"Germanico" - Valerio Massimo Manfredi | Recensione

“Germanico” – Valerio Massimo Manfredi


Voto: 5 stelle / 5

Ogni nuova uscita di Valerio Massimo Manfredi sorprende, conquista e apre una finestra sulla nostra storia, su un mondo ricco di fascino e mistero, lontano solo in apparenza. “Germanico”, pubblicato a febbraio 2024 dalla casa editrice Mondadori, non tradisce le aspettative e conferma la grande professionalità, il talento e l’arte di uno dei più grandi scrittori e storici del mondo contemporaneo.

Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea in omaggio.

Di Valerio Massimo Manfredi abbiamo recensito anche “Le idi di marzo” e “Alexandros“.

Introduzione storica

Nell’antica Roma, il passaggio dalla Repubblica all’Impero costituì un evento epocale. Segnata da guerre civili, bagnata dal sangue di uomini valorosi, ancorata a ideali antichi, Roma venne presa per mano dal giovane Ottaviano, dopo la morte di Cesare, e trasformata in quella che diventerà la capitale del più grande e del più durevole impero del mondo antico occidentale.
Tutti gli storici celebrano l’età di Augusto come il periodo aureo della storia di Roma. Il suo principato, premessa del nascente impero, fu caratterizzato dalla rinascita e dal ritorno agli antichi valori.

Fin da subito la potenza raggiunta da Augusto fece sorgere il problema della successione e della futura reggenza della città. Augusto ebbe tre mogli, ma nessuna di queste gli diede un figlio maschio. Le sue speranze furono riposte prima nel nipote Marcello, morto però in giovane età, successivamente nei nipoti Gaio e Lucio, anch’essi scomparsi prematuramente.
Dietro le quinte aleggiava il sospetto che Livia, la terza moglie di Augusto, avesse tramato per far salire al trono suo figlio Tiberio, nato dal suo precedente matrimonio con Tiberio Claudio Nerone.
C’era però un altra minaccia al futuro regno di Tiberio: Germanico. Figlio di Druso e sposo di Agrippina Maggiore, nipote diretta di Augusto, si era distinto nelle campagne germaniche e stava ottenendo consensi ovunque, offuscando la figura di Tiberio. Dopo la battaglia di Idistaviso, che vendicò la terribile disfatta di Teutoburgo, la sua fama crebbe a dismisura, segnando la strada per una gloria immortale.

Trama di Germanico

Nel 29 d.C Agrippina, moglie di Germanico e nipote di Augusto, esiliata per volere del suo successore Tiberio, invia una lettera a Quinto Sergio Sabino, ex centurione romano, uomo di fiducia suo e del marito, chiedendogli un ultimo favore: raccontare al mondo i terribili eventi successivi alla morte di Augusto e le persone che hanno sempre tramato contro la sua famiglia.

Voglio che tu racconti chi erano le persone che hanno fatto del male a mio marito, a me e ai miei figli. Che tu riferisca di che cosa erano capaci. Le persone più vicine a mio nonno, il divo Augusto, sono le stesse che ne hanno disonorato la memoria. Sai di chi parlo. Ricorda a tutti chi sono stati l’imperatore mancato e la sua sposa guerriera.”

Inizia così il racconto narrato in prima persona proprio da Quinto Sergio Sabino. Attraverso la sua voce conosciamo i momenti salienti che seguirono alla morte di Augusto, le rivolte dei soldati, le trame di potere, e principalmente il desiderio di vendetta delle legioni romane stanziate in Germania in seguito alla disastrosa sconfitta subita a Teutoburgo.
Quinto Sergio Sabino ha radunato a sé un gruppo di valorosi soldati, denominati “Lupi”, pronti ad affiancare le legioni nella battaglia contro Arminius, capo della popolazione germanica dei Cherusci, per vendicare la disfatta di Teutoburgo.
Qui conoscerà il valore e la forza di Germanico e della sua sposa Agrippina, fiera e determinata a partecipare alla vita dell’accampamento, nonostante le condizioni di salute e il parto imminente.

Recensione

Non è facile far appassionare i lettori alla storia antica. Da docente posso dire che non è facile neppure insegnarla e farla amare ai giovani. Serve passione, impegno, talento e capacità di esporre le vicende in modo avvincente e ingegnoso. Tutte queste qualità sono racchiuse nella persona di Valerio Massimo Manfredi.
Storico, archeologo e scrittore, ha scritto libri che spalancano finestre su mondi lontani, ma che si rivelano in realtà attimi del nostro passato ancora vivi e incredibilmente attuali.
La storia della successione di Augusto ha posto le fondamenta dell’impero romano, ha plasmato la Storia, ma ha mostrato anche il lato più oscuro dell’impero. Da un lato lotte per il potere, ambizioni, intrighi, ma dall’altro emergono i valori che hanno reso Roma una potenza: la lealtà, la fedeltà, la capacità di resistere di fronte ad ogni avversità, l’amor patrio.

Quel suo piglio deciso può far pensare a una persona arrogante, ma è un inganno. Germanico è per metà un poeta e per metà un soldato. E queste sue metà sono perfettamente in equilibrio. Si bilanciano e lo fanno essere al tempo stesso coraggioso e giusto, agguerrito e spietato. Per questo è tanto diverso dagli altri generali.”

I personaggi storici sono delineati in maniera esemplare. Di particolare rilievo la figura di Germanico, portatore di valori sani ed eterni, e della giovane moglie Agrippina. Nipote del grande Augusto, è al fianco del marito nel campo di battaglia, pronta a qualsiasi iniziativa che riscatti il nome della sua famiglia.

Ammetto che il romanzo potrebbe risultare di non facile lettura per chi non conosce i fatti salienti relativi a questo particolare contesto storico. Proprio per questo motivo, nella prima parte del romanzo il ritmo è più lento, l’azione è ridotta al minimo per inquadrare personaggi e contesti. Successivamente il ritmo diventa più incalzante, raggiungendo toni epici e conferendo a Germanico e ad Agrippina il riscatto che in vita è stato loro negato.

Negli ultimi tempi il fascino dell’età augustea sta ritornando in auge e l’attenzione si pone principalmente sul ruolo avuto dai personaggi storici femminili. A tal proposito basti pensare alla serie televisiva “Domina”, incentrata sulla vita di Livia Drusilla.
L’antica Roma è sempre lì che ci guarda, mantiene ben nascosti i suoi segreti e aspetta di svelarsi a noi grazie all’abilità di autori come Valerio Massimo Manfredi. Il suo fascino non morirà mai.

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