ancora di più, il lato incomprensibile. Per me la vita è un punto interrogativo.

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A cosa servono i libri? Principalmente servono per decondizionarci, per cancellare le superstizioni, per uscire dalla gabbia mentale impostaci da genitori, educatori e preti. Dopo possiamo guardare la realtà con i nostri occhi.

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La scuola ci imbottisce la testa di nozioni non necessarie o inutili. Gli educatori ci condizionano; i preti ci ingabbiano. Quanto tempo perduto mentre la giovinezza passa. Poi ci accorgiamo che sarebbe stato più saggio dedicare il nostro tempo alla fica con teoria e pratica.

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La perfezione non esiste nel mondo, nell’arte e nella vita reale. Seguitando a scartare le imperfezioni si arriva a distruggere tutto. Un pochino di imperfezione dobbiamo accettarla. Solamente il Nulla è perfetto.

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Che cosa è la videocamera per me? Un pretesto per godere la compagnia di belle ragazze. Un’arma contro il nemico più terribile: il Tempo.

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Riguardo alle opere letterarie dei grandi geni, mi stupisce la loro bellezza, ma mi stupisce ancora di più le condizioni sfavorevoli in cui sono state create: malattie, miseria, sofferenza.

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La filosofia è paragonabile alla astronomia che parla di galassie, buchi neri, viaggi nel tempo. Nessuna delle due scienze servono nella vita reale; non sono utili nella vita di tutti i giorni.

Se ho il raffreddore; se mi piace una ragazza e non riesco a trovare il modo per conoscerla; se mi mancano i soldi per comprare una casa... Filosofia e astronomia non mi sono di nessun aiuto!!!

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Con la conoscenza si acquisiscono le armi mentali adatte alla battaglia della vita.

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Leggete più libri, sarete più liberi. Meno televisione e più libri. Meno automobili e più libri. Perché? Scoprilo da solo.

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Ogni romanzo d’amore nasce dopo che l’autore ha corteggiato senza successo una donna.

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Le esperienze più belle che ho avuto nella mia vita sono avvenute a Minerbe nel 1966 e a Veronella nel 1975. Sarebbe bastata quella del 1966 per rendere bella la vita.

 Ma sono stato fortunato e ho avuto una seconda esperienza nel 1975. Alcune persone hanno avuto una sola esperienza indimenticabile. La maggior parte della gente non ha mai avuto nessuna esperienza di questo tipo. Questo perché bisogna essere poeti o artisti per provarle. I poeti posseggono un tesoro interiore, racchiuso nel forziere dell’anima. La donna giusta possiede la chiave per aprire questo forziere.

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L’impulso a creare (che irrompe periodicamente nella mia coscienza) io lo chiamo “Alto Gestore della mia vita”. Esso ha condizionato tutta la mia vita privandomi di tutte le cose normali: casa, lavoro, moglie, figli.

Nel 1976 ho tentato di soffocare questo impulso, ma lui è stato più forte. Adesso non rinuncerei a questo impulso. Quando creo provo un piacere paragonabile all’orgasmo sessuale.

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Non si sposa chi odia le donne e chi le ama troppo.

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La prima volta che ho avuto un rapporto sessuale avevo 29 anni! Mentre ero a letto con una donna pensavo: “È tutto qui?”

La seconda volta rimasi ancora deluso e mentre ero a letto con un’altra donna pensavo: “Dopo due o tre volte di questa esperienza, ne avrò abbastanza per tutta la vita.”

La terza volta invece (che prevedevo fosse l’ultima) la cosa incominciò a piacermi. Le prime volte mi aspettavo molto e rimasi deluso. In seguito mi aspettavo poco e allora fui soddisfatto.

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La cosa più bella che desidero adesso è che arrivi un mio biografo per intervistarmi. Lo porterei nei paesi dove sono ambientate le mie storie; gli direi nomi e cognomi dei protagonisti; gli mostrerei i resti degli edifici che ho descritto, o i posti dove sorgevano. Sarebbe bello. Si eviterebbe così di scrivere tante cose sbagliate sulla mia vita e sui miei libri!

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Ci sono quelli che lavorano per migliorare il mondo e quelli che lavorano per peggiorarlo. Io appartengo alla prima categoria; sono un artista e lavoro per creare opere che abbelliscono e rendono più piacevole il soggiorno qui.

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Il mondo reale non ci soddisfa e allora indaghiamo per cercarne uno migliore. Così entriamo nella gabbia di qualche religione o filosofia. La prigionia può durare poco o tutta la vita; chi esce dalla gabbia può cadere in un’altra gabbia, e così via.

Il ricercatore diventa saggio quando, uscito da una catena di gabbie, scopre finalmente che il mondo reale così come è, con le sue incertezze, misteri, precarietà, incomprensibilità, questo è l’unico mondo vero e reale, nel quale conviene vivere.

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Sì, arrivato a questa età sono un po’ disilluso della vita e perciò provo meno piaceri. Però, facendo uno sforzo riesco a illudermi ancora, meno di quando ero giovane, quando mi illudevo spontaneamente.

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La vecchiaia con tutti i suoi tormenti può essere sopportata solamente ricordando la stagione degli amori, fra i 20 e i 30 anni. (Per i fortunati come me che la hanno vissuta).

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Le scienze umanistiche: letteratura, filosofia e psicologia; tutte cose che servono per capire che non possiamo capire la vita.

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Noi poeti, innamorati della bellezza e della giovinezza, amiamo le cose più transitorie. Le cose stabili al mondo sono vecchiaia e morte.

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I grandi parolai o venditori di parole, costruttori di castelli di parole: Krishnamurti, Osho, Maharishi, Vivekananda...

Se io ho un raffreddore, non mi guariscono; se ho sete non mi dissetano; se ho bisogno di pisciare e non trovo il posto, non mi soccorrono; se amo una ragazza e vorrei conoscerla, non mi danno una mano.

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Le persone hanno differenti quantità di bisogni irrazionali. Questo bisogno è la necessità di compiere azioni che non sono utili al soddisfacimento dell’individuo, né della specie.

Esempi di bisogni razionali: cibo, sesso, comodità.

Esempi di bisogni irrazionali: filosofia, arte, letteratura, religione, scienza.

Gli individui con forti bisogni irrazionali sono dunque artisti, poeti, preti, scienziati, inventori.

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Rimpianti? Ma certo! Da giovane potevo dedicarmi di più alla fica e meno alla filosofia. Potevo imparare a ballare anziché imparare la filosofia.

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Conosco professori vestiti elegantemente, con barba bianca e libro sotto il braccio. Sono i professori di facciata. Non si sono mai calati dentro gli abissi della Letteratura, sono rimasti in superficie. Non hanno mai vissuto le tempeste dei Letterati, le hanno solamente raccontate.

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Noi poeti studiamo la Bellezza, una cosa fuggevole, come l’acqua che scorre. Invidio i geologi che studiano le pietre, che durano millenni.

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La vita serve solo per fare i figli. La giovinezza, la bellezza serve per attrarci e sposarci.

Gli uomini hanno le passioni; queste sono di due tipi: quelle che rendono soldi e quindi permettono di formarsi una famiglia; e quelle che non rendono niente: filosofia, letteratura, religione, arte, musica.

Queste, raramente consentono di fare una vita normale.

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La filosofia è deludente: non risolve i problemi; non riesce a cambiare né modificare la realtà.

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A 20 anni ero un bel ragazzo, migliore dei miei coetanei. Ma ero timido, inesperto; perciò i ragazzi brutti e sfrontati conquistavano le ragazze. Qualche ragazza che tentava di sedurmi, non mi piaceva e così perdevo le occasioni. Ero esperto in letteratura, filosofia, metapsichica; ma in femminologia ero un asino!!

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Cerco i piaceri che provavo durante la giovinezza. Adesso, niente e nessuno può ridarmeli. Allora, bastava un papavero, una camomilla, una notte di luna, i capelli di una ragazza, un libretto proibito, per darmi brividi di voluttà. Adesso, neanche un intero harem potrebbe darmi quei piaceri.

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Ipersensibilità e cultura, rendono l’essere più vulnerabile. E allora, tu poeta.  Preferiresti essere ignorante e gretto? Come un bel sasso là per terra?

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Paramedico = infermiere. Tecnico di cucina = cuoco.

Con le parole i dirigenti influenzano e pilotano le masse. Ma noi scrittori non abbocchiamo. Questi giochi di parole sono comuni in letteratura (nei romanzi, nelle storie inventate) perciò noi scrittori ci accorgiamo subito di questi trabocchetti.

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I veri scrittori hanno osservato la vita e hanno tratto le loro deduzioni. I grandi scrittori non ascoltano i dottrinari, i preti, i filosofi. No! Non sono dei ripetitori di teorie. I grandi scrittori descrivono quello che vedono e che provano, non quello che predicano gli insegnanti.

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I bei racconti erotici che ho scritto rischiano di rimanere inediti. Purtroppo la società ha ancora paura dell’inchiostro deposto sulla carta in un certo modo…

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Come una donna bella è consapevole della sua bellezza io sono consapevole del mio genio.

