Il mio posto è qui, video intervista a Ludovica Martino e Marco Leonardi

Al cinema dal 9 maggio

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Ludovica Martino e Marco Leonardi

Una giovane donna, un uomo omosessuale e la Calabria rurale del 1946, Daniela Porto sceglie di mettere insieme questi tre elementi per realizzare Il mio posto è qui, suo esordio alla regia insieme al marito Cristiano Bortone (Caffè, 2016) anche produttore del film presentato in anteprima al Bif&st 2024 e dal 9 maggio al cinema con Adler Entertainment. Ludovica Martino e Marco Leonardi sono i protagonisti di questa storia.

La regista Daniela Porto

Tutto nasce da un racconto reale, che nell’immaginazione di Porto ha dato vita ad un libro e poi ad un film. “Io ho origini calabresi –  racconta la regista e sceneggiatrice a Ciake l’idea del libro è nata da un racconto di mia madre che mi parlava di una persona omosessuale che nel suo piccolo paese negli anni ’60 si occupava di organizzare matrimoni. Al tempo stesso mi interessava moltissimo il momento storico del ’46, importante per l’Italia e ricco di speranze andate poi in parte deluse per come si è evoluta la situazione politica del Paese. Quando Cristiano [Bortone] ha letto il libro ha trovato il racconto molto cinematografico ed è nata l’idea di farne un film, ma ha voluto che nella trasposizione fossi coinvolta anche io”.

Il mio posto è qui

Il mio posto è qui racconta la storia di Marta, ragazza madre in un piccolo paese dell’entroterra calabrese all’indomani della fine della Seconda guerra mondiale, che per riscattare la propria condizione di donna disonorata viene  promessa in sposa dalla famiglia ad un uomo che non ama. Per organizzare il matrimonio Marta, interpretata con grande maturità artistica da Ludovica Martino (Skam Italia, Lovely boy, Il campione, I migliori giorni, Vita da Carlo), si trova a frequentare Lorenzo, un bravissimo Marco Leonardi (Nuovo Cinema Paradiso, C’era una volta in Messico, Come l’acqua per il cioccolato, Martin Eden), omosessuale locale accolto dal parroco.

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Il personaggio di Marta, spiega ancora Daniela Porto, nasce dalle sue ricerche sull’ambiente dell’epoca e dalla lettura di un libro, “Le donne si raccontano”, che raccoglie lettere di ragazze inviate ad una rivista femminile negli anni ’60. “Mi ha lasciata scioccata la loro totale ignoranza del proprio corpo e del mondo maschile. Da lì ho preso lo spunto per costruire il personaggio di una ragazza priva di strumenti per affrontare il mondo e coerente con l’educazione femminile dell’epoca. Non volevo descrivere un’eroina femminista, volevo che fosse calata in quel tipo di cultura, tanto che lei stessa all’inizio rifiuta l’amicizia con Lorenzo, ma gradualmente è proprio lui a farle capire che per lei potrebbero esserci anche altre possibilità”.

Ludovica Martino

Ludovica Martino aveva esattamente quella scintilla che Porto cercava per Marta. Per l’attrice romana, Ciak d’oro e Nastro d’argento nel 2021, non è stato facile affrontare soprattutto il dialetto calabrese, ma Ludovica aveva intuito perfettamente il percorso del suo personaggio. “È stato un lavoro matto e disperatissimo – scherza Martino parlando di Marta – Matto perché mi sono buttata in una cosa che non avevo mai fatto in un dialetto difficile; disperatissimo perché nel leggere la sceneggiatura mi sono resa conto di dovermi calare in un mondo lontano dal mio in un ruolo molto sfaccettato, ma mi sono innamorata di questo film. Il cinema e questo tipo di personaggi mi offrono l’opportunità di raccontare meglio quello che penso. Marta ha una grande dignità e al tempo stesso ha una grande fame di riscatto”.

Soddisfatta della piega che ha preso la sua carriera negli ultimi anni, Ludovica Martino si dice felice anche del suo nuovo lavoro, una miniserie televisiva su un inedito Guglielmo Marconi, in cui la vediamo protagonista al fianco di Stefano Accorsi. “A me piace l’idea di fare bei progetti, non importa se al cinema o in televisione, non mi precludo niente, purché siano opere di qualità”. Come Il mio posto è qui, che le ha consentito di raccontare della lotta in favore dei diritti delle donne e di quella sui diritti LGBTQ+, “una lotta all’ignoranza, contro un sistema patriarcale”.

Guarda qui la video intervista a Ludovica Martino e Marco Leonardi per Il mio posto è qui