Media Key: AL VIA LA NUOVA CAMPAGNA 5XMILLE DELL’IRCCS OSPEDALE SAN RAFFAELE: “FACCIAMO RICERCA X IL FUTURO”, “FACCIAMO RICERCA PER CHI NON HA UNA CURA”
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AL VIA LA NUOVA CAMPAGNA 5XMILLE DELL’IRCCS OSPEDALE SAN RAFFAELE: “FACCIAMO RICERCA X IL FUTURO”, “FACCIAMO RICERCA PER CHI NON HA UNA CURA”

Al via la campagna 5xmille dell’IRCCS Ospedale San Raffaele “Non facciamo ricerca per la notorietà. Facciamo ricerca per chi non ha una cura – Non facciamo ricerca per vincere premi. Facciamo ricerca per dare un futuro a chi non ce l’ha. E tu cosa puoi fare? Dona il tuo 5xmille all’IRCCS Ospedale San Raffaele”.

Quest’anno l’Ospedale San Raffaele inverte la sua comunicazione sfatando i falsi miti intorno alla ricerca: la ricerca nasce per indagare la verità, per dimostrare i fatti al di là dei benefici materiali e personali, per mettere a disposizione le conoscenze e per dare la possibilità a tutti di accedere alle cure migliori, senza chiedere nulla in cambio. Figlia dell’amore per l’umano e dell’altruismo, la ricerca scientifica consente di aumentare le conoscenze sulle patologie per sviluppare strumenti terapeutici in grado di combatterle con efficacia e, per questo, è capace di restituire la speranza nel futuro a chi non ha ancora una cura.

L’Ospedale San Raffaele è uno dei più importanti punti di riferimento per la ricerca in ambito biomedico e anche quest’anno è in cima alla classifica degli IRCCS italiani per produzione scientifica: sono 2505 gli studi pubblicati nel 2023, con un impact factor complessivo di 20.158,6. Gran parte dei lavori, nati dalle menti brillanti dell’IRCCS Ospedale San Raffale, risulta destinato a lasciare il segno e ad affermare con risolutezza la prospettiva di un futuro migliore, infatti, quasi il 40% degli studi è stato pubblicato sul top 10% delle riviste scientifiche internazionali più riconosciute, e più del 5% sul top 1%. Un’ulteriore conferma del valore della ricerca dell’Istituto è data dall’alto numero di sperimentazioni cliniche attive (416) che coinvolgono oltre 25.000 pazienti. Sono centinaia di migliaia le persone che provengono da tutto il mondo per partecipare ai programmi di ricerca dell’Istituto, molte delle quali soffrono di gravi patologie, come malattie del sangue, tumori, malattie neurodegenerative e psichiatriche, malattie genetiche e autoimmuni, malattie infettive e metaboliche e malattie del cuore.

Grazie al tuo 5xmille 
Grazie al contributo del 5xmille, l’Ospedale ha potuto continuare a investire nella ricerca assumendo personale altamente qualificato, acquistando attrezzatura scientifica e tecnologica d’avanguardia e mettendo a punto modelli sperimentali per continuare a perseguire la conoscenza delle malattie.

In ambito neurologico, per esempio, i medici e ricercatori hanno dimostrato la sicurezza e la tollerabilità del trattamento a base di cellule staminali neurali del cervello in un paziente affetto da sclerosi multipla progressiva in stadio avanzato e hanno condotto uno studio sull’ictus ischemico cerebrale descrivendo, per la prima volta, una sottopopolazione di neutrofili, immatura e nociva, in grado di aggravare il danno ischemico.

