Ve ne avevamo parlato nelle uscite del mese, ma oggi approfondiamo l’argomento. Dal 21 ottobre è disponibile “Inverso – The Peripheral”, una serie tv fantascientifica che vi presentiamo oggi con la nostra recensione senza spoiler e che arriva in streaming su Prime Video. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
Inverso The Peripheral recensione: introduzione
Quando si parla di fantascienza è praticamente impossibile non citare William Gibson e la sua visione del futuro. Esattamente come Isaac Asimov o Ray Bradbury (giusto per citarne un paio), anche questo autore è diventato un punto di riferimento grazie alle sue opere letterarie che hanno sconvolto e conquistato i lettori di tutto il mondo.
Inverso – The Peripheral, uno dei suoi romanzi più recenti non è da meno e ora, con l’adattamento a serie tv su Prime Video, è pronto a espandere il suo universo attraverso la visione di chi si è occupato del progetto in streaming. Riuscirà la serie tv in questo nobile intento?
Inverso The Peripheral recensione: la trama
La serie tv Inverso – The Peripheral avvolge il pubblico con la sua atmosfera oscura e al tempo stesso raffinata e disinvolta. Fin dall’episodio pilota ha inizio un viaggio tra passato e futuro che gode di un’aura tipica dei prodotti classici fantascientifici mescolati perfettamente con l’aria di modernizzazione di questo specifico prodotto.
Facendo propri gli elementi cari allo scrittore, la serie tv propone una storia originale e innovativa composta da viaggi nel tempo e mondi che rischiano di entrare in contatto fino a distruggersi. Due sono i filoni che si vengono a creare, quello con protagonista Flynne Fisher in una Carolina del Nord del 2032 non troppo diversa da quella conosciamo e quello con Wilf Nethernon in una Londra di un futuro lontano che ha inizio nel 2099.
Inverso The Peripheral recensione: le tematiche
La vita per Flynne e il fratello Burton non è affatto rosea, attraversata dai traumi della guerra e la povertà sempre più dilagante. Questo porta al peggioramento delle condizioni fisiche della loro madre e, conseguentemente, alla loro partecipazione ai Sims. Simulazioni, quasi giochi progettati da una multinazionale, ma che portano Flynne a entrare in contatto con un mondo che è molto più reale di quanto non si pensi. La Londra che ha visto comparire davanti ai suoi occhi non è solo virtuale bensì vera, in un futuro distante anni e anni. Le informazioni segrete di cui lei viene a conoscenza sono tali da mettere a repentaglio la sua vita e quella della sua famiglia, ora perseguitata dal Research Institute. L’arrivo di Wilf può rappresentare non solo la loro salvezza ma anche la chiave per svelare il grande mistero nascosto dietro le simulazioni.
La serie tv si prefissa come obiettivo quello di affrontare tematiche attuali quali lo stato di sorveglianza, la minaccia rappresentata dalla cleptocrazia, la difficile situazione dell’America rurale, il trattamento dei veterani di guerra, l’aumento dei costi di assistenza sanitaria e i disordini politici negli Stati Uniti. S’instaura, infatti, una lotta che vede come protagonisti il controllo sociale da una parte e l’autonomia individuale dall’altra. Questo, oltre all’influenza sempre più dilagante della tecnologia nella vita dell’uomo, fino alla realizzazione di veri e propri innesti che legano letteralmente il progresso al corpo umano. Davvero tutto questo può farci evolvere e portarci alla libertà?
Inverso The Peripheral recensione: tra passato e presente
La trama di Inverso – The Peripheral è talmente fitta che il solo accennarla porta a rischiare di svelare qualcosa che è bello scoprire. La serie tv premia il pubblico che decide con coraggio di fare un salto nel vuoto e immergersi nelle profondità della sua storia avendo pochi punti di riferimento per capirla fin da subito.
