The Diplomat. Autore: Debora Chan. Con Keri Russell, Rufus Sewell (serie, Netflix, 8 episodi)

Kate sta per partire per Kabul in missione umanitaria quando il presidente degli Stati Uniti decide di nominarla ambasciatrice a Londra. Non ne ha voglia, non è la sua storia ma non può rifiutare, è un ordine. Con lei c’è il marito Hal, (il gigione ma irresistibile Rufus Sewell) diplomatico di carriera anche lui ma finito in un cono d’ombra professionale.

I motivi si scopriranno più avanti, quello che si capisce subito è che il rapporto tra marito e moglie attraversa un momento che sarebbe un eufemismo definire difficile. Però sono costretti ad andare in scena, nei ruoli di ambasciatrice e di marito dell’ambasciatrice. Intorno a loro il mondo brucia, il controspionaggio controspia, i terroristi terrorizzano. Dentro l’ambasciata provano a trasformare la spettinata Kate in una specie di reginetta del ballo, farle togliere i jeans e metterle dei tubini di couture, per motivi di immagine. Lei non ne vuole sapere, contrariamente a quello che succede alle Cenerentole di tutte le commedie romantiche.

The Diplomat mette insieme l’aspetto brillante di The West Wing e quello istericamente spaventoso di Homeland (l’autrice ha lavorato per entrambe le serie e si sente) ma anche qualcosa di The Americans (in cui abbiamo visto Keri Russell) e infine rimanda a qualunque sitcom di battibecchi di coppia, dal preistorico I Love Lucy in poi.

La forza della serie, se vi piace il genere, è proprio il modo in cui Keri Russell riesce a ribaltare i luoghi comuni dei personaggi femminili che siamo abituati a vedere in giro, da una piattaforma all’altra. Non è la belva in carriera, non è la moglie frustrata, non è l’eroina nel cui petto scoppiano valori nobilissimi. È tutte queste cose insieme, è grintosa e nevrotica, in alcuni momenti francamente insopportabile.

L’aspetto più divertente è che come diplomatica, non è diplomatica per niente. Mi è venuto da domandarmi: perché è così o perché è una donna? Ho sempre pensato che una delle armi a doppio taglio delle donne al potere, in politica, finanza e altri ambienti maschili per tradizione, sia proprio l’incapacità di fingere e di mimetizzarsi. A volte la troppa sincerità porta alla sconfitta, a volte è vista come atto di coraggio e riesce a cambiare le cose. Vedremo come se la cava questa Kate (la seconda stagione è già in lavorazione).