Firenze, Saccardi e la teoria dei due forni. I cacciatori di preferenze renziani tra corse e cene - la Repubblica

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Firenze, Saccardi e la teoria dei due forni. I cacciatori di preferenze renziani tra corse e cene

FIRENZE - Harrys bar presentazione candidati Italia Viva 
Andrea Ruggeri/CGE Fotogiornalismo
FIRENZE - Harrys bar presentazione candidati Italia Viva Andrea Ruggeri/CGE Fotogiornalismo 
Italia Viva presenta la lista a Villa Medici: “Firenze è decaduta” il refrain. Obiettivo oltre il 10%. I big sono: Casini, Grazzini, Felleca, Dardano e Trallori
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«Hai visto che casa del popolo?» scherza qualcuno. In effetti la lussuosa hall dell’hotel Villa Medici di Bernabò Bocca sembra più una roba da berlusconiani, ma tant’è: «Guarda che Stefania è una che ci ha parlato veramente con i poveri e gli ultimi di questa città. Ed è il motivo per cui tanti del Pd ci voteranno» rivendicano gli strateghi renziani mentre sfilano i candidati della lista di Italia Viva, la formazione per Saccardi con cui Matteo Renzi vuole diventare ago della bilancia al ballottaggio. Sabato di presentazione con coffee break: «Il 15% sarebbe eccezionale. Stiamo sopra il 10% sicuro» si fanno i conti sorseggiando succhi all’arancia con vista piscina. Tanti cavalli di razza della lista per Palazzo Vecchio è dal Pd che vengono: dal sindaco del Viola Park Francesco Casini capolista a Edoardo Trallori e Barbara Felleca. I metodi acchiappapreferenze invece sono molto renziani: Trallori sta organizzando «cene e aperitivi a case di mamme e soprattutto nonne, svolgo anche una funzione sociale», Casini che è un jogger fondamentalista «corsette coi cittadini per conoscersi e parlare della città» e pure Felleca sotto il completo fucsia sfoggia scarpe da ginnastica in tinta: «Esco da qua e mi metto in giro, fino a stasera macino chilometri». Pure Francesco Grazzini gioca per la Champions delle preferenze: «Non mi far fare gesti scaramantici!». L’uscente Mimma Dardano è concentrata sul sociale: «Ma un welfare che guardi ai penultimi, alla fascia grigia». Si chiacchiera di Schmidt: «Secondo te quanto vale?». In generale qui si ritiene che Funaro al primo turno vada bassa bassa: «Per me è al 40%. Se non sotto». In lista spuntano medici e avvocati come Marco Passagnoli e Roberta Rossi che è di LibDem, cioè la creatura di Andrea Marcucci. Corre pure Maurizio Sguanci, il consigliere regionale che una volta inciampò su Mussolini e nei mesi scorsi ha trascorso qualche giorno in Forza Italia: sulla lista si fa chiamare “Serald”. Ci sono anche i socialisti, del resto il Psi è parte costituente della lista: «Schieriamo tre giovani, con tutto il rispetto per Valdo Spini che ha detto che ha la patente dei socialisti nel Pd» si sfoga Maurizio Folli. Tanto al ballottaggio è col Pd che si torna: o no? «Loro si tengono aperti i due forni? E pure noi...Vediamo anche come si comportano» dice sorniona Stefania Saccardi rispondendo su cosa pensi del Pd che già fa sapere di voler dialogare anche con sinistra e 5Stelle. Si candida Caterina Carpinella, leopoldina storica, Chiara Ceccherini è la figlia del governatore della Misericordia Andrea, Francesco Oriolo lavora in Ateneo. Corrono due esponenti dell’associazione dei gestori di Airbnb tra cui Roseli Riva, del resto da queste parti della delibera di blocco di Nardella si pensa tutto il male. Chi vince la gara delle preferenze? «Io Casini lo vedo ovunque!» si osserva in sala. I candidati si presentano, il leitmotiv è: «Firenze è decaduta». Al Quartiere 1 corre Titta Meucci, assessora uscente. Al Q4 come consigliere il 90 enne Giancarlo Passignani, ex calciatore viola oggi ornitologo. Si parla poco di Renzi. Ma il caro leader ha convocato tutti per stamani: passeggiata del decoro, piazza Demidoff ore 11: «Picchia duro vedrai...».

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