PIEMONTE ARTE: STUPINIGI, NOVARA, PARCO ARTE VIVENTE, ANDREOTTI, VENARIA, CUNEO, CASALE, AVIGLIANA... - CentoTorri

PIEMONTE ARTE: STUPINIGI, NOVARA, PARCO ARTE VIVENTE, ANDREOTTI, VENARIA, CUNEO, CASALE, AVIGLIANA…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

DALLA PALAZZINA DI CACCIA DI STUPINIGI A PARIGI

Il ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II di Savoia con la racchetta da tennis sarà esposto alla mostra “Les défis du corps” all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi

Dopo l’esposizione straordinaria per la ATP Finals 2021 e 2022 alla Palazzina di Caccia di Stupinigi del Ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II di Savoia con la racchetta da tennis, la FOM – Fondazione Ordine Mauriziano concede in prestito l’opera alla mostra “Le défis du corps” in programma all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi per “Passion Olimpiques 2024” dal 15 maggio al 6 settembre 2024. La mostra esamina la straordinaria dimensione del corpo umano proiettata nell’arena sportiva o nell’astrazione della danza, ripercorrendo il rapporto tra arte e sport nel corso dei secoli.

Il Ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele di Savoia è uno dei rari casi che documenta l’importanza del gioco nella formazione dei piccoli principi. Il gioco della pallacorda (jeu de paume in Francia), antenato del tennis, viene adottato presso le corti europee nei primi passi della formazione dei piccoli principi. L’esercizio corporale è infatti ritenuto fondamentale per la costruzione del valore militare e le attività atletiche, tra cui i giochi con la palla si affiancano ai tradizionali apprendimenti dell’arte equestre e del maneggio delle armi. L’uso della palla ha un doppio valore pedagogico: è esercizio fisico per la sanità del corpo unito alla prontezza della mente (destrezza) ed è anche svago lecito sotto il profilo morale perché insegna ad elaborare strategie e a rispettare le regole.

Il dipinto ritrae due dei figli del duca Vittorio Amedeo I di Savoia e di Cristina di Francia: Francesco Giacinto, nato nel 1632 e morto nel 1638 e il fratello minore Carlo Emanuele, nato nel 1634. I due bambini posano accanto a un seggiolone rosso e mostrano i loro passatempi preferiti: il più grande una pallina e racchetta da pallacorda, che si può considerare l’antenata del tennis, e il più giovane un uccellino legato con una cordicella. La racchetta cordata non è solo un giocattolo, ma è uno strumento da impiegare per l’apprendimento di gesti che gioveranno al coordinamento dei movimenti e alla destrezza del tiro.

 

Ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II

Pittore attivo alla corte sabauda

1636-1637

Olio su tela, 140 x 115 cm

Fondazione Ordine Mauriziano, Palazzina di Caccia di Stupinigi

www.ordinemauriziano.it

 

PRIMA ACQUISIZIONE DELLA FONDAZIONE PER L’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA CRT A THE PHAIR

Acquisita una nuova opera a favore del nucleo fotografico della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino

 

Sostenitrice della fiera sin dagli esordi, per la prima volta la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT ha acquistato un’opera nel corso della quinta edizione di The Phair, appuntamento annuale dedicato alla fotografia e ormai punto di riferimento per collezionisti, artisti, galleristi e appassionati del settore.

Questa acquisizione contribuisce a sostenere le gallerie e le artiste e gli artisti presenti in fiera, e ad alimentare il fondo fotografico presente all’interno della propria collezione che oggi comprende oltre 930 opere di arte contemporanea di oltre 300 artisti italiani e internazionali, in comodato presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino; ed è proprio a favore di quest’ultima che è destinata la nuova acquisizione, dal momento che alla GAM è custodito il fondo fotografico della Fondazione.