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Gli artisti vogliono creare il paradiso in terra. I preti invece vogliono il purgatorio.

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Alcuni autori li ho usati come un vaccino per premunirmi dalle filosofie cannibali per la mente.

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Forse, apprezzavo la letteratura del terrore per distogliere l’attenzione dalla paura reale che provavo tutti i giorni: paura della gente, paura delle donne.

Adesso che sono guarito e mi trovo bene insieme alle donne, la letteratura del terrore mi interessa meno.

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Da giovane vedevo il mondo bello perché vedevo solamente la superficie. Belle le sagre, ma non vedevo il lavoro necessario per farle. Belle le ragazze, ma non vedevo la loro psicologia complessa, il loro corpo con esigenze, malanni, eccetera. Bella la campagna, ma non vedevo il duro lavoro necessario per farla e mantenerla.

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A volte sono profondamente triste e questo mi fa soffrire; ma questa tristezza è anche la fonte di tante mie creazioni.

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Esistono stretti rapporti fra arte e vita. La vita influenza l’arte e l’arte influenza la vita

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I fumetti, i Racconti di Dracula, gli amori, i libri, il sesso, le foto, i video… Tutte cose che mi hanno aiutato ad attraversare la Vita.

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Il poeta è una persona fortunata perché ha conservato la capacità di illudersi, tipica della giovinezza. La cosa più bella, in questo mondo, è sicuramente l’amore. Ma l’amore è una splendida illusione e solo il giovane può goderla, perché il giovane ha la capacità di credere nelle illusioni.

Nell’età adulta l’amore rivela tutti i suoi difetti, o lati brutti: la moglie da mantenere, i figli che fanno arrabbiare, il lavoro per mandare avanti la famiglia, le liti domestiche, la suocera da sopportare…  Tutte queste brutture il giovane le ignora. Anche il poeta le ignora perciò può continuare a godersi questa illusione.

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Quando arriva il bisogno di creare un’opera, rinuncio a tutto: fidanzata, lavoro, impegni, famiglia, denaro… Provo tutti i dolori del partorire; e successivamente tutto il piacere dell’opera da me creata.

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Quando capita di dover risolvere un problema, spesso l’ispirazione mi dà la soluzione. Ma non subito! Deve trascorrere una (o più) notte; e al mattino ho la soluzione giusta in testa.

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Dentro le case abbandonate della Bassa ho portato ragazze, libri proibiti, sogni e giovinezza.

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Sono dentro il mondo fisico e voglio fare, creare qualcosa di fisico: figli, libri, dipinti, musica, video, foto, sculture… Basta filosofie! Un ciabattino che ripara una scarpa vale più di mille monaci che pregano o meditano.

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I filosofi hanno dedicato molto tempo a studiare la filosofia e hanno trascurato di studiare l’arte di conquistare le donne. Così essi non sanno abbordare le donne, né godere della loro compagnia.

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Io artista, vivo in questa società, dove la bellezza fa scandalo, fa paura. La bellezza viene sporcata e coperta.

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Possedevo cose preziose e meravigliose: la giovinezza, l’ispirazione, la creatività, la poesia, la fantasia, le belle ragazze, l’amore, la gioia di vivere. Ma desideravo altre cose: il sesso e il denaro.

Adesso che sono arrivate le seconde, mi accorgo di quanto erano preziose le prime.

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Durante gli anni della giovinezza esisteva solamente la fantasia del sesso: ed era molto più bello!!!!

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Mentre creo le mie opere non devo venir disturbato da problemi mondani e triviali. Questi rompono l’atmosfera rarefatta della creazione. Basta un nonnulla per rompere l’incanto.

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È calata la capacità di godere, ma non quella di soffrire.

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A 70 anni mi mancano l’illusione dell’amore e l’illusione del sesso. Queste illusioni hanno arricchito la mia gioventù e valgono molto di più della loro realizzazione!!!

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Durante la vita ho desiderato tante cose e molte di esse non si sono mai realizzate. Adesso vedo che è stato meglio così: non sono andato a vivere a Londra; non ho cambiato lingua; non ho sposato molte ragazze che poi mi hanno deluso.

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Anche se adesso vedo che l’amore è solo una grandissima illusione, mi conviene accettarlo ugualmente perché questa illusione rende felici!!!

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La Natura utilizza l’illusione per abbellire il sesso e la vita. Ciò giustifica l’utilizzo dell’illusione da parte degli artisti.

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Dopo aver studiato per 50anni l’oltremondo senza aver mai capito nulla, adesso sto studiando questo mondo e incomincio a capire qualcosa: la psicologia delle donne, eccetera.

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Non mi spaventano gli inferni delle religioni. Ho paura dei rimpianti che proverò sul letto di morte, per le occasioni perdute, per tutte le cose che non ho fatto quando ero in vita.

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Sono un uomo fondamentalmente malinconico, un po’ pessimista. Ma questa mia malinconia è la fonte della mia ispirazione. Desidero cambiare cose immutabili: tornare giovane, rivivere il passato; ritrovare gli amori perduti…. Poiché questo non è possibile, con la letteratura e i video creo queste illusioni.

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Obiezioni alla reincarnazione. Uno scrittore famoso, es. Balzac, Moravia. Nella successiva incarnazione questa persona leggendo le proprie opere si sarebbe riconosciuto, avrebbe ricordato qualcosa; oppure avrebbe provato forti brividi.  Non mi risulta che questo sia accaduto.

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Tutti i piaceri della vita sono formati da illusioni.

L’illusione è una forza della Natura. I poeti che descrivono le illusioni dell’amore fanno un servizio alla natura.

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La mia natura mi ha spinto a diventare scrittore (cioè a padroneggiare il linguaggio) per poter descrivere le forti emozioni, sensazioni, passioni che provavo.

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A 20 anni credevo nelle illusioni della vita. A 40 anni non ci credevo più. A 70 anni ci credo ancora perché è consolante.

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La filosofia, facendoci entrare e uscire dalle sue gabbie di pensiero, ci insegna a non rimanere intrappolati dentro qualche teoria o religione.

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A 70 anni, questi filosofi-parolai: Sade, Nietzsche, Osho, Krishnamurti, Vivecananda, eccetera, mi hanno stufato.  Tante chiacchiere, tante promesse, ma nessuno insegna come risolvere i problemi della vita pratica: guadagnare denaro, conquistare una donna, guarire una malattia, comprare una casa, cucinare, rendere la vita comoda e sicura.

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Non so cosa fare. Anzi lo so: seguire il progetto, assecondare il progetto. Tutte le volte che sono andato nella direzione contraria mi è andata male (1979 odontotecnico) e una volta ho rischiato di morie (1990). Dove è il progetto? Nascosto dentro al mio inconscio.

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Un artista è un innamorato dell’apparenza e un creatore di apparenze.

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Per poter usufruire delle ispirazioni provenienti dall’inconscio è necessario fare il tipo di vita alla quale siamo destinati, cioè il tipo di vita che soddisfi le nostre aspirazioni.

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Il genio è una forma attenuata di follia?

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Il corpo della donna è armonioso e attraente. Le tette sono molto belle.

Ma un amico medico afferma: le tette sono solo un poco di grasso.

Sì è vero. Anche un capolavoro di Monet è solo un poco di colore spalmato sulla tela.

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La sessualità non è solo fare figli. Non è solamente piacere e benessere. Essa è anche la radice dell’arte. Ogni arte trae ispirazione dalla sessualità.

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L’artista deve immergersi nel pantano della vita (fatto di obblighi, convenienze, donne, lavoro) e poi uscirne fuori per poterlo descrivere.

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Mi sottometto alle donne. Per accontentare le donne faccio anche cose contro il mio interesse.

Ma l’artista che è in me non si sottomette ed ha la priorità. Quando esso emerge è un despota al quale obbedisco provando enorme piacere.

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Gli artisti creano le illusioni e perciò servono alla Natura. Anche la Natura adopera le stesse illusioni per farci compiere le sue opere.  Queste illusioni si chiamano: amore, bellezza, piacere.

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La filosofia non serve per raggiungere delle mete. Serve per evitare di raggiungere mete sbagliate.

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Sono uno che ha capito la vita. Basta una parola per definirla: Incomprensibile.

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Io dovevo forzatamente diventare scrittore. Fin da ragazzo avevo un ricco mondo interiore: ipersensibilità, capacità di osservazione, introspezione. Ma una grande timidezza mi impediva di comunicare (mio padre era balbuziente). Così ho studiato le grammatiche, gli scrittori e quando mi sono impadronito della lingua ho scritto.

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Iscrizioni nelle latrine. Negli anni ’60 avevo incominciato a raccogliere le scritte che trovavo sui muri dei gabinetti ferroviari, nelle case abbandonate. In seguito ho perduto tutto quel materiale e mi dispiace moltissimo. C’erano frasi d’amore romantiche, fantasie erotiche, filosofie originali. Molti anni dopo volevo registrare ancora queste scritte per trasmetterle alle generazioni future. Ma molte cose sono cambiate e le scritte sono diventate rozze e volgari. Ricordo una scritta, vista alla diga di Sottomarina nel 1963: L’amore è una cosa che incomincia con gli occhi e finisce con le mani.

