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Wall Street, gli investitori americani sono ottimisti. Ma non c’è un rischio bolla?

Wall Street, gli investitori americani sono ottimisti. Ma non c’è un rischio bolla?

di Gregory Zuckerman e Gunjan Banerji, The Wall Street Journal
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Con il Dow Jones che giovedì 16 maggio ha superato per la prima volta 40 mila punti, gli investitori professionisti e quelli retail pensano che sia ancora un buon momento per puntare sulle azioni. Il problema è però capire se l’economia Usa sia davvero sana e resiliente

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L’indice Dow Jones Industrial Average giovedì 16 maggio ha superato per la prima volta i 40.000 punti, in uno scenario di investimento quasi perfetto e caratterizzato da profitti aziendali resilienti, bassa disoccupazione e inflazione in calo negli Stati Uniti.

Quasi tutto è in crescita: le azioni del Dow, i titoli tech, il bitcoin e altre criptovalute, e persino l'oro e altri metalli preziosi. Anche gli investitori avversi al rischio hanno molte opzioni, tra certificati di deposito che offrono rendimenti intorno al 5%, obbligazioni ad alto rendimento e investimenti nel reddito fisso.

Le azioni più performanti sono costose, ma il resto del mercato non lo è, afferma Ben Inker, co-responsabile dell'asset allocation presso la società di investimento Gmo con sede a Boston. Inker sostiene che la situazione attuale dei mercati non è mai stata così attraente negli ultimi 24 anni.

Fiducia nel mercato, ma sfiducia nell’economia

Sebbene molti americani abbiano una percezione negativa dell'economia generale, in parte a causa dei persistenti prezzi alti, sono più ottimisti quando si tratta del mercato azionario.

Zakeyma Peterson, un’estetista 35enne di Brooklyn, New York, spera di aumentare i suoi investimenti, in parte perché, quando entra da Bergdorf Goodman e Sephora per rifornirsi di prodotti per i suoi clienti, vede che i negozi sono «affollatissimi».

«La gente si lamenta di tutto, ma continua a comprare», dice Peterson, che ha iniziato a investire i suoi soldi nel mercato azionario nel marzo 2020, quando era rimasta a casa senza clienti durante la pandemia.

L'ascesa del Dow a 40.000 e il rialzo degli altri indici di mercato si sono sviluppati in due fasi. Lo scorso anno, i mercati sono saliti sulle aspettative che un calo dell'inflazione avrebbe permesso alla Federal Reserve di ridurre i tassi di interesse.

Più recentemente, c'è stato un rally grazie ai dati positivi sui profitti aziendali e all’entusiasmo per i progressi nell'intelligenza artificiale. La possibilità di ottenere e analizzare enormi quantità di dati potrebbe portare a una serie di innovazioni e miglioramenti: dal miglioramento dell'efficienza nell’industria, all'educazione dei giovani e allo sviluppo di nuovi farmaci. Ad esempio, una nuova classe di farmaci contro l'obesità chiamata Glp-1 sta portando dei benefici per la salute degli americani, un fenomeno che potrebbe ridurre le spese sanitarie del paese.

Alcuni indicano anche i potenziali guadagni dalle aziende che si stanno impegnando a riportare la produzione e altre attività dall’estero negli Stati Uniti.

«

Abbiamo cambiato in modo fondamentale l'economia», dice Gary Cohn, vicepresidente di Ibm ed ex direttore del Consiglio Economico Nazionale. «Le aziende stanno investendo di più negli Stati Uniti, cosa non vista da molto tempo».

Anche coloro che erano scettici iniziano ad avere una prospettiva positiva sull’azionario. A gennaio, Steve Eisman, un gestore di portafoglio senior presso Neuberger Berman, ha espresso le sue preoccupazioni alla Cnbc: «tutti stanno iniziando l'anno con troppo ottimismo».

