La dichiarano deceduta, ma lei era viva, e inizia un vero incubo per questa donna

La dichiarano deceduta, ma lei era viva, e inizia un vero incubo per questa donna

La dichiarano deceduta, ma lei era viva, e inizia un vero incubo per questa donna
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Susan Johnson, una donna di Scarborough, in Inghilterra, ha vissuto un'esperienza kafkiana quando è stata informata dai fornitori di assistenza sanitaria di essere morta, nonostante fosse palesemente viva. Questo incredibile equivoco ha avuto inizio a marzo 2023, quando Johnson si è recata per un appuntamento di routine all'ospedale.

Dopo aver consegnato la sua lettera di convocazione, le è stato comunicato con sorpresa che, secondo i loro registri, era deceduta e, di conseguenza, non poteva accedere ai suoi benefici governativi (in questo caso non c'entra la Sindrome di Lazzaro).

La situazione si è aggravata quando, dopo aver verificato con il suo medico generico che l'errore era stato corretto, ha contattato il Dipartimento per il Lavoro e le Pensioni. Un agente, schiettamente, le ha comunicato che "nel computer, lei risulta morta". Questo ha spinto la signora Johnson in uno stato di shock tale da costringerla a ritirarsi in sé stessa, incapace di parlare o reagire.

Nonostante i benefici di Johnson siano stati successivamente ripristinati, la confusione sulla fonte dell'errore persiste. Il gruppo medico di Scarborough, il suo medico di base, ha riferito di aver ricevuto istruzioni elettroniche dal servizio di supporto alla sanità primaria, Primary Care Support England, per rimuoverla dai loro registri.

Tuttavia, quando contattati, i rappresentanti di PCSE hanno negato qualsiasi coinvolgimento diretto, attribuendo il problema a un errore automatizzato già risolto.

Né il Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito né il Dipartimento per il Lavoro e le Pensioni sono riusciti a identificare i responsabili di questo errore, lasciando Johnson senza risposte chiare. Determinata a ottenere giustizia e chiarimenti, la donna insiste per scoprire chi ha "premuto il pulsante", sostenendo che tale persona non dovrebbe lavorare in quel settore.

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