Si tratta di un’opera di Vincenzo Agnetti dal titolo Photo-graffia, 1980, della Galleria Montrasio Arte, selezionata dalla direttrice della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino Chiara Bertola con la seguente motivazione: “L’opera di Vincenzo Agnetti Photo-graffia del 1980 fa parte della serie delle Photo-graffie, realizzata tra il 1979 e il 1981, e rappresenta un momento significativo nella sua ricerca artistica e nel panorama dell’arte contemporanea. La sua pratica sperimentale coinvolge l’uso della pellicola fotografica esposta alla luce e manipolata attraverso graffi e colori, rivelando un approccio unico e innovativo alla rappresentazione visiva. Le Photo-Graffie di Agnetti si distinguono per la loro natura concettuale e poetica, dove l’azione di “recuperare” l’immagine attraverso l’annerimento e la successiva manipolazione diventano un atto di rigenerazione creativa. Questo processo alterato si traduce in opere che sfidano le convenzioni tradizionali della fotografia e della pittura, offrendo nuove modalità di espressione artistica che si collocano al confine tra queste due discipline. L’importanza di acquisire un’opera di Agnetti per la collezione della GAM risiede nella necessità di rappresentare in modo più completo e approfondito la ricchezza e la diversità delle ricerche artistiche italiane del periodo. Attualmente, la GAM possiede solo un libro d’artista di Agnetti, Image of an exhibition, del 1974. L’aggiunta di un’opera di questa serie consente di evidenziare il contributo significativo dell’artista alla fotografia sperimentale e alla pratica concettuale. Inoltre, rappresenta una risorsa per le future generazioni di artisti e fotografi, offrendo loro un esempio di innovazione e sperimentazione.”

“LA SCATOLA DEI SOGNI” – MOSTRA DI “ARTENOVA” A NOVARA

Dipinto di Daniela Bigott

Dal 18 al 26 maggio ’24 l’associazione culturale “Artenova” di Novara allestisce, presso il suo spazio espositivo di vicolo della Canonica 3b, la mostra collettiva “La Scatola dei Sogni”, con i seguenti orari di visita: venerdì, sabato e domenica dalle 15,30 alle 18,30. L’inaugurazione avverrà sabato 18 maggio, alle ore 16,00, con relatrice Emanuela Fortuna.

Gli artisti espositori hanno sostanzialmente estratto dalla scatola il loro sogno o quello che un bambino potrebbe avere scritto sul foglietto racchiuso nella scatola: un’idea, un gioco, una fiaba, un luogo. L’hanno quindi trasformato in un’opera d’arte e presentato alla mostra collettiva. Nella fotografia un quadro rappresentativo dell’artista Daniela Bigotta, socia di “Artenova”, dal titolo “Nini’s way”.

Parteciperanno alla rassegna trentacinque artisti: pittori, scultori e fotografi con 44 opere.

In concomitanza della mostra, il Kiwanis Club Novara Monterosa assegnerà i premi ai vincitori della lotteria da loro organizzata a scopo benefico (il ricavato della lotteria sarà devoluto alle attività benefiche gestite da Don Dino Campiotti). I premi consistono in cinque quadri donati da soci artisti di “Artenova”. L’estrazione dei biglietti avverrà sabato 25 pomeriggio presso la galleria dell’associazione e la consegna dei premi il giorno 26 maggio, alle ore 16,00.

La rassegna ha il patrocinio di Comune e Provincia di Novara e Terre dell’Alto Piemonte.

E.D.P.

 

PARCO ARTE VIVENTE. HELIOPOLIS. MARKO TADIĆ

a cura di Marco Scotini

 Inaugurazione venerdì 17 maggio, ore 18.30

Venerdì 17 maggio, alle ore 18.30, il PAV è lieto di presentare Heliopolis, mostra personale dell’artista croato Marko Tadić (1979) a cura di Marco Scotini. L’esposizione rientra all’interno di un programma annuale che vede il riuso e la circolarità non solo come strategia ecologica e culturale, ma soprattutto come mezzo utopico di sopravvivenza.

Il lavoro di Marko Tadić rilegge la storia del modernismo socialista jugoslavo attraverso il confronto con pratiche di grandi autori che operarono alla fine degli anni ’50 in Croazia, tra questi il designer, scultore e architetto d’avanguardia Vyaceslav Richter (1917 – 2002) e il filmaker Vladimir Kristl (1923 – 2004) della Scuola di animazione di Zagabria, riconosciuta come uno dei capisaldi in ambito europeo. Attraverso una metodologia che tenta di “fare Storia partendo dai rifiuti della Storia” – come avrebbe detto Walter Benjamin, citando Goncourt – Tadić individua nei residui inerti della memoria un potenziale attivo utile a rileggere e a generare nuove possibilità di narrazione. Attraverso il riutilizzo e la rielaborazione di oggetti d’epoca come cartoline, mappe geografiche, diapositive, taccuini e archivi fotografici personali, Tadić riporta alla luce un archivio sommerso sul quale interviene sovrascrivendo.