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Amo la campagna e le ragazze di campagna. Ne ho cercate e conosciute molte anche se poi le ho lasciate. Il motivo era che queste ragazze nate in fattorie di campagna e cresciute in campagna, amavano la città, desideravano vedere la città, aspiravano ad abitare in città. Al contrario ho conosciuto cittadine che amavano e frequentavano la campagna.

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Un ambiente troppo familiare non stimola a fare l’amore, mi deprime e soffoca il desiderio. La stanza evoca troppi ricordi nella mente: nonni traballanti, genitori severi che mangiano o che litigano, scene rancide di vita familiare. Un ambiente nuovo è vergine di storia per me. E le uniche sensazioni sono quelle del presente. Fare l’amore in un ambiente nuovo è più bello ed eccitante. È la coppia che approda in una terra nuova, un pianeta nuovo da popolare. La terra nuova si carica allora di ricordi belli ed erotici. Lungo questo sentiero ho fatto l’amore con Adriana in quel nuvoloso pomeriggio di luglio. Su questo argine di fiume ho fatto l’amore con Simonetta in quel piovoso pomeriggio di dicembre.

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[SCRITTORI]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

VITA

 

Ogni paese, anche il più bello, ha il suo cimitero.

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Medici, infermieri, malattie, ospedali... Questa è l’antipoesia della vita.

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Una brutta realtà è più vera di una bella illusione. Però gli uomini sono deboli e preferiscono credere all’illusione.

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Ai figli viene sempre proibito di conoscere le azioni dei genitori. Anche se poi i figli ripeteranno le azioni dei genitori.

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Il tempo del dolore è più lungo del tempo del piacere.

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Nella vita c’è molta sofferenza e un pochino di felicità. La felicità è come un materiale deperibile, e per questo dura poco.

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La morte e il sesso contraddicono l’interpretazione della Vita. La morte presuppone il nulla prima e dopo la vita. Il sesso presuppone un progetto, una intelligenza oltre la vita.

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La vita è la sala di attesa della morte.

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Le cose più belle nella vita: l’incontro con una ragazza, una passeggiata in campagna, la lettura di un libro. Anzi, la rilettura.

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La scienza è brutta, arida ma funziona. La magia è bella, armoniosa, ma non funziona, non dà risultati.

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Dobbiamo agire come se la vita fosse eterna, anche se sappiamo che un giorno finirà. Adesso che ho scritto alcuni libri, ho meno paura della morte.

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La vista di una bella ragazza dà piacere. La presenza di una bella ragazza nel mondo, attenua le brutture, rende più sopportabile la vita.

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La donna è un altro pianeta. È la vita vista da un differente punto di osservazione.

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Io ho nostalgia di una terra lontana nel tempo, non nello spazio. E per questo ancora più irraggiungibile.

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La vita è un attimo, è il sogno di un dio sadico. Quando il tempo è davanti a noi sembra lungo. Ma quando è passato ci accorgiamo che era brevissimo. Tanti anni sono solo pochi attimi.

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Seduto sulla panchina del parco guardo i bimbi che corrono dietro a una palla. Corrono continuamente, senza fermarsi. Non vorrei tornare bambino... No... Assolutamente.

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Ci deve essere una continuità, nella vita, di interessi, di azioni, sentimenti. Non dobbiamo essere sballottati dagli eventi come turaccioli nella corrente. Nella giovinezza dobbiamo scoprire la nostra strada; e poi seguirla per costruire qualcosa; altrimenti la vita diventa una manciata di coriandoli.

Adesso io seguo con minor sbandamenti il mio percorso.  Ho capito che il mio destino era già tracciato nei miei cromosomi. Conviene seguirlo e non combatterlo.

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Nella giovinezza il tempo porta doni. Nella vecchiaia il tempo li toglie.

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Il denaro: gli uomini ti servono, le donne si spogliano. Tutto questo per il denaro.

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Bisogna vivere la vita per capire la vita. Prima si capisce la grammatica della vita e meglio è.

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Quanto tempo passato, quanto tempo finito. Dove va il tempo? Dove vanno gli edifici? Le persone? Dove vanno i cimiteri? Cosa c’è là in fondo? Alla fine del tempo…

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La morte è la grande perdita. La roulette della vita è fatta di guadagni e perdite. Con la morte perdiamo tutto e il Banco ci porta via tutto, anche il corpo!

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La mente umana è come un elastico. Se la tiri a sinistra, quando la lasci correrà a destra.

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Riscopriamo il piacere di andare piano. La corsa consiste in un punto di partenza e uno di arrivo. E magari i punti intermedi erano i migliori.

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Perché il suicidio è frequente nelle società del benessere? Finché l’uomo è impegnato nella lotta per l’esistenza, egli non ha tempo per osservare le brutture della vita.

Finite le preoccupazioni, soddisfatti tutti i bisogni materiali, l’uomo ha tempo per osservare le intime brutture dell’esistenza e prova disgusto.

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Vedo arrivare gli stranieri, vedo sorgere i capannoni, le fabbriche, le autostrade, le discariche... Qui, sulla nostra Pianura, nella nostra campagna coltivata a mais, frumento, tabacco. Sulla terra che i nostri vecchi hanno lavorato per generazioni, coprendola di sudore e di lacrime.

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C’è un campo minato da attraversare. In fondo al campo ci attende la fucilazione. Ma possiamo morire anche prima, se pestiamo una mina.

Che cosa è questo? La vita degli esseri umani.

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La vita è una corsa verso la morte.

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L’amico, il parente, il coniuge, la fidanzata, i genitori... Quando stiamo insieme a loro litighiamo. Quando vanno via li rimpiangiamo. Quando muoiono ci disperiamo.

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Le persone lottano tutta la vita per conquistare le cose che desiderano. Alcuni pretendono molto e fanno stragi e guerre per averle. Queste persone recano molto danno all’umanità.

Ci sono persone che si dedicano ad aiutare gli altri, salvare i bambini, curare gli ammalati. Queste persone fanno un danno a lunga scadenza; essi infatti contribuiscono a sovrappopolare il pianeta.

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Nei paesi dove c’è la miseria, la femmina vale poco: infatti il maschio lavora e guadagna, mentre la donna rende poco. Nei paesi dove c’è la ricchezza, le femmine valgono molto: perché è un oggetto desiderato e molti maschi hanno i soldi per mantenerla.

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Sto tentando di immaginare come sarà la vita dopo la morte (ammesso che esista). Dopo aver sepolto il corpo, non avremo il sesso che è la maggior fonte di godimento. Non avremo né bocca per mangiare, né stomaco, né fegato, né reni. Non avremo occhi per leggere, né orecchi per ascoltare la musica e neppure un naso per fiutare i profumi. Né cervello per pensare o per ricordare. La vita dopo la morte (se esiste) sarà una vita molto povera.

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Bisognerebbe conoscere il proprio futuro, sapere cosa ci aspetta, sapere quando moriremo: lì c’è in agguato una malattia; là un incidente; laggiù un altro evento importante. Questa sarebbe una vita giusta. Invece avanziamo alla cieca, con gli occhi bendati verso il futuro. Cadiamo dentro alle buche senza avere la possibilità di vederle e di evitarle. Finché l’ultima buca ci ammazza per sempre.

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A 65 anni per sopportare le donne e la vita ci vuole molta pazienza o religione.

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Il vantaggio di un morto è che non ha più bisogno di mangiare né di andare a donne.

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Un lavoro bisogna provarlo prima di accettare di farlo. Una donna bisogna provarla prima di sposarla. Una vita bisognerebbe provarla prima di decidere di viverla.

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Non si può vivere senza amici, come non si può vivere senza donna. Come conseguenza bisogna accettare le donne e gli amici con tutti i loro difetti.

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Finisce tutto. Tutto cambia, sfiorisce, invecchia, scompare. Solamente il nostro nemico, il Tempo, non finisce mai.

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Fare figli è lo scopo della vita. Tutto il resto è un corollario.

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La Natura (quella tanto odiata dal buon De Sade) ha dato all’uomo il desiderio del sesso femminile. Questo perché l’accoppiamento serve alla natura per procreare. Però la stessa Natura ha reso difficile il raggiungimento del sesso femminile: per l’uomo è difficile riuscire ad accoppiarsi.

Sembra una incongruenza che ostacola la procreazione. Forse invece è una sottigliezza che la Natura ha adottato affinché l’uomo non si nausei del sesso femminile. il sesso femminile è difficile da raggiungere, quindi l’uomo non si stufa come succede per le cose facili da ottenere.

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Gli uomini si dividono in 3 categorie. Quelli che si arrendono da giovani al sesso. Quelli che si arrendono tardi; cioè che riconoscono l’importanza del sesso da adulti. Quelli che non si arrendono mai: preti e misogini; le loro vite sono sprecate.

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La scomparsa di mio cugino Renzo Ferrari mi ha portato via una fetta di felicità.

