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Russia: arrestato generale che criticò condotta conflitto

Russia: arrestato generale che criticò condotta conflitto

Finito il mandato presidenziale di Zelensky. Medvedev: 'E' un obiettivo legittimo'

MOSCA, 21 maggio 2024, 15:53

Redazione ANSA

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Le conseguenze di un attacco aereo russo in Ucraina - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un generale russo, Ivan Popov, che aveva criticato la conduzione del conflitto in Ucraina, lamentando la carenza di rifornimenti, è stato arrestato con l'accusa di frode. Lo scrive l'agenzia Tass.

   Via libera definitivo dei 27, nel corso del Consiglio Affari Generali, all'accordo per l'utilizzo degli extraprofitti dei beni congelati dalla Russia per sostenere l'autodifesa militare e la ricostruzione dell'Ucraina nel contesto dell'aggressione russa. E' quanto annuncia la presidenza di turno belga.

   L'Italia - con Slovacchia, Austria e Ungheria - è tra i Paesi Ue che entro la fine dell'anno dovrà trovare alternative al gas russo. "Ci sono tre o quattro Stati membri che attualmente ricevono il gas" russo "attraverso il transito dall'Ucraina", ha confermato durante il briefing con la stampa il portavoce della Commissione europea responsabile per le questioni energetiche, Tim McPhie, rispondendo a una domanda sull'accordo trilaterale sul transito del gas russo attraverso la rotta ucraina. L'accordo scadrà alla fine di quest'anno e la Commissione Ue ha chiarito che non ha intenzione di rinnovarlo oltre.    

   Un "usurpatore" e un "obiettivo militare legittimo" per la Russia. Questo, secondo l'ex presidente Dmitry Medvedev, è ormai Volodymyr Zelensky, che oggi conclude il suo mandato da presidente ucraino senza che si siano potute tenere le elezioni per una sua riconferma o per la scelta di un successore a causa della legge marziale. Mentre sul campo non accenna a fermarsi l'avanzata delle truppe di Mosca, che nelle ultime ore hanno rivendicato la conquista di un altro villaggio, nella regione di Lugansk.

"Non ci sono assolutamente dubbi su chi sia il legittimo presidente" dell'Ucraina. Lo ha detto il portavoce per la politica estera dell'Ue Peter Stano in merito alle dichiarazioni dall'ex presidente russo Dmitry Medvedev sulla supposta posizione di Voldymyr Zelensky di "usurpatore" e "obiettivo militare legittimo" per la Russia. "L'Ucraina non può tenere elezioni libere ed eque perché è sotto un attacco sistematico e un'aggressione da parte della Russia - ha affermato Stano nel corso del briefing quotidiano con la stampa -. Missili, droni, bombe contro infrastrutture civili, milioni di sfollati all'interno e all'esterno del Paese. Non è possibile organizzare elezioni in questa situazione". Non potrebbero esserci raduni, "le persone ai seggi elettorali sarebbero prese di mira da Putin". "La costituzione ucraina è molto semplice quando si tratta della questione del presidente, il presidente dell'Ucraina esercita la continuità dei suoi poteri fino all'assunzione della carica da parte del neoeletto presidente. La continuità delle istituzioni governative è uno dei principi chiave della costituzione ucraina".

    Il Cremlino si è mostrato indifferente al problema istituzionale della fine del mandato di Zelensky. Alla domanda se questa possa avere conseguenze sull'andamento del conflitto, il portavoce Dmitry Peskov ha risposto semplicemente: "No, l'operazione speciale continua". Per Medvedev, invece, Zelensky - che lui chiama lo "pseudo-presidente" - è nel mirino di possibili raid russi come "i leader di tutti i Paesi in guerra con la Russia". Ma, in linea con i suoi toni da falco dello schieramento politico russo, l'ex presidente prospetta per quello ucraino anche un "processo per crimini contro i cittadini russi e ucraini". E "se non potrà essere catturato" dovrà subire lo stesso destino "di tutti gli altri terroristi", cioè essere eliminato fisicamente. E forse potrebbe anche essere assassinato in un complotto interno, ha insistito Medvedev, tracciando un paragone con il tentato colpo di Stato del Conte von Stauffenberg contro Hitler nel 1944.

