Abigail - Recensione

Vampiri da rapina.

Abigail - La recensione

Come credo di aver già scritto sempre da queste parti, in genere tendo a evitare i materiali promozionali legati ai film (ma pure ai videogiochi, alle serie TV eccetera) e soprattutto i trailer. Dietro questa pratica ci sono principalmente pigrizia e sciatteria, difatti quando bighellono su internet non è che stia esattamente a cavarmi gli occhi per evitare incontri indesiderati; tuttavia, ecco, una parte di me, quella che spinge per "épater la bourgeoisie" come quando avevo quindici anni, di tanto in tanto ripesca la posizione in merito di Roger Ebert: "Trailers. Have nothing to do with them". Il compianto critico era anche solito sottolineare che i trailer finissero spesso per rovinare le migliori gag delle commedie o anticipare i colpi di scena dei thriller, e beh, vedendo come sono andate le cose con Abigail, forse aveva ragione.

L’atteggiamento di Ebert nei confronti dei trailer.

Il nuovo horror diretto dalla coppia Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, già ampiamente collaudata dopo lo Scream del 2022 e lo sfiziosissimo Finché morte non ci separi, sfoggia infatti un twist che per decenza evito di svelare a differenza di poster e soprattutto trailer, appunto. Un twist telefonato, OK, e calato anche relativamente in fretta OK; ciononostante penso sarebbe stato meglio nasconderlo un po’ meglio considerato che la prima parte del film mi è parsa la più convincente proprio in via della tensione e del "chi è chi?" in stile Le iene e The Hateful Eight. Meccanismo senz’altro visto e stravisto - chi lo nega? - ma sempre intrigante quando ci sono di mezzo tot sconosciuti rinchiusi in uno spazio senza la possibilità di evadere, qui oltretutto minacciati da una presenza particolarmente oscura.

Detto ciò, probabilmente se state leggendo questa recensione e/o seguite anche solo vagamente il genere, probabilmente saprete già in cosa consiste il suddetto colpo di scena; però, insomma, era giusto per uscirne con le mani pulite. In caso contrario, beh, meglio se dribblate il seguente trailer.

Spoiler a parte, Bettinelli-Olpin e Gillett non sono andati a pescare troppo lontano dal solito laghetto, considerato che in termini di struttura questo film ha parecchio in comune con Finché morte non ci separi, con cui condivide anche lo sceneggiatore Guy Busick, affiancato per l’occasione da Stephen Shields. Qui come là, infatti, si parte da una premessa tutto sommato plausibile per poi far sprofondare i personaggi in un mare di terrore; la differenza è che in vece di Samara Weaving a un passo dalle nozze, Abigail si apre col tipico gruppetto di criminali assemblato per l’occasione da tale Lambert (Giancarlo Esposito) con l’obiettivo di rapire la ragazzina eponima (Alisha Weir) e chiedere un cospicuo riscatto al presunto genitore.

Romanzo horror-criminale

Nella squadra non manca proprio nessun cliché, ma questo non rappresenta necessariamente un problema in un film che non fa nulla per nascondere le proprie fonti, soprattutto all’inizio, in modo da coprire le venature horror sotto un tappeto da heist movie: c’è la tizia sveglia dalla battuta pronta (Melissa Barrera, pure proveniente dagli ultimi Scream), l’ex sbirro passato al lato oscuro (Dan Stevens), la giovane stramba esperta di computer e sistemi di sicurezza (Kathryn Newton), l’ex militare con la coscienza appesantita (William Catlett), il tipo muscoloso da sfondamento (Kevin Durand), e infine il pilota designato schizzatissimo e tutt’altro che affidabile (Angus Cloud, attore apprezzato in Euphoria e scomparso tragicamente lo scorso luglio).

L’allegra combriccola di Abigail.

Le scelte di cast risultano piacevolmente convenzionali e a modo loro centrate, così come funziona la prima parte di un racconto che, opere già citate a parte, pesca a piene mani dai gialli claustrofobici à la Agatha Christie, laddove alla banda, sbrigato il colpo, tocca trascorrere la notte in una villa in attesa di sviluppi, e lì è tutto un chiacchierare e tirare fuori scheletri dagli armadi eccetera, mentre lo spettatore tenta di capire se ci sono in ballo mele marce.

La quiete di contro dura poco, e nel giro di un niente da Dieci piccoli indiani si passa alla versione vampiresca de La cosa con tanto di sparizioni, sbudellamenti e i classici luoghi comuni sui succhiasangue regolarmente sfatati.

"Qualcosa dal punto di vista del vampiro?"

I due registi mostrano ancora una volta di sapere il fatto loro quando c’è da maneggiare un certo horror caciarone, sì, ma non per questo dozzinale, e tra montaggio e costruzione dell’azione mantengono la tensione sufficientemente alta anche dopo che la trama si è giocata le carte migliori. Anche Alisha Weir se la cava bene, mentre Melissa Barrera riesce a non sacrificare le fragilità del proprio personaggio sull’altare dell’eroina action.

Ho già detto che c’è un sacco di sangue?

Di contro, per quanto questa sorta di "home invasion alla rovescia" mi abbia divertito il giusto, avrei preferito un maggiore equilibrio tra le parti, fosse anche solo in termini di minutaggio e al netto delle premesse deliberatamente sfacciate. Quando il racconto abbandona misteri e manipolazioni varie per mandarla definitivamente in caciara, infatti, ne guadagnano sicuramente azione e sequenze splatter, ma viene meno la suspense iniziale, mentre la narrazione inserisce il pilota automatico fino a un finale non esattamente sorprendente.

Peccato, perché lo spunto resta buono, e con un po’ di ispirazione in più non dico ci sarebbe potuto scappare un nuovo Finché morte non ci separi, ma quasi, mentre così siamo davanti "solamente" a dell’onesto intrattenimento.

Abigail sbarcherà al cinema il 16 maggio.

Verdetto

Nonostante tenda a preferire gli horror più sofisticati o politici, non mi tiro mai indietro davanti a dell’onesto divertimento, e Abigail ne fornisce più che a sufficienza facendo scorrere via lisce le (quasi) due orette che dura. Di contro, dal mix tra storia di mala e vampiri si sarebbe potuto ricavare qualcosa di più interessante o perlomeno originale, magari dosando meglio le parti, mentre qui registi e sceneggiatori si sono limitati a portare a casa il risultato senza nuotare troppo al largo: e può bastare, per carità, a patto di non chiedere troppo al film.

In questo articolo

Abigail

16 Maggio 2024

Abigail - La recensione

7
Discreto
Un action-horror discreto al quale, tuttavia, è mancato un po’ il coraggio.
Abigail