La mostra concepita appositamente per il PAV comprende un nucleo di opere dell’artista dedicate all’interazione con il pensiero di Vjenceslav Richter, tra i membri fondatori di EXAT 51 gruppo d’avanguardia di artisti, architetti, designer e teorici attivi a Zagabria tra il 1950 e il 1956 che intendeva promuovere e raggiungere una sintesi e una intersezione tra tutte le forme d’arte. Richter, del quale sono presenti in mostra una serie di opere originali, dedicò quasi due decenni della sua vita al perfezionamento di progetti tecno-utopici in ambito urbanistico che tentavano di rispondere, attraverso la pianificazione, ai bisogni specifici di una società socialista. Nella città utopica di Richter ciò di cui si ha bisogno è a portata di mano e la pianificazione risponde all’esigenza di ridurre i tempi della mobilità per garantire più tempo libero.

In mostra Tadić immagina e progetta la sua città utopica contaminando i progetti di Richter con un immaginario fantascientifico e impiantando su questi sistemi complessi una riflessione ecologica. Attraverso disegni, collage e animazioni ne ipotizza un ampliamento che include nuovi quesiti riguardanti il rapporto tra uomo, ambiente e tecnologia e l’utilizzo di risorse rinnovabili. Heliopolis si compone di quattro isole tematiche Leaving the Frame, Flow Diversions, The Open Future e From the Shell (of the Old) nelle quali il rapporto tra ecologia, architettura utopica e fantascienza viene indagato attraverso una prospettiva multi scalare. Variando la scala attraverso la quale viene rappresentato un sistema è possibile arricchire la sua comprensione e formulare nuove letture. Attraverso la miniaturizzazione Tadić trasforma i detriti e gli scarti in giocattoli in senso benjaminiano. «Prodotti collettivi» che rimandano ad un confronto con il mondo dell’adulto che tornano a liberare, senza per questo essere privati del proprio valore documentale.

In Heliopolis l’opera di Marko Tadić rilegge Vyaceslav Richter per proporre un modello che miri a stabilire un ritmo armonioso nel metabolismo della società, alla continua ricerca di un delicato equilibrio tra costruzione e cancellazione, tra futuri possibili e trasmissione della memoria.

L’ARTE DI LUCA ANDREOTTI ALL’ANTICA TRATTORIA MASSETTA DI GHEMME

Le mondine, dipinti di Andreotti

Lo scorso sabato 11 maggio ’24 è stata inaugurata a Ghemme, presso gli spazi (ora espositivi) dell’antica Trattoria Massetta di via Novara 75/77, una personale di Luca Andreotti.

Nelle due sale della mostra sono esposti dipinti e disegni che hanno come soggetto figure e nudi femminili.

Nella foto possiamo vedere due quadri dedicati alle “mondine”, vere protagoniste della campagna novarese del tempo passato, ma nell’altra fotografia, che accompagna questo articolo, vediamo l’artista con un paio di suoi disegni, con nudi femminili. Il nudo femminile è un soggetto che ricorre spesso nella produzione del pittore, ma trattandosi di un artista splendidamente eclettico, sono molte e variegate le serie da lui realizzate in questi ultimi anni: dalle nature morte, ai “tricicli”, alle “macchinine” ecc., ma ogni lavoro è caratterizzato da una perizia tecnica e una capacità esecutiva degne di particolare nota.

Per ciò che riguarda i suoi disegni, che numericamente prevalgono nella mostra di Ghemme, mi piace citare uno stralcio da una presentazione critica di Beatrice Pasquali: “Per Luca il disegno è passaggio fondamentale, è il l momento in cui l’artista si appropria dell’oggetto e lo trasforma in soggetto

Luca Andreotti con i suoi nudi femminili

dell’opera, è il passaggio più istintivo e per questo ‘unico’: il disegno racconta la genesi dell’opera, nel suo essere solo bianco  e nero evidenzia le forme del soggetto, instaura con l’artista un dialogo esclusivo, è il disegno che dà voce all’IO creativo; il dipinto è attività più ragionata, cerebrale, analitica, meno passionale, è per questo che un dipinto si può ‘copiare’, ma un disegno no, è possibile copiare la tecnica e, se si ha buona perizia, imitare un’opera dipinta, ma il disegno è quasi impossibile, bisognerebbe essere in grado di immedesimarsi empaticamente con l’artista e saper tradurre le emozioni in tratto”.