    Opinioni di Medvedev a parte, nei sondaggi Zelensky ha visto calare sensibilmente il sostegno popolare negli ultimi mesi. E' vero che oltre il 50% degli intervistati sono sempre con lui, ma si tratta di dati molto inferiori a quelli dell'inizio del conflitto nel 2022, quando era arrivato a godere dell'appoggio di oltre il 90% della popolazione. A pesare sono le difficoltà sempre più evidenti delle truppe sul terreno, con ostilità di cui non si vede la fine, e, ultimamente, la nuova legge che estende la mobilitazione militare, con molti uomini ucraini che cercano di sottrarvisi fuggendo all'estero. L'ex presidente Petro Poroshenko ha già manifestato la volontà di correre contro Zelensky quando le elezioni saranno possibili. Ma molti vedono come possibile candidato anche il popolare ex capo delle forze armate Valeri Zaluzhny, rimosso in febbraio.

    Sui campi di battaglia le sorti continuano a pendere a favore dei russi, che però non sembrano per ora intenzionati ad azzardare affondi decisi. Dopo l'invasione cominciata il 10 maggio dai confini nord-orientali, che ha portato secondo Mosca alla conquista di una dozzina di villaggi nella regione di Kharkiv, la pressione delle truppe russa è ripresa nel Donbass.

    Secondo osservatori militari russi, l'entrata annunciata oggi nel villaggio di Bilgorivka, nella regione di Lugansk, potrebbe essere un segnale che l'obiettivo è quello di spingere da sud per tentare un congiungimento con le truppe provenienti da nord, ma senza cercare di conquistare la città di Kharkiv.

    I raid russi continuano anche su altre regioni più a ovest. Secondo le autorità ucraine locali due persone sono rimaste uccise in bombardamenti sugli oblast di Kherson e Zaporizhzhia. Mentre l'Aeronautica militare ha detto che durante la notte erano stati abbattuti 29 droni kamikaze sulle regioni di Odessa, Mykolaiv, Poltava e Leopoli.

    Da parte loro i russi hanno annunciato di avere abbattuto 45 droni e cinque missili, anche se il ministero della Difesa non ha precisato verso quali regioni occupate dell'Ucraina o russe fossero diretti. I separatisti filorussi della regione di Lugansk hanno invece denunciato il ferimento di cinque persone in un bombardamento missilistico ucraino sulla località di Yubileyny. 
   

Oltre 3.000 detenuti ucraini hanno chiesto di andare in guerra 

Più di 3.000 detenuti ucraini hanno fatto domanda per combattere nelle forze armate grazie a una nuova legge che punta a mobilitare più combattenti possibili per fermare l'invasione russa. "Ciò riguarda più di 3.000 persone. Abbiamo fatto questa stima prima dell'adozione della legge", ha detto Olena Vyssotska, vice ministro della Giustizia, alla televisione ucraina. "Non possiamo dire che le potenziali 20.000 persone di cui abbiamo parlato si iscriveranno", ha aggiunto.

Per Mosca Kiev è 'isterica' e cerca appoggio in Occidente perché perde sul terreno

     Il Cremlino ha accusato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il governo di Kiev di volere un maggiore sostegno dall'Occidente nella guerra in Ucraina e di aver fatto "molte dichiarazioni negli ultimi giorni, a volte addirittura cadendo in preda all'isteria" a causa di quella che, secondo Mosca, sarebbe la "posizione estremamente sfavorevole delle forze" ucraine al fronte. Lo riporta la Tass.

   Il portavoce di Putin ha inoltre dichiarato che nel governo ucraino ci sarebbe, secondo lui, "una crescente consapevolezza" che "anche se l'andamento delle forniture di strumenti militari venisse in qualche modo ripristinato, ciò non aiuterebbe in alcun modo le forze ucraine a cambiare le dinamiche in prima linea". Peskov ha poi accusato le forze ucraine di bombardare "strutture civili e aree residenziali nelle zone di confine della Russia" e ha dichiarato che saranno adottate "le misure necessarie".

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