Da Garbagnate Milanese al Queens a New York per uno stage nell’Istituto Italiano di Cultura

Da Garbagnate Milanese al Queens a New York per uno stage nell’Istituto Italiano di Cultura

Un reportage di Nadia Pieri, studentessa dell’Università dell’Insubria che per tre mesi farà un tirocinio all’Istituto Italiano di Cultura di New York. “I primi giorni nella Grande Mela sono stati un mix di emozioni”

Nadia New york

La mia prima settimana a New York è ormai giunta al termine, ma ancora non realizzo di essere qui. Lo scorso mercoledì sono partita da Milano Malpensa con un volo diretto che in nove ore mi ha portata dall’altra parte dell’oceano. Ad accogliermi in aeroporto c’era mia zia Carmen, la sorella di mia nonna, dalla quale sto attualmente alloggiando e che, fino a sette giorni fa, era per me una perfetta sconosciuta.

Poco dopo esserci presentate e aver videochiamato la mia famiglia che aspettava ansiosa la mia telefonata, siamo salite sul taxi alla cui guida c’era Hector, un signore originario dell’Honduras. “Mucho gusto señorita”, così mi ha salutata. E in quell’esatto istante ho capito che la “mia nuova vita” stava per cominciare. Nel giro di mezz’ora sono arrivata ad Astoria, il quartiere in cui abita mia zia e che per i prossimi mesi sarà la mia casa. Si trova nel Queens, a soli 20 minuti da Manhattan, ed è abitato prevalentemente da sudamericani (se pensavo di tornare in Italia con un inglese perfetto, infatti, mi sbagliavo. Considerate che nell’ultima settimana ho parlato solo spagnolo!).

I PRIMI GIORNI NON SONO STATI FACILI

All’inizio ho avuto quello che si potrebbe definire “uno shock culturale”. Mi sono trovata non solo in un ambiente totalmente differente da quello in cui vivo, ma anche da quello che mi immaginavo. Quando si parla di New York, infatti, si pensa subito ai grattacieli immensi e al lusso sfrenato, ma New York non è solo questo. New York è un agglomerato di culture, etnie e lingue differenti, “un melting pot” che inizialmente può spaventare ma che, a lungo andare, si rivela essere il cuore pulsante della città. Smaltita l’adrenalina del viaggio, ho iniziato a realizzare di essere davvero qui, a nove ore di volo da Milano, lontana da tutti i miei affetti. I primi giorni ho faticato a dormire, mi sono sentita spaesata e un po’ intimorita. Mi sono anche chiesta: “Ho fatto bene a buttarmi in questa avventura?”, “Sono davvero pronta a vivere un’esperienza del genere?”. Essere catapultata all’improvviso in una città così grande non è facile soprattutto se, come nel mio caso, è la prima volta che stai fuori dal tuo Paese per così tanto tempo. Ma io mi conosco e sapevo che, dopo un po’ di incertezza iniziale, mi sarei ambientata. E così è stato. Anche se non ho ancora completamente smaltito il jet lag (mi addormento alle nove di sera e mi sveglio all’alba), giorno dopo giorno inizio a sentirmi a casa, ma soprattutto ad apprezzare le mille sfaccettature di questa città. Nell’ultima settimana mi sono ritrovata a mangiare un “pan con jamón y queso” in un caffè colombiano e “pollo y arroz” in un ristorante venezuelano. Ma ho fatto anche pausa pranzo a Central Park, assistito all’arrivo di Trump di fronte alla Trump Tower, visitato il Plaza Hotel (l’hotel di “Mamma ho perso l’aereo”), passeggiato per Times Square, scattato foto di fronte a Wall Street e osservato incredula il memoriale dell’11 settembre.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Nadia Pieri (@nadia_pieri)

L’INIZIO DEL TIROCINIO

A rendere la mia esperienza qui a New York ancora più incredibile è stato l’avvio del mio stage nell’Istituto Italiano di Cultura, la cui sede è esattamente a due passi da Central Park. Ogni mattina prendo la metro e scendo di fronte all’Hunter College, cammino per qualche minuto osservando incredula i grattacieli e gli antichi palazzi, di fronte ai quali c’è sempre qualche portiere che accenna un saluto con tanto di sorriso, e poi arrivo a Park Ave, una zona estremamente elegante in cui si trova anche il Consolato italiano. Dalla finestra del palazzo in cui lavoro vedo i taxi gialli e i classici bus americani che cercano di farsi spazio tra le affollate strade di Manhattan e mi chiedo in continuazione: “Ma davvero sono qui?”. Nonostante sia così lontana, l’Italia continua però a far parte delle mie giornate. All’Istituto Italiano di Cultura vengono organizzati tantissimi eventi che celebrano l’arte, il design e la cucina italiana. Fortunatamente, infatti, non ho dovuto aspettare tre mesi per mangiare la pizza! E poi le persone che ci lavorano sono davvero squisite. Ognuno di loro ha da raccontare storie straordinarie con le quali si potrebbe realizzare un film (ma per davvero!). Starei le ore ad ascoltarli perché è incredibile pensare a come siano arrivati a New York tutti per un motivo diverso: chi per studiare, chi per amore e chi per lavoro. Ma soprattutto è ammirevole il fatto che siano riusciti a costruirsi una vita da zero, lontani dai propri affetti e dalla propria terra.

In questo momento i pensieri che abitano la mia mente sono tanti, e sto ancora cercando di realizzare ciò che sto vivendo. Non vedo l’ora di scoprire cosa mi riserverà questa avventura, ma nel frattempo mi godo il momento e con gli occhi all’insù mentre osservo i grattacieli che sembrano toccare il cielo mi rendo conto di trovarmi nel posto giusto al momento giusto. Alla prossima settimana!

di
Pubblicato il 17 Maggio 2024
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Copyright © 2000 - 2024 VareseNews.it. Tutti i diritti riservati
VareseNews è un marchio di Varese web srl P.IVA 02588310124, Via Gianfranco Miglio n.5 - 21045 Gazzada Schianno (VA)
Tel. +39.0332.873094 / 873168
Testata registrata presso il Tribunale di Varese n.679 - Direttore responsabile: Marco Giovannelli
Impostazioni Cookie - Informativa Cookie - Informativa Privacy

Anso

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.