IL MOSTRO DI SANGUE - Spietati - Recensioni e Novità sui Film
Horror

IL MOSTRO DI SANGUE

Titolo OriginaleThe Tingler
NazioneU.S.A
Anno Produzione1959
Genere
Durata82'
Sceneggiatura
Musiche

TRAMA

Dietro la paura si nasconde un essere misterioso: The Tingler.

RECENSIONI


E’ il regista in persona a introdurre il film. Quel sornione di William Castle ci avverte che le sensazioni di paura provate dagli attori sullo schermo saranno, per la prima volta nella storia, vissute anche dagli spettatori. Al pubblico non resterà altro che urlare e contagiarsi vicendevolmente.
Già dall’apertura Il Mostro di Sangue mostra le sue intenzioni di giocare su un piano squisitamente metacinematografico, espone le sue regole (a scream at the right time may save your life) per poi costruire un gioiello noir con tinte horror che ancora oggi stupisce per la modernità delle soluzioni narrative e visive.
L’elegante Vincent Price è un freddo e teorico medico incaricato di fare le autopsie per i condannati a morte. Come ogni scienziato però, la sua vita è ossessionata da una ricerca, in questo caso lo studio del terrore e dei suoi effetti sull’uomo. La potenza di tale emozione, il brivido che ci scorre lungo la schiena (the tingle) porta a un accumulo tale di energia che solo un urlo può liberarlo, salvandoci così da una morte più che certa.
Il Mostro di Sangue riesce a mantenere per tutta la sua durata un equilibrio tra le elucubrazioni del dott. Warren e i guizzi visionari che accompagnano i picchi di paura. Indimenticabili sono sicuramente due sequenze: la sperimentazione dell’LSD in vena da parte del medico, tutta costruita sulla recitazione di un grandissimo Price, le cui allucinazioni non sono mai messe in scena, ma mediate allo spettatore attraverso le smorfie e gli spasmi dell’attore; il (finto) incubo ad occhi aperti della paziente muta (guarda caso proprietaria di un cinema) che, differentemente dall’esperienza del dottore, vede la materializzazione di inquietanti mostruosità, tra le quali un improvviso uso del colore rosso sangue che lacera letteralmente l’impalcatura del bianco e nero.
Ma che cosa è questo Tingler? In poche parole è un parassita che si attacca sulla colonna vertebrale delle vittime e si nutre della loro paura. Come ogni buon horror ci insegna quindi il mostro si manifesterà e prenderà il sopravvento in una fuga dentro una sala cinematografica, un ulteriore cortocircuito della rappresentazione che sottolinea ancora una volta il congegno a più livelli del film.
Il Mostro di Sangue, il cui titolo osceno chiede ancora vendetta, è un horror da antologia, capace di depistare l’occhio di guarda e di unire con estrema intelligenza varie suggestioni di genere. Ma forse la finzione, non è solo finzione. Per sicurezza, è meglio abbandonarci in un violento urlo.