Oggi, Eisman dice che il mercato si trova in una posizione migliore rispetto agli anni '90, un altro periodo in cui la disoccupazione era bassa e l'entusiasmo per Internet aveva scatenato un boom sui titoli tech. «Mi sento abbastanza sereno», dice.

Chris Davis, presidente dei Davis Funds, che di solito si considera una persona abbastanza prudente, aggiunge: «Ci sono molte azioni a prezzi attraenti e sembra tutto perfetto. Ovviamente, la favola di Riccioli d'oro finisce con l'arrivo degli orsi e il caos che ne segue».

Un ottimismo potenzialmente pericoloso?

C’è però un motivo per preoccuparsi: il governo degli Stati Uniti dovrebbe pagare 1,1 trilioni di dollari in interessi nei prossimi dieci anni, secondo l’Ufficio di bilancio del Congresso. Bill Gross, co-fondatore del gigante degli investimenti Pacific Investment Management, ha detto che le spese e il debito del governo sono stati eccessivi, hanno spinto in alto i rendimenti a dieci anni dei titoli del tesoro e potenzialmente ostacolato la crescita economica. «Prima o poi, gli alti rendimenti avranno un impatto», dice.

Il consensus del mercato è rialzista, e questo rappresenta un altro problema. L'ottimismo parerebbe un sentimento positivo, ma gli analisti invece tendono a preoccuparsi quando la maggior parte degli investitori è bullish.

È anche vero che gli investitori tendono ad avere un pessimo tempismo e talvolta si entusiasmano giusto prima di un calo. Il rapporto Bull/Bear di Investors Intelligence dimostra quest’ampio ottimismo, con il 56,5% degli intervistati che, il 14 maggio, si dichiara rialzista e solo il 17,7% che si sente ribassista.

«L'S&P 500 è salito di quasi il 50% dal minimo dell'ottobre 2022 e quasi tutti sono rialzisti», dice Ed Yardeni, un economista che è stato tra i più ottimisti negli ultimi due anni ma che ora è preoccupato.

Alcuni sostengono che le prospettive brillanti dell'economia siano un miraggio e che i problemi diventeranno chiari più avanti quest'anno. I prezzi record delle case e gli elevati tassi ipotecari rendono difficile per molti americani permettersi una casa, sottolinea Joseph LaVorgna, capo economista di Smbc Nikko Securities.

Risparmi sotto pressione

I baby boomer e altri americani di alto reddito rimangono in buone condizioni finanziarie, ma i membri della Federal Reserve hanno espresso le preoccupazioni sulle famiglie a basso e medio reddito. Questi consumatori hanno esaurito i loro risparmi e potrebbero trovarsi «ancora di più sotto pressione», secondo i verbali della riunione dell’Fomc di fine gennaio. I membri della Fed hanno parlato degli aumenti nell'uso dei saldi delle carte di credito e dei servizi bnpl, nonché tassi di insolvenza in aumento per alcuni tipi di prestiti».

All'inizio di quest'anno, LaVorgna ha scritto un comunicato intitolato «Non siamo ancora fuori dal bosco della recessione», sulla sua previsione che la spesa dei consumatori e la domanda di lavoro rallenteranno.

Nulla di tutto ciò preoccupa David Foley, un 64enne di Skidaway Island, nello stato della Georgia, che punta solo alle azioni, anche dopo essere andato in pensione quattro anni fa. I suoi amici gli hanno suggerito di ritirare parte del denaro e di diversificare con degli investimenti più sicuri come le obbligazioni. Non ha però intenzione di farlo, sottolineando che le azioni sono rimbalzate da violenti crolli nell'ultimo decennio.

«Scommetto sull'America», ha detto Foley. «È sempre stata una strategia di grande successo». 


(Translated from the original version by Milano Finanza Editorial Staff)

MF+MIFI + The Wall Street Journal
Orario di pubblicazione: 17/05/2024 15:33
Ultimo aggiornamento: 17/05/2024 17:45


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