I segreti più torbidi e i tradimenti più sconvolgenti non sono mai dove ci si aspetta di trovarli: vanno cercati negli attici con vista su Manhattan, tra i colli di pelliccia e i fili di perle, nel té del cinque e nei ricevimenti dell’alta società. È questa dicotomia che rende la serie tv Feud: Capote vs. The Swans un successo annunciato: chi non vorrebbe spiare nelle vite dei ricchi e famosi?

La serie Feud: Capote vs. The Swans è il prossimo fenomeno di stile

Il secondo capitolo della serie antologica di Ryan Murphy arriva in Italia il 15 maggio 2024, a sette anni di distanza da Bette and Joan. Otto episodi in tutto, diretti da Gus van Sant, che ci riporteranno indietro nel tempo, nel cuore della vera élite di Manhattan degli anni Sessanta e Settanta (altro che Gossip Girl). Il motore della storia è lo scrittore Truman Capote, che raduna intorno a sé i “Cigni”, donne eleganti e privilegiate dell’upperclass con una missione di vita: difendere il proprio status sociale a tutti i costi.

Feud racconta una storia vera

La ‘faida’ a cui fa riferimento il titolo è quella nata tra i Cigni e Truman Capote, abilissimo a farsi strada nel jet-set a colpi di strette di mano e giri di valzer. C’è chi dice che il suo più grande successo fu l’organizzazione del leggendario Black and White Ball nel 1966, prima ancora che le pagine di A Sangue Freddo o Colazione da Tiffany. Capote frequentava assiduamente le socialite dell’epoca: da Lee Radziwill, sorella di Jackie Kennedy, a Marella Agnelli; da Barbara Paley, giornalista di moda e moglie del William S. Paley fino a Slim Keith, che si sposò tre volte (la prima con Howard Hawks, l’ultima con un barone) e fece scoprire ad Hollywood Lauren Bacall.

Il glamour e gli scandali dell’élite di New York

Raffinate e algide come Cigni, queste donne erano maestre dell’arte del vestire (anno dopo anno, finivano regolarmente nelle classifiche delle donne più eleganti). Le loro vite scorrevano apparentemente placide tra feste, ville e barche, fili di perle, abiti couture, guanti bianchi, cocktail party e copertine delle riviste.

L’idillio, però, era solo apparente: Capote negli anni raccolse confidenze, confessioni e pettegolezzi e li usò per scrivere il suo ultimo romanzo, Answered Prayers. Il libro era stato concepito già nel 1958, ma un primo estratto – La Côte Basque, 1965fu pubblicato sulle pagine di Esquire solo nel 1975. Nei personaggi così glamour e così infelici era facile riconoscere le sue amiche, ritratte impietosamente. Capote fu ostracizzato dalla buona società newyorkese, il mondo scintillante di cui aveva disperatamente voluto far parte per tutta la vita.

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Demi Moore in una scena di “Feud: Capote Vs. The Swans” (CR: Pari Ducovic/FX/Disney+)

Il cast di Feud e le donne a cui si ispirano i personaggi

Nella serie Feud i Cigni hanno volti d’eccezione. Naomi Watts interpreta Barbara ‘Babe’ Paley, ape regina dell’alta società e arbiter elegantiae: “Era perfetta – scrisse di lei Capote – A parte questo, era perfetta”. Mai un capello fuori posto, nemmeno nei momenti peggiori della malattia. Mai una sbavatura nei suoi outfit firmati Givenchy, Dior e Balenciaga, sempre accompagnati dai guanti e da una spilla sul bavero. Per entrare nel ruolo, Watts ha dovuto indossare una dentiera e delle lenti a contatto scure per cambiare il colore degli occhi.

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Naomi Watts è Babe Paley nella serie tv Feud: Capote Vs. The Swans (Pari Ducovic/FX/Disney+)

Nel cast della serie tv compaiono anche Tom Hollander (che interpreta Truman Capote) Diane Lane (Slim Keith), Calista Flockhart (Lee Radziwill) e Demi Moore, nel ruolo di Ann ‘Bang Bang’ Woodward, la donna che pagò il prezzo più alto del tradimento. Nel 1955 aveva ucciso il marito William Woodward Jr scambiandolo per un ladro: i giudici credettero alla versione dell’incidente, ma fu lo stesso esclusa dalla cerchia elitaria delle socialite. Vent’anni dopo, quando lo scandalo sembrava ormai dimenticato, Ann Woodward si suicidò col cianuro. Probabilmente aveva saputo della pubblicazione del racconto, che rievocava l’intera vicenda.

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Feud, Capote Vs. The Swans: Chloë Sevigny è C.Z. Guest. (Pari Ducovic/FX/Disney+)

Chloë Sevigny è C.Z. Guest in Feud

Con un’oculata scelta di cast, il ruolo della socialite C.Z. Guest è andato invece a un’altra it girl: Chloë Sevigny. Il suo personaggio forse è tra i più interessanti. C.Z. Guest (nata Lucy e soprannominata C.Z. dal fratello) viene ricordata come un’icona dello stile preppy, ma anche per aver posato nuda per Diego Rivera. Andando con ordine: C.Z. Guest era una bellezza alla Grace Kelly, appassionata di tennis e equitazione. Amava i fiocchi tra i capelli, le perle e gli abiti di Mainbocher e Oscar De La Renta, ma sapeva essere chic anche con shorts, polo e ballerine.

Tommy Hilfiger e Ralph Lauren si ispirarono al suo stile per creare l’immagine della moderna donna americana. Teneva una rubrica di giardinaggio, ma era anche una socialite frizzante ed estrosa: si esibì alle Ziegfeld Follies, si sposò in casa di Ernest Hemingway (con lo scrittore stesso a farle da testimone) e chiese al Duca e alla Duchessa di Windsor di essere i padrini dei suoi figli.

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C. Z. Guest e Joanne Connolly a Villa Artemis, Palm Beach, Florida, nel 1955. (Photo by Slim Aarons/Hulton Archive/Getty Images)

Questo mondo ormai scomparso di lusso, opulenza e privilegio farà gioire gli appassionati dell’estetica Old Money. Ma la ciliegina sulla torta sono i costumi curati da Lou Eyrich tra abiti vintage e capi creati su misura. E sì, ci sarà anche il famoso Black and White Ball: scommettiamo che ci verrà voglia di indossare un paio di guanti?

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