Mastroianni, anima e volto di immaginario e storia italiana: Roma gli dedica la Festa del Cinema 2024 - Secolo d'Italia

Mastroianni, anima e volto di immaginario e storia italiana: Roma gli dedica la Festa del Cinema 2024

10 Mag 2024 14:50 - di Priscilla Del Ninno
Mastroianni

Affascinante, bello, elegante, irresistibilmente indolente: Marcello Mastroianni è uno dei volti intramontabili del nostro cinema a cui la Festa del Cinema di Roma, in programma dal 16 al 27 ottobre prossimi, dedicherà la sua prossima edizione. Del resto lui, il grande e unico Marcello, è stato uno dei protagonisti indimenticabili della nostra scuola di autori e attori. Di più: è stato il cuore stesso del nostro cinema, uno dei suoi protagonisti capaci di rendere omaggio alla grande commedia e di attingere alle sue corde più intime per sfidare il dramma e dipingere con la celluloide il suo racconto filmico.

Marcello Mastroianni, Roma gli dedica la Festa del Cinema 2024

Divo amato quanto schivo, temperamento mite ma carattere diretto, indole “sorniona” come si direbbe a Roma, e artisticamente sposato con Sofia Loren, con cui ha meravigliosamente fatto coppia in tanti successi, Mastroianni ha lavorato con ViscontiDe SicaScolaMonicelliAntonioni, Risi, Tornatore. Ma, più di ogni altro, è stato soprattutto l’alter ego di Federico Fellini, a cui ha regalato il mitico personaggio di Guido Anselmi in 8 e mezzo, regista provato nella salute e in crisi d’ispirazione che rinasce nelle sequenze finali in quell’indimenticabile carosello con tutti i personaggi del film che vorrebbe girare. Un film – e un’interpretazione di Mastroianni – che invece regaleranno a Fellini un Oscar per il miglior titolo straniero, un Nastro d’argento e una Grolla d’oro.

Il volto dell’uomo, la maschera dell’attore: entrambi indimenticabili

E pensare che solo 3 anni prima, nel 1960, l’attore aveva prestato fascino e talento istrionico al Marcello Rubini de La dolce vita, cinico e disincantato giornalista romano chiamato a guidare lo spettatore alla scoperta della “dolce vita” nella città eterna, rivisitata e riletta da Cinecittà a Via Veneto, passando per Fontana di Trevi, dal peregrinare del protagonista che, dal divismo al quotidiano più frenetico e deteriore, ne rimanda un’immagine trasfigurata che traccia e impone nell’immaginario collettivo un nuovo paradigma storico e poetico.

Mastroianni, una vita, una carriera, un simbolo

Ma Mastroianni, poliedrico quanto fedele a una sola maschera – la sua – è stato anche il camaleontico interprete di alcune delle commedie all’italiana più esilaranti e accattivanti, da Divorzio all’italiana a I soliti ignoti, riuscendo a essere sempre – a seconda dell’occasione filmica – popolare o raffinato, leggero o impegnato. Classe 1924, innumerevoli premi artistici, nasceva il 28 settembre a Fontana Liri, suggestivo borgo ciociaro. E si spense il 19 dicembre 1996 nel suo appartamento di Parigi. In mezzo, tra l’arrivo e l’addio, una carriera incredibile che negli anni Sessanta e Settanta lo elesse a simbolo virtuoso della filmografia italiana.

I primi passi nel mondo del lavoro e nelle storia

A Roma abitava al quartiere San Giovanni, all’epoca quasi periferia cittadina. Da ragazzo però riesce a ottenere qualche ruolo di comparsa, per aiutare la famiglia (Cinecittà non era poi così lontana), e lavora con Gallone, Blasetti, Camerini, De Sica. Nel 1943 si diploma perito edile, e poi lavora alcuni mesi nell’Organizzazione Todt. Questa circostanza fu nota al grande pubblico solo dopo la morte dell’artista. Questo era – e sembra permanere – un problema dell’Italia repubblicana, quando gli italiani dovevano nasconder le loro idee e le loro scelte per non essere penalizzati sul lavoro o nella carriera. Eppure, ad esempio, tantissimi ex Repubblica di Salò ebbero grande successo nel mondo dello spettacolo, e senza rinnegare il loro passato: da Walter Chiari a Giorgio Albertazzi. Da Raimondo Vianello a Ugo Tognazzi, fino a Gorni Kamer e Ernesto Calindri, e moltissimi altri.

Mastroianni ai funerali di Enrico Berlinguer

Si diceva delle scelte: e allora è doveroso ricordare che nel 1984, a giugno, Mastroianni partecipò commosso al picchetto d’onore per i funerali di Enrico Berlinguer, insieme a Fellini, Scola, Rosi, Antonioni, Maselli, Pontecorvo, i Taviani, Carla Gravina e Monica Vitti. Non era comunista Mastroianni, ma del segretario del Pci ammirava lo stile. Il rigore. La semplicità. L’onestà. Tutte qualità incontestabili, tanto che a quella camera ardente andò anche Giorgio Almirante, rispettato e apprezzato dal popolo comunista dolente. Ma per tornare alla carriera dell’attore, divo suo malgrado e antidivo per natura, dobbiamo fare un passo indietro.

L’inizio della sua vera carriera d’attore con i classici del teatro

E allora, dopo la guerra non fu perseguitato dagli antifascisti, come accadde a molti altri. E iniziò la sua vera carriera di attore: il debutto fu nel 1948 in I miserabili di Riccardo Freda, ma faceva solo una breve apparizione nei panni di un rivoluzionario non meglio identificato. Sempre nel 1948, lavora in piccole parti teatrali, dove viene notato da Luchino Visconti che lo fa recitare in Rosalinda o come vi piace di Shakespeare e in Un tram chiamato desiderio di Williams, entrambe all’Eliseo di Roma. Successivamente, come anticipato poco sopra, lavora in molte pellicole neorealiste. Commedie e plot drammatici, diretto di volta in volta da Emmer, Visconti, Blasetti, Lizzani.

La commedia all’italiana, l’incontro con Fellini, i premi internazionali

Ma la vera svolta avviene nel 1958 con I soliti ignoti di Monicelli, in cui interpreta la parte di Tiberio Braschi. La vera fama, soprattutto internazionale, arriva poco dopo, con Fellini che, come ricordato, lo vuole in La dolce vita (1960) e 8 1\2 (1963). Da allora la sua carriera è in ascesa, favorita anche dalle sue imprese da latin lover, che riempiono le cronache dei giornali dell’epoca. Oggi a quell’indimenticabile interprete, alla sua maschera e al suo mito, la diciannovesima edizione della Festa del Cinema dedicherà la rassegna. Intestato al pluripremiato attore, tre volte candidato all’Oscar, vincitore di due Golden Globes, premiato per le sue interpretazioni in tutti i principali festival internazionali. Per celebrare la carriera di Mastroianni, la Festa del Cinema realizzerà una lunga serie di iniziative ed eventi.

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