In ambito oncologico è stato individuato un meccanismo chiave nella patogenesi del tumore al pancreas e identificato un potenziale bersaglio terapeutico per rallentare la progressione di questo tumore, ad oggi ancora molto letale. Inoltre, i ricercatori hanno messo a punto, in modelli sperimentali, una nuova strategia di terapia genica in grado di ingegnerizzare in vivo alcune cellule immunitarie del fegato, con l’obiettivo di riattivarne le risposte immuni, ottenendo così la diminuzione della probabilità della crescita di metastasi. Insieme ad altri gruppi di ricerca, sono state identificate caratteristiche che predicono la risposta all’immunoterapia nel tumore della mammella triplo negativo ed è stato dimostrato come l’asportazione dei linfonodi (e quindi anche del linfonodo sentinella) possa essere completamente omessa senza comportare un aumento del rischio di ricaduta: grazie a questo contributo la pratica clinica potrà evolversi cambiando la vita al 20-25% delle pazienti, il che significa che su scala mondiale circa 500.000 donne all’anno potranno contare su una qualità di vita migliore anche dopo la malattia.

Nell’area delle malattie infettive è stato sperimentato sull’uomo, per la prima volta in Italia, un nuovo vaccino terapeutico contro l’HIV, con lo scopo di portare a un efficace riconoscimento del virus e al controllo dell’infezione.

L’impegno dei ricercatori prosegue anche nell’area immunologica: insieme ad altri gruppi di ricerca, è stata dimostrata l’efficacia di una nuova classe di anticorpi monoclonali nel ridurre efficacemente l’infiammazione causata dalla malattia di Crohn. L’Ospedale San Raffaele continua ad essere punto di riferimento, e uno dei primi centri europei, a condurre trial clinici utilizzando cellule ottenute da staminali, per il trattamento del diabete di tipo 1. Inoltre, per questa malattia e per la celiachia, l’Istituto si è fatto promotore di un disegno di legge su scala nazionale volto a individuare le persone in età infanto-giovanile a rischio, per consentire la predizione, l'identificazione, la diagnosi precoce ed il miglioramento della prognosi in queste due patologie.

Per l’area cardiovascolare i ricercatori e medici, hanno sperimentato l’uso integrato di ChatGPT coinvolgendo i pazienti sopravvissuti all’arresto cardiaco e i loro familiari, testando per la prima volta la puntualità dell’Intelligenza Artificiale nel fornire risposte corrette sull’arresto cardiaco e sulla rianimazione cardiopolmonare.

Questa campagna, come le precedenti campagne del 5xmille, rappresenta quindi lo strumento fondamentale e indispensabile per assicurare il livello di eccellenza scientifica e competitività necessario a fronteggiare il bisogno di sviluppare e adattare le tecnologie al continuo e rapido evolversi della ricerca scientifica in ambito biomedico.

L’impegno del San Raffaele per la ricerca di tutti per tutti
L’obiettivo futuro, nonché il cuore della missione della ricerca dell’Ospedale San Raffaele, anche per quest’anno rimane l’imaging molecolare e diagnostico: l’implementazione e l’utilizzo di moderni approcci di ingegneria cellulare e genica per lo sviluppo sempre più mirato di terapie avanzate (ATMP), che permettano di trovare cure sempre più personalizzate. Una ricerca che continua ad essere all’avanguardia grazie allo sviluppo della piattaforma di Intelligenza Artificiale che permette di trasformare l’enorme mole di dati a disposizione – clinici e biologici – in conoscenza, potenziando così, non solo la capacità di prevenire le malattie, ma anche la possibilità di diagnosticarle prima, migliorandone così la prognosi. Ma non solo, l’IA viene impiegata anche per migliorare l’efficacia delle terapie, sia farmacologiche che fisiche, riuscendo a definire meglio le diverse probabilità di risposta ai farmaci nel singolo paziente e sviluppando in parallelo dispositivi medici impiantabili o di superficie sempre più miniaturizzati.

Accanto a questo investimento tecnologico e di expertise, il San Raffele persegue il suo progetto di ricerca strategico dedicato all’aging con l’obiettivo di creare sinergie tra le competenze scientifiche e mediche – in campi differenti come la senescenza cellulare, la risposta allo stress, l’infiammazione, la neurodegenerazione e la genesi tumorale – per meglio comprendere e contrastare il fenomeno dell’invecchiamento, nel suo doppio ruolo di causa e conseguenza degli stati di malattia.