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I libri, il collezionismo, i desideri da realizzare, le aspettative di qualcosa di bello, di qualcosa che verrà. Sono tutte cose che aiutano ad accettare la vita, a sopportare la vita.

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I filosofi orientali insegnano che tutta la Realtà è illusione. Non è esatto. I materialisti affermano che questa Realtà è unica. Non è esatto. Noi percepiamo una Realtà parziale. Ci sono microbi che non vediamo e galassie invisibili. Però questa fetta parziale di Realtà che percepiamo è autentica.

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I viaggi nello spazio non mi interessano quasi più. Adesso voglio i viaggi nel tempo (il passato) e le vecchie foto sono l’unico veicolo che funziona.

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Ci sono azioni che non servono a niente, ma valgono più delle parole: un bacio, un abbraccio.

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Il passato che ha valore è solamente quello nel quale abbiamo fatto qualcosa di duraturo: un figlio, un libro, una casa.

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Alla mia donna io chiedo: “Aiutami a capire la vita.” Anche se dopo avrò più interrogativi di prima.

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La sfortuna non esiste. Il mondo e la vita sono come la roulette: ci sono più combinazioni sfavorevoli che favorevoli. I numeri perdenti sono maggiori di quelli vincenti; perciò è più facile fallire un progetto che realizzarlo.

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A cosa serve la vita? Qual è lo scopo della vita? A scuola ci insegnavano: “Per conoscere e amare Dio e goderlo poi nell’altra vita.”

Che sciocchezza, vero? La risposta giusta è semplicissima e dimostrabile. La vita serve per fare i figli.

Però la risposta crea un’altra domanda: a cosa servono le future generazioni? A questa domanda non è possibile rispondere.

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Gli Dei misericordiosi danno il rimbambimento ai vecchi per calmare la disperazione per la vita che è passata.

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A volte la natura misericordiosa dà il rimbambimento ai vecchi affinché sopportino meglio gli orrori della vita.

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Poche cose rendono sopportabile la vita: l’amore, il sesso, i libri, la letteratura, la campagna.

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Le emozioni sono stati mentali strani. Una sensazione è la risposta del corpo a un evento fisico: se prendo una martellata al dito, sento male, il dito si gonfia, io sento dolore.

Nell’emozione c’è un evento fisico minimo che produce risposte fisiche grandi e sproporzionate. Esempio: quando ero giovane, la vicinanza di una ragazza mi faceva provare sudorazione, anche se non c’era caldo. Tremore e brividi, anche se non c’era freddo. Afonia, con la gola sana. Batticuore violento, senza fare nessun sforzo fisico. Rossore, vertigine, diarrea...

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Una vita da vivere, e una seconda per correggere gli errori commessi nella precedente.

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L’importanza del buco. Un buco è un vuoto circondato da materia. Lo spazio non è un buco; un muro di mattoni non è un buco. Ma una porta o una finestra sono buchi, importanti e utili. Una donna ha tre buchi: bocca, vagina, ano. Un uomo ne ha solamente due.

Il buco è apprezzato perché permette lo scambio con l’esterno, fra due esseri, fra due realtà.

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Un benefattore dà denaro ai poveri, regala cibo e alloggi ai bisognosi, aiuta i disperati.

Se i ruoli si invertono, se il benefattore cade in miseria e i poveri arricchiscono, nessuno aiuterà quel benefattore. Tutti gli volteranno le spalle e se è debole lo deruberanno del poco che gli resta. Questa è una legge della natura.

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“La vita fa schifo. Bisognerebbe restare sempre giovani.” Afferma un vecchietto ammalato. Ma non è vero che da giovani ci sia la felicità. Ci sono malanni anche in quel periodo, solamente non ne siamo consapevoli.

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Gli eventi non vanno subito al verso giusto; perché? È facile: perché il verso giusto è uno solo mentre quelli sbagliati sono molti.

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La nobiltà è un attributo genetico, anche se la società ha tentato di istituzionalizzarla. Con l’anima nobile si nasce, non si diventa. Così ci può essere il Duca bovaro e il contadino Duca.

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L’universo è un ammasso di materia, spazio ed energia. La Vita è l’eccezione delle eccezioni (Nietzsche); è un incidente all’interno delle leggi fisiche (Lovecraft). Una muffa (la vita) che in condizioni favorevole nasce su qualche sasso (pianeta).

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Tutti gli uomini sono nemici perché ognuno vuole le stesse cose dagli altri: cibo, sesso, denaro, terreno.

Finché gli oggetti desiderati sono molti, gli uomini vivono in pace. Quando incominciano a scarseggiare, avvengono liti e guerre.

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Le parole che cambiano le persone, sono quelle appropriate, dette nel modo adeguato, e nel momento favorevole.

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Il paradiso viene dopo il purgatorio. Il paradiso è fondato sul purgatorio. Il paradiso, cioè la gioia, è la fine di una sofferenza. Tutto qui. Se non esiste la sofferenza che precede, non può esistere la sua fine, che si chiama felicità.

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Le leggi fisiche non hanno eccezioni. Per questo i miracoli non possono esistere.

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Quando amiamo una persona, anche i suoi difetti diventano pregi. Quando odiamo una persona, anche i suoi pregi diventano difetti.

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La vita è un percorso pieno di trabocchetti. Presto o tardi cadiamo dentro qualcuno. È impossibile schivarli tutti.

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Quando muore un amico o un familiare bisognerebbe ricordare solo i suoi difetti, per soffrire meno. Invece purtroppo, ricordiamo i suoi pregi.

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Ognuno nasce con alcune caratteristiche: pregi e difetti. Il nostro merito consiste nel limare i difetti e amplificare i pregi.

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Un corpo in buona salute è tormentato dai bisogni: cibo, sesso, bisogno di riposo. A questi aggiungiamo qualche doloretto, parassita, clima troppo caldo o troppo freddo.

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Il cervello produce in continuazione impulsi, idee, pensieri, fantasie. L’io cosciente ha il compito di scartare, accettare o mettere in pratica.

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Chi ama la pulizia deve fare pulizia. E chi vuole fare pulizia è obbligato a sporcarsi.

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Una serie di 4 o 5 circostanze creano un destino. Esempio: un uomo ha appena preso la patente di guida; ha comprato una automobile nuova e ha poca pratica della guida; parte una sera verso una città che non conosce; arriva la nebbia. Risultato: questo uomo ha un incidente d’auto. Le circostanze hanno creato un corridoio e questo corridoio si chiama Destino.

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Se tenti di nascondere un tuo difetto, esso si vede di più. Conviene dichiararlo subito e diventerà meno vistoso.

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Se guardi un solo problema lo ingrandisci. I problemi bisogna guardarli in gruppo, per valutarli e raffrontare le loro dimensioni.

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Oggi febbraio 2005 raccolgo i frammenti del passato per comporre il mosaico della mia vita: foto di 40 anni fa, una trottola, una spilla... Quanto tempo passato. Quanto tempo finito. E dove va il tempo che abbiamo consumato? Dove vanno le nostre azioni? I nostri momenti felici? I nostri sogni? Dove andremo noi? Cosa ci sarà dentro l’abisso del tempo?

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Tutti questi anni passati, mi pare che qualcuno me li abbia rubati. Tutto questo tempo finito. Cosa resta? Guardo i libri della mia biblioteca. Sono rimasti loro. Chi li toccherà dopo di me? Chi li conserverà o li distruggerà?

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Ieri ho fatto un giro per fotografare vecchie case e fattorie abbandonate nella campagna. Ne ho incontrate di bellissime, solitarie, cadenti, piene di ricordi.... Ho visitato anche vecchi e piccoli cimiteri soffermandomi davanti a foto di estinti giovani e vecchi, tentando di percepire qualcosa della loro vita passata: amori, passioni, sofferenze, lotte, speranze...

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Per consolarmi quando scompare un familiare, dovrei ricordare solo i suoi difetti. Invece purtroppo avviene che ricordo solo i suoi pregi.

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La vita è un’onda sul mare della materia.

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Prova a salire su una sedia, o meglio sopra il tavolo. Vedrai le cose da un altro punto di vista. La stanza sembra differente, non sembra nemmeno più la stessa stanza.

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Umanità. Questa muffa pensante che si forma a volte e alligna sui granelli cosmici.

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Il Sesso e la Morte sono i due temi attorno ai quali ruota la Vita.

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Tutte le attività della vita servono esclusivamente per distrarci e dimenticare la morte.

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Alcune cose esistono sicuramente: le leggi fisiche che governano l’universo. All’interno di queste leggi si producono i fenomeni: il fuoco, la luce, l’energia, la vita...

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La vita è una serie di scatti: nascita, infanzia, giovinezza, maturità, vecchiaia, morte.

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La vita corre dentro le rotaie del piacere e del dolore. Corriamo verso il piacere e ci sforziamo di evitare il dolore.

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Il futuro vicino è già disegnato ed è il risultato delle leggi fisiche. Nel futuro vicino, l’uomo non ha libero arbitrio. L’uomo non può cambiare il futuro vicino.

Man mano che il futuro si allontana dal presente, diventa più malleabile, più sfumato e sempre meno rigido.