Luca Andreotti è nato a Novara nel 1962, dove ha frequentato poi il Liceo Artistico. Si è quindi iscritto all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, seguendo il corso di pittura di Beppe Devalle e dal terzo anno di Luciano Fabro, maestro con cui ha conseguito il diploma.

Espone dagli anni Ottanta del secolo scorso partecipando a numerose personali e collettive. Verso gli anni Novanta si è trasferito per qualche tempo a Lille in Francia, dove ha continuato a dipingere. Attualmente vive e lavora a Terdobbiate, in provincia di Novara.

A proposito dell’antica Trattoria Massetta di Ghemme, che ospita la mostra, è il caso di sottolineare come oggi sia uno spazio espositivo intimo e creativo, che vede altresì opere in esposizione permanente di storici artisti di Novara e provincia.

La rassegna è visibile su appuntamento sabato e domenica, dalle 17,00 alle 19,00 (per contatti 333 8778488).

Enzo De Paoli

VENARIA. FESTIVAL NEI GIARDINI DELLA REGGIA

dal 13 maggio al 13 ottobre 2024 Venaria Green Art

Iniziative ed eventi con nuove opere ispirate al dialogo tra natura e architettura Nel massimo rispetto della natura e riconferendo vita a quelle parti di scarto che la natura stessa produce, gli artisti presenteranno le loro opere create fisicamente in sito per raccontare l’essenza delle forme naturali nel contesto del giardino. In questo modo i visitatori potranno cogliere le diverse manifestazioni artistiche come una grande opera di valorizzazione paesaggistica d’insieme, capace di esaltare linee, caratteri e forme dei Giardini attraverso l’utilizzo di elementi naturali ormai disseccati, ma rivitalizzati da un’anima nuova e rivelati da nuove modalità di espressione. La visita alle opere d’arte nei Giardini sarà accompagnata dal programma di iniziative collaterali del Festival (dal 18 al 23 giugno) incentrate sulle tematiche del rapporto tra la sostenibilità e l’arte, cibo, letteratura e sport.

Venaria Green Art è compreso in tutti i biglietti della Reggia (quello dei Giardini sarà maggiorato di 1 euro in occasione del programma degli eventi concomitanti).

Per informazioni sul programma: lavenaria.it

A PALAZZO SAMONE LA MOSTRA D’ARTE DI CUNEO CITTÀ ALPINA

Montagne senza frontiere. Dipinti dalla collezione Plassier di La Salle e dalla collezione Ferrero di Cuneo

Sabato 25 maggio, alle 18, a Palazzo Samone, nel cuore del centro storico, s’inaugura “Montagne senza frontiere. Dipinti dalla collezione Plassier di La Salle e dalla collezione Ferrero di Cuneo”, la mostra d’arte realizzata nell’ambito di “Cuneo città alpina 2024”, a cura di Sandra Barberi e Alessandro Abrate. La rassegna, realizzata e promossa dal Comune di Cuneo, in collaborazione con la Promocuneo, è patrocinata dalla Provincia e dal Comune di La Salle (AO).

È la pittura di montagna l’ordito su cui l’esposizione intesse la trama dei rapporti tra la provincia Granda, la Valle d’Aosta e le Alpi Marittime, oggi realtà geografiche apparentemente disgiunte le une dalle altre, ma che sul piano artistico trovano un forte quanto singolare collegamento nelle opere appartenenti alla collezione Plassier di La Salle ed alla collezione Ferrero di Cuneo.

