La tenerezza e l’affetto di Gesù - informazionecattolica.it

La tenerezza e l’affetto di Gesù

di Giuliva Di Berardino

IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA

Venerdì 17 Maggio 2024

Gv 21,15-19

In quel tempo, quando si fu manifestato ai discepoli ed essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?” Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti amo”. Gli disse: “Pasci i miei agnelli”. Gli disse di nuovo: “Simone di Giovanni, mi ami?” Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti amo”. Gli disse: “Pasci le mie pecorelle”. Gli disse per la terza volta: “Simone di Giovanni, mi ami?” Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo”. Gli rispose Gesù: “Pasci le mie pecorelle. In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi”. Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: “Seguimi”.

Questo commovente brano del Vangelo, a pochi giorni dalla festa di Pentecoste, ci fa considerare la tenerezza e l’affetto di Gesù per i suoi amici. Egli Gesù ha già dato la sua vita sulla croce, è risorto, e nonostante tutto, ancora continua a stare con i suoi discepoli, prepara una cena per loro e mangia con loro. Ma non solo! vuole rialzare Pietro dal rimorso del tradimento dei giorni della passione. Non pensa “sono morto e risorto: adesso basta”. No! Gesù non premette che Pietro sia vinto dallo sconforto, non permette che i suoi amici tornino alla stessa vita di prima, perché sa che l’amore ha inciso qualcosa nel cuore di questi uomini. Ecco: quando l’amore incide qualcosa nella nostra esistenza, noi non possiamo vivere come se non fosse successo nulla. L’amore di Dio è eterno e resta in noi, in eterno. E noi possiamo riconoscere l’amore di Dio in noi se anche noi amiamo davvero. Ma come facciamo ad accorgerci che amiamo davvero Gesù? Ecco le preziose parole di Gesù: “un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi”. Sapremo con certezza che stiamo amando e che l’amore ha messo radici nella nostra vita, solo quando non saremo più noi i padroni della nostra vita. Tutto questo produce in noi l’incontro vero con Gesù Risorto: ci immerge in Dio, ci travolge, ci trasforma perché ci riempie di Spirito Santo! Preghiamo allora oggi lo Spirito che ci conduca a  incontrare davvero Gesù con tutta la sua tenerezza e misericordia, com’è accaduto per Pietro, quel giorno, perché ciascuno di noi, nella sua condizione di vita e secondo la misura della sua fede,  possa essere inviato, come Pietro, a pascere le pecorelle del Signore.

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