Nel 2017 Napoli battezza un nuovo fenomeno musicale destinato ad innescare una vera e propria rivoluzione culturale, il cui epicentro è proprio la città di Partenope. Nel 2024 questo artista stupisce tutti, ancora una volta, con un film a lui dedicato che riesce a conquistare l’intera penisola (primo, come film italiano, al box office). Il tutto, senza mai svelare la sua vera identità.
“Il segreto di Liberato”, uscito nelle sale, ovviamente, il 9 maggio (data ormai associata al cantante), è un mix che funziona perché, come la stessa musica di Liberato (in grado di fondere la tradizione neo-melodica napoletana con l’R&B, l’hip-pop e l’elettronica), anch’esso è un progetto di una trasversalità creativa immensa, un mix inaspettato di elementi, luoghi e linguaggi completamente diversi tra loro che riescono però a dialogare perfettamente, un po’ come tutti quei quartieri di Napoli che proprio Liberato è stato in grado di unire attraverso il sonoro.
Questo proteiforme film è diviso in due parti, una documentaristica ed una d’animazione, che rispecchiano perfettamente le due anime dell’artista: Liberato personaggio, raccontato dalla sua troupe nella sua scalata verso il successo, e Liberato uomo, la cui storia personale è narrata attraverso il fumetto (visivamente squisito e assolutamente importante in quanto segna un passo coraggioso verso una possibile svolta dell’industria d’animazione italiana). Colori accesi dell’animazione, in piena contrapposizione con i toni delle scene di vita vera, reali e crudi. Una storia emozionante di una persona qualunque, il cui destino, con non poche difficoltà, lo ha portato ad essere personaggio noto all’intero panorama musicale europeo (sold out le date di Parigi e Berlino nel 2023, per citarne solo due).
Francesco Lettieri, il regista, viaggia di pari passo con Liberato ed è lui a dare il via al racconto. I due hanno sempre fatto tutto insieme, in una commistione che in Italia non si era mai vista: “penso a Chris Cunningham e Aphex Twin i cui video per me sono cult. Con Liberato sono riuscito ad esprimermi davvero.” Confessa Lettieri.
E difatti nel film vediamo quanto il suo aiuto sia stato fondamentale, sin dal principio, per il cantante; altro che personaggio costruito a tavolino da altri artisti come si credeva all’inizio, qui parliamo di qualcuno che si è costruito un mattone alla volta, circondandosi di persone giuste e sfruttando il suo dolore per creare musica in grado di muovere le persone e, perché no, farle anche ballare.
Il brano che accompagna l’uscita del film porta come titolo “Lucia”, nome del personaggio femminile nel film, colei che ha aiutato a far (ri)nascere l’uomo dietro la maschera, diverso, ma uguale, come un ignoto che non si vede, ma che esiste attraverso la voce della gente.
Sebbene alcuni misteri siano stati svelati ed altri riproposti in chiave diversa, resta il fatto che questo film riesce a riflettere una realtà, quella partenopea, che naviga da sempre tra segreti, sacralità e misticismo, ma capace di attirare ed influenzare chiunque. Compreso lo stesso Liberato.

Camilla Golia