Grave episodio di violenza a Grünheide, in Germania. L’esterno della sede Tesla della città si è trasformato nel teatro di un brutale scontro tra forze dell’ordine tedesche e centinaia di attivisti. La polizia ha effettuato diversi arresti e ha impedito ai manifestanti di accedere alla struttura.

Germania, scontri violenti tra polizia e manifestanti: cosa è successo

Alla base della protesta non il recente licenziamento di 3000 dipendenti della società, bensì l’ampliamento della fabbrica, come comunicato recentemente dal patron Elon Musk.

Secondo gli ecologisti, accampati nei vicini boschi di Grànheide, nello stato del Brandeburgo, l’ingrandimento dello stabilimento potrebbe causare potenziali danni all’ambiente e la distruzione di una foresta.

Nei numerosi video pubblicati online, la polizia è riuscita a sedare la folla e bloccare gli oltre cento attivisti presenti sul luogo.

Il punto di vista della polizia tedesca

Contro Elon Musk, è nato un vero e proprio movimento intitolato “Disrupt Tesla”. Nel manifesto contro l’imprenditore e le sue aziende, l’associazione chiede al 52enne di interrompere la produzione massiva di automobili elettriche e di avere più rispetto per l’ambiente:

“Il misogino e fascista Elon Musk ha usato il suo marchio per realizzare una auto elettrica venduta come “alternativa green” al motore a combustione interna. Ma le auto elettriche non sono la soluzione. Sono la prosecuzione di una follia. E questo non è un sostenibile, né tantomeno verde”

La lotta contro il magnate si estende ben oltre l’ecologia, le accuse nei suoi confronti sono anche inerenti alla pubblicazione sulla piattaforma X di “teorie del complotto e anti-emancipatori”, “commenti razzisti” e di “destra”.