Intento dell’esposizione è non solo quello di celebrare Cuneo città alpina 2024, offrendo un’inedita retrospettiva della pittura di montagna cuneese attraverso il riflesso di una collezione privata annidata tra altre montagne, ma anche quello di guardare alla pittura di montagna come elemento culturale unificante al di là dei confini territoriali politici, messaggio oggi più che mai attuale alla luce dei rapporti di gemellaggio che da ben sessant’anni legano Cuneo e Nizza. Come è noto, nell’anno in corso si sono pertanto già svolti eventi e attività tesi a valorizzare tale prestigioso riconoscimento, e altre occasioni di valorizzazione si svolgeranno fino alla fine del mese di dicembre: la rassegna espositiva in oggetto costituisce uno dei tasselli principali del programma di iniziative e sarà promossa, attraverso l’Associazione Città Alpina dell’anno, anche all’interno della rete delle 23 città alpine europee che dal 1997 hanno ricevuto il riconoscimento annuale.

La mostra sarà aperta al pubblico, gratuitamente, a partire dal 26 maggio e fino all’8 settembre 2024, dal venerdì alla domenica, dalle 15.30 alle 18.30. Sono previste aperture straordinarie per gruppi, e visite guidate, realizzate dai curatori della mostra, volte alla scoperta dei dipinti a tema montano allestiti nelle sedi culturali cittadine, su prenotazione (Promocuneo, cell. 333 4984128) e per un numero minimo di 10 partecipanti, con partenza dal Palazzo Comunale, Via Roma 28, alle ore 15.30, nei pomeriggi di mercoledì 26 giugno, mercoledì 31 luglio, mercoledì 28 agosto: verranno illustrate le opere della galleria del sindaco, del museo Casa Galimberti e dell’esposizione a Palazzo Samone.

I dipinti esposti in Via Amedeo Rossi saranno in tutto 44, di cui 39 dalla collezione Plassier di La Salle e 5 dalla collezione Ferrero di Cuneo. Dalla collezione Plassier di La Salle saranno esposte opere di: Angelo Abrate, Gino Balansino, Ettore Berrone, Biagio Biasi, César Bolletti, Ottorino Campagnari, Antonio Conti, Giovanni Gagino, Roberto Luciano, Franco Marro, Italo Mus, Irène Pagès, Marco Perotti, Leo Remigante, Leonardo Roda, Francesco Russo, Celso Tempia, André Torre, Marcel Wibault. Dalla collezione Ferrero di Cuneo potranno essere ammirati di lavori di Giorgio Bergesio, Mario Lattes, Cesare Maggi, Italo Mus, Marco Perotti.

Nell’immagine: dipinto a olio su tela di Ottorino Campagnari (1910-1982), Frazione Ghisola, anni Settanta del XX secolo, collezione Plassier (La Salle), fotografia di Teresa Maineri.

 

 

UN ROMANZO RICORDA IL “MONCALVO” E LA FIGLIA ORSOLA

Il programma culturale dell’Associazione Amici di Bene, presieduta da Michelangelo Fessia, propone al pubblico il 26 maggio, alle 16, a Palazzo Lucerna di Rorà gia Oreglia di Novello di Bene Vagienna, la presentazione del romanzo storico “Il Segreto nel Quadro-Il Moncalvo e sua figlia suor Orsola Maddalena Caccia” di Renata Freccero che dialogherà con Cetta Berardo.

Il libro pubblicato da “arabAFenice” Editore, corredato da un testo introduttivo di Angelo Mistrangelo, traccia un attento profilo di Theodora Caccia, monacata con il nome di suor Orsola Maddalena messo in assoluto rapporto con il proprio tempo e l’esperienza pittorica del padre Guglielmo Caccia detto Il Moncalvo. Il discorso si sviluppa nel periodo della Controriforma e dei conflitti fra le grandi monarchie europee ed è ambientato nel ducato di Savoia, a Mantova, nello Stato di Milano e in parte nella Repubblica di Genova.

Partendo da documenti e da indagini delle fonti, Renata Freccero ha intrecciato una storia che pone in evidenza la figura di Theodora, una delle poche donne artiste che si è affermata nello scenario pittorico del ‘600 italiano.

Contemporanea di Artemisia Gentileschi, suor Orsola Maddalena Caccia chiusa nella sua casa divenuta convento, ha superato le guerre del Monferrato, la peste manzoniana e le molteplici difficoltà della vita producendo oltre cento opere.

