Cannes 2024, Coppola e il cast di Megalopolis incontrano la stampa: "I soldi non contano, dovevo fare questo film" [FOTO]
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Cannes 2024, Coppola e il cast di Megalopolis incontrano la stampa: "I soldi non contano, dovevo fare questo film" [FOTO]

La conferenza stampa a Cannes 2024 di Megalopolis ha visto Francis Ford Coppola protagonista indiscusso. Realizzare questo film è stato per lui un viaggio incredibile, ha dichiarato, ma il merito è soprattutto del cast. Quanto al budget a nove cifre, non ha dubbi: "I soldi non contano"!

Cannes 2024, Coppola e il cast di Megalopolis incontrano la stampa: "I soldi non contano, dovevo fare questo film" [FOTO]

L'incontro di Francis Ford Coppola e del cast di Megalopolis con la stampa di Cannes 2024 si è svolto in un clima denso al tempo stesso d'emozione e allegria. Il regista, 85 anni, è stato il destinatario della maggior parte delle curiosità della sala e ha risposto di buon grado, qui e là aggiungendo un pizzico d'ironia. Il suo ultimo film, costato 120 milioni di dollari, è frutto di una lunghissima gestazione, cominciata circa quarant'anni fa. La proiezione in anteprima al Festival, nella serata di giovedì 16 maggio, ha raccolto una calorosa standing ovation.

La prima domanda verte proprio su questo. Com'è stato, dopo tanto penare, ricevere un'accoglienza tanto entusiasta? "Ho provato sollievo e gioia - ha replicato Coppola - qual è la combinazione di sollievo e gioia? Un'emozione che non si può descrivere con una parola, ma è stata una gioia incredibile dopo tutti questi anni. Avere un'idea e costruirla nel corso del tempo, senza abbandonarla malgrado tutto... è stato bellissimo".

Hanno partecipato alla conferenza stampa con il regista gli attori Aubrey Plaza, Adam Driver, Nathalie Emmanuel, Giancarlo Esposito, Laurence Fishburne e Jon Voight e Talia Shire. Presente anche Roman Coppola.



Megalopolis è ambientato in una New York post-apocalittica abbandonata al caos, ma non priva di speranza. A tal proposito il protagonista Giancarlo Esposito ha ammesso che, durante la realizzazione del film, spesso non sapeva “cosa sarebbe successo” o in che direzione Coppola volesse portare la narrazione. Guardano il film per la prima volta, però "all'improvviso ho capito: non sono tenuto a sapere niente, non dovrei sapere niente e nemmeno Francis sa". Rivolgendosi a Coppola, ha concluso: "Ho speranza per il nostro mondo grazie a te".



Jon Voight, 85 anni, è stato tra i primi a discutere con il regista di Megalopolis. Poiché la paura del futuro gioca un ruolo di primo piano nel lungometraggio, l'attore ha spiegato in che modo, secondo lui, la visione di Coppola può e dovrebbe ispirare anche la società di oggi.

Chiediamoci dove stiamo andando e cosa possiamo fare. Io ho una certa età, qualcuno di voi se ne sarà accorto. Mi domando, col tempo che mi rimane cosa posso fare per proteggere i miei nipoti e lasciar loro un mondo migliore. So che è possibile, sono d'accordo col film e la visione di Francis. [...] Il film mi ha commosso profondamente perché sin dall'inizio, 25 anni fa, avevo capito la sua visione. [Coppola, ndr] si è assunto ogni rischio, questi attori sono coraggiosi, intelligenti e talentuosi.

Su una cosa sono tutti d'accordo: Francis Ford Coppola ha un talento naturale per entrare in sintonia con il suo cast. "Francis adora gli attori - ha sottolineato Aubrey Plaza - sa come ispirarli e si fida di loro. Entrare nella sua visione è una atto di fiducia per entrambi".



"È stata davvero una collaborazione tra tutti noi - ha continuato Coppola - io non ho fatto il film, lo abbiamo fatto insieme. Senza di loro non sarei riuscito a fare un film del genere. Adam ha partecipato anche all'editing e mi ha dato dei suggerimenti brillanti. Ognuno è andato oltre il proprio ruolo e mi ha aiutato ad ottenere il risultato, questo è vero. Non sono i miei attori: sono i miei collaboratori".

Il regista de Il Padrino ha poi elogiato la colonna sonora del film e il lavoro di Osvaldo Golijov: "Dovrebbe essere qui oggi. È un musicista classico molto creativo. Se ci fate caso questo è un film sul tempo e il ritmo è fondamentale. Il sound team ha fatto un gran lavoro. Mio padre era un compositore classico e io andavo spesso all'Opera da bambino. La musica per me è importantissima".



Una domanda in particolare ha sorpreso il regista: in futuro potrebbe pensare di rimettere mano a Megalopolis?

Non saprei. Credo che sarò ancora qui tra vent'anni [ride, ndr]. Se potrò renderlo migliore, ci proverò.

Quanto a Laurence Fishburne, l'attore è intervenuto dichiarando che, secondo il suo parere, tra le migliori qualità di Coppola c'è la capacità di 'fermare il tempo'. "Io e Francis lavoriamo insieme dal 1976. Avevo 14 anni, io e Roman [Coppola, ndr] siamo cresciuti insieme. Francis è sempre stato in grado di fermare il tempo, questa è la cosa grandiosa di lui. Diceva: 'Vi mostro come si fa'. È meraviglioso vedere sullo schermo, nel grande film che abbiamo visto ieri sera, come ci è riuscito. Sono orgoglioso di te, di lavorare con te e di tutti noi: questo film è pura magia".



Nessun accenno alle polemiche che hanno segnato i giorni immediatamente precedenti alla presentazione di Megalopolis. Fatta eccezione per una domanda sul budget a nove cifre (che il regista ha versato di tasca propria) e sulla distribuzione. In merito, Coppola è stato netto.

Non mi interessa dei soldi. Non mi è mai importato. Ho messo il rischio nel film. Non ho problemi: i miei figli, senza eccezioni, hanno una carriera meravigliosa. Il film è come pensavo che dovesse essere, e ho pagato per questo. Ci sono così tante persone che, quando muoiono, dicono: 'Vorrei aver fatto questo o quello'. Quando morirò, dirò: 'Ho visto mia figlia vincere un Oscar, ho fatto il film dei miei sogni [...]'. Mi rivolgo a tutti voi qui: i soldi non contano. Ciò che è importante sono gli amici. Un amico non ti deluderà mai. I soldi vanno e vengono.

Quanto al fatto che Megalopolis stia ancora cercando la distribuzione negli Stati Uniti, ha aggiunto: "Gli studios hanno grandi debiti e il loro compito non è tanto fare film, quanto pagare i loro debiti. Le nuove aziende come Amazon, Apple e Microsoft hanno un sacco di soldi, quindi potrebbe darsi che gli studi che conoscevamo da così tanto tempo non saranno più qui in futuro, non lo so".

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