Mick Ronson: quando un chitarrista fa, davvero, la differenza
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Mick Ronson: quando un chitarrista fa, davvero, la differenza

La scena rock degli anni ’70 è stata caratterizzata da molti grandi chitarristi, tra cui Jimi Hendrix, Eric Clapton e Jimmy Page.

Mick Ronson, un nome (troppo spesso) dimenticato

Tuttavia, c’è un nome che spesso viene dimenticato, ma che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica rock: Mick Ronson. Nato a Kingstone upon Hull (Inghilterra) il 26 maggio del 1946, Michael “Mick” Ronson ha iniziato a suonare la chitarra in giovane età, ed è diventato famoso come chitarrista del gruppo di David Bowie, The Spiders from Mars. Ronson ha contribuito in modo significativo alla creazione del suono unico della band, caratterizzato da melodie orecchiabili, testi surreali e arrangiamenti innovativi.

L’incontro con il “duca bianco”

Mick Ronson è stato il chitarrista di fiducia di David Bowie per molti anni, partecipando alla creazione di alcuni degli album più importanti del cantautore britannico, come “The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars” e “Hunky Dory“. Il suo stile di chitarra, caratterizzato da riff potenti e melodie ispirate al rock ‘n’ roll degli anni ’50 e ’60, è diventato un marchio di fabbrica del suono di David Bowie. Ha coprodotto – insieme a Bowie – il secondo album solista di Lou Reed, “Transformer“.

Al concerto tributo a Freddie Mercury è presente anche lui

Il 20 aprile del 1992 prende parte al Freddie Mercury Tribute Concert, suonando due brani insieme ai Queen, Ian Hunter e David BowieAll The Young Dudes e Heroes. L’esibizione è l’ultima del bassista dei Queen John Deacon. Sul territorio italiano l’evento fu integralmente trasmesso in diretta tv e radio rispettivamente da Videomusic e da StereoRai.

Il talento di Mick Ronson non si limitava alla chitarra

Ronson era anche un eccellente produttore e arrangiatore, che ha lavorato con artisti come Lou Reed e Morrissey. Il suo lavoro come produttore dell’album di debutto di Morrissey, “Viva Hate”, è stato particolarmente apprezzato dalla critica e dal pubblico.

Una grande passione per la musica italiana

Nel 1974 Mick Ronson, appassionato alla melodia della musica italiana, registra nel suo primo album solista Slaughter on 10th Avenue, un brano dal titolo Music Is Lethal, la versione inglese riarrangiata di Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi… di Lucio Battisti con i testi di David Bowie, mentre nel secondo: The Empty BedIo me ne andrei di Claudio Baglioni. Nel 1987 collabora con I Moda di Andrea Chimenti arrangiando il brano Malato e suonando l’assolo in Se Fossi, entrambi contenuti nell’album Canto pagano.

Se ne è andato troppo presto

Purtroppo, la carriera di Mick Ronson è stata interrotta prematuramente dalla sua morte nel 1993, a causa di un tumore al fegato. Ha lasciato una moglie e tre figli. Tuttavia, il suo contributo alla storia della musica rock è stato enorme, e la sua influenza può ancora essere sentita in molte band e artisti contemporanei.

Considerazioni finali

Mick Ronson è stato un chitarrista straordinario, che ha contribuito in modo significativo alla creazione di alcuni dei brani più iconici del rock ‘n’ roll degli anni ’70. La sua tecnica innovativa, il suo stile unico e la sua versatilità come produttore e arrangiatore lo rendono uno dei musicisti più importanti e influenti della sua generazione. La sua morte prematura è stata una grande perdita per la musica, ma il suo impatto sulla cultura popolare continuerà ad essere apprezzato per molti anni a venire.

— Onda Musicale

Tags: Eric Clapton, Queen, David Bowie, Lou Reed, John Deacon, Jimmy Page
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