Dalle pagine del romarzo emergono le immagini-ricordo di Maurizio, un giovane allievo del “Moncalvo”, del pievano don Francesco Avedano, del medico Sigismondo Boldoni e di Maria Cristina di Borbone-Francia, la futura “Madama Reale”, moglie di Vittorio Amedeo I duca di Savoia. Mentre prendono forma e contenuti le pagine dedicate alle opere di suor Orsola, al pittore Federigo Zuccari, esponente dell’Accademia romana di San Luca e al  cardinale Federigo Borromeo, Arcivescovo di Milano.

Personaggi e attori di una vicenda che il romanzo restituisce alla memoria di quanti entrano in contatto con un tempo ormai lontano, tra creatività e risvolti quotidiani e sociali.

                                                       a.m. 

 

CASALE MONFERRATO. “WINE NOT!?” CONCORSO DI PITTURA ESTEMPORANEA

Pubblicato il bando per partecipare alla manifestazione che si svolgerà durante la 63esima edizione della Festa del Vino

 

È stato pubblicato il bando per partecipare alla prima edizione di “Wine not!?”, il concorso di pittura estemporanea all’aperto che si svolgerà in occasione della 63esima Festa del Vino del Monferrato Unesco a Casale Monferrato, Città Europea del Vino 2024 con Alto Piemonte e Gran Monferrato. La manifestazione si svolgerà nei due fine settimana 13,14,15 e 20,21,22 settembre 2024.

Nel primo weekend i dodici artisti selezionati realizzeranno le proprie opere nelle postazioni di lavoro che saranno appositamente allestite in corrispondenza di alcuni dei principali monumenti ed edifici storici del centro cittadino; nel pomeriggio di domenica 15 settembre la giuria assegnerà i premi ai primi tre classificati. I lavori degli artisti finalisti resteranno esposti in città fino al 22 settembre 2024 nel chiostro di Santa Croce.

La partecipazione al concorso è gratuita e aperta ad artisti italiani e stranieri (singoli o in coppia), senza limiti di età.

Chi vorrà presentare la propria candidatura potrà collegarsi al sito internet https://www.comune.casale-monferrato.al.it/winenot2024 per trovare maggiori informazioni sulle modalità e le tempistiche di partecipazione, scaricare il bando e i moduli necessari per la selezione e l’iscrizione.

 

1979-2024. UNA CLASSE, UNA STORIA. COLLETTIVA IV B

La storia di una classe di liceo artistico dal 1979 ad oggi. Vita, opere e omissioni di persone e personaggi del nostro tempo in un caleidoscopio di arte, realtà, lavoro, sentimenti, sogni e casualità.

Anno 1979 Città Torino Liceo Artistico Vittorio Veneto Classe III B

Tutta la classe viene incaricata di realizzare un murale all’interno della galleria pedonale del cinema Nazionale di via Pomba, il lavoro rappresenterà materia didattica di tutto l’anno scolastico e creerà un legame speciale e fortissimo tra i ragazzi.

Anno 2022 Città Torino

Tutta la classe si riunisce e si autoincarica di recuperare i pannelli su cui era stato realizzato il murale e di restaurarli, due anni di lavoro e incontri che porteranno alla installazione del murale nel Padiglione A di Flashback, in corso Giovanni Lanza a Torino.

Anno 2024 Città Torino Circolo Gli Imbianchini

Parte della classe si ritrova per un pranzo in compagnia e nasce l’idea di proseguire la storia del gruppo attraverso una piccola mostra collettiva dove un gruppo degli ex-ragazzi della III B racconta come ha proseguito il suo cammino nel mondo ed espone il suo lavoro.

Così nasce il progetto di questa piccola mostra.

 

AVIGLIANA. MOSTRA “NEL BIANCO”

Galleria “Arte per Voi” – Piazza Conte Rosso, 3 – 10051 Avigliana (To) dal 18 maggio al 23 giugno

Artisti:             Franca BARALIS, Tiziana BERROLA, Ines Daniela BERTOLINO,

Cetty BONIELLO,  Ivo BONINO, Nadia BRUNORI, Enrica CAMPI,

Rosetta CHIABERGE, Alfredo CIOCCA, Luisella COTTINO,

Mara COZZOLINO, Giuliana CUSINO, Piero DELLA BETTA,

Francesco DI MARTINO, Sonia GIROTTO, Lella GRASSO,

Pippo LEOCATA, Mahtab Fereshte MOOSAVI, Nicoletta NAVA,

Vinicio PERUGIA, Sokona SOUARE, Valeria TOMASI, Mara TONSO,

Anna TOSI, Nino VENTURA, Massimo VOGHERA, Serena ZANARDO

Spesso il bianco è considerato un non-colore, soprattutto dagli Impressionisti che non vedono “nessun bianco in natura”, è quasi il simbolo di un mondo in cui tutti i colori, come principi e sostanze fisiche, sono scomparsi.

