Piccolo è bello!

Dopo Parigi, dove ha debuttato nel 2021, New York e Bruxelles e Londra, è appena sbarcata in Italia (fino al 22 settembre) alla Fabbrica del Vapore di Milano la mostra Small is Beautiful – Il museo dell’arte in miniatura un incredibile viaggio attraverso opere accomunate da una maniacale ricerca del dettaglio da parte di artisti che lavorano utilizzando il millimetro come riferimento. In questo modo creano le opere più piccole al mondo, che spesso richiedono potenti lenti d’ingrandimento per poter essere apprezzate, come quelle dell’artista scultrice francese Marie Cohydon, famosa per i suoi animali selvatici e uccelli grandi soltanto pochi millimetri i cui dettagli non sono visibili ad occhio nudo.

“La dimensione è rapportata a noi uomini ma cosa siamo noi nei confronti dell’universo?”, si domanda il prof. Flavio Consoli , critico e storico d’ arte. “Le grandi rivoluzioni della storia dell’arte sono nate tutte dal piccolo formato da Piero della Francesca con la Flagellazione di Cristo nel ‘400 a Morandi che nel ‘900  iniziò disegnando su piccoli pezzi di cartone”. Con l’arte invece interagisce l’artista francese  Gaspard Mitz,  le cui opere, sempre inserite all’interno di piccole scatole “Box Stories”, rappresentano personaggi in scala 1/87 che interagiscono in modo ironico con un dipinto classico posto sullo sfondo: La persistenza della memoria  di Dalì  dà vita a Una paura più che meritata(2023 ) e La morte di Morat  dipinto da Jacques-Louis David ispira Non Oltrepassare (2023).

Serge Victoria,  curatore di questa mostra, produttore di esperienze immersive, ci guida in un percorso di 18 artisti di fama internazionale; dalla fotografia alla scultura, dal cibo in miniatura e tanto altro, tutto  a “misura di formica”. Un universo in scala ridotta nato dai social network dove questi particolari artisti raccontavano la loro visione del mondo .Lo sguardo sull’oggetto cambia e così lo sguardo sul mondo.
C’e invece chi gioca con le ombre come Vincent Bal,  illustratore e regista belga, che utilizzando degli oggetti di uso comune, una forchetta, i fori di una sneakers, una spazzola, crea delle ombre che interagiscono con dei oggetti e creano delle opere,  chi coinvolge  piccoli personaggi della LEGO facendoli diventare protagonisti di mondi fantastici, dei microcosmi,  come il francese Samsofy. 

Derrick Lin, artista americano,  racconta la vita quotidiana nel suo ufficio di Seattle animato da scene in miniatura dove i “suoi amici”  vivono la scrivania utilizzando la cancelleria. In una delle opere in mostra, Nighthawks (2017) si ispira ad un dipinto di Edward Hopper rappresentando dei colleghi di ufficio che si rilassano dopo un’intensa giornata di lavoro. Il duo francese  Minimiamcomposto dai fotografi culinari Pierre Javelle e Akiko Ida, realizzano Food Art in miniatura utilizzando alimenti e minuscoli personaggi intenti in diverse attività,  un concetto contemporaneo della natura morta. Chi non ha mai sognato di sciare su una montagna di panna o di andare in vacanza su un’isola fatta di zucchero e caramelle come in Candy Island (2023)?

“La sorpresa è nelle opere esposte in questa mostra”, continua il prof. Casoli, “opere  delle quali mi sono innamorato perché c’è aria di qualità, di dedizione, di amore come nelle opere dei più grandi artisti del Rinascimento”. Un mondo adatto a tutte le età dove le opere hanno origine da un movimento artistico internazionale #MiniatureArt, nato durante il Covid, quando centinaia di artisti della miniatura condividevano le loro creazioni attraverso i social, raggiungendo oltre 870.000 post su Instagram. Un movimento ora  in espansione  che utilizza spesso un approccio giocoso per denunciare e mettere in discussione un mondo troppo serio.

Molti i temi trattati, dalla necessità di salvaguardare la biodiversità e la natura, tema caro a The Paper Ark , duo di  artisti indiani, Nayan e Venus, che praticano le arti della carta attraverso le tecniche del taglio e della sovrapposizione per animare piccoli uccelli ed altri animali, al coraggio e la volontà di distinguersi dalla massa di Derrick Lin in Il coraggio di essere diversi (2017), dove i protagonisti sono dei minuscoli pinguini . Non ultimo il tema della l’ecosostenibilità infatti molti degli artisti utilizzano per le loro opere materiali di riciclo.

I visitatori della mostra potranno anche partecipare ad  una caccia al tesoro guidata in cui cercheranno opere d’arte uniche di Slikachu, nascoste in tutta l’esposizione. L’artista inglese è famoso perché fotografa ed abbandona i suoi personaggi  per le strade delle città di tutto il mondo (Miniature Street Art),  creando una connessione tra le sue opere d’arte e il pubblico, cittadini di un mondo dove non esistono proporzioni e prospettive, dove la stringa di una scarpa abbandonata in una pozzanghera diventa un mostro marino come in Fantastic Voyage (2011). Per chi vuole invece scoprire come questi artisti realizzano le loro opere,  alla fine del percorso un video racconta i dietro le quinte.

Small is beautiful apre gli occhi su quanto di straordinario si possa vedere provando a non accontentarsi della superficiale visione da lontano, ma avvicinandosi alle cose” afferma la dott.ssa Maria Fratelli, Dirigente dei Progetti speciali e Fabbrica del Vapore. “Piccolo è prezioso per definizione, spesso è unico, sempre è fragile e questa mostra è l’elogio di tutte queste qualità umane”.

 

Info e biglietti su: smallisbeautifulart.com