Von der Leyen a Roma ma non per Meloni. E la kermesse di Forza Italia diventa un caso - la Repubblica

Politica

Von der Leyen a Roma senza vedere Meloni. La sua partecipazione alla kermesse di Forza Italia diventa un caso

Von der Leyen a Roma senza vedere Meloni. La sua partecipazione alla kermesse di Forza Italia diventa un caso
(reuters)

La visita in piena campagna elettorale. Nessun incontro con la premier che ha preso le distanze sul suo bis al timone della Commissione Ue. Malumori tra gli azzurri, Ronzulli: “È ormai un cavallo zoppo”

1 minuti di lettura

Ursula von der Leyen atterra a Roma stamattina. Non è una visita istituzionale, ma tutta politica: è in campagna elettorale per le Europee, da spitzenkandidat dei Popolari. Dunque non vede Giorgia Meloni, che ormai da un mese e mezzo, dopo un lungo corteggiamento, ha cominciato a smarcarsi dalla politica tedesca, a prendere le distanze (“Immagino un’Europa diversa”, diceva a fine marzo da Bruxelles), visto che il bis al timone della Commissione Ue si sta facendo più complicato del previsto. E decisamente meno scontato. Il portavoce della Commissione europea precisa: "La candidata alla Commissione europea per la prossima legislativa si trova in Italia per un incontro elettorale politico, il viaggio è stato organizzato intorno a questo evento e non ci sono altri incontri in programma. La presidente non è obbligata a incontrare le autorità di un Paese e viceversa: non c'è nessuna ragione dietro a questo non incontro, solo gli impegni di tutti".

Ma nemmeno Forza Italia – e questa è la novità - attende proprio a braccia aperte la presidente a caccia di riconferma. Nel partito azzurro in queste ore stanno facendo rumore le parole pronunciate ieri sera, durante un comizio a Pavia, da Licia Ronzulli: “Ursula von der Leyen è ormai un cavallo zoppo”, ha detto l’ex capogruppo, oggi vicepresidente del Senato. E ancora, a scanso di equivoci: “Le elezioni europee sono cruciali per dichiarare ufficialmente chiuso il capitolo della maggioranza Ursula. La sua presidenza all'inizio aveva un'altra missione. Invece si è rivelata debole, col fiato corto, strattonata dall’estremismo ideologico”. Non proprio un biglietto di benvenuto.

L’effervescenza dentro FI sta montando al punto che non è nemmeno confermata, a poche ore dall’evento, la presenza di von der Leyen al lancio della campagna elettorale dei forzisti, alle 18 di oggi, con Tajani, al Salone delle Fontane dell’Eur di Roma. Anzi, fino a ieri notte, al quartier generale azzurro escludevano la partecipazione. La presidente uscente della Commissione vedrà il vicepremier e segretario azzurro, sì, ma da quanto trapela per ora è stato programmato solo un pranzo, nella tarda mattinata di oggi. E probabilmente una tappa nel cuore dell’Urbe, a Piazza Navona.

Alla vigilia della trasferta romana, von der Leyen ha speso comunque parole al miele per l’Italia e quindi per il governo Meloni: “L'Italia è molto ben messa nell'implementazione del Pnrr”, ha detto ieri sera, ospite di Fazio a Che tempo che fa. Segnali aperturisti anche sugli scenari post voto, dato che la presidente uscente si è detta disponibile a collaborare coi partiti “pro-Ue, pro-Kiev e pro-Nato”. Definizione volutamente generica, ma perfetta, in teoria, per benedire una maggioranza in cui Ppe e Ecr - o almeno Fratelli d'Italia – possano andare a braccetto.

I commenti dei lettori