Il mondo del bianco è un luogo di immenso silenzio che, tradotto in immagine fisica, ci appare invalicabile, indistruttibile, infinito.

Se osserviamo la natura e soprattutto una nevicata, ci accorgiamo che inevitabilmente ed in modo assolutamente inconsapevole, ci rendiamo conto di essere stati invasi da uno stato di grazia e serenità. Come mai?

I bianchi fiocchi di neve scesi dal cielo si posano delicatamente sul suolo stimolando le emozioni umane e anche quelle degli animali, ed ispirano il senso di meraviglia innato in ognuno di noi. Non solo, questo fenomeno innesca un processo cognitivo che rievoca emozioni e ricordi dell’infanzia, facendoci sentire felici, mentre i substrati più profondi di noi stessi estraggono dal passato l’innocenza dell’incanto che si vive da bambini. La neve è inoltre associata al gioco e all’aspetto più ludico della vita. Ci riconcilia con la natura e spesso trasmette la quasi genetica impressione di appartenere ad un eco-sistema, mentre siamo stupiti dalla bellezza di un candore di un paesaggio imbiancato; questo anche grazie alla sua proprietà fisica di attutire e assorbire i suoni.

Per questo il bianco ci colpisce come un grande silenzio che ci sembra assoluto.

Il bianco è la giovinezza del nulla, o meglio un nulla prima dell’origine, prima della nascita. Forse la terra risuonava così, nel tempo bianco dell’era glaciale.

 

Donatella Avanzo

archeologa e storica dell’arte

 

TORINO. I VOLTI DELLA CITTÀ: EFFICIENZA ENERGETICA E SICUREZZA NEL PAESAGGIO URBANO DI OGGI

Una mostra del visual designer chierese Alessio Cottino dal 24 maggio al 31 luglio 2024

 

La trasformazione energetica in sicurezza delle città italiane è il tema della mostra “I volti della città: efficienza energetica e sicurezza nel paesaggio urbano di oggi”, organizzata da Firmitas Srl nella sua sede torinese dal 24 maggio al 31 luglio 2024. Firmitas Srl celebra il suo impegno green con un’esposizione dedicata alla riflessione sulla Sicurezza antincendio e sul lavoro nell’ambito della riqualificazione energetica.

La mostra “I volti della città: efficienza energetica e sicurezza nel paesaggio urbano di oggi” invita a riflettere sull’importanza dell’integrazione della sicurezza sul lavoro nelle buone pratiche di edilizia sostenibile e su come connettere la riqualificazione con il tessuto artistico e architettonico delle città italiane.

I volti della città: efficienza energetica e sicurezza nel paesaggio urbano di oggi

Mostra di Alessio Cottino a cura di Maria Eleonora Palma 

Dal 24 maggio al 31 luglio 2024

Dal lunedì al venerdì 9.30-13 / 14.30-17

Su prenotazione allo 011 19953537 – info@firmitas.com

 

GUARENE: LA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO PRESENTA DUE NUOVE MOSTRE  A PALAZZO RE REBAUDENGO E UN’OPERA DI BINTA DIAW AL PARCO D’ARTE

Inaugurazione il 18 maggio: h 17 a Palazzo Re Rebaudengo, h 19 al Parco d’arte

 La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta, dal 18 maggio al 21 luglio, a Palazzo Re Rebaudengo a Guarene le mostre I nostri fiumi condividono una bocca e Accepting the Void di Alessio Pellicoro.

Il 18 maggio, in occasione dell’inaugurazione delle due mostre, verrà svelata anche l’opera Paesaggi Corporali di Binta Diaw al Parco d’Arte Sandretto Re Rebaudengo.