Il futuro vicino è già disegnato e a me è capitato a volte di vederlo nei sogni. Il futuro lontano invece è incerto e poco conoscibile.

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Nel nostro corpo abbiamo un unico punto dove possiamo provare piacere. In tutti gli altri punti del corpo possiamo provare solamente dolore.

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Nel palcoscenico della vita, la donna e il sesso sono importanti.

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Se nella vita precedente abbiamo realizzato il nostro compito, in questa vita proviamo indifferenza verso quegli avvenimenti.

Se viceversa nella vita precedente non abbiamo terminato il compito e abbiamo dei conti in sospeso, allora in questa vita proveremo attrazioni o repulsioni che sembrano ingiustificate.

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Gli inferni e paradisi delle religioni sono farse ridicole. Dopo la morte c’è:

il Nulla. Oppure una qualche forma di vita spirituale. Oppure la reincarnazione.

Non sono possibili altre alternative. Una delle tre è quella giusta.

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La vita è il banco della roulette.

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Il piacere è la fine del dolore.

La vita è un percorso a zig zag.

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Nulla si crea e nulla si distrugge. Sì, ma il nostro cervello è come un libro. Bruciando il libro rimangono le ceneri di carta e inchiostro, ma si perde il testo. Così è per il nostro cervello. Dopo la morte rimangono le cellule morte, ma non i ricordi che racchiudevano.

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La legge dei grandi numeri forse è valida anche per gli eventi della vita (metà belli e metà brutti).  Forse la legge dei grandi numeri è valida anche nel piacere e nel dolore.

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Forse la legge dei grandi numeri è valida anche nel piacere e nel dolore.

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Ogni filosofia, prima o dopo, trova la sua smentita negli avvenimenti della vita reale. Quando credi di aver capito qualcosa della vita, succede un avvenimento che contraddice le tue teorie.

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Molta follia rovina la vita. Un poco di follia è fonte di sofferenza e felicità.

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La Vita è una stanza con due porte. Una per entrare: erotismo. Una per uscire: morte.

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La vita è incomprensibile. Perciò è stato possibile inventare le religioni.

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Tutta la vita è un sogno. Cioè è solo un frammento di una realtà molto più vasta di quella che percepiamo noi. È come guardare un mattone e non vedere la casa di cui esso fa parte.

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Ogni cosa nella vita è impastata di imperfezioni

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Nella vita io ho capito tre cose: non ho capito la vita. Non capirò la vita neanche in futuro. Nessuno capirà mai la vita.

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La vita è incomprensibile. Più tenti di capirla e più ti sfugge. È come l’acqua. Più tenti di trattenerla con la mano e più ti sfugge.

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Per ogni spiegazione metafisica esiste un evento che la contraddice.

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Che cosa è la vita? Una matassa intricata difficile da sbrogliare.

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Durante il periodo della giovinezza si formano i gusti. Chi era giovane al tempo dei Beatles li amerà sempre insieme al mondo beat. Chi ha fatto la guerra da giovane la ricorderò con nostalgia e ne parlerà spesso.

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Bisognerebbe vivere due vite, una per sbagliare e una per rimediare.

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Da giovani vediamo la vita davanti a noi e cioè una serie di illusioni. Da vecchi vediamo la vita dietro di noi, cioè una galleria di eventi imprevedibili, errori, gioie, amori finiti, rimpianti.

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La Sfortuna ha una mano di carte con tutti Jolly. Perciò vince sempre.

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La vita è un guizzo di consapevolezza fra due nulla.

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La vita assomiglia molto al gioco d’azzardo. Nella vita il Destino rappresenta il Banco: a lungo andare vince sempre.

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Nel corso della vita si chiude una porta e si apre un portone. (vecchio proverbio).

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I malanni e i disturbi della vecchiaia non ci faranno rimpiangere la vita nell’ora della morte.

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La vita è come un campo di ortiche da attraversare.

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[VITA]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SOCIETÀ

 

Cambiano i modi di definire e giudicare persone e le azioni. 40 anni fa c’erano le persone chiamate: “attaccabottone”. Oggi si chiamano persone socievoli, che sanno relazionare.

Una volta c’erano i “tiratardi”. Oggi si chiamano gli intrattenitori. Gli spazzini sono diventati operatori ecologici. Gli infermieri sono diventati paramedici. Il lavoro senza retribuzione oggi si chiama volontariato.

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Con l’organizzazione e la propaganda si può vendere qualsiasi cosa. In montagna non c’era niente da vendere; avevano solo la neve. Così hanno inventato lo sport degli sci. Nel 1950 chiamarono Mike Bongiorno (il famoso presentatore di Lascia e Raddoppia). Poi giornali e televisione fotografarono Mike Bongiorno mentre sciava. Risultato: tutti gli italiani vollero imitare il loro idolo Mike, e corsero in montagna a sciare.

A Medjugojre c’erano solo sassi. L’Organizzazione propagandò alcuni giovani visionari. Come risultato, migliaia di persone corrono là per scalare una montagna di sassi.

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Negli anni 2000 ho visto il miracolo. Ho cercato i miracoli per 40 anni prima. Mi aspettavo venissero dalle religioni o dalla magia. Invece il miracolo è arrivato dalla tecnica, che ha prodotto la videocamera digitale; uno strumento capace di fermare il tempo.

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Il Genio nella società è più comune di quanto si suppone. Un genio conosciuto è stato aiutato dal caso a tramandare il proprio nome nei libri di storia. Altri cento geni come lui non sono stati fortunati e la loro memoria non è stata tramandata, le loro opere sono andate perdute.

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La gente capisce le cose, non come sono nella realtà, ma come desidera che siano.

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Al mondo si paga tutto: amore, denaro, felicità, tempo, salute. Il mondo è tutto una gerarchia, una scala. Gli utopisti vogliono livellare, pianificare e a volte un po’ ci riescono. Ma abbattere le vette e ostacolare il genio significa rallentare l’evoluzione e i benefici che essa porta con sé.

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Nel 1966 Mary Quant, Carnaby Street Londra, inventò la minigonna. Naturalmente dietro di lei c’era una potente organizzazione commerciale per pubblicizzarla e diffonderla. Tutti i giornali ne parlavano come una invenzione grandiosa. Eppure si trattò solo di accorciare le gonne di 20 cm.

Se lo avesse fatto una sarta di Minerbe, nessuno ne avrebbe parlato. Tutte le ragazze compravano la minigonna facendo infuriare genitori, preti ed educatori. Però vinse la minigonna. Nel 1969 qualcuno inventò gli shorts, ma ebbero poco successo.

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Attorno al sesso, l’umanità ha costruito un complicato reticolo di finzioni. I poeti hanno costruito un alone fatto di illusioni. Gli amanti una impalcatura fatta di irrealtà. Gli uomini d’affari hanno costruito un marchingegno per lo sfruttamento commerciale. I preti hanno inventato un abisso di perdizione.

A volte dimentichiamo che il sesso serve solo per fare i figli.

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La peggiore delle ingiustizie è quella dell’uguaglianza. Così vengono livellate genialità, abilità, passioni. Tutti a livello degli idioti, cioè della maggioranza.

In una società buona le abilità vengono valorizzate e messe a disposizione della comunità.

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Solamente un re può permettersi il lusso di non essere ipocrita.

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In periodo di eguaglianza e democrazia, dieci deficienti valgono più che un saggio.

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Ogni persona è un fedele robot, schiavo della mentalità della sua epoca e della località dove è nato e cresciuto.

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I vecchi sono libri pieni di conoscenza. I bambini sono libri con tutte le pagine bianche; da loro non si impara niente.

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La realtà deve entrare nella nostra testa attraverso gli organi sensoriali. Purtroppo molte persone proiettano all’esterno le loro convinzioni mentali. Queste persone non vedono la realtà, ma la interpretano, la traducono.

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Quando incontro un uomo troppo buono, troppo perfetto, io penso: “Ecco un uomo pericoloso, perché riesce a nascondere bene la sua parte malvagia (presente in ogni uomo e donna) e non si sa dove sfocerà.”

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I geni sono rifiutati e condannati dai tipici rappresentanti di una società e di un’epoca. Questi geni sono i rappresentanti di una società futura.

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Alcuni uomini hanno capito che la rete per diffondere e valorizzare un prodotto è più importante del prodotto stesso. Così producono schifezze che vengono valorizzate come capolavori.

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Le doti naturali servono poco per far strada nella vita; nel mio caso sono di ostacolo. Ho visto tanti mediocri far carriera affermarsi e raccogliere premi, con l’appoggio della politica o della religione.

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Una donna ha gli uomini per ogni occasione. Un uomo per il denaro, uno per l’amore, uno per farla ridere, uno per consolarla, uno per intrattenerla. Una donna usa gli uomini come cassetti.

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L’uomo più buono del mondo, l’uomo più verme del mondo, se ottiene il potere assoluto diventa un carnefice.

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Sono stufo di sentire predicare che bisogna aiutare i disabili, gli stranieri, i deficienti. Aiutiamoci noi, invece, italiani, abili e intelligenti!

