Caso soda caustica nel latte: si dimette il presidente di Fattorie Marchigiane, controllata di TreValli
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Domenica, 2 Giugno 2024
Lo scandalo / Pesaro e Urbino

Caso soda caustica nel latte: si dimette il presidente di Fattorie Marchigiane, controllata di TreValli

La vicenda era emersa nei giorni scorsi con la notizia del sequestro di 90 tonnellate di latte e di 110 di formaggi adulterati con sostanze dannose

Terremoto in Fattorie Marchigiane, la società controllata di TreValliCooperlat al centro dello scandalo degli scorsi giorni per il latte avariato mescolato con soda caustica e acqua ossigenata per correggerne l'acidità.

Soda caustica nel latte avariato per correggerne il gusto: maxi-sequestro al noto marchio caseario

In seguito all'apertura di un fascicolo per frode alimentare, il presidente di Fattorie Marchigiane ha deciso di dimettersi "al fine di consentire alla società stessa di poter operare in assoluta e piena libertà nel'’ambito dell’inchiesta in corso", si apprende da una nota diffusa dalla stessa società in seguito alla riunione del consiglio di amministrazione di ieri, 6 maggio. Stabilita inoltre la sospensione delle attività dello stabilimento di Colli al Metauro, per permettere le attività di verifica ed eventuale bonifica degli impianti di produzione.

La vicenda

Il caso è scoppiato lo scorso 26 aprile, quando una serie di blitz dei carabinieri ha fatto emergere un "complesso fenomeno di adulterazione e sofisticazione che serviva a coprire e correggere il cattivo stato di conservazione di prodotti destinati alla grande distribuzione". Decine e decine di tonnellate di latte scaduto venivano adulterate con sostanze quali soda caustica e acqua ossigenata, in grado di mascherare il gusto del prodotto che poteva quindi essere comunque commercializzato.

I controlli sono scattati a seguito delle indagini dirette dalla procura di Pesaro a carico di 10 persone e 3 società. Il blitz ha portato al sequestro di interi vani di conservazione, celle frigo e prodotti scaduti per un totale di 90 tonnellate di latte e di 110 di formaggi adulterati, dal valore complessivo di oltre 800mila euro. Gli alimenti erano appunto prodotti nel caseificio di Fattorie Marchigiane, parte del noto gruppo "Tre Valli Cooperlat", che si era da subito dichiarato disponibile a collaborare.

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