A cura di Aigerim Kapar, Andria Nyberg Forshage, Jiayue He, le mostre concludono la 18º edizione del Young Curators Residency Programme, coordinato da Michele Bertolino.

Our Rivers Share a Mouth  / I nostri fiumi condividono una bocca (Palazzo Re Rebaudengo)

Artistə: Maria Giovanna Abbate, Annalisa Cannito, Liryc De La Cruz, Adji Dieye, Derek MF Di Fabio, Grace Martella, Genny Petrotta, Sandra Rilletti, Noura Tafeche, Valerie Tameu

La mostra “I nostri fiumi condividono una bocca” esplora la solidarietà e la condivisione attraverso il lavoro di dieci artiste italiane, riflettendo sulle relazioni fluide che legano persone e luoghi. Le artiste affrontano temi come la memoria collettiva, la giustizia ambientale e le eredità coloniali, suggerendo strategie per trasformare le narrazioni dominanti. Attraverso varie pratiche artistiche, i lavori esplorano le interconnessioni tra lotte locali e globali, invitando il pubblico a riflettere su questioni sociali e politiche. La mostra presenta anche una pubblicazione che amplia la discussione oltre i confini dello spazio fisico, offrendo occasioni per approfondimenti e riflessioni ulteriori.

Alessio Pellicoro. Accepting the Void (Palazzo Re Rebaudengo)

L’artista utilizza la fotografia come strumento di analisi e cura, esplorando sia il paesaggio che il corpo umano. La mostra presenta due progetti in conversazione: “l’altro deserto rosso” che esplora Taranto e i suoi distretti periferici in crisi ambientale, e “me, the black box” che racconta il percorso dell’artista attraverso una diagnosi di linfoma di Hodgkin. Entrambi i progetti riflettono sulle interconnessioni tra ambiente esterno e esperienze personali. La mostra fa parte del programma di EXPOSED Torino Foto Festival.

Binta Diaw. Paesaggi corporali (Parco d’Arte)

In occasione dell’inaugurazione verrà svelata una nuova committenza al Parco d’Arte Sandretto Re Rebaudengo. L’opera fotografica Paesaggi corporali (2024) dell’artista Binta Diaw è presentata sul billboard della Collina di San Licerio e costituisce un nuovo lavoro parte dell’omonima serie avviata dall’artista nel 2019. All’interno di questo ciclo, Diaw impiega dettagli fotografici del corpo femminile nero per realizzare dei paesaggi naturali. Le immagini sono spesso modificate attraverso interventi colorati, che evidenziano il rapporto ancestrale tra esseri umani e terra. Al centro di Paesaggi corporali (2024) emerge la relazione tra il paesaggio collinare dell’area piemontese e l’idea della radice, un simbolo di connessione tra storia, corpi e società contemporanea.

VALSUSA, RICETTO PER L’ARTE. MOSTRA “BATTITI, VICINANZA, SIMBIOSI, COEVOLUZIONE”

Dopo il grande successo delle edizioni precedenti, giunto alla quarta edizione, l’evento interattivo e multidisciplinare “L’Arte di R-ESISTERE – Sui Sentieri della Libertà, sceglie una tematica per rendere sempre più protagonista il Territorio attraverso nuove sensibilità per la salvaguardia delle biodiversità, creando nuove sinergie tra associazioni, artisti e commercianti. Il fulcro dell’evento, la giornata mondiale delle api, ha il titolo: “BATTITI, vicinanza, simbiosi, coevoluzione”.

Per questa nuova edizione i promotori  dell’evento sono il Distretto Diffuso del Commercio Monte Musinè, l’Associazione Culturale Cumalè e  l’Associazione Impollinatori Metropolitani  che  vede coinvolti i  Territori e le attività commerciali e produttive dei Comuni di Almese, Villar Dora e  Caselette con il sostegno di Acsel S.p.a e Lica.

Domenica 19 maggio alle 18.00, al Ricetto per l’Arte – Agorà della Valsusa, si inaugura “BATTITI, vicinanza, simbiosi, coevoluzione” l’esposizione che vede coinvolti nel percorso interattivo all’interno delle stanze, artisti, pittori, scultori, musicisti, scrittori, attori, ballerini e il pubblico che sarà protagonista attivo di questo viaggio. La partecipazione si concluderà con una degustazione con assaggi dei prodotti del Territorio