Ma forse questo esercito di malandati è un’arma al servizio del Potere (partito o chiesa) che la userà contro di noi.

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Il successo di uomini come Picasso mi spaventa. Significa che esiste una potente organizzazione capace di pilotare i gusti del pubblico; una organizzazione capace di farci apprezzare una bruttura.

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Assodato che i bisogni fondamentali dell’umanità sono: cibo e sesso; trovo stupefacente che gli uomini abbiano dedicato tanto tempo per creare opere d’arte!

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L’umanità è divisa naturalmente in 3 classi. La classe dei subnormali (deficienti, cretini, spastici, handicappati).

La classe della mediocrità, alla quale appartiene la maggior parte delle persone.

La classe dei geni (artisti, filosofi, scienziati; esempio Chopin, Michelangelo, Einstein).

Ci sono molte associazioni che aiutano deficienti e mediocri. Nessuno aiuta il genio; anzi spesso viene ostacolato.

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Quante parole la società ha inventato per definire il denaro: obolo, onorario, parcella, stipendio, mancia, diaria, compenso.

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La società accetta alcune parti della nostra natura animale: la nutrizione.

Rifiuta o nasconde: escrementi, rutti e scoregge.

Glorifica o condanna: il sesso

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Ho sempre desiderato di inventare qualcosa per imbrogliare il popolo, perché bisogna dare al popolo quello che vuole e quello di cui ha bisogno. Cosa vuole il popolo? Vuole essere imbrogliato. Vuole utopie, religioni, moti perpetui, felicità eterne, vita eterna, panacee, pietre filosofali, ricchezze eterne…  Promettendo queste cose il popolo mi servirà e mi adorerà.

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Politica e religione lavorano incessantemente per costruire il gregge della società. Gregge da guidare e sfruttare.

Re, imperatore, duce, capo fuhrer, presidente, premier, tanti nomi per uno stesso mestiere.

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Nel corpo ci sono gli organi: l’occhio è fatto per vedere; lo stomaco per digerire, eccetera.

Anche nella società ci sono gli organi: gli artisti, fatti per creare opere d’arte. I padri di famiglia fatti per procreare altri esseri. eccetera

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Esistono tre sistemi per far lavorare le persone: Pagarle. Farle schiave. Promettere il paradiso dopo morti.

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La Società ha paura dei racconti erotici. Cioè ha paura dell’inchiostro disposto in un certo modo.

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[SOCIETÀ]

 

 

 

25 novembre 2023

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SERGIO BISSOLI

UN HAREM DI PENSIERI

Scritto nel 1974 

 

 

 

“È necessario un mago, un signore della parola, per svelare la verità, senza uccidere coloro che la ascoltano.” Gustav meyrink

 

 

PREMESSA

Una delle fasi più importanti del corteggiamento è costituita dal­l'offerta dei doni.

Da un lato la femmina perfeziona la sua bellezza allo scopo di sedurre. Dall'altro lato il maschio dispiega una scelta di oggetti inutili che hanno il solo scopo di suscitare  l’interesse e il piacere.

Fra questa varietà di luccicanti richiami un posto da primo piano spetta alle parole: alle parole dolci e vuote che sono un preludio all' atto sessuale.

Nessuno dei partners crede in loro, ma il maschio istintivamente e da sempre, le impiega per raggiungere il suo fine.

Dagli estranei in ascolto sono giudicate immorali, perché essi si sforzano di trovare il contenuto laddove solo la forma ha importanza.

Lo studioso della bellezza, si avvicina in certi aspetti all'innamo­rato; il loro scopo comune infatti è affascinare e stupire.

Coloro che si accostano all'arte, non commettano mai l'errore grossolano di vedere in essa qualunque altra cosa al di fuori della fin­zione, dei colori, dei suoni, dei puri divertimenti sintattici.

 

****

 

Una notte, percepii i segreti bisbigli delle lettere, e intravvidi, ma solo per poco nell'irrealtà del sogno, le dimensioni sconosciute delle parole. Con una stregoneria, l'etica e l'estetica furono trasforma­te in fantasiose sinfonie di periodi e di proposizioni. Intere costella­zioni di segni grafici ammiccavano irriverenti alle leggi degli uomini. Allora, ho avuto paura; ma anche la paura, come ogni altra cosa là, era sola emissione di fiato, e niente altro.

 

******

 

Tutte le nostre leggi, filosofie e morali, devono essere sottoposte a severe revisioni alla luce delle nuove scoperte scientifiche. Perché le vecchie morali rispecchiano l'ignoranza e le superstizioni del perio­do nel quale sono nate, anzi ne sono l'espressione. Se delle tavole di valori devono esistere, siano gli scienziati, i biologi, gli psicologi, i fisi­ci e gli astronomi a compilarle. Io non accetterò mai di aderire a una morale inventata dagli stessi uomini che condannarono Galileo, Keple­ro, Darwin. Mi rifiuto di prestar fede a qualsiasi tipo di  "credo" fon­dato sulla violenza, mascherata con i nomi di religione, censura, dogma, e altri ancora .            .

 

*****

 

Avete mai osservato due amanti? Uno dei due ama, profondamente, dona esalta, adora. L'altro, permette di essere amato, riceve, accetta, viene adorato.

Se per caso il secondo si innamora veramente, allora il ruolo del primo si inverte di colpo. E' sempre così. Nel vero amore, solo uno ama, l’altro riceve; ma il primo è contento e vuole che sia così. Se due persone dimostrano di amarsi contemporaneamente significa che nessuno delle due ama. Nessuno in questo caso è il Sacerdote e nessuno il Dio. Entrambi recitano una commedia.

 

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Ho riserve insospettate di novità per gli uomini in grado di comprendermi, per coloro cioè che sono avanzati sulla scala dell’evoluzione.

 

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È lecito bruciare la propria vita, bruciarla sul rogo di un esperimento artistico? E non solo la vita, ma tutte le sue espressioni più alte: l’amore, la donna, la società, il lavoro, la religione, la scienza, la legge, la cultura... e altro ancora, tutto da sacrificare per il supremo raggiungimento artistico.

Genio, è forse colui che ha accettato di sedere al tavolo di questa bizzarra roulette della quale posta e premio sono cose infinite. È lecito considerare tutti gli obiettivi eccelsi dell’umanità non più come fini, ma solamente come mezzi, gradini da calpestare e, talvolta, da infrangere.

Genio, è l'inconoscibile, l'incomprensibile! In lui è il gesto demoniaco, la bestemmia, la contemplazione estatica o la santità. Ogni suo sguardo è insieme accusa e scherno, e sfida per coloro che gli stanno vicino. Vi è in esso la crudele irresponsabilità della folgore; l’incontrollabilità  creatrice e distruttrice ad un tempo, di una colata di lava. Le sue parole sono flutti, pietre, termiti, fragore di tempesta, per travolgere, flagellare, logorare, costruire. Genio, è un turbinoso susseguirsi di dissoluzioni e di straordinarie metamorfosi.

Genio, è gettarsi nella fornace per sapere, per conoscere.

Quando ogni uomo o oggetto viene considerato come problema.

Quando lo stimolo alla conoscenza diviene tenaglia da carnefice, arsura e oppio insieme.

Quando la cupa bellezza dei nebbiosi crepuscoli, o la pace profondissima e solenne delle notti estive, o il cielo, e gli astri, e i fenomeni celesti, o la malinconia del bosco d’autunno, o la donna e l’amore... Quando tutto questo dà all'osservatore brividi di beatitudine e quando egli freme di voluttà dinnanzi ad agni manifestazione di bellezza che la natura sa dare... Genio, è colui che sperimenta sensazioni di folle, sovrumana intensità

E infine, se non siete maestri della dialettica, se non vi siete mai calati come speleologi nell'abisso nell’abisso chiamato “parola” e non conoscete tutti i labirintici cunicoli della semantica, allora, a voi non è dato di comprendere il Genio, e la sua policroma, multidimensionale Parola. E sempre vi sfuggiranno i mille sottintesi o sottofondi, e le sfumature,  le ombreggiature, le allusioni psicologiche, le frenetiche, deliranti rap­sodie di singhiozzi, le carezzevoli melodie della sua anima in perpetuo rinnovamento, della sua anima estremamente ricca, e prismatica, con sfaccettature dai riflessi iridescenti . . .

Questo alchimista delle lettere, questo funambolo della parola è il signore dell'Estetica; il ponte ieratico e terribile teso fra noi e i mondi della trascendenza; la parabola, nella cui concavità si focalizzano i raggi della bellezza primitiva! assoluta! inconoscibile.

 

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Il saper godere è un'arte, e come tale essa è soggetta all'appren­dimento e al perfezionamento.

 

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E' una delle tante slealtà dei deboli, l'uso degli artifici dialettici e l'impiego dei trabocchetti linguistici, al di fuori della sfera letteraria.

 

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La filosofia è morta!

