Jada Pinkett Smith e l'alopecia: ecco la malattia della moglie di Will - la Repubblica
Salute

L'alopecia di Jada Pinkett, che cos'è la malattia della moglie di Will Smith

La donna, sposata con l'attore dal 1997, ha più volte parlato del suo problema sui social. Cerchiamo di capire come affrontare questa patologia dermatologica che dirada i capelli
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"Jada, ti adoro. Non vedo l'ora di vedere 'Soldato Jane 2'". Questa la battuta che ha spinto Will Smith a salire sul palco degli Oscar 2022 e, in mondovisione, dare uno schiaffo al presentatore Chris Rock. Si è capito in fretta che non si trattava di uno sketch preparato per la cerimonia. La battuta infelice del comico faceva riferimento alla testa rasata di Jada Pinkett Smith, affetta da alopecia e da anni volto di una battaglia contro gli stereotipi di bellezza imposti dallo show business.

Rock ha infatti paragonato Jada alla pellicola in cui Demi Moore interpretava un soldato e aveva la testa rasata, scatenando la rabbia di Smith. Ma cerchiamo di capire in che cosa consiste questa patologia dermatologica. L'alopecia è una malattia in aumento e in Italia colpisce 1.5 per cento delle persone tra cui anche molte donne.

Che cos'è l'alopecia di cui soffre Jada Pinkett

L'alopecia è una malattia infiammatoria in cui si ha una diminuzione della qualità e della quantità di capelli o peli. Ne esistono due tipi: quella androgenetica che interessa in maniera più o meno severa circa l'80% della popolazione maschile ed il 50% di quella femminile. L'altro tipo è l'alopecia areata che sembra essere proprio quella di cui soffre Jada Pinkett. "Si tratta di una patologia cronica infiammatoria che colpisce i follicoli piliferi del cuoio capelluto e del resto del corpo", spiega Gabriella Fabbrocini, direttore della Scuola di specializzazione in Dermato-venereologia e della relativa Unità operativa clinica della Federico II. "E' caratterizza da un'improvvisa caduta dei capelli in piccole chiazze soprattutto nelle aree temporali ed occipitali". A differenza dell'uomo, nella donna non si osserva una completa calvizie ma un diradamento diffuso soprattutto al vertice cranico. In entrambi i casi non si tratta di un problema soltanto maschile: "L'alopecia ha sempre colpito anche le donne ma in misura minore e con alcune differenze: nell'uomo è più rapida tra i 18-24 anni mentre nelle donne è più tardiva anche perché ce ne si accorge dopo", spiega Fabbrocini.

Le cause

Non sono del tutto note le cause dell'alopecia areata. Probabilmente si tratta di una reazione del sistema immunitario contro altre strutture dell'organismo stesso, nel caso dell'alopecia areata contro antigeni espressi nel follicolo del pelo. Possono esserci cause diverse nell'uomo e nella donna? "No, sono molto simili ma mentre nell'uomo c'è un'iperattività del testosterone, nella donna spesso ci sono più concause. Può esserci un'alterazione del profilo ormonale con prevalenza di androgeni, un'iperinsulinemia, un'anemia oppure sindromi più complesse come l'ovaio policistico o una tiroidite autoimmune", chiarisce la dermatologa. Contano anche lo stress e la predisposizione genetica: circa il 20% delle persone con alopecia areata hanno una storia familiare.
 

Quando preoccuparsi

"Sotto la doccia sono rimasta con una ciocca di capelli in mano, ho davvero tremato dalla paura", ha raccontato Jada Pinkett sui social. Ci sono dei segnali a cui prestare attenzione? "Perdere alcune ciocche quando ci si pettina è comune e di solito accade nella maggior parte delle persone", risponde Fabbrocini che specifica: "Ma è bene far caso se si cominciano a perdere ciocche di capelli quando si fa lo shampoo e la caduta non si ferma, se ci sono fossette sulle unghie, se si trovano capelli sul cuscino, se ciglia e sopracciglia cadono e se ci sono casi in famiglia".

Cosa si può fare

Tra le tante dichiarazioni della moglie di Will Smith, quelle che stanno facendo discutere le persone che sono affette dallo stesso problema riguardano la mancanza di terapie efficaci: "Arrivata a questo punto - scrive la Pinkett sui social - ho imparato a sorriderci sopra, anche perché non ci sono altre alternative". Davvero per l'alopecia areata non ci sono soluzioni terapeutiche efficaci? "Non è vero che non ci sono alternative", risponde Fabbrocini. "Certo è una malattia difficile ma in molti casi, l'alopecia areata tende ad autorisolversi e i capelli ricrescono spontaneamente. Tuttavia, purtroppo, ciò non significa che il disturbo si sia risolto in questo modo, poiché l'alopecia può manifestarsi nuovamente a distanza di tempo". La terapia dell'alopecia areata prevede l'impiego di vari presidi farmacologici, come i corticosteroidi che contrastano l'attacco del sistema immunitario sul capello. "Un altro principio attivo utile sia nel trattamento dell'alopecia areata che di quella androgenetica è il minoxidil. E poi si può ricorrere al needling o al il Prp: non c'è una terapia standard che vada bene per tutti: il trattamento va scelto in base al paziente", afferma Fabbrocini che aggiunge: "Nel caso dell'alopecia androgenetica invece per l'uomo si ricorre alla finasteride".

Le nuove terapie

E poi per le forme gravi di alopecia ci sono molte novità che si aggiungono alle diverse opzioni immunosoppressive già in uso. "Si sono rivelati molto efficaci - continua la dermatologa - i farmaci JAK inibitori come Tofacitinib già presenti ed approvati negli Stati Uniti. Purtroppo, in Italia è disponibile soltanto per altre patologie come quelle reumatologiche e possiamo prescriverla nei casi più gravi soltanto ricorrendo alla procedura dell'uso compassionevole".

 

La prevenzione

Si può prevenire l'alopecia areata? Purtroppo, no visto che c'è di mezzo la predisposizione genetica, ma accorgimenti si possono adottare: evitare trecce o elastici stretti quando i capelli sono già fragili, non abusare di tinte e trattamenti come la permanente, proteggere i capelli dai raggi UV. Rasarsi completamente la testa come ha fatto Jada Pinkett è una buona scelta e può aiutare la ricrescita dei capelli? "No, si tratta soltanto di una scelta pratica che aiuta i pazienti a 'mettere' ordine in testa e a non vedere quelle chiazze di capelli sparse sul cuoio capelluto che sono ancora più antiestetiche", conclude Fabbrocini. Se, però, la perdita dei capelli crea disagio o problemi a livello psicologico è utile ricorrere all'aiuto di specialisti o almeno di gruppi di altre persone con lo stesso problema.