Il futuro proposto nella serie è rivoluzionario e tanto realistico che sembra quasi di poterlo percepire con i propri sensi. Anche il futuro più lontano ha comunque degli elementi a noi cari, presi dal passato e riadattati a un altro tempo. Ciò non significa che ci sia un vero e proprio controllo su quanto si vede, anzi, più si va avanti più si viene colpiti da ciò che va al di là della comprensione e che si prende tutto il tempo per presentarsi.
Inverso The Peripheral recensione: un equilibrio vincente
Quello di Inverso – The Peripheral, infatti, non è un mondo in cui ci si trova subito a proprio agio e che necessita di tutta l’attenzione possibile per interiorizzare le sue meccaniche. Una volta presa confidenza, comunque, la visione di chi ha lavorato alla serie risulta intrigante e avvincente, nonostante vengano presi in ballo i viaggi nel tempo.
Questa è una materia delicata e complessa da utilizzare e catastrofici possono essere i risultati se non maneggiata con cura. In questo caso, però, non c’è nulla da temere. Il coinvolgimento è costante grazie alla costruzione dei personaggi e un’ambientazione che spicca per la sua originalità. Tutto si trova in equilibrio tra luci e ombre, conosciuto e ignoto, passato e presente.
Inverso The Peripheral recensione: tempo e ritmo
La serie tv gioca con il significato di tempo, sempre indagato in storie come questa. Si ha l’impressione, addirittura, di avere finalmente un controllo su di questo ma mai come nel momento di maggiore sicurezza si cade irrimediabilmente in fallo.
Sempre a proposito del tempo, il ritmo della serie varia dalla tipica lentezza introduttiva a una frenesia che prende sempre più piede fino a togliere il fiato, fino quasi a disorientare. Un punto necessario per entrare nella visione della storia, confidando nelle capacità di chi ci ha lavorato.
Inverso The Peripheral recensione: il cast e la produzione
Inverso – The Peripheral è la serie drama prodotta da Kilter Films di Lisa Joy e Jonathan Nolan e basata sull’omonimo romanzo best-seller di William Gibson.
La serie tv è prodotta da Amazon Studios e Warner Bros Television in collaborazione con Kilter Films. Gli executive producer della serie sono il creatore e showrunner Scott B. Smith, il regista Vincenzo Natali, Greg Plageman, Jonathan Nolan e Lisa Joy, Athena Wickham e Steven Hoban.
Nel cast troviamo Chloë Grace Moretz, Jack Reynor, Gary Carr, Eli Goree, Louis Herthum, JJ Feild, T’Nia Miller, Charlotte Riley, Alexandra Billings, Adelind Horan, Alex Hernandez, Katie Leung, Julian Moore-Cook, Melinda Page Hamilton, Chris Coy e Austin Rising.
Inverso The Peripheral recensione: conclusioni
Se si è amanti della fantascienza e del cyberpunk, non si può non dare una possibilità a Inverso – The Peripheral. I viaggi nel tempo emozionanti e la trama accattivante fanno sì che questo risulti un prodotto unico e insolito, assolutamente da non perdere.
Per noi che abbiamo potuto vedere in anteprima ben sei episodi, l’appuntamento per i due finali sarà tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre. Per tutti gli altri, ci risentiamo dopo la messa in onda di domani del primo episodio per scoprire il reale impatto che avrà la serie tv sul pubblico.
Conoscete Inverso – The Peripheral? Guarderete la serie tv? Fatecelo sapere!
Recensione in breve
Inverso - The Peripheral
Inverso - The Peripheral è una serie di ampio intrattenimento, nonostante faccia parte di un genere fantascientifico non da tutti seguito con passione. La sua forza sta sicuramente nell'ambientazione ma anche nella caratterizzazione dei personaggi, entrambi elementi mai scontati. Un prodotto degno della storia creata da William Gibson e pronta a esplorare interessanti punti rimasti finora sconosciuti.
PRO
- Una trama originale e ben costruita
- Attori professionali e preparati
- Sviluppi di trama interessanti
- Ambientazione intrigante
- La storia originale è di William Gibson: cosa si può volere di più?
CONTRO
- Un ritmo altalenante
- Episodi lunghi che possono risultare estenuanti