La scienza e l'estetica si contendono il suo dominio. La scienza spiega gli oggetti, i fenomeni, il mondo che ci circonda, il cosmo nel quale viviamo e noi stessi. L'estetica esalta gli oggetti, li trasfigura, li riveste di menzogne dorate affinché l'uomo con essi provi piacere. Lo scopo dell'estetica è appunto questo: trasformare un oggetto, un fenomeno, una parte o tutto il cosmo in un oggetto d'arte che sia fonte di piacere. Per mezzo della finzione cosciente, l'estetica si limitava a ren­dere affascinatiti e piacevoli solamente le cose note, cioè quelle spiegate dalla scienza. Però, da quando l’umanità ha compreso che ciò che non si può spiegare è preferibile lasciarlo nell'ignoto anziché avvolgerlo nelle bende della filosofia, gli orizzonti dell'estetica si sono fatti più lontani.

Le sue possibilità si sono accresciute anche perché l'uomo ha compreso che non è cosa empia estendere i confini dell'estetica anche a ciò che suscita timore e venerazione per la sua incomprensibilità. Infatti, in attesa di una scienza futura che spieghi l'ignoto, l'indeterminato, l'inconoscibile, conviene goderlo adesso come oggetto d'arte, rivestendo questo sconosciuto con i veli della bellezza che l'estetica sa dare; e guardarlo attraverso le mille lenti distorcenti, i vetrini colora­ti e gli specchi deformanti di questa regina dell'illusione e del mirag­gio. Avremo così la metaestetica, la quale apprezza e si ferma solo alla forma della filosofia, e non bada al contenuto perché esso non pos­siede la certezza scientifica.

Solo così possiamo accettare le pagine intessute di brividi di brividi di Nietzsche e Vivekananda.  Solo come forma, finzione, apparenza, sinfonia, vernice pittorica, gioco letterario ...

Solo così, solamente come fuoco d'artificio e nulla più, possiamo apprezzare le vergini Huri del paradiso maomettano, i Ginn del deserto, l'albero infernale Zaqqum; Iblis, Lucifuge Rofocale, Jehova, il cosmico sognatore creativo, l 'amato signore Krishna. E la Quabbalah ebraica, il Bardo, Thodol, Il libro cinese dei mutamenti, l’ I King, i grimoires medievali. Questo adesso è il regno dell'estetica. Questa è la miscela da versare nell'alambicco del poeta. E il distillato sarà vera poesia. Tutto il resto, dalla rima alle licenze poetiche, appartiene alla preistoria dell’estetica, o al mondo dell’enigmistica.

 

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Voi chiedete al letterato che vi parli di infinito. Voi vi attendete che egli divenga sonda e pioniere di remote regioni, inconoscibili per la loro complessità. Voi volete conoscere il volto della bellezza, dell' arte, dell'amore, giunti al loro sommo grado. Ciò è possibile! Ma l'ar­tista è simile ad uno specchio. E tutte le sue creazioni sono caratterizzate dalla magica dualità delle riproduzioni dello spechio. In esse c’è la bellezza e la forma, in esse c’è il vuoto e l’inesistenza.

 

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L’arte, il gioco e la magia. Le parole creatrici, i movimenti privi di scopo, le dee, gli angeli, le ninfe. La finzione, la finzione e ancora la finzione. L’irrazionale di cui l’uomo non può fare a meno. Il meraviglioso che appaga la sua brama di infinito. L’irreale che non si può giudicare, perché è aldilà della realtà. L’arte, il gioco e la magia... Verso questi frutti si tendono le mani dei desideri irrealizzabili. E i sensi si appagano; e l’umanità sfamata, dissetata e guarita da un effimero artificio, può riprendere la sua strada.

 

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L’artista non crede più alle parole, ed egli vede il vuoto aldilà dei più munifici enunciati. Anche le parole dell’amore lo lasciano indifferente: “Vivo perché tu vivi”. Ed altre ancora, altre leggi, dottrine, dogmi, teorie; egli non crede più in loro. Il maestro della penna, infatti, sa bene come un buon scrittore possa dimostrare o negare l’esistenza di qualsiasi ente, la verità di qualunque frase. E ciò gli basta.

 

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Umanità! Perché vuoi salvarmi se non sei riuscita a salvare te stessa. Non adorerò i tuoi dei. Non credo alle tue menzogne, alle tue cosmogonie. Le tue filosofie non mi sedurranno.

Insensata! Inquisizione, Lager, Guerre, Ecatombe, Despotismo. Sono dunque questi i tuoi vessilli? Non promettere il piacere, la vita eterna, la palingenesi. Conosco la strada che hai percorso. Essa è semi­nata di crani, di atrocità. Inutile, frenetica, delirante, meravigliosa Umanità!

Parla dunque di te stessa. Quali sono i tuoi miti? e i tuoi fanta­smi,  le aberrazioni, gli atavismi, le allucinazioni, le fantasmagorie ...

 

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Penso alle mille osservazioni, alle scoperte psicologiche che non ho scritto perché giudicate troppo banali. Penso agli aforismi che ho scritto, ai miei pensieri forse già pensati da altri prima di me, e da essi ritenuti indegni di essere scritti. Non fermarti lettore, a guardare le stelle più fulgide del mio cielo. Ci sono intere costellazioni da scopri­re, c'è tutta una storia da scrivere dei pensieri che, per vari motivi, non sono mai stati scritti.

 

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Sono come il mio interlocutore. Ho la sua stessa filosofia, credo  nella sua ideologia, adoro i suoi dei, rispetto i suoi principi.  Perché io cerco l'amico, e mai e poi mai il fuorviato da convertire. Io cerco l'amore, e l'amore non conosce restrizioni o limiti.

L'amore non classifica gli oggetti. Amare significa annullare senza ombra di ipocrisia la propria persona, questo e solamente questo.

 Chi vuole convertire, non ama. Quanto al valore intrinseco delle filosofie, non bisogna dimenticare che sono un letterato. Un virtuoso della pa­rola, che ne conosce tutta la celeste fatuità!

 

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La cultura deve essere come una torre da innalzare e sulla quale salire per vedere l'orizzonte sempre più lontano, perché infinito, dello scibile. Questo tipo di cultura non si apprende dalla scuola. Questa cultura dà a chi la possiede, un senso di vertigine, essa comunica scon­forto, smarrimento, per l'infinita vastità di problemi nuovi e contur­banti che da lassù si possono ammirare. Chi possiede questo tipo di cultura si sente meschino, ignorante. Le nozioni già apprese non gli sono di conforto perché sono sotto di lui, ed egli, salendoci sopra non è più confortato dalla loro presenza.

La cultura scolastica, invece, allinea le varie conquiste del sapere sopra la testa dello scolaro, sino a formare una cupola chiusà, geometri­ca. Questo tipo di cultura recide ogni stimolo a nuove scoperte. Sem­bra, a chi la possiede, che non ci sia più niente da sapere o da appren­dere. Da queste persone, spira un'aria di compiaciuta saccenteria, di arroganza, di cultura da quiz.

 

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L'uomo subisce ancora il fascino della parola e il suo atteggia­mento nei confronti di essa è identico alle manifestazioni dell'uomo primitivo di fronte alle fasi della luna. Una riverente adorazione pro­piziatoria costellata di tabù e di divieti. Un sentimento di religiosità e timore. Un pudico arretrare di fronte al fenomeno chiamato "linguag­gio", che ne ritarda la comprensione e ne inibisce il pieno sfruttamen­to estetico.

 

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Io trovo che, in prossimità dello sbocco di ogni naturale istinto dell'uomo, la società ha sistemato una pesante ruota da mulino che bisogna far girare tutte le volte che si intende passare aldilà, cioè al soddisfacimento. E ciò è ingiusto.

 

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Vedo una nuova futura società che ha compreso l'esistenza di tre tipi di linguaggio, tutti indispensabili. Il linguaggio estetico, della letteratura, delle religioni, della poesia. Nelle frasi che lo compongono solo la forma ha importanza, il contenuto è privo di ogni interesse.

Il linguaggio filosofico ovvero l'epistemologia, una serie di teorie, di ipotesi di lavoro provvisorie in attesa di essere accertate o confutate.

Il linguaggio della scienza. Una serie di frasi che esprimono fatti verificabili e verificati. Qui, e solamente qui, il conte­nuto è essenziale.

Immorale significa togliere un linguaggio dalla sua sfera di appar­tenenza e spostarlo in quella di un altro.

 

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Il mio più grande rammarico: non essere riuscito mai a scrivere ciò che provo! Non essere mai stato capace di far varcare alle mie emo­zioni la soglia del mio Io. Tutti gli sforzi e le sottili malizie di scrit­tore, si sono rivelati mezzi inadeguati e insufficienti per comunicare agli altri le brezze carezzevoli della mia anima, i veli diafani e dolcissimi delle sue alcove infinite . . .

 

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Quando il parlare e lo scrivere frasi rabbiose equivarrebbe a sparare sulla folla o a gettar vetriolo in faccia ai bambini, conviene indossare il costume del clown, e con la maschera dell'ilarità far ride­re nel parlare. Accade allora che, una volta suscitato il riso, la finzione sia la sola cosa ad essere presa sul serio.

 

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Nella bellezza come nella felicità, è sempre la nota discordante, l'elemento di eccesso o di carenza dissimulato nel meraviglioso equili­brio della sinfonia, a creare la sublime impressione dei trans-umano.

