Baby gang, “hasta la muerte”. La guerra delle tribù da Ostia all’Olgiata - la Repubblica

Roma

Baby gang, “hasta la muerte”. La guerra delle tribù da Ostia all’Olgiata

Baby gang, “hasta la muerte”. La guerra delle tribù da Ostia all’Olgiata
Ogni quartiere ha un gruppo di riferimento pronto

a lanciarsi la sfida via social

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«Ao sabato s’appiccichiamo de brutto coi 17, stai a venì?». Lo slang da strada infarcito di inglesismi e semantica social è il linguaggio masticato dalle tribù di giovanissimi che tra un rimando alle “pandillas”, le bande attive in America Latina, e un trapper, hanno smesso di essere dei teppisti all’amatriciana per far parte un fenomeno preoccupante catalogato alla voce “Baby Gang”. Roma ne conosce diverse. Hanno tra i 13 e i 17 anni e abitano ogni quartiere, da Ostia alla Giustiniana, passando per Corviale, Fleming e Laurentino 38.

Le indagini della procura per i minorenni rivelano una realtà di ragazzini che si tatuano sul corpo «Hasta la muerte», o il profilo della “dama gitana” scimmiottando le gang sudamericane.

Come i 6 minori in attesa che il tribunale si esprima sulla messa alla prova: dopo aver attirato in una trappola un coetaneo disabile che aveva dato fastidio “alla pischella”, lo hanno massacrato, immortalando tutto in un video diffuso su internet.

Da quell’indagine è emerso un mondo. Gli investigatori hanno scoperto la “17” e la “18”, guidate da “Rana” e “Fragolone”. Poca vita da muretto e molti social: la 17 raccoglie le comitive del Fleming e di Le Rughe, qualcuno dell’Olgiata. Si vedono sulla scalinata in piazzale Winston Churchill a Valle Giulia, in piazza di Spagna o al Colosseo.

Sono contrapposti a quelli di Ponte Lungo e della Tuscolana. E soprattutto a Fragolone, alla 18, che tiene insieme le comitive di Roma Sud: Garbatella, San Paolo, Tor Marancia, Portuense, Roma 70 e Corviale. Tutti insieme dalle parti della Basilica di San Pietro e Paolo, Piazzale Don Luigi Sturzo.

Ci sono anche i Tmb, quelli di Tor Bella Monaca. E il “Nucleo Prati”, cuore nero e rennino beige sfoggiato a piazza Cavour.

Si incontrano e si scontrano, come era successo nel dicembre del 2020 quando si regitrò la maxi rissa sulla terrazza del Pincio.

I gruppi si formano e sciolgono. «In un numero inferiore alle 10 unità del genere maschile appartenenti alla fascia età 15-24 anni... Nella maggioranza dei casi, le gang giovanili attive nei territori nel periodo in esame hanno compiuto atti di bullismo, risse, percosse e lesioni, atti vandalici e disturbo della quiete pubblica», recita il dossier.

I casi sono tanti. Ci sono i 7 bulli individuati dal pm Silvia Santucci, dopo aver picchiato due ragazzi sordi all’Aurelio filmando il tutto con il cellulare, o gli altri filmaker improvvisati che il 21 ottobre del 2021, nella campagne di Grottaferrata, al «Vallone», hanno aggredito un 16enne, afferrandolo nei pressi di un dirupo : «Ho ammazzato tanta gente qua, se non mi porti i soldi, la prossima volta ti ci butto».Quelli di Colli Albani vantano 8 rapine in 3 mesi, «all’interno delle stazioni della metropolitana», si legge negli atti che descrivono adolescenti che puntano un coltello alla gola di altri adolescenti. Per 15 euro. Non si rapina per soldi, ma per status, in un contesto «aggregato», dice il rapporto appena pubblicato, il bullo «acquisisce una sicurezza che gli consente di sentirsi invincibile».

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