L'arte deve avere fini educativi oppure, completamente sganciata dalla didassi, deve essere fine a se stessa? E' una vecchia questione, e ognuno, mosso da interessi diversi, può dare la sua risposta. Per parte mia, che ho un altissimo concetto dell'arte, mi rifiuto di vederla umi­liata a strumento nelle mani dei pedagoghi.

 

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Il nudo non è immorale. Immorale è la filosofia che insegna a provare vergogna del corpo nudo.

 

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Sia ben chiaro: io non sono contro le religioni, ma mi scaglierò sempre contro quella religione che mira all'egemonia. La religione co­me l'arte, è una delle tante manifestazioni necessarie alla felicità di un popolo. Tentare di ucciderla o di sostituirla significa far violenza a quel popolo.

 

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Male e bene sono due aspetti indispensabili e relativi di un'unica realtà. Sono i due poli della calamita in eterno contrasto ma insepara­bili.

 

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Dal travisamento del significato della filosofia, hanno origine mol­ti rappresentanti della cultura pappagallesca. Un filosofo puro che non sia un innamorato della scienza, (oppure  un ricercatore, uno scien­ziato, uno storico) è un assurdità. Che cosa è infatti la filosofia se non ansia, anelito a una conoscenza più alta; il fremito di impazienza dinnan­zi  ai limiti attuali della scienza, che si traduce in un chimerico tenta­tivo di superarli.

 

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Purtroppo, nell'immane groviglio di problemi matrimoniali io vedo solo questo: gli sforzi privi di successo, i tentativi maldestri e ca­richi di conseguenze, che una società compie per imporre una vita monogama a un animale poligamo per natura come l'uomo e la donna.

 

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L'opera d'arte, oltre a richiedere una esecuzione perfetta, deve essere anche perfettamente inutile.

 

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Un moralista disse: tutte le follie in amore, intese come breve o lunghissimo preludio all'atto generativo, sono biologicamente giu­stificate.

 

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La nostra comprensione di un meccanismo psicologico è l'unica via per liberarci dalla sua schiavitù.

 

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Un giorno si scopre che l'amore, l'amore infinito per tutte le crea­ture, l'amore illimitato di un Buddha esteso alla totalità senza esclu­sione di parte; l'amore che turba, che incanta, che singhiozza, che im­plora, che sanguina. L'amore che prega, che bestemmia, che freme e sublima ... Un giorno si scopre che questo amore, è forse la sola chia­ve di volta per comprendere tutto l'Universo.

 

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Chiamiamo dolore la sensazione che si prova nello spazio di tem­po che precede il possesso dell'oggetto desiderato, o di un fine perse­guito. Nausea, è invece quella sensazione altrettanto sgradevole che si sperimenta dopo aver goduto troppo a lungo dell'oggetto conquistato.

Chi crede nei divieti, creati dagli inventori di metafisiche e li se­gue scrupolosamente, è costantemente preda del primo tipo di dolore. Chi rigetta tutti i divieti che intralciano la via verso il piacere, incappa nel secondo tipo di dolore: la nausea con la sua gamma di emozioni dolorifiche (che non si devono sottovalutare, visto che spingono al suicidio). L'uomo evoluto, l’uomo superiore, non si accontente­rà quindi di scartare i divieti, ma dovrà pure crearne altri per sé, e nel­la misura sufficiente per arrestare in lui i desideri, prima che il loro sod­disfacimento sfoci nella nausea; osserverà i divieti in proporzione cioè alla sua sopportazione del piacere.

Etica sì, dunque, ma per l'uomo, in funzione dell'uomo, e a suo esclusivo vantaggio.

Abito mentale per preservarlo dalla possibilità di assorbire un quantitativo di piacere eccessivo, e che potrebbe nuocergli. Strumen­to psicologico nelle sue mani che gli consente di salire un altro gradino sulla scala della felicità e della saggezza.

 

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Cosa c'è oltre la felicità? La noia! Il profumo di un fiore non si sente più dopo alcuni minuti che lo si inspira.

Cos'è la felicità? E' il confronto di due differenti stati; è un bre­ve, misterioso salto dal peggiore al migliore.

 

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Il perseguire uno scopo significa agire per mutare il mondo esterno quale esso ci appare ai nostri sensi limitati. Chi lavora per un fine, non conosce mai tutti i dati, o ne sottovaluta o sopravvaluta alcuni. Agire, significa a volte occuparsi di una massa sconfinata di fatti, pregiudizi, fenomeni, che non si possono incanalare per la loro molteplicità e in­trinseca inconoscibilità. Chi agisce non può conoscere i mille meccanismi segreti celati dietro alle leve che egli manovra per creare le circostan­ze. E ci sono pulsanti, ma ignora quasi sempre il funzionamento com­plesso dei circuiti dietro ai pannelli; ed egli preme sempre quelli meno sconosciuti, ma le conseguenze ultime dei suoi gesti sono sempre im­prevedibili.

E naufraghiamo lontano dalla meta prefissa, talvolta, anche se avevamo preso tutte le precauzioni: perché non abbiamo saputo usare la bussola, o i topi hanno mangiato le carte di bordo, o è finita l'acqua o i tarli hanno roso l'albero maestro. E questo insieme futuro di dati che avremmo inteso piegare, da sempre è stato chiamato il destino.

 

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La fede nella capacità conoscitiva della mente, senza ricorrere all'empirismo, deve morire. Tutte le parole o i concetti che non hanno qualcosa dietro di sé, che non derivano cioè da una esperienza diretta, sono da considerarsi finzione poetica o lavoro letterario. Sapendo que­sto, è triste osservare lo spettacolo di migliaia di persone che lavorano, soffrono per una ideologia. Per un prodotto della mente, cioè, che non essendo frutto di una esperienza diretta darà inevitabilmente, dopo es­sere stato realizzato, risultati completamente deludenti e diversi dalle aspettative.

 

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Il gioco chiamato società ha regole molto precise. Fra le quali questa: non rivelare mai ad alcuno le proprie attitudini o inclinazioni. Si verrebbe scherniti, disprezzati, derisi. Se io avessi commesso questa imprudenza, scoprendomi cioè per quello che sono, un letterato, a quest'ora certamente mille mani mosse da interessi diversi si sarebbero al­zate per lapidarmi. E' prudente fingere, mentire sempre su questo pun­to. E' necessario ingannare la società spacciandosi per ciò che non si è, e per ciò che i contemporanei vorrebbero che si fosse. Perché l'uo­mo vale solo in proporzione alla sua ipocrita accondiscendenza e il robotismo è una qualità molto in alto nella scala dei valori. Il gioco chiamato società ha regole molto precise. E gli innovatori, che devono necessariamente essere dei trasgressori, fanno di solito una brutta fine.

 

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Non esistono lingue naturali e lingue artificiali. Le prime sono state create da un intero popolo nel corso di più generazioni. Le secon­de sono il frutto di un solo uomo, oppure di una equipe di stu­diosi. Naturale è solo la tendenza, insita nell’uomo, di inventare le lingue.

 

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Non mi considero antifemminista affermando qui che la donna è fisicamente e forse anche psichicamente inferiore all'uomo. Eppure la procreazione non è il suo unico ruolo. La donna è il principale pun­to di riferimento dell'estetica. Il suo contributo all'arte è altissimo e consiste nei capolavori creati da uomini che si sono ispirati alla donna. Essa è la scintilla che ha dato vita all'arte, lo stimolo che scatena nell' uomo le grandi forze della creatività.

 

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Niente è più scostante, esecrabile, della via di mezzo, in arte. L'impiego del compromesso, indispensabile nella vita è da escludere completamente nell'arte pura, nella vera arte, nella autentica finzione. Chi si accosta all'arte conosce questa particolarità e necessariamente sa distinguere l'uomo e l'artista, l'opera d'arte e la vita reale.

 

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II letterato non può fare a meno di rabbrividire per le sevizie che la letteratura ha subito da parte dei politici, dei pedagoghi e dei ven­ditori di irrazionale. Ed egli non si stanca mai di gridare che è un cri­mine. l'impiego di questo strumento per qualsiasi altro scopo al di fuo­ri di quello per cui è stato creato: il divertimento e la finzione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

EPILOGO

Alcuni uomini adoperano la penna come un fucile, e con essa uccidono ed esaltano la violenza. Altri l'adoperano come un aratro, o una cazzuola e con essa seminano, costruiscono e lavorano per miglio­rare il mondo.

La mia penna, sia il cilindro dell'illusionista con le sue mille facezie, ­con bianchi colombi, e girandole e sete, e campanelli e profumi.
La mia penna non vuole scrivere, ma cantare, fra seduzioni e giri di danza. Non vuole assemblee di lettori, severi studiosi, uomini d'azione ...
La mia penna è femmina. Per lei sono i poeti, gli innamorati. A lei accorrono i marinai, i clowns, i vagabondi, i suonatori di piffero…

 

FINE  1974

 

 

 

 

 

1 Maggio 2024

 

 

 

 

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